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Guardarne 100 [foto] per educarne una [figlia]


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user177356
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inviato il 15 Ottobre 2020 ore 22:29

@ToMato
Grazie innanzitutto per aver impiegato il tuo tempo per scrivere un intervento così articolato e - devo dire - condivisibile.

Mi rendo conto di sembrare il padre un po' fissato che vuole inculcare i suoi interessi nella figlia. A dire il vero, io e sua madre ci limitiamo ad esporla a sollecitazioni (libri, cartoni animati, musei, viaggi, etc.), lasciando che lei scelga di seguirne una o l'altra. Rodari è da tempo parte dell'equazione.

L'idea di fare un passo avanti con la fotografia è nata da una domanda che le abbiamo fatto casualmente a cena: "ma delle diverse cose che fanno mamma e papà, quale ti piacerebbe imparare?" e lei ha risposto senza esitare "fotografare". A quel punto le ho detto che per imparare bisogna scattare tante foto e guardare tante foto fatte da altri, e lei mi ha chiesto di scegliere per lei queste ultime.

Non ci vedo molto di sano. Lo trovo molto vicino all'integralismo e fanatismo religioso.


Sono un ateo convinto e militante, perché non posso concepire che si usi la fede per comprendere l'universo. Preferisco comunque avere una figlia che - per il momento - disprezza l'arte sacra piuttosto che una (come la sua compagna di classe) che è convinta che le cannucce per bere il succo di frutta siano una creazione divina, visto che i genitori le hanno detto che "dio ha creato tutto".

user177356
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inviato il 15 Ottobre 2020 ore 22:44

non e' un po' troppo "pesante" la pressione che carichi su quella bambina?


Ho risposto sopra, almeno in parte.

Il confine tra sollecitazione adeguata e pressione eccessiva è sottile, e cerchiamo di non valicarlo mai. Ad esempio, per un certo periodo io e lei abbiamo giocato a costruire frasi in rima partendo dai nomi degli oggetti che vedevamo, poi ho smesso per paura di esagerare ma lei ogni tanto lo fa per conto suo. Guarda Miraculous (Ladybug), i Mini Pony ma anche Siamo fatti così o Lo scuolabus magico , ed è molto interessata alla scienza.

Gioca con il Didò, le Barbie della mamma e con il mio Lego, disegna in continuazione, per il compleanno ha voluto tra le altre cose una bambola che piange molto popolare tra le sue compagne e l'ha ovviamente avuta. Insomma, è una bambina normalissima ma molto curiosa e abituata a confrontarsi con il mondo.

Sua madre parla correntemente due lingue oltre all'italiano e altre tre in modo più che soddisfacente, e ha vissuto in tre continenti diversi. Difficile che anche da lei non vengano sollecitazioni quotidiane, anche solo ascoltando quello che dice a me. D'altra parte, ci siamo astenuti dall'imporle l'inglese come seconda lingua sin da piccola, perché abbiamo capito che non gradiva affatto e non volevamo rischiare, appunto, il rigetto.

avatarsenior
inviato il 15 Ottobre 2020 ore 23:14

Non sembri affatto il padre inculcatore. Anzi il fatto che tu abbia chiesto consigli qui oltre a tutto quello che hai descritto sugli interessi tuoi, di tua moglie e di tua figlia, non da adito a dubbi, anzi.

Mi sono permesso di partecipare perché credo di avere qualcosa di interessante da dire a riguardo, proprio per la natura del mio lavoro, e poi perché lo trovo un argomento importante e a fuoco, ti ringrazio di averlo aperto. Stiamo parlando dell'educazione alla creatività, il massimo dell'umanesimo. Un affare complesso e delicato.

È un peccato che ci siano stati così pochi interventi finora, forse dovevi scrivere che tua figlia è indecisa tra canon e sony... Sorriso

user177356
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inviato il 15 Ottobre 2020 ore 23:18

forse dovevi scrivere che tua figlia è indecisa tra canon e sony...


Pensa che il papà canonista le ha dato una compattina sony Eeeek!!!MrGreen

user207512
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inviato il 16 Ottobre 2020 ore 7:42

Sono nella tua stessa situazione, due figli e un terzo in arrivo. Appena ho qualche minuto ti lascio qualche suggerimento. Per le prospettive intanto direi Escher MrGreen

avatarsenior
inviato il 16 Ottobre 2020 ore 8:34

Purtroppo detesta l'arte sacra (è stata educata ad un sano e intransigente ateismo), che per chi vive in Italia centrale è un discreto handicap,


Detestare una forma d'arte tanto importante, considerato l'enorme peso storico e tutto quello che ne consegue, è un handicap a prescindere.

Preferisco comunque avere una figlia che - per il momento - disprezza l'arte sacra piuttosto che una (come la sua compagna di classe) che è convinta che le cannucce per bere il succo di frutta siano una creazione divina, visto che i genitori le hanno detto che "dio ha creato tutto".


Questa non è fede, è ignoranza. Sono due cose completamente differenti.

La piccola è già stata con noi al Louvre, al D'Orsay, agli Uffizi, Metropolitan Museum di NY, alla Cappella degli Scrovegni, a San Marco a Venezia, in parecchi palazzi e chiese tra Roma, Firenze, Siena, Venezia. Semplicemente, ha preso l'impostazione atea della famiglia in modo un po' estremista e quando le dico che la madre e il bimbo raffigurati in un quadro sono la Madonna e Gesù fa un'espressione disgustata e passa oltre MrGreen


Se io avessi una figlia, credo che prima della storia dell'arte o di questa o quella fede cercherei di insegnarle il rispetto per gli altri.

Detto questo, a sei anni cercherei certo di assecondarla nelle sue passioni, ma per la fotografia “seria” aspetterei un po'. Il rischio che non possa capire e apprezzare è alto (e naturale).

avatarsenior
inviato il 16 Ottobre 2020 ore 8:36

Mi complimento con il promotore e i partecipanti a questo thread dal contenuto molto interessante, anche per tanti adulti...

TheRealB, stai facendo una bellissima cosa verso tua figlia, prima di tutto perché penso che il valore più grande di quello che fai stia nel tempo, nell'attenzione e nelle energie che le dedichi. Non è cosa comune per un genitore.

Torna il famoso discorso del "vedere fotograficamente". Credo che l'abitudine a frequentare le arti visive da bambini sia fondamentale in questo. E mi pare lo stiate facendo.
In questo senso anch'io ti consiglierei di "sdoganare" l'arte sacra, la si può guardare a prescindere da qualsiasi considerazione. Lo dico condividendo in pieno le tue convinzioni in materia di religione.

Se posso consigliarti una collezione di libri, ti segnalerei la vecchia enciclopedia TIME-LIFE edita in Italia da Mondadori alla fine degli anni '70. La trovi abbastanza facilmente su ebay.
Sono 17 volumi alcuni tecnici, ovviamente superati nelle loro parti più legate alla tecnologia, mentre altri dedicati ai generi fotografici sono molto interessanti e ben corredati dal punto di vista iconografico.

Ti possono servire anche perché, quando sarà un po' più grande, tua figlia vorrà capire cosa ci si può fare con la fotografia, in che modo sia la chiave per accedere a tanti mondi. Per far sì che una fotografia sia "buona" non solo quando è "bella" ma anche quando è utile.

user177356
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inviato il 16 Ottobre 2020 ore 8:41

Murmunto, grazie per il suggerimento, ma sull'ateismo non transigo.

Una volta mi definivo agnostico, ma poi ho capito che il significato del termine viene costantemente frainteso, perché molti pensano sia una condizione riferita al singolo individuo ("io personalmente non so se dio esista") mentre ha una valenza assoluta ("nessuno può saperlo, quindi non ha senso neanche parlarne, di dio"). Di ciò di cui non si può parlare, si deve tacere.

La "a" di ateo è privativa, significa "senza". E io infatti faccio a meno non di dio, ma del suo concetto stesso.

Concretamente, mi batto perché la fede non sia ammessa come modalità di conoscenza del mondo.

La cultura artistica si può sempre recuperare, anche perché in casa siamo appasionati d'arte e gli stimoli non mancano e non mancheranno.


PS: io adoro l'arte medievale e rinascimentale, e colgo tutte le occasioni per mostrarla a mia figlia. Che adora opere come gli effetti del buon governo nel palazzo pubblico di Siena ma non apprezza la maestà di Duccio a poche centinaia di metri. Evolverà, ne sono certo.

user177356
avatar
inviato il 16 Ottobre 2020 ore 8:49

Se io avessi una figlia, credo che prima della storia dell'arte o di questa o quella fede cercherei di insegnarle il rispetto per gli altri.

Ed essere atei vuol dire non rispettare le idee degli altri? Hai una curiosa visione del rispetto.

avatarsenior
inviato il 16 Ottobre 2020 ore 8:58

Se io avessi una figlia, credo che prima della storia dell'arte o di questa o quella fede cercherei di insegnarle il rispetto per gli altri.

Ed essere atei vuol dire non rispettare le idee degli altri? Hai una curiosa visione del rispetto.


Hai frainteso: la mancanza di rispetto è a valle, e l'effetto provocato sta nel provare disgusto - a sei anni - quando ti dicono che un quadro in un museo rappresenta qualcosa in cui non credi.
E nel mettere la faccina mrgreen, con compiacimento, quando lo fa tua figlia. L'essere atei non c'entra nulla.

EDIT: scrivo qui, visto che non posso aggiungere altri post.
Il rispetto per gli altri passa anche dall'evitare di bloccarli, quando non la pensano come te ed esprimono in modo pacato il loro parere diverso dal tuo.

avatarsenior
inviato il 16 Ottobre 2020 ore 9:04

L'unico consiglio che posso darti caro RealB è di lasciare tua figlia libera di essere se stessa.

Ma io sono un pessimo genitore, quindi il mio consiglio gettalo nel cesso...

avatarsupporter
inviato il 16 Ottobre 2020 ore 9:09

"Educare" una bambina di 6 anni non significa inculcarle un modo di pensare che tu hai avuto invece la libertà di elaborare con il senno dell'età adulta.
In questo modo la privi di un elemento fondamentale, ovvero la conoscenza oggettiva di tutto ciò che la circonda scevra da bias dettati dalle tue convinzioni personali.
Questa dovrebbe essere la base perché lei si costruisca la sua felicità, avendo tutti gli elementi per decidere e la libertà di farlo.
Invece tu hai già ottenuto l'effetto di farle compiere smorfie disgustate davanti ad immagini che alcuni considerano sacre.
Pessimo risultato davvero.
Azioni di questo tipo aprono la strada a percorsi di becera intolleranza.

avatarsenior
inviato il 16 Ottobre 2020 ore 9:31

La piccola è già stata con noi al Louvre, al D'Orsay, agli Uffizi, Metropolitan Museum di NY, alla Cappella degli Scrovegni, a San Marco a Venezia, in parecchi palazzi e chiese tra Roma, Firenze, Siena, Venezia. Semplicemente, ha preso l'impostazione atea della famiglia in modo un po' estremista e quando le dico che la madre e il bimbo raffigurati in un quadro sono la Madonna e Gesù fa un'espressione disgustata e passa oltre.

Forse qualcosa è andato storto. Hai scritto "è stata educata ad un sano e intransigente ateismo", forse troppo intransigente e tale da precluderle la bellezza di buona parte dell'arte, ma non solo. Pensa anche in futuro a quando a scuola inizierà studiare la "Divina commedia" o i "Promessi sposi": c'è da chiedersi se, questo atteggiamento "sano" ed intransigente non sarà per lei un forte scoglio a livello scolastico (anche considerato le materie artistiche e letterarie che studierà, vedi "Iliade" ed "Odissea" per fare altri esempi).
Non parliamo poi della visita di importanti edifici storici come varie cattedrali ed i duomi che al loro interno hanno opere di impareggiabile bellezza, fino anche ad arrivare alle opere artistiche di altre religioni. I bambini (e lo siamo stati tutti) spesso vedono le cose in maniera duale: giusto o sbagliato, bianco o nero (non letteralmente). Non colgono sempre le sfumature che stanno in mezzo.
Non ne faccio una questione di ateismo o meno, ma di possibile perdita di buona parte della cultura artistica e storica mondiale. In questo concordo con Murmunto quando ha scritto "È terribile, su questo dovresti lavorare molto, prima che sia troppo tardi. Non è questione di Italia centrale, ovviamente. Rischierebbe di precludersi buona parte della storia dell'arte, danno irreparabile.". E ciò influirebbe anche sulla fotografia sia per la composizione che per lo studio della luce, perché in fotografia ci si ispira anche alle opere del passato.

Sono un ateo convinto e militante, perché non posso concepire che si usi la fede per comprendere l'universo. Preferisco comunque avere una figlia che - per il momento - disprezza l'arte sacra piuttosto che una (come la sua compagna di classe) che è convinta che le cannucce per bere il succo di frutta siano una creazione divina, visto che i genitori le hanno detto che "dio ha creato tutto".

Attenzione solo a non sottrarle la fantasia: babbo natale non esiste, ma ai bambini non lo si dice per lasciargli la fantasia ed i sogni di quell'età (anche la creatività in parte). Il rischio è di far perdere una parte della fanciullezza e della spensieratezza ai bambini.

Ed essere atei vuol dire non rispettare le idee degli altri? Hai una curiosa visione del rispetto.

Se ho capito bene, credo che Perbo si riferisca al problema dell'intransigenza. Fare una faccia disgustata è un po' una "chiusura" nei confronti di una cultura che non è la propria, quasi come se non la si accettasse poiché non la si condivide.
In questo condivido il pensiero di Perbo quando ha scritto "Detestare una forma d'arte tanto importante, considerato l'enorme peso storico e tutto quello che ne consegue, è un handicap a prescindere. ".


Tornando alla parte più specifica inerente la fotografia...
Temo però di essermi spiegato male: non sto cercando di costruire un catalogo dei generi fotografici, né raccogliere le fotografie che hanno avuto maggior impatto, ma foto di maestri della fotografia attraverso le quali esplorare la composizione, cioè come "funziona" un'immagine.

Ti sei spiegato bene, ma a seconda del maestro che sceglierai ti troverai a studiare la composizione e lo studio della luce prevalentemente in un genere fotografico. Ad esempio, è vero che Bresson ha fatto anche foto di paesaggi ( www.ibs.it/paesaggi-libro-henri-cartier-bresson/e/9788886982351 ), ma prevalentemente si è concentrato su altro. Quindi a seconda del genere fotografico, troverai certi nomi di maestri nell'arte della fotografia e di conseguenza certe tipologie di composizioni e di tematiche trattate.

EDIT:
Bene, mi hai bloccato, perché sostieni che sia andato fuori tema.
Ma di fatto non è così. Tutto quello che ho scritto era pertinente con la questione fotografica ed infatti l'ho anche scritto.
Non ho messo in dubbio il fatto dell'ateismo in sé. Ma forse sono stato frainteso.
Leggere ho letto benissimo e non sono né sordo né cieco. Ma avendomi tu bloccato non ci possiamo più chiarire.

avatarsenior
inviato il 16 Ottobre 2020 ore 9:43

Le passerà sicuramente la tua influenza "atea" quando sarà in fase adolescenziale e forse si avvicinerà a ciò che più ti dà fastidio ;-) magari si farà suora MrGreen

Mi permetto di fare qualche considerazione, data la tua richiesta esplicita.
Ho due figlie ormai grandi e che adorano l'arte, tra cui quella figurativa da sempre comunque si manifesti, eppure hanno vissuto in una famiglia pesantemente laica, (da quello che scrivi, sicuramente più di ciò che sei tu ;-)).

Credo che tu le abbia trasmesso un tuo contenuto emotivo di troppo: educare e manipolare hanno confini poco visibili e oltrepassarli è un attimo soprattutto nell'ambiente familiare.
Non è una critica alla tua capacità educativa è solo una constatazione e quindi puoi sempre, se ti interessa, riportarla nel percorso più sano per lei: darle la capacità di percepire con la propria sensibilità.
Non è per nulla semplice ma inizia a portarla dove l'arte ha dato forma al sacro.
Ci sono tanti tipi di senso del sacro, e il fatto che l'umanità esprima questo sentimento forse è indice che dentro di noi fa risuonare qualcosa.

Non farle scoprire da sola ciò che è sacro, potrebbe apprezzare diventare essa stessa un olocausto di chissà quale estremismo, ma accompagnala in modo da indicarle una via.

Gli artisti sono persone del loro tempo e se quello è immerso in un senso di religiosità, per raggiungerli, bisogna anche assaporarla, non condividerla, ma comprenderla e forse comprendere anche la loro diversità.
Il cristianesimo del rinascimento è assai differente da quello attuale, così distante che dubito che un cristiano di allora si possa sentire a casa in una comunità odierna.

Che dire della musica? O di un'opera letteraria? Tu hai gli strumenti per gestire il tuo a-teismo, lei ha solo le tue conclusioni senza la tua storia, non è un nano (fisicamente e mentalmente) sulle spalle di un gigante (tu), è una persona alla quale è stata data una teologia: non esiste una divinità e tutto ciò che concerne il divino è da disprezzare.
La cosa peggiore è che le è stata propinata da un essere superiore che non sbaglia mai: un genitore o forse entrambi.
Quindi è un cortocircuito, una contraddizione.
In bocca al lupo.

user177356
avatar
inviato il 16 Ottobre 2020 ore 11:19

Mi sembrate sordi, o meglio ciechi, visto che sembra che non leggiate quello che scrivo.

Ho educato mia figlia all'ateismo, esattamente come una famiglia credente educa i propri figli alla fede.

Lei ne ha tratto un'ostilità per le rappresentazioni sacre, nonostante le vengano sempre mostrate in primis come opere d'arte e solo quando chiede cosa rappresentino le viene detto che si tratta di un soggetto religioso.

Preferisco che mia figlia (che crede in babbo natale e nella fatina dei dentini) abbia in uggia le madonne in trono e non creda in quelle che per me sono fandonie, visto che l'interesse per la'arte potrà recuperarlo in seguito.

Io fotografo prevalentemente chiese ed edifici sacri, tanto per dire, e nella mia famiglia siamo atei da quattro generazioni (i miei nonni, nati all'inizio del Novecento, non sono mai stati battezzati).

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