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Cosa è davvero la street?


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user109536
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inviato il 01 Luglio 2020 ore 16:38

BASTAAAAAAAAAAAA ,,,,,

avatarsenior
inviato il 01 Luglio 2020 ore 16:42

BASTAAAAAAAAAAAA ,,,,,


Medrano, vatti a fare un giro al circo che è meglio. Sorriso

E visto che ci sei, scolati pure quella bottiglia che ti rilassi. MrGreen

user109536
avatar
inviato il 01 Luglio 2020 ore 17:24

Sono rilassatisssimo perché la bottiglia è da tempo vuota e dopo averla svuotata ho fatto anche un po' di street zigzagando. Il circo non mi piace.

avatarsenior
inviato il 01 Luglio 2020 ore 17:37

Quando uno mi chiederà che genere di foto fai? Risponderò : Ka@@i MIEI!


Io non vedo mai questo genere di discussioni rapportandomi in quello che faccio e non faccio.

Vedo molto più semplicemente quello che è stato (e forse ancora è) un fenomeno, un movimento, prendendo atto di quello che è avvenuto, documentandomi e cercando di appagare il mio conoscere sulla fotografia.
Al pari di letture sugli scrittori, musicisti, poeti, artisti e... navigatori!!!
MrGreen

Ritengo sbagliato identificare il modo personale di fare fotografie con quanto può essere utile a documentare ed informare su un genere fotografico, ma probabilmente sbaglio io.
Ritengo più utile documentarmi sui fatti,, gli avvenimenti, sugli autori per il mero piacere di vedere fotografie e magari scoprire che qualche certezza altrui sia in realtà fuffa, tipo le associate discussioni sui mezzi, sugli obiettivi, etc... con riferimento alla street.
Chissà che non si scopra per esempio che vi sono autori che hanno praticato foto di strada con il medio formato, o che magari un signore chiamato Soul Leiter usava il teleobiettivo.
Guarda caso anche lui era parte di quel movimento strano e bizzarro, già nominato.

in-public.com/old-photographers/saul-leiter/


www.riccardoperini.it/street-photography-colori-saul-leiter/

photographyinterviews.blogspot.com/search/label/Saul%20Leiter

da cui estraggo:
"Molte delle tue immagini hanno una prospettiva spaziale compressa. Il teleobiettivo era il tuo obiettivo preferito?
Mi sono piaciuti obiettivi diversi per tempi diversi. Mi piace il teleobiettivo, come lo sono il normale obiettivo da 50 mm. A un certo punto avevo un obiettivo da 150 mm e mi piaceva molto. Mi è piaciuto quello che ha fatto. Ho sperimentato molto. A volte ho lavorato con un obiettivo che avevo quando avrei potuto preferire un altro obiettivo. Penso che Picasso una volta abbia detto che voleva usare il verde in un dipinto, ma poiché non lo aveva, ha usato il rosso. La perfezione non è qualcosa che ammiro. [Ride] . Un tocco di confusione è un ingrediente desiderabile"


Si potrebbe aggiungere che Kertesz usava (anche) tele, magari trovarne altri contemporanei, ma perchè svelare.
Basta cercare e non avere certezze. O la minor quantità possibile...


Non mi sembra l'approccio migliore alla discussione sul “gusto” perché la mancanza degli imprescindibili punti di contatto rende vana ogni successiva disamina


Non è una discussione sul gusto, ed è qui l'equivoco.
Io indico anche cose che non mi piacciono, ma hanno un senso.
In una discussione è indispensabile avere delle conoscenze di base, meglio avanzate, sulla fotografia autoriale del passato e del presente, altrimenti di cosa discutiamo, di me, di te, di pinco panco, del 35 mm, facciamo il pelo alla parola.
Scambiamo informazioni e conoscenza ad uso e consumo proprio e personale.





avatarsenior
inviato il 01 Luglio 2020 ore 17:48

Sono state espresse molte opinioni:
qualcuno ha elencato caratteristiche legate all'attrezzatura, qualcuno ha legato la definizione al luogo di scatto, altri al soggetto, altri alla consapevolezza del soggetto di essere ripreso, chi all'approccio emotivo e all'intento del fotografo e qualcuno ne ha approffittato per aprire la ruota, dimenticando, fino all'ultimo, che il pavone non vola…

Nessuna delle spiegazioni che si riferiscono alla tecnica di ripresa, al luogo o al materiale usato mi pare siano idonee a distinguere veramente la street dagli altri generi fotografici che asseritamente essa dovrebbe attraversare e connotare.
Ogni qual volta sono stati postati dei link (peraltro sempre interessanti) a domanda specifica di quale fosse la ragione per la quale una data foto fosse da definirsi "street" non è stata data risposta esauriente. Il che sinceramente lo trovo difficile da capire dal momento che se posto una foto che rappresenta la mia idea di "street" poi dovrei anche essere in grado senza nemmeno troppa fatica, di spiegarne il motivo.

Dalla difficoltà a definire si è giunti alla natura metafisica ed insondabile del concetto di street .
Tesi che, personalmente, trovo suggestiva più per le opportunità di un interessante divagare su argomenti altri che per la reale capacità di dare una risposta al titolo della discussione.

Sono dell'opinione che se la street esiste, essa debba essere definibile(che poi ciò sia utile o opportuno è un altro discorso).
Come corrente artistica o come genere fotografico, o corrente di pensiero, filosofia di vita o anche come mero approccio allo scatto.
Qualunque cosa sia credo che possa essere definita o quantomeno descritta nei suoi elementi essenziali e caratterizzanti (e senza scomodare la metafisica ;-)).

Ammetto di non aver colto appieno il senso dell'ultimo intervento di Ramon, il cui ragionamento relativo al "gusto", però, mi incuriosisce.

Probabilmente rimarrò con il dubbio...




avatarjunior
inviato il 01 Luglio 2020 ore 17:53

non ha regole io la chiamo fotografia di cazzeggio. serve a passare un po di tempo e staccare con il proprio lavoro si provano le ottiche le prestazioni della macchina.

tele grandangoli dipende da cosa ti passa in testa di fare io ad esempio preferisco usare il tele. ma resta sempre un non genere fotografico

avatarsenior
inviato il 01 Luglio 2020 ore 17:57

temo non sarà una risposta popolare la tua...

user120016
avatar
inviato il 01 Luglio 2020 ore 18:01

La street è come la pizza. Chi la fa alta e chi la fa bassa, con il cornicione stretto o largo, morbida o croccante, col pomodoro fresco o con la polpa, con la mozzarella di bufala o col caciocavallo, e poi, a piacimento, funghi, salame, prosciutto, speck, rucola, melanzane, peperoni. Chi la cuoce a legna e chi nel forno elettrico. E poi chi la taglia a spicchi e la mangia con le mani e chi con la forchetta... Ma sempre pizza è, pur non essendocene una uguale all'altra e non ci sono ingredienti sbagliati...

avatarsenior
inviato il 01 Luglio 2020 ore 18:02

mi è venuto appetito

avatarsenior
inviato il 01 Luglio 2020 ore 18:04

"Nessuna delle spiegazioni che si riferiscono alla tecnica di ripresa, al luogo o al materiale usato mi pare siano idonee a distinguere veramente la street dagli altri generi fotografici che asseritamente essa dovrebbe attraversare e connotare.'...tutte pippe mentali da un mio punto di vista.

avatarsenior
inviato il 01 Luglio 2020 ore 18:06

in che senso Vincenzo?

user109536
avatar
inviato il 01 Luglio 2020 ore 18:07

...e tutti dicono che la propria pizza é la migliore .

avatarsenior
inviato il 01 Luglio 2020 ore 18:17

Biga, scusa, cosa non ti convince in questa mio intervento?

Per me è street in quanto, appunto, fatto per strada (anche se “strada “ in senso lato) e documenta singoli momenti Di vita di persone in un determinato ambito.

avatarsenior
inviato il 01 Luglio 2020 ore 18:26

Non è che non mi convinca, mi pare però che descriva un ritratto ambientato fatto per strada. Se è così prendo atto. Trovo curioso dargli un nome.. ecco.
Ma poi quindi solo persone?

user19933
avatar
inviato il 01 Luglio 2020 ore 18:43

Il “gusto di un'epoca” non ha nulla a vedere con il gusto personale, ovviamente, nel caso ci fossero dubbi. Il gusto personale si risolve con: mi piace / non mi piace / ha senso / non ha senso. Squisitamente soggettivo ed insindacabile, documentato o no che sia. Eccetera.

Invece, una volta stabilito che, all'interno di un “movimento” localizzato temporalmente, vi siano diversi autori che operano in diversi modi, ma che si riconoscono (e vengono riconosciuti) come confacenti parte di uno stesso “genere-percorso” possiamo iniziare a parlare di sviluppo di un “gusto di un'epoca”. La discriminante che ne legittima il riconoscimento è la sua diffusione, evidentemente, nonché il suo successo anche commerciale (la moda e soprattutto l'imitazione) nelle moderne società di massa.

Purtroppo la fotografia ha una storia molto limitata nel tempo, non possiamo andare a ripescarla nel Rinascimento, nelle “scuole” pittoriche, altrimenti certi passaggi chiave (scontati quando si parla di critica artistica) sarebbero meno oscuri.

Ma, in generale, decostualizzando qualsiasi fotografia “street” dalla sua cornice temporale ed interpretativa ecco che la stessa smette di essere “street” e diventa qualcosa d'altro. Semplicemente. Ecco perché eventuali blind test su ritratti ambientati (street o non street?) hanno poco o nullo senso. Come, giustamente, anche il solo approccio intimistico del kunstvollen (autore-opera) ha i suoi limiti.

L'unico modo di valutare il "fenomeno street" con un certo equilibrio è osservarlo in un certo senso dall'alto, a debita distanza, anzi meglio ancora equidistanza, anziché entrare con lente d'ingrandimento in ogni singolo fotogramma. Non dobbiamo stabilire se un quadro l'ha veramente dipinto Tiziano o no! Non serve l'analisi della pennellata. È molto più soft la cosa, dal mio punto di vista e, se devo dirla tutta, non è neppure accostabile a ciò che è una "scuola” manierista (intesa sempre in termini artistici). Complice la modernità risulta tutto molto più annacquato.

Grazie al movimento street, o per sua colpa, oggi troviamo “belle” o gradevoli o sensate fotografie che prima trovavamo “brutte” sgradevoli o semplicemente malfatte. Questo, almeno, nel sentire comune. Il fenomeno viene imitato e si è diffuso, ha creato moda e tendenza. Cosa è cambiato, o meglio ancora che cosa è andato sempre più “definendosi” quindi, se non il “gusto di un'epoca”?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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