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Percorso di apprendimento


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avatarsenior
inviato il 10 Agosto 2020 ore 18:59

se vuoi apprendere cercati un maestro, poi quando non avrà più nulla da insegnarti cercane un altro migliore. Alla fine ti rivolgerai all'ultimo... "IL MAESTRO" che ora allena la prima squadra della juve ,ma per Natale sarà già libero

avatarsenior
inviato il 10 Agosto 2020 ore 20:13

Caro Kappasim, hai fatto la domanda giusta.
Ed ho letto molti commenti sensati, anche autocritici, segno che il tema è sentito.
Che ti dico... io penso che non tutti possano aspirare a creare qualcosa di nuovo, ad avere un proprio stile.
Chi ce la fa è sicuramente dotato di estro, ha un "dono" mettiamola così, spesso ha anche qualcosa da raccontare.
Ma attenzione !!! Sono persone che hanno anche studiato tanto, hanno praticato tanto, hanno appreso dal maestro (come ti hanno detto correttamente).
Occhio però che periodicamente qualcuno sfugge a questo paradigma: una formazione minima (a volte assente), la mancanza di maestri o di modelli ed ecco che portano innovazioni.
Ed ecco che ti regalano un macchina fotografica e rimani folgorato, parti magari in un paese sperduto e fai un reportage unico.

Pensa a Picasso per il primo tipo.
Io per il secondo tipo, con le dovute proporzioni, penso ad Andrés Segovia.

user177356
avatar
inviato il 10 Agosto 2020 ore 20:41

per poter valutare il lavoro di altri e riuscire a dire che la loro competenza tecnica non equivale alle loro opere, devi essere il piu intelligente di tutta la palazzina

Non vedo perché, ma non credo sia utile alla discussione approfondire questo punto.

avatarsenior
inviato il 10 Agosto 2020 ore 21:38

"Pensa a Picasso per il primo tipo.
Io per il secondo tipo, con le dovute proporzioni, penso ad Andrés Segovia."

Quoto.
Per dire due nomi di fotografi mi vengono in mente Gursky e la Maier. Personalmente, come povero mortale, credo che mi riesca difficile iscrivermi a una scuola d'arte tedesca e non credo di aver nessun talento nascosto da risvegliare. Resta la via di mezzo di cercare di studiare gli "assoli" dei maestri per cercare di produrre almeno una pernacchia.

avatarsenior
inviato il 10 Agosto 2020 ore 22:29

@Opisso
La fotografia ha un grande vantaggio.
Se segui alcune semplici regole di composizione, se esponi correttamente, insomma se fai tutti i dovuti controlli, se il soggetto non fa proprio schifo ma riveste un certo interesse (almeno per te), sicuramente fai una foto piacevole e "formalmente" corretta.
Avrai fatto un buon lavoro e non è da tutti. Oggi con lo smartphone scattano senza la minima cognizione.
Poi, come stiamo dicendo tutti, il passaggio ad un livello superiore è tutto un altro discorso.

Quoto.
Per dire due nomi di fotografi mi vengono in mente Gursky e la Maier. Personalmente, come povero mortale, credo che mi riesca difficile iscrivermi a una scuola d'arte tedesca e non credo di aver nessun talento nascosto da risvegliare. Resta la via di mezzo di cercare di studiare gli "assoli" dei maestri per cercare di produrre almeno una pernacchia.


Riquoto

user120016
avatar
inviato il 11 Agosto 2020 ore 7:40

A volte si parla dei "maestri" come se tutto ciò che abbiano toccato si sia tramutato in oro. Sì tratta invece di fotografi che indubbiamente avevano un ottimo spirito di osservazione, un valido background tecnico e culturale e si sono trovati nel posto giusto al momento giusto e magari, ma lo metto in ultimo, con attrezzatura adeguata.
Come è stato scritto sopra, se si conoscono i fondamenti tecnici che ci consentono di leggere la luce, le regole compositive e si ha un po' di senso estetico, tutti noi possiamo produrre immagini gradevoli a partire da un buon soggetto.
È chiaro che se manca il substrato a monte, posso aver di fronte la più bella modella, la più bella alba del secolo o quel che vi viene in mente, la foto sarà banale. Così come posso essere Ansel Adams ma se di fronte ho solo un palo della luce, posso esser bravo quanto voglio ma il soggetto quello è...
In conclusione, personalmente ritengo che non ci sia un unico percorso di apprendimento. Ci sono cose imprescindibili da conoscere e tutto il resto è esperienza e sensibilità. E non è scontato che ciò che va bene per me sia buono per tutti. Anche perché bisogna capire se il nostro obiettivo è quello di produrre buone stampe o capolavori che passino alla storia. Io mi accontento delle prime e non mi pongo altre domande...

avatarjunior
inviato il 11 Agosto 2020 ore 21:41

Buonasera a tutti! Innanzitutto grazie all'autore del post e a tutti quelli che hanno contribuito con molte interessanti riflessioni.

Entro nella discussione perché anche io in una qualche misura mi trovo nella situazione di Kappasim, quindi provo a dirvi la mia.
In generale sento di aver acquisito degli strumenti e ora mi chiedo come metterli in opera.
Sono lontano anni luce dal poter dire di avere una preparazione completa/ articolata/ professionale sia chiaro, faccio foto perché mi piace e sono ancora agli inizi. Credo però di aver sviluppato un minimo di "lessico", per quanto semplice, e ora mi chiedo come utilizzarlo al meglio.
Per rispondere a questa esigenza, io ho seguito un consiglio datomi, cioè quello di studiare gli autori, come già anche qualcuno ha detto prima di me.
Studiare cioè la loro vita, la loro visione e relazione con il mondo ed il risultato che ne nasce.
Ho appena finito di leggere un libro di Ghirri ad esempio. Prima non mi piacevano neanche le sue foto, questi cancelli in mezzo alla nebbia, pensavo che foto del genere le avrebbe fatte chiunque.
Proprio per questo ho deciso di iniziare a studiarlo e devo dire che è stato subito proficuo. Per esempio lui parla spesso di queste "ricerche" o "esplorazioni" che fa di un soggetto o un concetto. Io credevo che un fotografo bravo fosse uno che sa già dove vuole andare a parare. E invece lui inviata proprio a fare un lavoro di scoperta. Questo chiaramente mi arricchisce al di là della questione del gusto, che è un modo di vedere limitante.
Approfondendo il suo lavoro e poi quello di altri spero in qualche maniera di fare mia la loro visione e di integrarla con la mia e, per quanto possibile, dare frutto a qualcosa di originale.

avatarjunior
inviato il 18 Agosto 2020 ore 9:39

Innanzitutto grazie all'autore del post


Grazie a te per partecipare ;-)

Per rispondere a questa esigenza, io ho seguito un consiglio datomi, cioè quello di studiare gli autori, come già anche qualcuno ha detto prima di me.
Studiare cioè la loro vita, la loro visione e relazione con il mondo ed il risultato che ne nasce.


E' giustissimo secondo me quel consiglio.

Ma fa parte del fulcro del discorso per quanto riguarda la mia domanda iniziale.

Pensa all'educazione musicale che hai studiato a scuola, ad esempio.
Parlo di quella delle scuole medie.
Mozart, Vivaldi ec...
Anche li studi la biografia degli artisti.

Ma, col passare del tempo, quegli artisti sono stati studiati ed analizzati tanto da estrapolarne un percorso accademico.
Ci sono delle vere e proprie "correnti".
Molte sono causa e altre sono effetto.
Sei accompagnato in un percorso di apprendimento.

In fotografia.... beh, risulta tutto molto diverso.

Puoi studiare dei maestri.
Ma è come se ognuno fosse un po' per i fatti suoi.

Non è come studiare il "dolce stil novo" che deriva da...

O il "cubismo" che deriva da...


A volte mi sento come buttato in mezzo al mare senza bussola.
O senza google maps.

Probabilmente deriva anche dal fatto che la fotografia, a differenza di altre arti, è relativamente piu recente e necessita di tempo.
Forse.
Non lo so.





avatarsenior
inviato il 18 Agosto 2020 ore 9:43

Falsissimo, ci sono molte correnti, per esempio il gruppo f64 nasce in risposta al pittorialismo, ma non dimentichiamo anche come é nato il movimento legato ai new topographer, gli autori già lavoravano in quel modo in risposta a chi era prima e con una mostra sono diventati conosciuti creando influenze.
I coniugi bacher hanno pescato a piene mani dai movimenti fotografici tedeschi di inizio 900
Ci sono molti esempi e correnti
I movimenti in fotografia sono molti e con continui richiami al contesto sociale, ma anche artistico con un dialogo a doppio filo.
Se dici così non hai ben presente la storia della fotografia, non andare a casaccio per autori ma contestualizzali, certi sono diventati importanti in un determinato periodo perché c'erano le condizioni giuste

avatarjunior
inviato il 18 Agosto 2020 ore 10:19

Se dici così non hai ben presente la storia della fotografia


Se dici cosi non hai capito quello che intendevo.
O, più probabilmente, non mi sono spiegato bene.

Dammi un link ad un'antologia da studiare.

non andare a casaccio per autori ma contestualizzali,


Infatti.

Ma mi sembra sia compito dello "studente" contestualizzarli.

E' un lavoro che ha del paradossale.

Mi chiedi (tu generico) di essere in grado di contestualizzare le correnti quando ancora sono ad un livello appena post basico.

Come dire ad uno studente di prima media di diventare temporaneamente un esperto, tanto da analizzare la scena ed astrarne un percorso... per poi ritornare studente di prima media e seguirlo.

avatarsenior
inviato il 18 Agosto 2020 ore 10:38

Ma, pur essendo parzialmente d'accordo sulla difficoltà di riuscire ad accedere ad un chiaro percorso formativo... secondo me il paragone con la musica classica regge fino a un certo punto.
Il corrispettivo della musica colta è la fotografia colra: Gursky, Wall, i Becher, gente che ha avuto un percorso formativo nel mondo dell'arte e i cui passi vengono studiati. Vedi, per fare un esempio, la scuola di Dusserldof.
Se parliamo di diventare i nuovi Bresson, Meier ecc.
Allora ditemi quale scuola musicale spiega come diventare il nuovo Dylan, il nuovo De André, il nuovo Vasco Rossi spiegando non solo la base musicale (scale, accordi ecc.) ma anche il percorso che porta a creare un proprio stile con determinati contenuti...
Il fatto è che il paragone con la fotografia regge fino a un certo punto perché, nella fotografia, la base minima che permette di avere una fotografia tecnicamente corretta è diventata, col passare degli anni, sempre più "succinta" e alla portata di tutti.

avatarsenior
inviato il 18 Agosto 2020 ore 10:58

Hai scritto che in fotografia non vi sono correnti e ognuno va per i fatti suoi.
Non é così assolutamente

Comunque un buon punto di partenza é questo
https://www.amazon.it/dp/8874551495/ref=cm_sw_r_cp_apa_i_.D5oFbZ8CPJGW

Anche se in po' antologico e non spiega bene tutti i contesti da cui certe cose sono nate e i rapporti esterni alla fotografia

avatarjunior
inviato il 18 Agosto 2020 ore 11:07

Hai scritto che in fotografia non vi sono correnti e ognuno va per i fatti suoi.


Intendevo dire che quella è la sensazione di chi si approccia al mondo e vuole andare oltre il livello base.

Non posso e non intendevo dire che sia cosi.

Non ho le competenze per farlo.

Spero sia un po' piu chiaro ora ;-)

avatarjunior
inviato il 18 Agosto 2020 ore 11:32

Chi si approccia al mondo (fotografico ma non solo) e vuole andare oltre il livello base non può (quasi mai) prescindere da chi è venuto prima.

avatarsenior
inviato il 18 Agosto 2020 ore 11:54

Allora ditemi quale scuola musicale spiega come diventare il nuovo Dylan, il nuovo De André, il nuovo Vasco Rossi spiegando non solo la base musicale (scale, accordi ecc.) ma anche il percorso che porta a creare un proprio stile con determinati contenuti...
Il fatto è che il paragone con la fotografia regge fino a un certo punto perché, nella fotografia, la base minima che permette di avere una fotografia tecnicamente corretta è diventata, col passare degli anni, sempre più "succinta" e alla portata di tutti.

Per la musica esistono almeno i Conservatori, per la fotografia ci sono percorsi didattici, anch'essi di lungo periodo, ed anche corsi universitari. Il problema è che ci vuole tempo, bisogna frequentare e, nel caso, spostarsi di città.
Magari puoi guardare i temi trattati nei piani di studio e cercare libri inerenti agli argomenti affrontati.

Libri sulla fotografia ne esistono tanti, come quello linkato da Matteogroppi (libro che non conosco, ma che mi ispira) o come:
- "Leggere la fotografia" di Augusto Pieroni;
- "Le regole del caos" di Willy Ronis;
- "L'occhio del fotografo" di Andreas Feininger (si trova solo usato o in biblioteca, perché non più in stampa);
- "La fotografia, le forme, gli oggetti, l'uomo" di Antonio arcari (non più in stampa);
- "Guida alla critica fotografica" di Giuseppe Turroni (non più in stampa)
...
Gli ultimi due libri non li ho, ma mi interessano. Mentre "Le regole del caos" ce l'ho, ma devo ancora leggerlo.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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