| inviato il 04 Settembre 2020 ore 8:39
“ La "tridimensinalità" di una immagine è data dalla grande estensione dei toni delicati, cromatici e luminosi, dell'immagine, è data dunque dalla luce giusta e non dall'obiettivo. Ma per trasmettere bene (nella maggior quantità possibile) in immagine quei toni delicati cromatici e di luminosità, ci vuole un'obiettivo che li lasci passare e non li tagli. E dunque ci vuole un obiettivo "buono", coi giusti vetri „ Vero. Il mio 70-200/4 IS restituisce immagini che appaiono più tridimensionali rispetto a quanto fa il 55-250 STM Ma non sempre l'obiettivo deve essere costoso o di pregio, l'EF-M 22 f2 ad esempio a mio modo di vedere produce immagini dall'elevata percezione di tridimensionalità. Il tutto ovviamente in presenza della giusta luce e composizione. |
| inviato il 04 Settembre 2020 ore 8:56
L'ottica "buona" aiuta, e molto, all'effetto 3D, ma ci vuole la luce giusta. Posto un paio di foto fatte in condizioni simili:
CLICCARE SULL'IMMAGINE PER VEDERLA GRANDE! Zeiss Milvus 18 F 2,8, a detta degli esperti il miglior grandangolo oggi in casa Zeiss (nei dati della foto erroneamente ho riportato Zeiss 25 F 1,4, ma è stata fatta col 18 mm): l'ottica "buona" ha catturato tutte le infinite variazioni cromatiche e luminose del momento, e rende un'immagine con effetto presenza.
CLICCARE SULL'IMMAGINE PER VEDERLA GRANDE! Nikkor 14 - 24 f 2,8, che non è un culo di bottiglia, è buona come ottica, ma non è così buono come il Milvus 18 f 2,8, l'ultimo nato in casa Zeiss dei SWA, e che costa il 40% in più del 14 - 24. Lo zoom ha tagliato dei toni delicati sia di cromatismo che di luminosità e l'immagine non ha la stessa presenza del 18 mm. Questa
CLICCARE SULL'IMMAGINE PER VEDERLA GRANDE! è stata fatta con lo Zeiss Milvus 25 F 1,4, altra ottica veramente "buona", ed infatti trasmette bene colori e luminosità delicate, e rende immagini con effetto presenza. Le ottiche buone contribuisco a render le immagini 3d, ma se la luce è piatta, le immagini restano piatte, c'è poco da fare. |
| inviato il 04 Settembre 2020 ore 8:59
Qui un esempio di quel che intendevo parlando del 22mm, ma le doti della lente sono rivelate dalla luce e dalla prospettiva:
Poi io ho questa percezione, per altri può essere non vi sia assolutamente. |
| inviato il 04 Settembre 2020 ore 9:12
“ La "tridimensinalità" di una immagine è data dalla grande estensione dei toni delicati, cromatici e luminosi, „ Mi sembra un po' un controsenso parlare di toni delicati e poi postare foto con un evidente aumento di saturazione in PP. E comunque secondo me non hanno niente di tridimensionale (a parte un po' l'ultima, ma per la composizione, non certo per l'obiettivo). “ Qui un esempio di quel che intendevo parlando del 22mm, ma le doti della lente sono rivelate dalla luce e dalla prospettiva: „ Questa una leggera sensazione 3D forse ce l'ha, secondo me tanto fanno gli alberi vicini sulla destra che creano un piano intermedio fra il primo piano (che è nitido e quindi riconosciuto come soggetto e non come contorno) e lo sfondo. |
| inviato il 04 Settembre 2020 ore 9:18
Si Rolubich, alberi, l'erba alta sulla sinistra, la prospettiva, la luce radente che enfatizza le forme... Ecco perché dico che luce e composizione sono le componenti fondamentali per ottenere questa percezione. Poi ovviamente serve un obiettivo che lasci passare adeguatamente la luce, e il 22/2 nonostante il costo irrisorio da questo punto di vista è un ottimo vetro. |
| inviato il 04 Settembre 2020 ore 9:22
Qui avete postato delle immagini completamente a fuoco dal primissimo piano fino all'infinito e che restituiscono quella sensazione di “tridimensionalità” (lo scrivo tra virgolette per i più suscettibili ?), ma la qualità della lente restituisce lo stesso effetto anche quando ha una nitidezza che degrada delicatamente verso lo sfocato. A me da questa sensazione e a voi?
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| inviato il 04 Settembre 2020 ore 9:52
L'ottica kit delle Minolta AF analogiche, il 35-70 3.5-4.5,vetro da 150.000 lire, era reputato valido e "tridimensionale" come effetti, ma ai tempi qualcuno aveva rievocato la collaborazione col marchio Leica.... |
| inviato il 04 Settembre 2020 ore 9:57
L'obiettivo tridimensionale NON ESISTE... sic et simpliciter. Anche io credo sia così |
| inviato il 04 Settembre 2020 ore 12:34
@riccardo Lo sfocato di suo isola un soggetto, soprattutto quando estremizzato, non serve alla tridimensionalità tout court, però in questo caso c'è un soggetto molto vicino, il resto dello sfocato è leggibile, in questi casi si, rende l'idea soggetiva di quando si guarda un oggetto da vicino, almeno per chi è miope come me e si sta diventando presbiti e capita di togliersi gli occhiali per vedere bene i particolari Quindi rimaniamo sempre con la soggettività e la capacità dello chef di dosare gli ingredienti e usare gli strumenti a disposizione ... M@sterchef docet... Ora vi darei tante carezze alla Cannavacciuolo |
| inviato il 04 Settembre 2020 ore 14:51
scusa alessandro Pollastrini ma in nessun sample da te postato noto l'effetto presenza,effetto che in sporadiche occasioni ho percepito nei topic che hanno affrontato l'argomento...a pag 1 l'utente sceriffo ha postato un esempio credibile |
| inviato il 04 Settembre 2020 ore 15:09
va beh ... visto che tutto è soggettivo, potrò fregiare, per i miei sputazzati Helios, Industar, Jupiter, Mir etc, vari aggettivi, tipo: Petaloso, Marmorizzante, Scostumato, Entropico etc etc ... e nessuno nn dovrebbe obbiettare niente. D> "Con cosa hai scattato questa foto ?" R> " Ma che domanda è? Non vedi la Petalosità del Mir 10A ???" |
| inviato il 04 Settembre 2020 ore 15:44
Schyter non rosicare, un russo più che plastico è spastico |
| inviato il 04 Settembre 2020 ore 16:52
Petaloso è pure accettato dall'Accademia della crusca |
| inviato il 04 Settembre 2020 ore 18:32
“ Entropico „ Soprattutto questo |
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