RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Neofita della fotografia analogica chiede consigli


  1. Forum
  2. »
  3. Tecnica, Composizione e altri temi
  4. »
  5. Fotografia a Pellicola
  6. » Neofita della fotografia analogica chiede consigli





avatarsenior
inviato il 24 Dicembre 2020 ore 18:31

Tutto può essere soporifero Schyter... alla fine ogni vetta, così come ogni abisso che si raggiunge dipende unicamente dalla passione e dall'impegno che ognuno di noi profonde in quello che sta facendo.

Tu il divertimento lo trovi prima "cecandoti gli occhi" nel buco della serratura del tuo foro stenopeico, poi "sporcandoti le mani" prima con lo sviluppo della pellicola, poi infilando il negativo nell'ingranditore per poi schermare e bruciare a piacimento, e infine coi bagni per lo sviluppo della carta... e PER TE tutto ciò è il massimo della vita!

Claudio invece il divertimento lo trova lambiccandosi il cervello per far funzionare in perfetta sintonia il sensore della reflex, il monitor del computer, la stampante e pure, infine, sporcandosi le mani con gli inchiostri che non ne vogliono sapere di funzionare!

Io infine, che sono un povero ignorante in fatto di fotografia e quindi non conosco né la via della Camera Oscura né, ancor meno, quella della Camera Chiara, infilo il mio modesto rullino di Velvia 50 nella mia mia 1V e poi me ne vado a zonzo a cercarmi i soggetti, a esporli in modo tale da riaverne delle diapositive equilibrate al punto da non correre il rischio di essere maledetto dagli amici ai quali proporrò le mie soporifere proiezioni, a cercare quindi il giusto compromesso fra le esigenze della latitudine di posa della Velvia, inesistente, la capacità di riflessione del telo sul quale ptoietterò, le capacità di equilibrare, per modo di dire, luci, ombre, colori e contrasti che hanno i miei proiettori Kodak, in base a quelle che sono le loro lampade, i loro condensatori, i loro obiettivi e dopo tutto ciò, riavute le diapositive e ordinatele per argomento, mettersi a cercare, in un archivio peraltro abbastanza corposo, centosessanta diapositive, di almeno tre o quattro argomenti diversi chiaramente, da miscelare fra loro cencando un comune filo conduttore che possa far si che un cavolo abbia a dissolversi in una capra in maniera tale da far trovare agli astanti un nesso logico fra due soggetti che NULLA HANNO IN COMUNE e sperando, è ovvio, che arrivino svegli al fade-out... ossia alla dissolvenza di chiusura.
E io mi diverto così Eeeek!!!

Alla fine sai qual'è la differenza fra i nostri tre metodi di lavoro/divertimento/tortura masochista carissimo Schyter?
Semplicissimo: io e Claudio non pretendiamo che il nostro divertimento sia il migliore e, soprattutto, sia anche l'unica via (quella più impervia da percorrere è ovvio) per giungere, infine, al nostro tanto sospirato, ambito, anelato Walhalla della fotografia Sorry

avatarsenior
inviato il 24 Dicembre 2020 ore 18:35

MrGreenMrGreenMrGreen

anche perchè, se nn ricordo male , Fred Picker nel suo bel volume "Zone VI" del 1974 faceva tutto l'opposto ...
Metteva i dettagli in zona VIII e lasciava cadere le ombre dove cadevano ... e al diavolo la sensitometria. Sorriso
Sorriso MrGreen
Oltre oceano moltissimi fotografi di grande formato utilizzano questa "tecnica" ... qui in Italia praticamente sconosciuto come Andrew Eads ed il suo recente metodo.

avatarsenior
inviato il 24 Dicembre 2020 ore 18:49

Si, in linea di principio è la stessa tecnica. La logica che ci sta dietro, fondamentalmente è: curati del parametro sul quale, da quel punto in avanti, non avrai più modo di mettere le mani. Nel negativo sono le ombre chiuse, nel digitale sono le alte luci bruciate (e infatti la ETTR è praticamente invertita).

No, non credo sia come dici tu; l'ETTR prevede di sovraesporre in ripresa (ovviamente senza arrivare a bruciare le luci) per poi in PP abbassare l'esposizione per recuperare soprattutto ciò che sta nelle alte luci (che sarà la parte molto più chiara) e al contempo avere più segnale e meno rumore in generale ma soprattutto nelle ombre.
Quindi anche nel digitale questa tecnica consiste nel cercare di avere più segnale e dettaglii possibili nelle ombre in fase di ripresa sapendo che poi le luci si recupereranno in fase di PP (l'equivalente della fase di sviluppo).
Quìndi:
- Pellicola: in fase di ripresa mi preoccupo di avere tutti i dettagli nelle ombre, non preoccupandomi se le luci saranno sovraesposte (ma non al livello da essere totalmente bruciate) perché tanto le abbasserò in fase di sviluppo;
- Digitale: in fase di ripresa mi preoccupo di sovraesporre per avere quanti più dettagli e segnale non proccupandomi se la scena sarà sovrapposta (ma senza arrivare a bruciare le alte luci) tanto poi abbasserò l'esposizione, soprattutto delle alte luci, in fase di PP.
Le due tecniche sono sostanzialmente equivalenti.

avatarsenior
inviato il 24 Dicembre 2020 ore 19:04

@Paolomclx ... pensavo sino a pochi minuti fa di esprimermi in un italiano comprensibile ma vedo che nn è così e quindi a sto punto il problema è mio.

Figurati se mi metto a discutere sulle soddisfazioni personali di chi usa una tecnica piuttosto che un'altra ... io mi riferivo agli ANALOGICI che chiudono il cerchio in CO !!!
Se chiedi a loro perchè scattano, sviluppano e stampano alla vecchia maniera, otterrai una % bulgara (o veneta...) Eeeek!!! che ti dirà quello che ho scritto precedentemente >>

Leggendo in giro, mi sono fatto un'idea concreta; chi usa la pellicola (al netto di risultati inferiori rispetto al dgt nella maggior parte dei casi) lo fa principalmente per recuperare quella parte manuale/materica di tutto il processo ... il famoso sporcarsi le mani "non in senso metaforico" ....


ergo.. la spinta/motivazione all'analogico (pellicola negativa) nella stragrande maggioranza dei casi è dovuta a quanto sopra ... quella che viene definita iperbolicamente "la magia della CO" ... cosa che chi non ha mai usato o usa solo la camera chiara/dia non può ovviamente capire.

Il bello di tutto questo è che io non sono un fan sfegatato della CO pur avendola... Sorriso


avatarsenior
inviato il 24 Dicembre 2020 ore 19:12

non fossilizzatevi sull'esponi per le ombre e sviluppa per le luci ... non c'è solo quello se volete un risultato "artistico" ... non c'è solo quello insomma ...

comprate e leggete il suo bel libro per avere un'altra "versione" ... non la più bella, magari neppure quella che fa per voi, ma non unificatevi al pensiero dominante in fotografia. Guardatevi intorno !!!Del resto le stesse cose erano spiegate sin dagli anni 30 da William Mortensen ... Buon Natale !

teejaw.com/fred-pickers-zone-vi-workshop/




avatarsenior
inviato il 25 Dicembre 2020 ore 11:43

Una cosa mi pare sia stata trascurata nel topic: l'importanza della temperatura dei bagni e la/le modalità di agitazione...questa parte sembra essere trascurabile ma riveste, al contrario, una importanza fondamentale: Da essa dipenderà, l'uniformità dello svilupo, il contrasto del negativo (quindi anche il rapporto tra lo sviluppo delle ombre e delle luci, e, non ultimo, la stampabilità .;-)

I bagni devono essere rigorosamente a 20° per tutto il tempo dello sviluppo, quindi lasciar perdere le tank in acciaio che tanto andavano di moda secoli fa...e usare tank in polimero, io consiglio fortemente le Jobo anche se care, perchè oltre ad un risparmio di chimici senza inficiare la qualità dello sviluppo, sono praticamente indistruttibili. Quando parlo di temperatura poi parlo anche di quella dell'ambiente in cui si lavora...ovvero del locale in cui si opera. Quanto alla modalità di agitazione molto importanti sono "colpetti" sul tavolo (non più di 3/4) prima di iniziare il capovolgimento della tank che, generalmente, deve durare una ventina di secondi in tutto; Questo per tutto il tempo indicato per lo sviluppo del negativo compresi i tempi di riempimento/svuotamento della tank e riempimento con fissaggio.
Se si vuole la riproducibilità dei risultati bisogna SEMPRE che questo (o altri metodi) diventino parte integrante e fondamentale del "workflow" della C.O. Da non trascurare poi la prova della moneta...ho visto troppi durante la mia lunga vita fotografica ottenere costantemente risultati "farlocchi" per poi scoprire che erano in buona parte dovuti alla permeablità alla luce attinica della C.O. Ma questa è tutta una altra storia...MrGreen

BUON NATALE a tutti analogici e non...MrGreenMrGreen:-P:-P

avatarsenior
inviato il 25 Dicembre 2020 ore 11:59

beh ma anche no ...MrGreen tutto dipende dalla chimica e dal sistema che si intende adottare... il fattore temperatura etc ... sono parametri assolutamente modificabili per ottenere risultati diversi. Chiaro che per chi inizia, come detto precedentemente, è consigliabile affidarsi ad una pellicola, un rivelatore, una carta etc etc ... poi eventualmente cambiare UN PARAMETRO ALLA VOLTA e cercare di capire l'influenza del cambiamento rispetto a quanto fatto precedentemente.

Buon Natale e Buon Anno NUovo ... sarà sicuramente migliore di questa schifezza di 2020. ;-)




user120016
avatar
inviato il 25 Dicembre 2020 ore 15:42

Una cosa mi pare sia stata trascurata nel topic: l'importanza della temperatura dei bagni e la/le modalità di agitazione...


A pagina 4 della discussione ho scritto questo:

"Ti consiglio pertanto di armarti di matita, taccuino e tanta pazienza per annotare tutti i passaggi: le diluizioni che userai, i tempi, le temperature, il tipo di agitazione...
Pertanto, inizialmente, ti conviene usare una sola pellicola ed un solo rivelatore (a tua scelta).
Poi, giocando con le concentrazioni e diluizioni, i tempi, le temperature e le agitazioni (annotando ogni singola variazione che farai) valuterai i risultati ottenuti. Altrimenti non saprai mai se la variabilità del risultato dipende dall'emulsione, dallo sviluppatore o dalle tue azioni in camera oscura."

Per me tempi e temperature contano eccome... ;-)

avatarsenior
inviato il 25 Dicembre 2020 ore 16:02

ergo.. la spinta/motivazione all'analogico (pellicola negativa) nella stragrande maggioranza dei casi è dovuta a quanto sopra ... quella che viene definita iperbolicamente "la magia della CO" ... cosa che chi non ha mai usato o usa solo la camera chiara/dia non può ovviamente capire.



Ecco... fossi in te cercherei di comprendere, o almeno considerare che possano esserci anche motivazioni diverse dalle tue, ma non per questo necessariamente meno profonde delle tue ;-) e che tu non puoi ovviamente comprendere!

avatarsenior
inviato il 25 Dicembre 2020 ore 16:13

@Paolomcmlx ... ora davvero mi sono stancato ...MrGreen devo avere grossi problemi in comunicazione ... eppure mi sembrava tutto chiaro
Ecco... fossi in te cercherei di comprendere....


quello che ho scritto NON è quello che penso io ... E' quello che pensano la stragrande maggioranza degli analogici che scattano, sviluppano e stampano i propri negativi in CO !! Quindi devi/dovete cercare di farlo comprendere a loro che nn è così; non a me.

avatarjunior
inviato il 25 Dicembre 2020 ore 16:41

Scusate se mi intrometto... ma non ho saputo resistere! Che nostalgia che mi è venuta!
io sviluppavo pellicole e stampavo foto in b/n più di 50 anni fa; poi ho smesso con l'avvento del colore che era improponibile in casa.
Stupendo leggere che esistono ancora il mitico Rodinal ed i materiali Ilford.

Il mio consiglio è iniziare a sbagliare, usare un prodotto e conoscerlo bene, imparare la tecnica senza porsi obiettivi eccelsi all'inizio.
Non cedere al mito dello sviluppo a grana ultrafine o del super cronometro per prendere i tempi!

Buon divertimento

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2020 ore 9:50

quello che ho scritto NON è quello che penso io ... E' quello che pensano la stragrande maggioranza degli analogici che scattano, sviluppano e stampano i propri negativi in CO !! Quindi devi/dovete cercare di farlo comprendere a loro che nn è così; non a me.



ah ah, ok, quindi alla fine è la forza del numero... va bene allora... mi arrendo!
Però mi sento di consigliarti una lettura:

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2332958 ;-)

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2020 ore 12:07

Il B&N è più creativo?
E perché di grazia?
Una certa, più o meno grande invero, dose di creatività è insita nell'animo umano, pertanto la si può indirizzare in tutte le direzioni ivi compresa la fotografia... in tutte le sue declinazioni ovviamente!

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2020 ore 13:16

i 20° C sono una variabile esattamente come lo sono diluizioni, le agitazioni, il tempo etc... tutte queste, chi più chi meno, andranno ad incidere principalmente su contrasto e grana.

il bn negativo è "generalmente" più creativo proprio per la miriade di variabili che il fotografo può mettere in atto sin dal momento dello scatto... tutto quello che succede dopo (infinite manipolazioni sia sui materiali che tecniche) con la consapevolezza e conoscenza dell'operatore, da la possibilità di ottenere decine e decine di risultati diversi.
La dia "generalmente" viene vista come la perfezione tecnica da parte del fotografo, in primis nella bravura d'aver
azzeccato l'esposizione e poi la resa incomparabile dei colori (ma anche del bn) proiettati.
Creativamente ha poco da spartire con il negativo, proprio perchè, dopo lo scatto, i margini di manovra sono praticamente inesistenti... essendo standardizzati.

quindi alla fine è la forza del numero... va bene allora... mi arrendo!


eh si ... è obbligatorio arrendersi perchè è esattamente così come ho descritto. Il fotografo amatorial dilettante analogico di CO munito, è enormemente gratificato da tutto quello che c'è a cascata dopo lo scatto e la soddisfazione della "magia" che avviene in CO è per lui talmente gratificante che non può comprendere (anche se i risultati tecnici possano essere migliori) come si possa fare a meno di questa soddisfazione personale... Ripeto a scanso di equivoci, NON E' il mio pensiero (anche se ho CO e ingranditore), ma senza ombra di dubbio è quanto vi risponderebbe il 90% degli analogici che stampano sotto ingranditore.

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2020 ore 17:22

Beh Zio Ciano, e scusami se te lo dico in maniera tanto diretta, il tuo approccio alla diapositiva era proprio quello più adatto a riaverne delle delusioni non solo cocenti... ma anzi decisamente ustionanti.

L'errore era nel metodo, e soprattutto risiedeva nel presuppusto che la diapositiva costasse meno del negativo colore, cosa questa che poteva anche essere vera, ma lo era solo in minima parte: nel senso che se la diapositiva costava poco: Ilford, 3M Scotch, qualche Agfa allora si, in effetti si risparmiava, ma il risultato era pressoché indegno e le dia stesse non duravano più di sette/otto anni, se invece si volevano risultati eccelsi, e per inciso praticamente IMPOSSIBILI da ottenere, in termini di risoluzione, acutanza, contrasto e finezza di grana, con i negativi colore, allora i costi salivano, e salivano esponenzialmente.

E se poi si decideva di proiettare a un certo livello...


Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.




RCE Foto

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me