| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 7:26
Ti sbagli.
Siamo vecchi.. |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 7:36
Giusto
Ma di testa ancora bambini |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 9:22
“ State diventando vecchi „
Già fatto, grazie.
Però se ci facciamo due chiacchiere per telefono, riesco ancora a farmi considerare un dodicenne! |
user120016 | inviato il 23 Ottobre 2020 ore 9:29
Mi ritrovo in molti interventi che ho letto, e sono d'accordo con molti che mi hanno preceduto.
In particolare con Leopizzo, per l'approccio solitario alla fotografia. Sono un paesaggista con autorizzazione a sconfinare nel genere macro e naturalistico.
Nei periodi morti o quando ho poco tempo faccio un po' di still Life in studio, ma è proprio in caso di astinenza.
Anch'io amo girare per boschi, sentieri di montagna e simili alla ricerca di scorci particolari, panorami che si aprono su laghi e montagne che qui in Piemonte non mancano e che offrono spettacoli sempre diversi tutto l'anno. E dunque anche gli stessi posti riservano sorprese tutte le volte. Cambia il cielo, cambiano le condizioni di luce e quindi non esistono due foto uguali anche negli stessi posti. A volte poi basta cambiare una pellicola anziché un'altra, cambiare la focale, aggiungere un filtro, modificare il punto di ripresa o il piano di messa a fuoco. E lo stesso posto puoi visitarlo dieci volte facendo sempre foto diverse. Senza fatica.
Purtroppo con il lavoro che faccio, in cui si lavora spesso anche di domenica e nei festivi, le occasioni per allontanarmi due giorni o anche una giornata intera a fotografare capitano raramente, una volta al mese quando va bene. Per questo ho un elenco di posti da vedere e di foto che ho in mente di fare (elenco in crescita continua) e pianifico con molto anticipo le uscite.
Sapendo quale sarà il week end del mese in cui sarò libero inizio a scegliere l'attrezzatura che porterò in base alle situazioni che mi aspetto ed al percorso da seguire. Tengo sotto controllo il meteo tenendo sempre un paio di alternative in caso di variazioni dell'ultima ora. E quando arriva il momento di partire, carico tutto sul fuoristrada, tenda e sacco a pelo se necessario, e si parte. Quasi sempre le cose vanno diversamente da come le avevo pensate ma il bello è anche questo. Il gusto di preparare un'uscita, ben sapendo che poi sarà tutto un cambio in corsa.
Poi, tra un'uscita e l'altra, nei ritagli di tempo, mi chiudo in camera oscura a sviluppare e stampare rulli e lastre prodotte in queste scorribande. Lavoro più tranquillo ma comunque emozionante perché si raccolgono i frutti del lavoro sul campo. E, paradossalmente, nelle lunghe attese, vengono le idee per la volta dopo. Sì, perché la fatica dell'uscita precedente è già smaltita...
P.s.
Anch'io faccio circa 100 km tra andata e ritorno tutti i giorni. E quando mi chiamano in reperibilità notturna capita di farne anche il doppio. Preferirei anch'io avere il lavoro sotto casa per andarci a piedi o in bicicletta (risparmierei migliaia di euro all'anno tra carburante, pedaggi e manutenzione auto). Ma siccome non tutti abbiamo questa fortuna, preferisco l'autostrada alla disoccupazione o a San Vittore...
Che poi nei mesi estivi tiro fuori la moto e ringrazio la sorte di potermi godere il viaggio...
P.p.s.
Sono nato vecchio... |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 13:26
Però nessuno ha notato il Ficus stacking
La fatica per me c'è nell'arrivare in posti interessanti, magari sotto il sole a scarrozzarmi tot chilogrammi di attrezzi, oltre che il mio corpo ingombrante.
A volte mi insorge una sorta di stress quando sono dinnanzi ad una scena, magari gli ultimi minuti di luce favorevole e mi affanno per non perdermi lo scatto, che si rivelerà irrimediabilmente brutto. 
Io sono vecchio da almeno 20 anni, dentro e fuori.. . Amen |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 13:31
No,se ti risulta estenuante, hai bisogno di una pausa riflessiva.Te lo dico per esperienza diretta.Sono in pausa complice un po tutto in questo orrido 2020.Quando non senti piu la gioia di andare a far foto,riposati,è meglio, MA poi riprendi,mi raccomando.
Ciao,Alessandro. |
user109536 | inviato il 23 Ottobre 2020 ore 15:21
Fotografare per me è puro divertimento. |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 15:46
Capiamoci un attimo, non è che ci dividiamo in:
fotografi che escono da casa saltellando e cantando con attrezzatura al collo
fotografi che escono disperandosi e fustigandosi con il treppiede.
Tutti, anche quelli che avvertono la fatica, lo fanno per divertirsi.
Non è che si diverte solo chi non si stanca...
Tuttavia personalmente il percorso per arrivare ad ottenere un foto che sono contento di aver scattato, sta diventando sempre più lungo e faticoso, tutto qui. |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 16:06
Fatica di fotografare? E perché?
Io sono tendenzialmente pigro, ma quando metto a tracolla la valigetta, non sento più la stanchezza.
Il paesaggio? Certo, richiede il suo impegno, ma è ricompensato, sempre.
Anche quando ho realizzato fotografie per lavoro, ci ho messo passione, anche per dare al committente conferma della fiducia riposta in me.
Fatica? Io sono alto 1,60 però mi sono portato in alta montagna anche la Pentacon Six con le ottiche necessarie ed il Manfrotto 055...
"Langsam, aber sicher", ed il divertimento è assicurato.
Fatica?
Maddài!... |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 17:00
Per me la Fatica è restare a casa, la fotografia oltre ad essere una Passione è distaccarsi dalla routine quotidiana dopo 5 giorni in Fabrica e problemi di casa, mi faccio di media 80 Km. di strada e mi alzo prima dell'alba per avere quelle prime ore del mattino per catturare la luce migliore mi trovo spesso solo e qualche volta con amici ma quelle 4/5 ore solo con la natura che ti circonda mi dà Molta Serenità e concentrazione non mi affatica portarmi dietro lo zaino con attrezzatura di circa 5kg. perché lo porto in macchina e lo trasporto per max 2 km tra andata e ritorno a volte qualche centinaio di metri ma il restare solo con il mio corpo macchina e la natura che mi circonda non ha uguali. Sto male quando non posso uscire a fotografare,quando fotografo mi dimentico di mangiare e bere non sento il bisogno dimentico tutto e penso solo a cosa sto fotografando,quando sono andato al Mugello mi sono organizzato e speso ben 5 giorni di preparativi andando per ben 3 volte nel circuito in tre mesi diversi per poi trovare il luogo adatto per fotografare la MGP e i giorni di gran premio mi sono fatto ben 2 km a piedi per arrivare alla postazione ben 4 ore di coda per entrare per ben 3 giorni prove qualifiche e gara ho dormito a 100km di distanza e a fine Gran Premio ho impiegato 4 ore per uscire dal Mugello più 3 ore per tornare a casa, è stato stressante ma appagante ho 60 anni e continuerò a Fotografare, mi stanco più a lavorare al computer per visionare e scegliere le foto che a Fotografare |
| inviato il 26 Ottobre 2020 ore 19:28
“
“ Faccio 100 km di autostrada al giorno ?
Preferirei farmi cinque anni a San Vittore. „
In entrambi i casi direi che sussiste un problema di deretano.
Nel primo caso quello di incorrere in future problematiche emorroidali, dati dalla postura automobilistica costante e quotidiana.
Mentre nel secondo, sempre favorito dalla postura assunta nel raccogliere qualcosa in genere in zona docce ma non solo, si va incontro a problematiche riguardanti la sodomizzazione passiva.
Insomma... riassumendo volgarmente, vige in entrambi casi un problema di cu.lo
|
| inviato il 11 Novembre 2020 ore 20:02
Remember non sò chi sei e non ho voglia di saperlo RICORDATI di RISPETTARE le PERSONE che NON CONOSCI
Spero solo che chi di dovere leggendo la tua risposta prenda PROVVEDIMENTI |
| inviato il 11 Novembre 2020 ore 20:42
Remember (che nemmeno io conosco) ha forse un pochino esagerato, ma non mi sembra il caso di prendersela per così poco. E comunque non si corre a piangere dal maestro. |
| inviato il 11 Novembre 2020 ore 21:59
A me quella di Remember sembrava più che altro una battuta e mi sono fatto una risata. |
| inviato il 12 Novembre 2020 ore 1:36
“ E a voi capita di sentire la fatica della fotografia? „
tu non puoi capire,fosse tutta quella da te descritta la fatica di fotografare.quando dopo aver fatto 3 giorni di studio a milano,con giornate da 12 ore,ti imbarchi per new york, all'arrivo ti portano subito in studio,ti aspettano altri 3 giorni di shooting da 12 ore l'uno,poi ovviamente torni a milano e riparti per shanghai sempre con lo stesso ritmo. |
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