RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

La narrazione in fotografia







avatarsenior
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 1:15

Trovo la serie di Gronsky bellissima.

Credo che si sia capito che amo particolarmente questo genere di fotografia che intende il paesaggio come il frutto dell'interazione fra uomo e ambiente naturale
(cfr. Convenzione europea del paesaggio, art. 1, lettera a).

Quello che sento come necessario oggi è però superare quella rappresentazione (e forse anche quella poetica) che conosciamo ormai da mezzo secolo, che parte dai new topographers e passa per "viaggio in Italia".
Intendiamoci, si parla di esperienze di importanza fondamentale soprattutto per la fotografia italiana che vanno studiate e conservate come un patrimonio di tutti.

Mi chiedo se non sia possibile oggi, in un contesto ormai completamente cambiato, che la ricerca della fotografia in questo ambito riesca a produrre una visione nuova.
Personalmente non vedo ancora una strada e le migliaia di immagini prodotte da autori che si ispirano (o imitano) quei grandi esempi mi fanno pensare che la nascita di un nuovo paradigma sia ancora lontana.

L'art. 5 della Convenzione recita fra l'altro: "riconoscere (...) il paesaggio in quanto componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità".
Contesti di vita, cultura/natura, identità possono essere alcune parole chiave?


avatarsenior
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 1:45

una street con una medio formato con ottica tele dove entrano dentro gli essere umani come piccoli soldatini in uno dei peggiori paesaggi del mondo .
le foto emanano inquinamento , odore , ma non disperazione : le persone sono inconsciamente serene e non si lamentano del loro habitat .
questo ovviamente fa' la foto : questo sublime contrasto senza nessuna remora , senza nessuna illusione e senza nessun pregiudizio.

un lavoro straordinario che conoscevo bene che mi sempre fatto interrogare su una pp strana in alcuni punti delle foto ( spiaggia soprattutto ) che trovo malamente sovraesposte per far finire l'occhio dell'osservatore li' .

ovviamente un peccato veniale.

avatarsenior
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 8:28

Mi chiedo se non sia possibile oggi, in un contesto ormai completamente cambiato, che la ricerca della fotografia in questo ambito riesca a produrre una visione nuova.

AleZ è lo stesso dubbio che spesso anche io mi pongo, perché è lo stesso filone di fotografia che piace anche a me. Spesso ho pensato se oggi ha ancora senso fotografare come si fotografava il paesaggio negli anni 70. La fotografia dei new topographer era soprattutto foto della "distruzione"del paesaggio ed allora mi sono detto che oggi più che mai sono ancora attuali le cause per le quali era nata. Riguardo all'approccio in stile documentario, in stile "impassibile" penso che pure quello non sia necessariamente superato perché, alla fine dei conti, è un approccio che è un po' connaturato ad ad una certa fotografia per cui sostenere che sia superato sarebbe un po' come dire, usando un'analogia con un altro medium, che l'approccio lirico al testo poetico sia superato.

avatarsupporter
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 8:57

@Ale Z: ho guardato tutte le gallerie sul tuo sito. Direi che innanzitutto tu hai evitato gli errori che io ho fatto nella mia galleria Il Regno degli Elfi che in un altro topic ha raccolto unicamente giudizi molto negativi.

Le tue gallerie sono omogenee per formato e stile ed hai gusto per la composizione e la post produzione. Secondo me alcuni tuoi lavori potrebbero diventare dei veri e propri book, in particolare quelli su Berlino e New York.

Complimenti.

user86925
avatar
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 9:11

le foto emanano inquinamento , odore , ma non disperazione : le persone sono inconsciamente serene e non si lamentano del loro habitat .
questo ovviamente fa' la foto : questo sublime contrasto senza nessuna remora , senza nessuna illusione e senza nessun pregiudizio.
vero

ma non trovate che le diverse presentazioni nei due link cambia notevolmente la fruizione delle foto ?
la sequenza è completamente diversa nel primo e mancano diverse foto che sono presenti nel secondo link e per uno come me che ha poca confidenza con questo genere di foto resto più distaccato se osservo solamente il primo link, è tutto frammentato.... mentre se inizio a guardare il secondo link cambia molto, diventa tutto più immersivo, trovo collegamenti, collanti tra le foto e vengo accompagnato lentamente in quei luoghi, lo sguardo rallenta e si interroga sui comporta e non penso sia dovuto solamente alla visione sinistra/destra...
ci sono foto che colpiscono e verranno ricordate ed altre che non resteranno impresse a lungo ma servono ad introdurre quelle più significative e toglierle significa rovinare il ritmo, anche se bisogna dire che i picchi sono ben livellati, non ci sono perle da cercare o forse sono ben mimetizzate.

www.atlasofplaces.com/photography/pastoral-i/?/Pastoral-Alexander-Gron

www.alexandergronsky.com/3607507-pastoral-i#96

questo per ragionare sul motivo principale della discussione, al di là dell' importanza indiscutibile degli autori e dei lavori presi in considerazione...

user86925
avatar
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 9:17

Quello che sento come necessario oggi è però superare quella rappresentazione (e forse anche quella poetica) che conosciamo ormai da mezzo secolo, che parte dai new topographers a passa per "viaggio in Italia".
Intendiamoci, si parla di esperienze di importanza fondamentale soprattutto per la fotografia italiana che vanno studiate e conservate come un patrimonio di tutti.

Mi chiedo se non sia possibile oggi, in un contesto ormai completamente cambiato, che la ricerca della fotografia in questo ambito riesca a produrre una visione nuova.
Personalmente non vedo ancora una strada e le migliaia di immagini prodotte da autori che si ispirano (o imitano) quei grandi esempi mi fanno pensare che la nascita di un nuovo paradigma sia ancora lontana.


è lo stesso dubbio che spesso anche io mi pongo, perché è lo stesso filone di fotografia che piace anche a me. Spesso ho pensato se oggi ha ancora senso fotografare come si fotografava il paesaggio negli anni 70. La fotografia dei new topographer era soprattutto foto della "distruzione"del paesaggio ed allora mi sono detto che oggi più che mai sono ancora attuali le cause per le quali era nata. Riguardo all'approccio in stile documentario, in stile "impassibile" penso che pure quello non sia necessariamente superato perché, alla fine dei conti, è un approccio che è un po' connaturato ad ad una certa fotografia per cui sostenere che sia superato sarebbe un po' come dire, usando un'analogia con un altro medium, che l'approccio lirico al testo poetico sia superato.


molto molto interessante, ringrazio...
ma fatemi capire cosa si intende per approccio in stile "impassibile".....mi basta un nome poi vado a studiare MrGreen

avatarsenior
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 10:47

@Ftalien77 Grazie. In realtà io ci vedo un sacco di difetti.
Le serie di "luoghi lontani" sono in realtà foto di viaggio, fatte quindi al volo in posti dove sono capitato casualmente e non sono più tornato. Diverse foto di Latvia sono fatte dal finestrino di un autobus e tutte con una compattina. La serie in b/n sugli alberi (soggetto che ora mi interessa molto) è fatta durante un breve trek.

Altre serie più "locali" sono invece frutto di un idea più ragionata, di sopralluoghi e di luoghi dove (non sempre) ho pianificato il momento dello scatto. Sono serie ancora in costruzione e troppo ampie.


user86925
avatar
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 11:39

cambiando completamente genere, sempre in riferimento ad una coerenza visiva, provo anch' io a mostrare una serie fatta qualche anno fa, non c' è progettualità, sono scatti abbastanza casuali ed impulsivi ma li avevo raggruppati per cercare di raccontare in un corpo unico un pomeriggio giocoso...

www.flickr.com/gp/84274908@N07/hd0Kp7

avatarsupporter
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 12:03

@Nove: quella che hai postato è una galleria certamente piacevole, immagino più pensata come ricordo di un evento familiare. E' certamente omogenea, ma a mio avviso si nota molto la vignettatura artificiale che contrasta col tema del gioco e dello svago. Alcuni scatti sono molto ben fatti.

avatarsenior
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 12:03

È una serie interessante. Alla scoperta di un giardino segreto è un po' magico.
La 07 la sposerei in apertura o chiusura, come entrata o uscita.

user86925
avatar
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 12:57

grazie Ftalien77 per esserti soffermato, dal mio punto di vista la vignettatura (che non è artificiale ma creata meccanicamente da una lente di plastica) è in simbiosi con l' aspetto onirico generale (espediente formale, utile quando si ha poco da dire) che vuole rappresentare un po il ricordo poco nitido e sbiadito di un sogno o un esperienza passata...

@Ale Z la 07 come entrata o uscita si ci stà, è un ulteriore lettura, il bello della fotografia è che cambiando l' ordine di una sequenza è possibile creare storie diverse, poi magari bisogna aggiungere o togliere qualcosa ma non ci sono limiti...

avatarsupporter
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 13:20

Ah bé già se è una vignettatura originale la cosa cambia. Non che sia un nemico della post (al contrario), ma ora so che in quel momento avevi quello strumento e la vignettatura fa parte del momento. Mi sono soffermato perché mi pare che tu abbia una certa competenza e il mio scopo su Juza è raccogliere idee, suggerimenti e competenze e scegliere poi quali fare mie.

Inoltre sto "usando" la piattaforma per mettere ordine in un archivio foto sterminato raccogliendo gli scatti per tematica. Nel fare questo mi accorgo di crescere ed inizio a scartare immagini che prima mi piacevano.

La serie che hai presentato è valida e, in effetti, l'omogeneità (che nella mia criticata galleria mi pareva non necessaria essendo l'immagine solo il punto di vista di una persona che sta vivendo un'esperienza surreale) aiuta a rimanere "sul pezzo" ed ora la vedo come un valore.

Ecco perché in una comunità è bello ricevere feedback, quando qualcuno sa come darli ;-)

user86925
avatar
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 13:48

Ah bé già se è una vignettatura originale la cosa cambia.
no no, non cambia nulla...ho voluto precisarlo per chiarire meglio non so che cosa, potevo giustamente non farlo...

Mi sono soffermato perché mi pare che tu abbia una certa competenza e e il mio scopo su Juza è raccogliere idee, suggerimenti e competenze e scegliere poi quali fare mie.
ti assicuro che gli utenti competenti sono ben altri, ce ne sono diversi nel forum e molti partecipano anche in questa discussione...se segui certe discussioni c'è da imparare, come sto cercando di fare io...

avatarsenior
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 14:13

allora mi sono detto che oggi più che mai sono ancora attuali le cause per le quali era nata. Riguardo all'approccio in stile documentario, in stile "impassibile" penso che pure quello non sia necessariamente superato


Andrea, sono d'accordo e non dico che va tutto superato.

Dico che quando vedo certi "epigoni" (mi ci metto anch'io) mi pare che ci sia più attenzione a riprodurre certi aspetti formali piuttosto che badare a mettere dei contenuti nelle immagini.
Ad esempio credo che Gronsky non corra questo rischio...

Lo stile "impassibile" dal mio punto di vista è quello che riduce a zero le "scorciatoie furbe" per attirare l'attenzione dell'osservatore.
Il fotografo dice: ti mostro in modo diretto qualcosa che è interessante in sè oppure lo è perché metafora di altro e allora esiste un "soggetto nascosto" dietro quel vedi.

Ma allora occorre davvero riflettere molto sui contenuti. Altrimenti si producono visioni magari formalmente molto ben fatte ma che dicono poco.
Questo è quello che dice la "vocina" che mi parla quando mi viene in mente di iniziare una serie nuova.
Il "bello" di lavorare per serie sta nel fatto che il contenuto diventa leggibile attraverso l'insieme delle immagini. Non una soltanto.



avatarsenior
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 17:09

Quello che sento come necessario oggi è però superare quella rappresentazione (e forse anche quella poetica) che conosciamo ormai da mezzo secolo, che parte dai new topographers e passa per "viaggio in Italia".


Alessandro, sinceramente non lo so.
Quando provavo a fare street classica, come provavano a fare tutti, la mia massima ambizione era fare una foto alla Bresson, ma diversa... quando provavo a fare reportage, la mia massima ambizione era fare foto alla Koudelka... quando di recente ho provato a fare paesaggio urbano, la mia massima ambizione è stata fare foto alla Ghirri (troppo) o meglio ancora alla Guidi, ma con una spruzzata di new topography: eppure sono consapevole che sono passati più di quarant'anni. Ora che va di moda la fotografia intima, anche io cerco di cimentarmi nel genere (con scarso successo, non è molto nelle mie corde).
Come diceva Erasmo siamo nani sulle spalle di giganti. Non possiamo avere la pretesa di fare qualcosa di totalmente originale, di reinventare ogni volta la fotografia, di essere quello che a loro tempo sono stati la Arbus, Stieglitz, Ghirri, Mulas e tutti quelli che hanno fatto la storia della fotografia. Però possiamo stare sul pezzo, informarci sulla storia e sulle tendenze attuali. Lavora lavora qualcosa di nostro esce fuori, ma purtroppo per me e per te deve essere qualcosa di accettabile e riconoscibile, altrimenti non passa: e i primi censori che non lo fanno passare siamo noi stessi. Oggi poi in fotografia la sperimentazione passa per la contaminazione, sia di generi sia con altri generi artistici. L'idea dell'immagine fotografica conclusa in se stessa è al tramonto, ormai "si portano" progetti seriali che combinano stili diversi, immagini e testi, con incursioni dal superformalizzato al finto amatoriale, con storie a margine, meglio se autobiografiche. Questo perché è morta la fotografia documentaria intesa come prodotto destinato alla pubblicazione giornalistica e l'immagine fotografica è diventata a tutti gli effetti un'immagine artistica, come potrebbe essere quella di un acquerello, che sia del pittore della domenica o del grande nome dell'arte mondiale.

RCE Foto

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)



Questa discussione ha raggiunto il limite di 15 pagine: non è possibile inviare nuove risposte.

La discussione NON deve essere riaperta A MENO CHE non ci sia ancora modo di discutere STRETTAMENTE sul tema originale.

Lo scopo della chiusura automatica è rendere il forum più leggibile, soprattutto ai nuovi utenti, evitando i "topic serpentone": un topic oltre le 15 pagine risulta spesso caotico e le informazioni utili vengono "diluite" dal grande numero di messaggi.In ogni caso, i topic non devono diventare un "forum nel forum": se avete un messaggio che non è strettamente legato col tema della discussione, aprite una nuova discussione!





 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me