| inviato il 03 Luglio 2020 ore 8:49
E' una brezza leggera,che fa sentire il suo soffio pacato,ma rinfrescante,deciso. Ci sono i trend le tendenze ,la foto fa tendenza,le foto preferite piu' cliccate,con la curiosità di sapere come e dove sono state scattate, fino a chiedere cosa fotografare,ci sono molte domande e molte risposte."E' cosi'" "è sempre stato cosi'" "è la stessa identica cosa"dice l'esperto del forum,che studia le fotografie.Poi ci sono certi tizi con la visione limitata,molto chiusa,anche un tantino gretta.Ma sai che c'è?C'è per caso chi vorrebbe scendere? Forse la visione limitata,ha un suo perchè,perchè le foto hanno i bordi,ci sono luoghi dove lo spazio sembra racchiuso,quasi misurabile e corto,che in fondo e dopo tutto,non sono poi' cosi' male,forse....forse non saranno molto trending, oppure....Di nuovo come sopra ,ripetizioni futili da azzecca garbugli,guardiano alle foto "conta il risultato finale". ciao |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 9:16
io sono assolutamente d'accordo con Matteo Groppi, mi viene in mente un episodio che mi è capitato in un cantiere, c'era un operaio a fare l'intonaco e io(all'epoca manovale) gli chiedevo come si fa questo?come si fa quell'altro?, risposta:"ci ho messo 20 anni ad imparare a fare l'intonaco" fine della discussione, ecco solo perché lui ci ha messo 20 anni non vuol dire che io debba impiegare lo stesso tempo, ma vado oltre tornando in topic, se anche io avessi la stessa macchina e obiettivo e gli stessi tempi e diaframmi e per assurdo eseguissi pedissequamente la stessa pp usati dall'autore di una foto, l'immagine risultante sarebbe cmq diversa, perché la luce cambia di continuo e la sensibilità individuale è diversa. Detto questo, ognuno è libero di fare come vuole, e ci mancherebbe, ma onestamente non vedo proprio come ci si possa sentire "defraudati" di qualcosa , insegnando agli altri come si ottiene un certo risultato. Chiaramente capisco anche che chi vive di fotografia possa sentirsi "minacciato" da certi atteggiamenti, come è successo e succede spesso quando si parla di matrimoni. Scusate la filippica..... |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 9:37
Lungi da me parlare in modo assolutistico, è solo il mio modo di vivere la fotografia. Sono convinto che condivisione possa portare anche a crescita mentre la chiusura spesso ho notato che porta a stagnazione di idee, ma appunto è legato a esperienze personali e al mio modo di approcciarmi con quello che per me è una passione e non un lavoro |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 9:50
Indaco, non sono d'accordo e non credo che Matteo Groppi intendesse questo. Cosa importante di un fotografo è la sua riconoscibilità (intendo come stile e visione). Qui non sto descrivendo la copia di una foto, ma di uno stile in tutto e per tutto, fin nei minimi dettagli. Ma comunque leggendo bene il mio articolo, vado ancora di più nel profondo, parlando di stati d'animo etc. Non sono per nulla contrario alla condivisone, anzi... |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 9:57
Antonio Aleo, proprio perché stile e visione sono caratteristiche della persona e non propriamente o solamente tecniche ,restano e resteranno individuali, anche se un workflow viene ricalcato perfettamente il "mood" non sarà lo stesso. questo è quello che penso e di cui sono convinto, e ripeto ognuno è libero di fare come vuole. |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 10:12
Penso che Antonio con il suo articolo intendesse rafforzare il concetto che prevede la fotografia come una grande opportunità espressiva, di scoperta e personalizzazione. Mentre spesso si punta alla ricerca del consenso facile, copiando o addirittura cercando di somigliare ad altri; è qui che paradossalmente, la fotografia diviene forma di spersonalizzazione, un po' come parlare con la bocca di un'altra persona. |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 10:12
Indaco esistono bravi copiatori che riescono bene a ricreare ogni cosa. Ovviamente li frega la continuità quindi dopo un certo periodo smettono di copiare quel fotografo e si spostano su altri fotografi. Purtroppo la ricerca di consensi genera mostri |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 10:15
“ Penso che Antonio con il suo articolo intendesse rafforzare il concetto che prevede la fotografia come una grande opportunità espressiva, di scoperta e personalizzazione. Mentre spesso si punta alla ricerca del consenso facile, copiando o addirittura cercando di somigliare ad altri; è qui che paradossalmente, la fotografia diviene forma di spersonalizzazione, un po' come parlare con la bocca di un'altra persona. „ Concordo For. L'articolo scende nel profondo, dove si accostano fotografia e creatività ai sentimenti. La tua ultima frase calza a pennello!!! |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 10:21
@Indaco: “ risposta:"ci ho messo 20 anni ad imparare a fare l'intonaco" fine della discussione „ E' la tipica risposta di chi ha paura di essere scavalcato dal nuovo arrivato... Riportato alla fotografia è la stessa cosa. |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 11:35
Cose totalmente diverse per scopi diversi. Non confondiamo le cose riportandole a proprio piacimento |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 11:52
Beh Antonio, le dinamiche sono simili: c'è chi con piacere divulga le proprie esperienze acquisite in anni di passione, e chi invece se le tiene strette. In ambito professionale è forse comprensibile: perché spargere ai quattro venti la propria esperienza, che è proprio quella che ci permette di rimanere un gradino più su (e avere quindi più lavoro)? |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 12:34
Ma cosa centra però con l'argomento dell'articolo? |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 12:43
Beh, scusa per la divagazione... rispondevo ad un intervento di Indaco. Ciao, Roberto |
user28347 | inviato il 03 Luglio 2020 ore 12:48
stessa cosa succede per i musicisti ,anche se molto bravi si copiano a secondo della ultima moda,è difficile rimanere originali o se stessi ,se poi parliamo di professionisti matrimonialisti ancora peggio .finche si lavora non si è liberi da 3 giorni in pensione |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 12:52
Il problema non é di chi é copiato, é di chi copia senza consapevolezza né crescita personale. Non é il risultato finale che ci distingue, ma il percorso. Anni fa un amico molto facoltoso mi raggiungse con elicottero in cima alla montagna, su cui io ero salito a piedi partendo 6 ore prima. Sfottendomi un po' mi disse "Vedi, io sono fresco come una rosa eppure sono qui dove sei tu, marcio di sudore". E io gli dissi: "Non fare l'errore di pensare che io e te siamo sulla stessa montagna". |
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