| inviato il 27 Novembre 2020 ore 9:31
“ Si, mi riferivo proprio alle R che hanno una finestrella sul pentaprisma che inquadra il barilotto dell'obiettivo e legge il diaframma impostato. Mentre la scala dei tempi è posta in verticale, lateralmente, nel mirino, con un piccolo led rosso che indica il tempo utilizzato. „ Sì esattamente ... anche la R6 (non mi ricordo più come) ma era ancora più leggibile di quella della R5 che hai descritto ... macchine eccezionali le Leica R come le loro ottiche |
| inviato il 27 Novembre 2020 ore 9:35
Raga io ho espresso il mio punto di vista in base alla mia esperienza e a quello che allo stato attuale secondo me può darti quella sensazione che si aveva con l'analogico. Sono contento che lo abbiate capito dopo tutto quel monologo @DOmenico. Non mi ci fare pensare alla mia OM1, che ogni tanto prendo e la faccio scattare solo per risentire il suono meccanico del click . SUl discorso dell'asticella non ti capisco perchè tidirò che quando uso in manuale la mia sony e , per quel poco che è stato, provato ad usare la fuji x100v in prova, posso dirti che non mi è cambiato molto da quegli anni dell'asticella. Tantè che tornai indietro la x100v perchè quell'esposimetro nel mirino ottico non era immediato e a me serve un esposimetro che se cambio i tempi mi deve cambiare in modo proporzionale anche l'esposizione. Il riavvolgere la pellicola e il suono dello scatto sono tutte cose che fanno un analogico analogico ma nel 2020 non è una cosa che puoi prendere e presentare cosi ai ragazzi del 2000, lo puoi presentare a me e a te “ Quindi alla fine, il senso di analogico è quello di non avere le ghiere a portata di dita e dover togliere l'occhio dal mirino per vedere quale tempo stai impostando? „ Una domanda alla domanda che mi viene spontanea: perchè dici questo? IO quando sono in manuale mi immergo nel mirino e vivo li , sposto le ghiere e ne vedo i risultati con l'esposimetro e, in una sony come in una leica CL o visoflex, anche nel mirino. La differenza nelle ghiere di una Fuji Xpro e di una leica rispetto ad una banale sony o altro sta proprio in questo modo di gestire l'esposizione . Nella sony stai li con le dita nelle rotelline e le giri sempre perchè tanto troverai subito la combinazione giusta. In una Fuji o una leica senti il tocco di girare quella ghiera, giri quella ghiera con lo scopo di girare e non la giri alla velocità della luce ma la ponderi. “ Anche in questo caso, il senso dell'analogico non è questo piacere masochistico di voler avere dei limiti. „ Questa cosa l'hai fraintesa perchè io non voglio il masochismo nella fotografia ma voglio la riflessione . L'analogico ti fa riflettere e , come hai scritto giustamente tu, non ammette sbagli . Nel 2020 nel digitale devi avere un po' di possibilità in piu ma siamoli con degli scatti che non puoi sbagliare in una leica o fuji eprchè non hai un buffer milionario come una A7iii . Vedo gente che oggi prende la sua mirroless e va di raffiche cole senno di “uno su mille ce la fa” (Cit Morandi) . Questa cosa con fuji e leica M non lo puoi fare, anche se ce chi si butta nell'iter focale spesso pe rparaculo (Ma lasciamo il discorso altrove sennò ci dilunghiamo) , ed è questo quello che ti avvicina all'analogico, alla OM1 . Io di scatti con la Om1 ne ho sbagliati perchè sono cresciuto con questa macchina , ma quando scattavo stavo li a mettere a fuoco, studiare la scena e ruotare le ghiere tempi/diaframmi (Di cui mi mancano i tempi nella baionetta nelle macchine moderne) per cercare di centrare il più possibile l'asticella . |
user120016 | inviato il 27 Novembre 2020 ore 9:54
“ a me serve un esposimetro che se cambio i tempi mi deve cambiare in modo proporzionale anche l'esposizione. „ Come serve a tutti. Se al variare dei tempi non cambia l'esposizione, semplicemente l'esposimetro è rotto “ io non voglio il masochismo nella fotografia ma voglio la riflessione. L'analogico ti fa riflettere e , come hai scritto giustamente tu, non ammette sbagli „ E questa sarebbe una buona abitudine per tutti: riflettere prima di scattare. Ma non è lo strumento che ti fa riflettere. Lo strumento può rallentarti ma la riflessione deve venire dal tuo modo di pensare e vivere la fotografia. E se sei abituato a pensare con calma lo scatto, puoi farlo anche con una digitale. Ed anche lì, se disattivi gli automatismi devi sapere dove mettere le mani. “ Il riavvolgere la pellicola e il suono dello scatto sono tutte cose che fanno un analogico analogico ma nel 2020 non è una cosa che puoi prendere e presentare cosi ai ragazzi del 2000, lo puoi presentare a me e a te „ A me, detto in tutta sincerità, che i ragazzi del 2000 apprezzino o meno la pellicola non interessa affatto. Per cui sinceramente non mi preoccupo di indorare la pillola presentando l'analogico in un modo o in un altro. La fotografia argentica è quella, da oltre un secolo. Che piaccia o meno. Chi è interessato a scoprirla deve studiare e prenderla così com'è. Se non piace o se costa fatica, ci sono le digitali o anche i telefoni per fare foto. Fare dei surrogati digitali che scimmiottino la pellicola per me non rende giustizia all'analogico e non aiuta i ragazzi a capire. Mia personalissima opinione. |
| inviato il 27 Novembre 2020 ore 10:26
Il problema è che oggigiorno tutti sono impulsivi e vogliono la pappa pronta, la macchina che scatti e ti deve subito regalare una foto perfetta o foto dove tanto poi devi metterci un kg di nik software ed hai il capolavoro da Magnum. Cercare la semplicità è solo di pochi al giorno d'oggi , vedi come questa fuji xpro3 ha poco senso per tutti perchè nessuno capisce il perchè di un display messo “nel verso sbagliato”. Io invece ho lo spirito del tramandare le cose perchè dare quella spinta a qualche ragazzo di oggi e farle riscoprire il mondo della fotografia ponderata e senza automatismi , mi fa tornare e ricordare molto i miei inizi. Ho una bimba di 2 anni che ama giocare con le mie macchine fotografiche, alche le ho preso pure una cineasta di 30€ su amazon o potevo salutare il mio corredo, e in lei voglio che ci sia una scoperta graduale alla fotografia nel modo piu vicino possibile a come l'ho conosciuta io. ILproblema è li, non posso comprarle rullini su rullini e metterle davanti una Om1 cosi davanti senza più un lab sotto casa che sviluppi quel rullino o la diapositiva pagata un patrimonio. |
user120016 | inviato il 27 Novembre 2020 ore 10:56
È giusto che ognuno cresca con la tecnologia del suo tempo. Per il resto l'arte, ripeto, non sta nello strumento. Se riesci ad insegnarle questo, avrai raggiunto lo scopo. |
| inviato il 27 Novembre 2020 ore 11:04
Bon... Sono il primo che da anni ormai ne parla . Ho Sony e lentone e già dai tempi di Canon ho pensato di dare tutto per Leica con 3 lentone. Perché? Perché il telemetro Perché la resa di quei vetroni Perché il corpo che ha un feeling pauroso Perché scatti molto meno ma meglio. Perché rendi tutto molto meno automatico Perché..di nuovo.. la resa delle lenti .. Ma ho ancora lenti e corpo Sony. Non perché mancano i soldi, non perché ho paura di perdere la comodità. Ma perché oggi scatto percentuali a fuoco a 1.2 con vetro per Leica che ti sogni con quella. Perché oggi scatto con una flessibilità dovuta alsensore che non esiste la e perché alla fine non mi interessa che fotocamera guidi ma dove vengo portato in giro e quindi solo le foto. E non posso volere di più. A questo mi ha aiutato la presenza di due fattori con Sony e ricordo ..il tutto mentre vivevo a Londra che avevo amici ormai alcuni Leica dealer e la street migliore d'Europa... Uno il techart che rende af i vetrini di cui parlavo sopra e le considerazioni sul telemetro vengono bruciate..se non per la storia della compo da cornice. Due.. una Ricoh gr mi ha fatti entrare in un mondo dove la street è ad un livello impensabile anche da una poco vistosa Leica ( si , rispetto alle ml o reflex , grazie alle sue mini lenti e meno vistosa..e provato sul campo varie volte). Quindi.. se Sony si magna sia su qi che af la Leica usando i suoi vetri .. E.. Ricoh sta la come qi ma ha una esperienza d'uso superiore... Perché dovrei convertirmi? Rimane il feeling e la malattia mentale che ho.. che ancora mi tenta. Ma quella magari un giorno la accontento. Non adducendo motivazioni assurde.. solo realizzando ciò che è.. |
| inviato il 27 Novembre 2020 ore 11:16
Oh, finalmente l'unica, e più potente motivazione, che uno la vuole e basta, senza menarla troppo, analogico, telemetro e quant'altro |
| inviato il 27 Novembre 2020 ore 11:18
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user120016 | inviato il 27 Novembre 2020 ore 11:23
L'importante è che ognuno sia felice di scattare con quello che ha. Indipendentemente da quali siano i motivi. E soprattutto ricordando che nella scelta dell'attrezzatura, ciò che è meglio per me potrebbe essere inutile per un altro. "Tot capita, tot mundi" Dunque le competizioni su chi è meglio di chi rimangono chiacchiere da bar. |
| inviato il 27 Novembre 2020 ore 11:54
No Gobbo, i politici a telecamere spente vanno a mangiare abbacchio nello stesso tavolo a spese tue... Noi invece se guardi i social siamo diventati migliori... ci odiamo più apertamente per ogni virgola |
user120016 | inviato il 27 Novembre 2020 ore 11:59
Ma va... Odiare... A me diverte tanto chiacchierare di queste cose. E metto in conto che ci saranno tantissimi con idee diverse. Basta tenerlo presente |
| inviato il 27 Novembre 2020 ore 12:01
So idee diverse ovviamente... ma non accettarle è la base della stupidità! |
| inviato il 27 Novembre 2020 ore 12:13
Ben detto gobbo. Il bello del dialogo è potersi confrontare senza mettere su muri di prepotenza del proprio sapere, salvo che ci siano dati e valori scientificamente oggettivi . Non esiste la macchina perfetta ma esiste la macchina che ti spinge a scattare nel miglior modo possibile. |
user120016 | inviato il 27 Novembre 2020 ore 12:19
Beh, quando nel 2020, prossimo 2021, continui a scattare con banco ottico, lastre, Collodio umido e passi le tue domeniche in camera oscura a sviluppare e stampare, mentre tutto il mondo fotografico corre dietro a GD, QI, AF, tascabilità e connettività, magari qualche domanda te la devi fare. Non sono sbagliato io, non sono sbagliati gli altri. E allora? Non esiste un solo modo di vivere la fotografia. Sono mille sfaccettature dello stesso cristallo. Tutte vere. Tutte buone. E finché ci fanno star bene, non c'è motivo di cambiare. Chi pensa che la fotografia sia solo tecnologia, algoritmi e qualità di immagine o è in malafede o ancora deve capire fino in fondo. Ma ci arriverà... |
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