| inviato il 25 Novembre 2020 ore 22:20
Ps a un mio amico gli è caduta la m4 in centro a Bologna sui San pietrini, si è ammaccato un angolo, e il telemetrò era ancora a posto... |
| inviato il 26 Novembre 2020 ore 0:07
Il telemetro si stara! Inoltre non è detto che sia accoppiato bene con lenti diverse! Se avessi esperienza lo sapresti! 
Ma non credo che tu sia in Leica da molto tempo!
In ogni caso non va spedita in Germania ma basta un comune riparatore ed svolte si può fare da soli!
Ps
A Bologna come saprai da Foto Prisma te lo tarano! |
| inviato il 26 Novembre 2020 ore 1:23
Il telemetro tarato... Si se uno si accontenta o non ha mai fatto dei test seri per verificare la corretta taratura e non scatta con obiettivi luminosi...
Di Leica M ne ho avute 4, una M4-2 una M3 (appena venduta) una M9 e una M240, ho provato anche M10 e M10R.
Scattare a tutta apertura con il 50 Summilux 1.4 ASPH mi richiedeva un impegno non indifferente, questo usando le lentina correttiva sul mirino (visto che ho una leggera miopia) mentre scattando in digitale con varie macchine non ho neanche bisogno di correggerla e fotografo senza occhiali.
Ho provato la M10R senza lentina correttiva montata, un disastro un buon 50% di foto sfuocate, e sono professionista da quasi 30 anni... 40mpixel e telemetro, no grazie.
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| inviato il 26 Novembre 2020 ore 1:28
È che si continua a confondere la pellicola con il digitale!
Ma quando mai si stampava un 50x70 da un 24x36? Se non in casi veramente rari? Vogliamo parlare delle giagantografie oltre il metro?
Io dopo il 24x30 sono sempre andato di medio formato! E non solo io!  |
user120016 | inviato il 26 Novembre 2020 ore 6:14
Il telemetro DEVE essere tarato. Ed anche regolarmente, altrimenti tanto vale scattare con una reflex. Ma fortunatamente, con un minimo di manualità, si fa da soli.
Leica M dispone di tre registri accessibili dal esterno per la taratura. Ci sono altri registri all'interno della calotta superiore, ma non sono facilmente accessibili se non per i fotoriparatori esperti che possiedono chiavi e brugole di precisione. Ma già con i tre registri esterni (anzi, spesso solo con due di questi) si fa un bel lavoro.
Uno è per la correzione orizzontale. Nei primi modelli fino alla M5 si trova nella parte frontale della calotta superiore, in prossimità della finestra di mezzo. Nella M6 ed M7 si trova dietro al bollino tondo. Per allinearlo basta un cacciavite a taglio di 2 o 3 mm.
Il secondo registro è quello del piano di messa a fuoco. E' situato al centro della rotella del tastatore.
Io agisco così. Metto la fotocamera su treppiedi, di fronte ad una finestra di casa che abbia un oggetto a distanza di almeno un centinaio di metri (nel mio caso è un traliccio dell'alta tensione, ma può essere un edificio o altro). Poi posiziono sulla linea visiva della fotocamera un oggetto di forma geometrica ben definita (che abbia linee orizzontali e verticali) a distanza minima di messa a fuoco (ad esempio 70 cm) calcolata con precisione con un metro. A quel punto agisco con il cacciavite sui due registri, prima puntando sull'oggetto distante poi su quello vicino. Se le immagini si sovrappongono perfettamente, ho tarato la maf minima e quella ad infinito. Le altre saranno tarate di conseguenza.
In realtà esiste un terzo registro sotto la vite con cui è fissato il tastatore e serve per la costanza lineare di messa a fuoco tra l'infinito e la minima distanza ma, finora non mi è mai capitato di doverlo regolare.
L'alternativa è un buon fotoriparatore |
| inviato il 26 Novembre 2020 ore 6:27
@Gobbo se ti riferivi a me , si non sono mai stato nel mondo leica fino a quasi un anno fa circa, quando ho iniziato a conoscerla. QUindi parlare di telemetro per me significava solo un sistema di messa a fuoco diverso rispetto a quello reflex , ma non immaginavo nessuna problematica se non quella di mettere a fuoco dal punto centrale e saper bene usare la scala graduata.
@Domenico grazie anche a te per la spiegazione esaustiva sul come tarare il telemetro, visto che mi hai incuriosito ma ahimè non mi ha risollevato il morale perchè qui in zona ho zero foto riparatosi e poi sono correzioni che si devono fare al millesimo di mm con sempre il dubbio che qualcosa ancora non sia corretto.
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user120016 | inviato il 26 Novembre 2020 ore 6:29
Riguardo al fatto di vedere le immagini sfocate a forti ingrandimenti, è il classico esempio in cui si fondono due delle peggiori fregole dei fotografi moderni:
-Lo scatto a tutta apertura
-L'ingrandimento al 100%
Che già non sono quasi mai necessari presi singolarmente. Accoppiati, poi...
Se già si diaframma di 1 stop il problema si dissolve. E se poi l'immagine si guarda nel suo insieme alla corretta distanza, anche lì, a meno di grossolani errori in fase di ripresa, il problema non sussiste. E ci tengo a precisare che anch'io porto gli occhiali da sempre e tutte queste ansie non le ho mai avute.
Poi, come giustamente ha scritto Gobbo, una stampa 50x70 da piccolo formato significa ingrandire di 20 lineari, che è già una bella sfida... Io con il 135 mi fermo a 30x40. Le stampe più grandi le faccio con medio formato o con le lastre. |
| inviato il 26 Novembre 2020 ore 6:33
Il telemtro va periodicamente tarato ed è vero, ma sinceramente non ho mai avuto questa necessità impellente di tararlo ... il sistema mirino telemetro è abbastanza robusto ed affidabile e le M le trovo sicuramente più robuste di tante ML con la loro carcassa in metallo .... la 240 mi è caduta senza fare un minimo problema ... alle M6 mi è successo di tutto, ma mai un problema
A Bologna c'è Zoom Service riparatore ufficiale Leica che potrà tarare il telemtro senza andare in negozio e pagare le commissioni |
user120016 | inviato il 26 Novembre 2020 ore 6:33
“ poi sono correzioni che si devono fare al millesimo di mm con sempre il dubbio che qualcosa ancora non sia corretto „
Se non fai macro foto o foto scientifica, basta essere precisi al centimetro
E poi, come ho già scritto, se usi 28-50 mm la messa a fuoco non è MAI un problema. Con 75-90 la difficoltà aumenta. Oltre, per me, si esce dal campo elettivo del telemetro, sebbene io abbia visto ritratti molto ben fatti con telemetro e focale 135 mm. Ma parliamo di tanto manico e tanta esperienza. |
| inviato il 26 Novembre 2020 ore 6:34
@Toorseduto di dove sei? Puoi spedire comunque |
user120016 | inviato il 26 Novembre 2020 ore 6:38
Ivan, sulle lunghe distanze (paesaggi) non si notano molto le starature, anche di diversi cm. Ma lì si lavora a diaframmi più o meno chiusi e con elevate PDC.
Te ne accorgi solo sotto ingranditore per forti ingrandimenti.
Ma già sulle brevi distanze (entro 5 m) e con diaframmi mediamente aperti (f/4-5.6) se hai 10 cm di staratura, te ne accorgi ad occhio nudo.
Dipende cosa ci fai.
Poi sono d'accordo con te che le M patiscono davvero poco. L'ultima volta che ho tarato la M3 (dopo oltre 1 anno dall'ultima taratura) ho aperto e richiuso senza toccare nulla. Ed anche le Voigtlander Bessa, per esser sinceri, sono altrettanto robuste. |
user120016 | inviato il 26 Novembre 2020 ore 6:42
Per carità, non voglio farla più difficile di quanto sia o rendere il telemetro come una tecnologia di élite.
Ma è comunque un qualcosa di particolare, affascinante a mio modo di vedere, e che richiede un minimo di studio e di conoscenza per capirne il funzionamento e sfruttarne le potenzialità.
Se poi non scatta il feeling non è un reato. |
| inviato il 26 Novembre 2020 ore 6:45
“ Te ne accorgi solo sotto ingranditore per forti ingrandimenti.
Ma già sulle brevi distanze (entro 5 m) e con diaframmi mediamente aperti (f/4-5.6) se hai 10 cm di staratura, te ne accorgi ad occhio nudo. „
Uso Summilux ad f/1,4 normalmente tra il 50 ed il 35mm o il Summicron Apo 75 ad f/2 per ritratti ... uso M da 25 anni in varie declinazioni .... mai avuto questi problemi enormi di taratura e mai mi azzarderei a metterci le mani io |
| inviato il 26 Novembre 2020 ore 6:49
“ Per carità, non voglio farla più difficile di quanto sia o rendere il telemetro come una tecnologia di élite.
Ma è comunque un qualcosa di particolare, affascinante a mio modo di vedere, e che richiede un minimo di studio e di conoscenza per capirne il funzionamento e sfruttarne le potenzialità.
Se poi non scatta il feeling non è un reato. „
Su questo siamo d'accordo al 100% ... 25 anni fa comprai la mia M6 e mi dissi che avevo una fesseria ... avevo venduto tutto il corredo Reflex Nikon per una "compatta" con un solo Summicron 35 ... eppure in famiglia avevo già Leica quindi non era l'oggetto sconosciuto ... ebbene da quella primavera del 1995 ad oggi ho provato a cambiare ed in un tempo massimo di 6 mesi sono tornato al telemetro ... non riesco ad adattarmi ad altro, a farmi piacere altro e non parlo tanto della qualità quanto della filosofia di scatto |
| inviato il 26 Novembre 2020 ore 7:05
“ Ti ringrazio per il chiarimento, pensavo che il sistema di messa a fuoco a telemetro fosse preciso come il vecchio mirino spezzato delle reflex.
„
Fino al 90 mm è più preciso di una Reflex con immagine spezzata grazie alla sua ampia base telemetrica, al di sopra il telemtro è meno preciso della Reflex .... ma al di sopra senza Visioflex o LV hai solo il 135 ... il 90 mm è più o meno il punto di sovrapposizione
“ ma noto come sia un mondo troppo delicato e limitato per i miei occhiali „
e pensa che nel 1995 passai alla prima M6 proprio perché con gli occhiali non riuscivo a mettere a fuoco quella maledetta immagine spezzata e la Nikon F90X appena uscita la rivendetti in 6 mesi perché tutti quei pulsanti ed automatismi non li digerivo, come non li digerisco ora ... gusti personali ovviamente |
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