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Qual è, ad oggi, la scelta migliore per stampe paesaggistiche di grande formato?


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avatarjunior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 9:36

Buongiorno a tutti!
Sono un fotografo professionista, lavoro con reflex digitali.

Vorrei iniziare ad addentrarmi nella stampa di grande formato (per intenderci, foto per le più di ambienti esterni statici, con stampe con lato lungo da 1-1,5 m) e mi chiedevo: qual è ad oggi la strumentazione ideale, secondo voi, per ottenere i migliori risultati, tra analogico e digitale?

Avevo buttato l'occhio sulle medio formato digitali di Fuji, ad esempio, ma tra di voi c'è qualcuno che sicuramente mi ha già salvato la vita diverse volte in questo forum negli ultimi anni e oggi potrebbe darmi un ulteriore consiglio! MrGreen

Grazie mille a tutti

avatarsenior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 9:49

Ciao,
Dipende, hai un sito per vedere che tipo di paesaggi fai? Che focale utilizzi spesso? Che tipo di approccio hai alla fotografia?
Tanto per capire qualcosa di piÙ

user120016
avatar
inviato il 02 Luglio 2020 ore 10:07

Scusami ma non ho capito la domanda riguardo la strumentazione ideale, se ti riferisci allo scatto o alla stampa e se vuoi un confronto tra strumentazione analogica e digitale.
Personalmente posso dirti che per quelle dimensioni di stampa, in analogico hai bisogno assolutamente del medio formato. Ingrandire un 24x36 fino a 150 cm significa superare i 30 lineari e, a meno di parlare di technical Pan, qualunque pellicola oltre quel limite fornisce risultati deludenti.
Con le 6x4,5 sei al limite ma ottieni già discreti risultati ma con formati maggiori sei in carrozza. Ho fatto qualche stampa con lato lungo oltre i 120 cm a partire da negativi 6x8 della Fuji GX680 III ed il dettaglio rimane impressionante. Se poi parliamo di lastre 4x5 pollici, superi i 2 metri ad occhi chiusi. Ovviamente dipende molto a chi ti affidi per la stampa. Io fino al 50x70 faccio in camera oscura, oltre quei formati son costretto a rivolgermi ad un laboratorio esterno.
Con il digitale, per esperienza diretta, posso dirti che con 36 mp (mia moglie ha tirato fuori stampe di quelle dimensioni a partire da una Nikon D810) sono più che sufficienti. Magari già con 24 riesci tranquillamente a meno di ritagli generosi. Ma essendo tu un professionista che usa reflex digitali queste cose le conosci meglio di me.
Io posso solo dirti che la qualità di una medio formato e, ancora di più, di un banco ottico non hanno nulla da invidiare alle super pixellate digitali. L'unico vincolo è quello di avere una camera oscura per seguire poi le fasi successive o un laboratorio davvero fidato a cui mettere in mano il proprio lavoro.

avatarjunior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 10:12

Ciao,
Dipende, hai un sito per vedere che tipo di paesaggi fai? Che focale utilizzi spesso? Che tipo di approccio hai alla fotografia?
Tanto per capire qualcosa di piÙ


Ciao Bernalor,
sul mio sito non c'è purtroppo ancora nulla che dimostri ciò che ho in testa e che ho iniziato a sperimentare da poco. Vivendo al sud, mi concentro molto sulla disomogeneità che spesso caratterizza i nostri paesaggi (anche urbani) e mi diverto non poco anche con focali lunghe, per ritagliare a volte frammenti di paesaggio e ricavarne immagini astratte. Dio mi fulmini per questo accostamento, ma il punto di partenza rimane la New Topographics e l'influenza che ha avuto sugli autori italiani. Per dirti, i lavori di Vincenzo Castella li guardo con molta ammirazione.

So che non è una risposta chiara, ma non saprei dirti di meglio in questa fase, per quanto la tua domanda sia più che corretta!

avatarjunior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 10:37


Scusami ma non ho capito la domanda riguardo la strumentazione ideale, se ti riferisci allo scatto o alla stampa e se vuoi un confronto tra strumentazione analogica e digitale.


Ciao Domenico,
mi riferivo proprio alla strumentazionee ti ringrazio tanto per le indicazioni importanti!

Non ti nascondo che mi affascina molto l'idea di avvicinarmi al banco ottico (ecco perchè ho inserito la parla "analogico" nel quesito), ma un po' mi frena la necessità di trovare il tempo giusto per studiare per bene tutto. Ovviamente avendo un workflow digitale mi sentirai già più a mio agio e potrei concentrarmi meglio sulla ricerca visiva.

Terrò a mente i tuoi consigli, grazie infinite.

user120016
avatar
inviato il 02 Luglio 2020 ore 11:30

Per il genere di foto di cui hai parlato un banco ottico sarebbe il cacio sui maccheroni. E non mi riferisco alla dimensione del negativo ma principalmente alle possibilità che ti offrirebbero i corpi mobili. Tilt, shift e basculaggi in ambito di paesaggio urbano/architettura sono una mano santa. Però c'è il grosso limite delle lastre se non sviluppi per conto tuo. Ormai sono pochissimi che le trattano ed i costi non sono bassi. Una buona anzi, ottima alternativa è proprio la Fuji 680 che pur rimanendo nell'ambito del medio formato (che riduce i costi ed aumenta la maneggevolezza del negativo), consente tutti i movimenti del corpo anteriore che avresti con un banco ottico. Grande qualità davvero. E non posso che consigliarla.

user120016
avatar
inviato il 02 Luglio 2020 ore 11:57

A meno che tu non sia appassionato e abbia tempo, ti sconsiglio di sviluppare anche da te, per una serie di motivi che riguardano costi e costanza negli sviluppi.


@Maurese, permettimi di dissentire. I costi degli sviluppi fatti in proprio sono nettamente più bassi. Per fare un esempio, il costo di sviluppo di un rullo BW in laboratorio (qui ad Alessandria) costa intorno ai 5-6 euro e la possibilità di interagire con lo sviluppatore è pari a zero. Con i reagenti liquidi già pronti che usavo fino a qualche anno fa, i costi scendevano a poco meno di 3 euro a rullo. Da qualche anno invece compro i chimici puri ed il costo è ulteriormente sceso a circa 1,5 euro a rullo. Ovviamente si lavora sulla quantità. Per una decina di rulli all'anno non ne vale la pena ma nel mio caso ti assicuro che è molto utile.
Idem dicasi per la costanza dei risultati. Se sviluppi da te sai quanto sono freschi o esauriti i bagni, controlli maniacalmente le temperature ed i tempi (costanza e ripetibilità) e soprattutto, se hai preso appunti al momento dello scatto, conosci bene le modalità con cui hai esposto e sviluppi di conseguenza. Con i laboratori queste attenzioni sono fantascienza...
Poi, ovviamente, confermo che la cosa richiede tempo ed altrettanto ovviamente, un minimo di conoscenza della materia, altrimenti si va allo sbaraglio con i tutorial su YouTube... ;-)

Sulla parte precedente del tuo intervento sono invece molto d'accordo, soprattutto per la parte riguardante i rulli rispetto alle lastre. È vero che si perde un po' di qualità (ma non troppa a dire il vero) ma si guadagna in praticità e costi.

avatarsenior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 12:44

Analogico andrei anche io di banco ottico!
Digitale ormai va bene un po' tutto! ;-)

avatarsenior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 12:53

Dino, ti sei spiegato bene, ottimo il riferimento ;)

Consigli te ne sono arrivati, calcola che salendo di dimensione del sensore (o pellicola) diminuisce la scelta di teleobiettivi (soprattutto nel digitale).

avatarsenior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 15:21

Vorrei iniziare ad addentrarmi nella stampa di grande formato (per intenderci, foto per le più di ambienti esterni statici, con stampe con lato lungo da 1-1,5 m) e mi chiedevo: qual è ad oggi la strumentazione ideale, secondo voi, per ottenere i migliori risultati, tra analogico e digitale?

Secondo me, visto che le dimensioni di una foto non significa che debbano avere automaticamente un dettaglio simile a quello di un formato A4, dipende anche dal locale dove verranno esposte le foto. In sintesi se le esponiamo in una stanza di 7x10 metri sicuramente non osserveremo le stampe a meno di un metro di distanza. Quindi penso che si dovrebbe ragionare su che dettaglio è possibile apprezzare dalla distanza di un metro. Dico questo perché a mio avviso in una stampa di queste dimensioni (lato lungo 1 - 1.5 metri) che si osserva da un metro di distanza difficilmente riusciremo ad apprezzare un dettaglio inferiore ai mezzo millimetro. Quindi credo che dal 4/3 al medio formato l'effetto dettaglio in stampe così grandi sia identico.

avatarsenior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 16:22

Per le stampe che vuoi fare tu va benissimo anche un sistema m4/3.

avatarjunior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 16:49

Ciao Dino, se dovessi pensare di farlo io mi farei due conti.
Per quelle dimensioni ti servirebbe una digitale con tanti megapixel, la più economica potrebbe essere la Canon 5DS, oppure le Sony, o le Fuji medio formato.

Io userei un sistema ibrido, che è quello che ho sempre fatto: scatto in pellicola, scansione bene le foto giuste, stampo digitale.


Maurese, grazie infinite. È il tipo di consiglio che cercavo. Mi hai riempito la testa di molti dubbi, ma sono felice! MrGreen


@Domenico Mancuso
ottimo consiglio quella della Fuji, ho iniziato già a cercarmi in rete qualche info. Ed è tra l'altro molto bella da vedere (sarà che per noi digitali certi corpi macchina hanno sempre un fascino esotico!) :-D Grazie!

@Bernalor , hai ragione! Grazie per la dritta! ;-)

avatarjunior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 16:55

Secondo me, visto che le dimensioni di una foto non significa che debbano avere automaticamente un dettaglio simile a quello di un formato A4, dipende anche dal locale dove verranno esposte le foto. In sintesi se le esponiamo in una stanza di 7x10 metri sicuramente non osserveremo le stampe a meno di un metro di distanza. Quindi penso che si dovrebbe ragionare su che dettaglio è possibile apprezzare dalla distanza di un metro. Dico questo perché a mio avviso in una stampa di queste dimensioni (lato lungo 1 - 1.5 metri) che si osserva da un metro di distanza difficilmente riusciremo ad apprezzare un dettaglio inferiore ai mezzo millimetro. Quindi credo che dal 4/3 al medio formato l'effetto dettaglio in stampe così grandi sia identico.


Ciao Phsystem! Grazie anche a te.
Sì, è chiaro che va valutato tutto ciò che si considera in termine di distanza e ambiente nel momento in cui pensi a una stampa, ma non avendo riferimento in tal senso opti per il sistema che può aiutarti ad avere comunque la migliore nitidezza possibile assoluta. Perchè è vero quello che dici, ma se guardo da due metri due stampe, una che non perde nitidezza e l'altra stiracchiata, la prima mi restituirà comunque un'immagine più godibile, soprattutto se penso a grandi panorami urbani.

avatarsenior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 17:04

Secondo me nelle stampe di grandi dimensioni la differenza più che il microdettaglio la fanno le sfumature dei colori. La foto sotto è stata scattata con il sistema pixel shift per aumentare la qualità finale della foto che resta sempre un fotogramma di 36 mpixel.

www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3125453

avatarsenior
inviato il 02 Luglio 2020 ore 17:05

Io eviterei di mischiare pellicole e sensori, si rischia di creare confusione.

Visto che per te la fotografia è un lavoro andrei avanti col digitale e non mi porrei problemi di alcun tipo al limite, ma proprio al limite, proverei anche a sperimentare la pellicola ma solo a livello di semplice hobby, quindi una qualsiasi reflex 35 mm andrà più che bene, questo solo e unicamente per realizzare se, ed eventualmente fino a che punto, apprezzi la "resa chimica".
Se poi dovessi apprezzare la pellicola potrai sperimentare i formati maggiori.

P.S. - una Kodak Ektar 100 garantisce degli eccellenti risultati fino a 30X lineari, la qual cosa significa che ingrandimenti fino a 72x108 - osservati alla distanza ottimale (ossia la diagonale della stampa) - non evidenziano la grana e pertanto non mostrano cali di qualità.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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