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avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2020 ore 23:19

Paolo... avanzo quasi 200 ore di ferie... MrGreen

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2020 ore 3:54

Ah, buono, diciamo allora che almeno tu un poco di tempo lo avresti MrGreen

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2020 ore 6:13

Grazie Paolo.

Ma dove trovi la fonte della risoluzione di l/mm delle varie pellicole?

Nelle schede della case non mi pare che ci siano.

Inoltre da quanto scrivi, con quella risoluzione, si arriva a ciò che ho sempre pensato: che una pellicola basica come HP5 o FP4 ha una risoluzione simile ad un sensore da 8MPX, mentre quelle ad alta risoluzione a 25 ISO arrivano alle big MPX da 40-60MPX.

avatarjunior
inviato il 23 Settembre 2020 ore 7:39

Penso che quelle risoluzioni si hanno con le scansioni con scanner piano.

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2020 ore 8:03

100 l/mm su uno scanner piano anche i migliori tipo il V850 le vedi con il binocolo...

se arrivi a 45/50 è già un buon risultato

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2020 ore 8:44

Beh Tony i dati sulla risoluzione delle pellicole un tempo si ricavavano dai "datasheet", ossia i foglietti illustrativi delle caratteristiche delle varie emulsioni.

Oggi... beh oggi si ricavano sempre dai datasheet... solo che è diventato un poco più difficile trovarli... ma a cercare bene si trovano ancora ;-)

Devo dire però che nella maggior parte dei casi io vado a memoria, soprattutto quando si parla di pellicole: tutte le Fuji, la maggior parte delle Kodak, diverse Agfa, che ho adoperate a lungo e, soprattutto, proiettate... proiettate bene diciamo, perché la proiezione non è solo riempire un muro con una macchia variamente colorata, o anche a toni di grigio;-), ma piuttosto cercare di riavere da essa il massimo delle sensazioni soggettive, quando cioè osserviamo una proiezione per diletto, e oggettive... quando cioè lo si fa per un confronto; anche se io, a onore del vero, i miei confronti non li faccio mai su fotografie realizzate apposta per lo scopo, purtroppo non ho soldi da investire
in ciò, ma piuttosto confrontando fra loro delle diapositive simili realizzate con pellicole diverse... cosa anche piuttosto facile soprattutto quando per esempio si voglia confrontare la semplice timbrica cromatica!

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2020 ore 9:50

No Stile, da uno scanner piano non tiri fuori nemmeno 45/50 linee... a meno che ovviamente non si parta da 5 o 600 ;-)

A dire di Henning Serger, che queste prove le ha fatte tutte, se parti da 100 lpmm dopo una scansione a tamburo (reale) ne ritrovi 65; se la scansione la fai con uno scanner come l'ottimo Nikkor Coolscan 5000, quello per capirci col quale sono state realizzate le scansioni delle foto che ho nella mia galleria, ne ritrovi circa 45; se invece la scansione la fai con uno scanner a Tamburo Virtuale, l'eccellente Hasselblad di Diego per intenderci, siamo su una via di mezzo fra questi due valori.
Ah, resta inteso che se questi files li mandi in stampa dovrai sopportare una ulteriore perdita di qualità.

Se il tuo negativo, invece di scansionarlo e poi stamparlo, lo sottoponi alla lavorazione classica, e quindi lo stampi con un comune ingranditore, sopporterai solo la perdita di qualità addebitabile all'ottica di cui è dotato il tuo ingranditore e quantificabile in media fra il 30/35% dell'ottica di base, e il 17/18% di un obiettivo di alta classe come il famoso 50/2,8 Apo-Rodagon... per capirci riavrai al peggio 65/70 lpmm, nell'ipotesi migliore invece esse saranno 82/83 lpmm.

Se invece adoperi delle diapositive, e le
proietti, ovviamente accuserai solo la perdita di qualità riconducibile alle prestazioni dell'ottica del tuo proiettore, ossia l'8% Cool nel caso di un obiettivo della classe del SuperColorplan... in altre parole, e sempre partendo da 100 lpmm, sullo schermo, di linee, ne conterai 92 Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2020 ore 9:51

No Stile, da uno scanner piano non tiri fuori nemmeno 45/50 linee...


scansionando delle dime ottiche fino a 50 linee sul V850 sono leggibili

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2020 ore 10:09

Paolo, secondo me (eventuali esperti di ottica mi correggeranno se sbaglio) fai un ragionamento non corretto; da una pellicola con 600 lmm uno scanner piano non tirerà fuori 50 lmm, probabilmente non tirerà fuori che un grigio uniforme visto che queste saranno troppo sottoli per essere risolte. Viceversa da una pellicola con una risoluzione minore riuscirà a discernere le linee bianche e nere. Insomma: più la pellicola e le mire fotografate sono a bassa risoluzione più lo scanner riuscirà a tirare fuori quel che c'è sulla pellicola.
Insomma, non è che la percentuale che risolve lo scanner è sempre quella a prescindere e quindi più linee ci sono più lo scanner, per quanto scarso, ne risolve, è vero semmai il contrario.

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2020 ore 11:23

Diego, dai, la mia è una iperbole ma in ogni caso, dal momento che le mire ottiche sono sempre le stesse a prescindere dall'ottica che si sta testando, se l'obiettivo che si sta provando risolve 200 linee dalla mira ottica inquadrata ne distinguerà 200, se ne risolve 400 ne distinguerà 400, se però ne risolve solo 50 solo 50 riuscirà a distinguerne!
Allo stesso modo se io fotografo questa mira ottica, e se dalla mia accoppiata pellicola + obiettivo ricavo 100 lpmm, se questo negativo io lo stampo con un comune Rodagon sulla stampa finale ne distinguerò 70.
Se il negativo lo stampo con l'ApoRodagon sulla stampa distinguerò 82 linee.
Se negativo infine lo proietto con un Super Colorplan sullo schermo ritroverò 92 linee.

Se invece quel negativo lo scansiono con uno scanner a tamburo ne ricaverò un file digitale sul quale saranno registrate solo 65 linee, che diminuiranno ulteriormente in fase di stampa.
Se la scansione la faccio col Coolscan 5000 sul file avrò 45 linee, sempre da diminuire con la stampa.

Se tanto mi da tanto allora da uno scanner piano, che probabilmente non scansiona a 12000 dpi come il tamburo, e neppure a 4000 dpi come il Coolscan, quante linee posso, ragionevolmente, aspettarmi che esso sia capace di riportarmi nel file che mi restituirà?
Dieci?
Laddove già solo il Coolscan me ridà 45?
Francamente 10 lpmm mi sembrano pure troppe, ma amnesso e non concesso che siano anche 15... sulla carta, ossia sulla stampa, quante ne ritroveremo?

Non lo so... ma di certo poche... troppo poche anzi!

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2020 ore 11:32

No Paolo, non è così come dici tu. So lo scanner o l'obiettivo risolve 45 linee/mm vedrai 45 l/mm soltanto se fotografi una mira ottica da 45 l/mm o giù di li; se fotografi una mira ottica con più l/mm, ad esempio 200 l/mm non ne vedrai 45 ma vedrai in pratica un grigio uniforme o quasi.

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2020 ore 11:34

E in ogni caso ricordiamoci che chi di dovere, a cavallo del secolo, è arrivato a dimostrare che una stampa ottenuta da un file da 20 mega era più nitida di un'altra ottenuta da un negativo di Ektar 25, ossia una pellìcola capace di una risoluzione di 200 lpmm, proprio perché invece di confrontare due stampe omologhe, ossia ottenute entrambe seguendo ognuna la propria filiera, ha confrontato due stampe dove una ha usufruito rigorosamente della propria filera, più gli annessi e i connessi derivanti dalla pp, mentre l'altra è stata costretta ad adattarsi a una filiera non propria.

Insomma con questo inganno, chi ne aveva l'interesse, ha dimostrato la finta superiorità del digitale, e noi adesso, pur sapendo come è davvero andata la storia, invece di ripendercela, la nostra storia appunto, ci adagiamo su quella che ci hanno raccontato.

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2020 ore 21:22

No Diego, non funziona così.
Una mira ottica, tanto per intenderci la classica USAF 1951, riporta dei "pacchetti" di linee di spessore via via inferiore.
Dopo averla fotografata, adoperando l'ottica che si vuole testare e riprendendo le fotografie con una pellicola ad alta risoluzione, finché è stata in produzione si usava all'uopo la TP 2415, si sviluppa il negativo e, analizzandolo al microscopio, si stabilisce quale sia il pacchetto di linee più sottili che quell'ottica è in grado di distinguere.
Chiarito a quale risoluzione corrisponde quello specifico pacchetto di linee, a quel determinato totale si sottrae la risoluzione di cui è capace la pellicola, che è un dato noto a priori, e il valore che resta da questa sottrazione è la risoluzione di cui l'obiettivo è capace.

Va da se quindi che l'obiettivo registrerà TUTTI i pacchetti di linee riportati sulla mira, però sarà capace di distinguere le linee bianche dalle nere solo fino a un determinato spessore corrispindente a, ipotizziamo,100 lpmm, tutte le linee più sottili ovviamente non verrano risolte ma appariranno come una unica striscia indistinta.

Assodato quindi che su quel negativo è riportata la risoluzione X, diciamo appunto 100 lpmm, si continua con le prove che ho illustrato precedentemente e con le quali si potrà stabilire la quantità di risoluzione che andrà persa nei vari passaggi, quindi: scansione, stampa con ottica standard, stampa con ottica Apo, proiezione con obiettivo standard e/o proiezione con ottica ad alta risoluzione.

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2020 ore 21:30

Paolo stiamo dicendo la stessa cosa, ho semplificato per non dilungarmi ma so come funziona (tra l'altro è il metodo usato nel sito www.filmscanner.info/en/HasselbladFlextightX1.html
per determinare l'effettiva risoluzione degli scanner); in sostanza stiamo dicendo la stessa cosa: il pacchetto di linee che non puoi risolvere lo vedi come un unica massa grigia, invece dal tuo precedente intervento sembrava volessi dire che di quel pacchetto ne distingueva comunque un certo numero.

avatarsenior
inviato il 24 Settembre 2020 ore 9:50

Infatti Diego Sorriso lo stesso dubbio era sovvenuto anche a me.
In effetti io avevo travisato un tuo intervento, perdonami Sorry

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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