RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Neofita della fotografia analogica chiede consigli


  1. Forum
  2. »
  3. Tecnica, Composizione e altri temi
  4. »
  5. Fotografia a Pellicola
  6. » Neofita della fotografia analogica chiede consigli





avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2020 ore 11:33

ok quindi concetrato da preparare al momento, quanto durerebbe il concentrato quindi? sempre 2-3 mesi?


il concentrato da fare al momento usando HC 110 Hydrophen Rodinal ecc..

prelevi con una siringa la quantità di sviluppo necessaria alla diluizione che ti serve

prepari la quantità di sviluppo per le pellicole che devi fare e poi butti via tutto.

la chimica concentrata una volta aperta la confezione dura molto ad esempio HC110 è quasi eterno lo trovi un bottiglie da un litro

l'hydrophen una volta aperto lo puoi usare tre mesi, ma prendendo le boccette da 100 ml lo finisci nel giro di 7/8 pellicole




avatarjunior
inviato il 23 Novembre 2020 ore 11:34

ok grazie a tutti penso comprerò lo sviluppo Kodak da 1L così con diluizione 1+1 ci potrò fare almeno 8 rullini, si pablo mi sono espresso male! intendevo appena affino la tecnica se potevo svilupparli magari in lotto per risparmiare tempo! sicuramente i primi rullini che userò magari li comprerò con meno scatti (sicuramente non 36) così inizio a sperimentare. Tutto molto più chiaro adesso! sicuramente adesso la speranza è che la electro 35 funzioni a dovere! comunque trovo strano che sul sito non vi siano le analogiche yashica tra le recensioni!

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2020 ore 14:13

Comunque un trucchetto che usano per allungare la vita dei chimici è quella di usare una bomboletta di gas per accendini e di spruzzare del gas dentro alla bottiglia prima di chiuderla, questo fa sì che il gas che è più pesante dell'aria formi uno strato tra l'aria e il liquido preservandolo dall' ossidazione, ovviamente non ho mai potuto dimostrare che effettivamente funzioni però io lo faccio e i chimici mi durano più a lungo delle tempistiche date sul bugiardino

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2020 ore 14:23

Il rullino va sviluppato al più presto o, in alternativa, va messo in frigo. Comunque la regola è sempre quella che la pellicola è più delicata dopo esposta e quindi conviene fare subito. D'altra parte stiamo parlando di un procedimento che non dura ore ma pochi minuti di sviluppo, pochi di fissaggio e poi devi lavare. Si trovano anche dei tubi da fissare al rubinetto da una parte e vanno infilati nella tank dal perno centrale e ti consentono il lavaggio direttamente in tank, senza aprire il negativo ma ancora avvolto nella spirale in acqua corrente mentre fai qualcos'altro: l'unica attenzione è quella di controllare ogni tanto che la temperatura non cambi di molto (da freddo a caldo e viceversa) per non provocare fissurazioni nella gelatina. Ma le temperature di lavaggio non sono poi così critiche come per lo sviluppo. Infine due minuti per lavare soprattutto il dorso (la parte lucida della pellicola) con acqua demineralizzata. Poi rullino appeso ad un filo: io lo legavo senza le classiche mollette, ma usavo i fermagli che si trovano in cartoleria per le copie , li aprivo e li infilavo nelle perforazioni del negativo per fissarle ad una corda in una stanza con poca polvere e chiusa per impedire il passaggio di persone che potevano smuovere l'aria. Insomma perdi poco tempo, niente di complicatissimo per cominciare.
Per i liquidi concentrati da usare in piccole quantità, come ti è stato suggerito, usavo fare il prelievo con una siringa con ago nel tappo in gomma in modo da non fare entrare aria che potrebbe ossidare il resto del liquido.
ACQUA: nonostante avessi un'acqua "dura" e ricca di calcare, dopo le prime prove fatte con acqua demineralizzata per diluire (ad es, il D76) mi accorsi che non faceva grande differenza. Però non escludo che con acque molto ricche di calcio sia meglio usare acqua meno ricca in calcio, magari acqua leggere in bottiglie da prendere al supermercato.
SVILUPPARE PIU' RULLINI insieme per fare prima: non l'ho mai fatto; se sbagli qualcosa ti sei giocato tutto quello che hai scattato Perchè farlo? E' un divertimento sviluppare un rullino ed è una operazione relativamente semplice (non serve un laureato in chimica o fisica), divertente e rapida. E poi le tank di sviluppo , la maggior parte di quelle che si trovano anche sul mercato dell'usato, sono da 1 o 2 spirali, quindi per sviluppare un paio di rullini per volta. Esistono anche sviluppatrici più grandi dove si possono impilare più rullini, ma non le consiglio, per i motivi precedenti e anche per mantenere più precisamente e costante l'agitazione che è una variabile importante dello sviluppo.
CONSERVAZIONE: Infine i negativi li tagli in strisce da 5 fotogrammi in genere da infilare nelle bustine fatte in pergamino (carta specifica), migliori, a mio avviso, rispetto a quelle in plastica dove le strisce scivolano con maggiore difficoltà e sembra che si graffino di più. Compravo dei fogli perforati per mettere le strisce e poi da inserire in raccoglitori con i classici anelli che si aprono. Li trovavo all'epoca , molto belli, da FOTOMATICA Treviso.

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2020 ore 14:27

PER LA CONSERVAZIONE DEI LIQUIDI: esistevano delle bottiglie scure in plastica che erano a soffietto in modo da non lasciare aria all'interno, aria che poteva ossidare e danneggiare gli sviluppi. A me quelle bottigline non piacevano perchè, nelle pieghe del soffietto, si depositavano, a lungo andare, delle impurità. Usavo bottigline normali (ovviamente scure perchè anche la luce provoca alterazioni dei liquidi) ma, se le quantità diminuivano un po' usavo il classico metodo di mettere dentro delle biglie di vetro pulite, per fare arrivare il liquido fino al limite del tappo ed evitare il più possibile la presenza di aria.

avatarjunior
inviato il 23 Novembre 2020 ore 14:40

Le bottiglie a soffietto mai usate, non si riesce a pulire per bene.
La ilford Pan F dopo essere stata esposta va sviluppata subito perché l'immagine ripresa in poco tempo sparisce, la hp5 e fp4 tenuta in frigo ha migliore durata dopo esposta, un paio di mesi credo.
Io non riuscirei ad aspettare per vedere cosa ho combinato, al massimo un paio di giorni e sviluppo, anche perché ho una moglie curiosa che mi chiede sempre cosa è venuto fuori dalle foto scattate, appena gli dico che devo sviluppare il rullino si prodiga per farmi spazio sul tavolo e mentre procedo mi osserva e mi tempesta di domande.

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2020 ore 14:41

per semplificare ulteriormente c'è anche la soluzione con il monobagno
se le pellicole sono esposte alla sensibilità nominale le sviluppi tutte il 8 minuti e poi basta fare il lavaggio.

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2020 ore 14:42

Dopo un po' capisco che si possa cercare di evitare..."rotture" Pensa che io che non non sviluppo e stampo da tantissimo, ho continuato a stampare in proprio in digitale: e la preparazione del RAW e anche la stampa dura molto ma molto di più di uno sviluppo di negativo. L'unica cosa che eviti è quella di mettere in mezzo tutti i chimici, le bacinelle, l'ingranditore non avendo una camera oscura attrezzata. Però la preparazione del "negativo digitale" e poi la preparazioni della stampa non sono per neiente oerazioni nè facili nè rapide.

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2020 ore 15:22

Pablo l'esposimetro lo puoi controllare anche confrontandolo con i risultati che, a parità di misurazione chiaramente, ti fornisce un altro strumento.

Insomma non mi sembra il caso di sprecare un rullino solo per vedere se l'esposimetro funziona o meno ed eventualmente come... ;-) senza contare che, al LIMITE, un controllo del genere avrebbe un senso se fatto con una diapositiva, non certo con un negativo!

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2020 ore 17:52

Ha perfettamente ragione Paolo. Fare prove di sviluppo negativo per fare una prova dell'esposimetro mi sembra poco sensato: una prova della prova? Oltretutto, come lascia intendere Paolo, ha più senso fare un controllo con una diapositiva per due motivi: innanzitutto non si mette in mezzo sviluppi e chimici e poi le dia sono un ottimo banco di prova avendo tolleranze molto strette

avatarjunior
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 11:52

Signori, Grazie ai vostri consigli sono riuscito a sviluppare la mia prima pellicola! i risultati non sono stati eccezionali (mancano molto di contrasto) ma ne sono molto fiero! vi lascio il link alla galleria e anche un link ad un "minivideo" che ho creato! aspetto critiche!
www.juzaphoto.com/me.php?pg=306222&l=it


avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 12:26

Ovviamente il contrasto lo puoi aumentare tu aumentando un po' l'agitazione e, comunque, dopo la scansione in post produzione. Nella stampa usi carte di gradazione più dura e hai risolto. Ma verrà col tempo. Vedendo il video qualche piccola cosa da consigliarti: innanzitutto cerca di evitare di "girare" la pellicola; non è i modo migliore per agitarla o lavarla e, inoltre, si possono procurare delle "rigature". Poi, ho visto che riavvolgi la pellicola fino a farla rientrare completamente nel caricatore: questo ti può procurare un po' di difficoltà ad agganciare la pellicola al buio alla spirale di sviluppo perchè la coda della pellicola è asimmetrica. Normalmente riavvolgendo si lascia un piccolo spezzone di pellicola fuori dal caricatore (si sente quando la pellicola si sgancia) e questo spezzone si taglia in modo da rendere i due alti (sopra e sotto) simmetrici, a volte anche (raffinatezza massima!) arrotondando un po' i bordi superiore e inferiore per rendere più agevole il caricamento nella spirale, più morbido. Spero di essermi spiegato bene.
Comunque auguri

avatarjunior
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 13:10

Ti ringrazio claudio! riavvolgendo farò come hai detto tu (io l'ho tagliato al buio il pezzettino), poi per il lavaggio in effetti ero troppo curioso di vedere i risultati ed ho aperto tutto, ma la prossima pellicola provo a lavare senza aprire la tank!

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2020 ore 11:02

Sviluppo della pellicola.
Quanto scrivo risale a diversi anni fa visto che ho abbandonato la foto analogica, ma sono considerazioni generali che dovrebbero valere anche ora.
Non mi sono mai preoccupato di non riavvolgere fino in fondo la pellicola, perché non considero una buona prassi farla passare nuovamente per i feltrini del caricatore, quindi apro il caricatore, schiacciandolo leggermente per liberare uno dei coperchi, oppure, se questi sono ribattuti come Kodak, uso un apribottiglie.
La coda va tagliata con le forbici per farla venire dritta, volendo si possono smussare gli angoli, ma almeno per le spirali Paterson, non è necessario. Piuttosto, riporre se possibile la spirale fuori della tank, perché se resta un po' di umidità tra le spire, la pellicola non avanzerà manco se vi fate turchini. L'unica maniera per caricare una spirale Paterson bagnata è mettere tutto a mollo e con santa pazienza, aiutandosi alternativamente con i pollici far avanzare la pellicola.
Sviluppo. I prodotti in polvere, una volta preparati hanno una durata limitata nel tempo e, soprattutto, siccome sono riutilizzabili, bisogna compensare il degrado aumentando i tempi per le pellicole successive alla prima.
Più semplici da usare i liquidi concentrati, si preleva la quantità necessaria, si diluisce e poi si butta il prodotto usato. La durata del concentrato rimasto è maggiore (ma non illimitata).
Controllare la temperatura perché i tempi sono calcolati in genere per 20°. L'agitazione, a meno di indicazioni diverse, va fatta all'inizio ed ogni minuto, possibilmente capovolgendo la tank. Nel caso di Paterson multiple, se non si carica la tank fino in cima, mettere l'anello di bloccaggio per evitare che nei capovolgimenti la spirale vada a spasso, lasciando la pellicola immersa solo parzialmente.
Personalmente mai fatto bagni di arresto, né per le pellicole né per le stampe, per le prime un brevissimo risciacquo con acqua, per le seconde le ho sempre sgocciolate bene.
Per l'acqua ho sempre usato quella del rubinetto, e a Roma è bella dura, mai avuto problemi, neanche col colore.
Piuttosto curare bene il lavaggio, che garantisce la durata nel tempo del materiale, e, soprattutto, a fine lavaggio, fare un ultimo sciacquo usando un imbibente, se non trovate quello-fatto-apposta va bene una goccia di sapone liquido per piatti a mano. I tensioattivi che contengono questi prodotti evitano la formazione di gocce durante l'asciugatura. Si può usare anche una pinza tergifilm gommata, ma se ci rimane un granellino di polvere, si trasforma in pinza rigafilm.
Se le pellicola non viene bene, oltre ad errori nel trattamento, potrebbe anche essere stata esposta male. In maniera un po' empirica, ma efficace, la coda, di una pellicola sviluppata bene, deve essere nera ma, puntata su una sorgente di luce, non impenetrabile.

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2020 ore 11:13

Ho visto il filmato, la tank non è una Paterson, quindi, per quanto riguarda il caricamento, potrebbe essere più schizzinosa.
I rovesciamenti per l'agitazione li farei più lenti, nel senso che capovolgi, senti l'acqua che scende "gorgogliando" (oggi me sento poeta), poi la riporti dritta e la fai gorgogliare di nuovo, per 4 5 volte.
Comunque i negativi non mi sembravano male, se gradisci stampe più contrastate, usa una gradazione di carta più dura.
Anche lo sviluppo della carta va seguito, se la temperatura varia, si comporterà in maniera differente e, in casi limite, inaspettata. Puoi anche preparare lo sviluppo per carta un po' più concentrato pare dare più contrasto.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.




RCE Foto

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me