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Provia 100 - Provia 100f


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avatarsenior
inviato il 06 Settembre 2020 ore 9:51

Ciao Mauro, e benvenuto in questo decisamente poco affollato thread.

Tornando al discorso del nero devo aggiungere un particolare che, colpevolmente devo aggiungere, non avevo sottolineato in precedenza: e cioè che il nero della Provia 100F è di fatto anch'esso neutro, siamo grosso modo ai livelli di quello della Velvia 50, però, e questo per me riveste una importanza basilare proprio all'interno del discorso che faceva Mario sull'importanza espressiva e sull'apporto emozionale del NERO in fotografia, il nero della Provia 100F non è un colore profondo come quello della Velvia 50 e quindi, di fatto, si trova a essere una sorta di via di mezzo, invero estremamente utile in certi ambiti della fotografia, fra il nero della Astia 100/Astia 100F e quello della Velvia 50... un nero cioè che consente una piccola agevolazione a chi in esso vuole scorgere dei particolari che invece, con la Velvia, risultano non certo invisibili, come ritiene la vulgata comune, ma piuttosto sussurrati, quasi cioè a voler suggerire un apporto (minimo, per l'appunto, in termini di lettura delle ombre) piuttosto che palesarlo in maniera evidente.
Ecco quindi che in questo particolare ambito espressivo Fuji offre, anche se sarebbe meglio dire offriva, diverse possibili chiavi di lettura delle ombre, ossia: quella appena accennata, sussurrata appunto, della velvia 50; quella via di mezzo adatta anche al paesaggio, ma non solo a esso, proprio della Provia 100F; e infine quello più palesato, evidente insomma, tipico delle pellicole della famiglia ASTIA che non per nulla erano specificamente pensate e realizzate, quindi indirizzate, alla fotografia di moda e di ritratto.

A questo punto però concedetemi una vis polemica; mi piacerebbe che tutti quanti quelli che stanno partecipando a quella discussione, francamente surreale, riguardante i vari profili digitali dedicati proprio alla Provia 100F seguissero un attimo questa discussione... forse imparerebbero qualcosa di interessante.

E, perdonatemi il fuori onda ;-)
anche, e direi soprattutto, che il profilo digitale di una pellicola è un vero e proprio obbrobbrio fotografico... a maggior ragione poi se la pellicola di cui si parla è una diapositiva!

avatarsenior
inviato il 06 Settembre 2020 ore 10:03

ottimo, sai con il mio progetto volevo partire a scattare proprio con provia F 100. Voglio vedere che differenze mi tira fuori rispetto alla velvia 50/100. Magari diventa la mia preferita " non credo ". Appena ho tutto e posso proiettare comincerò a dire la mia



Ciao Michele, le differenza sono presto esposte: la Provia 100 F è una pellicola dalla timbrica cromatica neutra e tendenzialmente fredda; la Velvia 50 è assolutamente neutra; la Velvia 100/100F invece mostra una certa dominante rossa.
La saturazione cromatica è altissima nella Velvia 50 e anche nelle Velvia 100/100F, leggermente meno consistente nella Provia 100F
La granularità diffusa (RMS) invece è leggermente più fine, RMS 8 contro 9, nelle 100 ASA piuttosto che nella 50... anche se questo potrebbe sembrare strano!

avatarjunior
inviato il 06 Settembre 2020 ore 13:41

A guardare i confronti in rete la provia in certe occasioni e condizioni di luce la trovo migliore. Però velvia rende un po' meglio con luce calda 3500/3000 kelvin rispetto alla provia anche se va detto che il risultato lo si verifica in proiezione

user33434
avatar
inviato il 07 Settembre 2020 ore 9:51

Anche, e direi soprattutto, che il profilo digitale di una pellicola è un vero e proprio obbrobbrio fotografico... a maggior ragione poi se la pellicola di cui si parla è una diapositiva!


Se ti riferisci ai profili disponibili sulle Fuji sono un po' come il parmesan americano o la mozzarella tedesca MrGreen

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2020 ore 10:49

Anche peggio amico mio.
Quelli, per quanto grotteschi e chiaramente indegni rispetto agli originali nostrani, sono comunque prodotti caseari... il profilo colore DIGITALE di un originale CHIMICO è una contraddizione assurda, oltre che grottesca, già nei termini nei quali è impostata, e che pertanto può esistere solo nel vacuo mondo dei "cartoni animati" digitali!

Del resto se provi a guardare gli esempi portati dall'autore del thread a cui faccio riferimento ti rendi subito conto del fatto che una discussione del genere può essere frequentata solo da persone che NON CONOSCONO l'argomento della discussione stessa Eeeek!!!

avatarjunior
inviato il 07 Settembre 2020 ore 13:59

a quale discussione ti riferisci?

avatarjunior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 9:30

Si, scimmiottare il chimico è una idiozia! Sia per il risultato che è discutibile (per usare un eufemismo), sia per motivazioni logiche! Se vuoi l'effetto velvia.... usa la vera velvia!!!! Idem per provia... Non mi sembra un concetto fuori dal mondo! Se si fotografa in digitale, si deve mantenere quel look.... E renderlo al meglio, non scimmiottare una tecnologia totalmente diversa! Con il risultato di una insulsa imitazione da quattro soldi! ;-)

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 10:07

Si ma il problema vero lo crea la stessa Fuji che con questi surrogati mostra la propria meschinità... perché è impensabile che chi ha inventato quelle pellicole non sappia che le stesse non sono riproducibili in un ambiente, quello numerico, che non è quello per cui le stesse sono state ideate.

user36759
avatar
inviato il 08 Settembre 2020 ore 10:18

Iniziai con le dia a metà anni 2000 ovvero quando mi avvicinai davvero alla fotografia. Personalmente non le avevo mai usate anche se avevo ricordi visto di proiezioni a casa di amici. Non le ho mai proiettate: me le guardavo con un semplice visore e quelle che sceglievo le facevo scansionare e stampare ( il cibachrome già non c'era più).
Iniziai con la sensia, a seguire Provia 400x e 100f; poi fu la volta delle velvia 100 e 50.
La sensia era la più neutra delle tre, la Provia 100 mi piaceva molto, colori più intensi della sensia ma non energici come la velvia. La velvia, ah è stata la mia preferita. Wow che colori che contrasti, ma mai innaturale ( come invece sono le "simulazioni pellicola").
La 400x è stata una gran bella pellicola, peccato l'abbiano dismessa. Avevo la sensazione che fosse di una saturazione e contrasto leggermente maggiori rispetto all 100, come se si posizionasse tra la Provia 100 e la velvia e beneficiando di una maggior sensibilità con una grana piuttosto fine. Anche se forse il mio giudizio potrebbe essere influenzato dalla diversità si soggetti e condizioni di luce in cui ho utilizzato tali pellicole.

Provia 400x
Minox 35gGT
Scansione tramite Epson v600 e un po'di lavoro per riprodurre più fedelmente la scansione alla dia originale




user36759
avatar
inviato il 08 Settembre 2020 ore 11:43

Le simulazioni pellicola non somigliano neanche lontanamente alle pellicole originali.
Le uniche impostazioni colore interessanti, secondo me erano le F1 della vecchia Fujifilm S5, impostazioni dedicate al ritratto.
Ma tornando in topic, l'effetto pellicola lo si ottiene U-N-I-C-A-M-E-N-T-E tramite L'uso della pellicola.

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 11:44

Ai tempi mi sviluppavo le dia in casa (ovvio: anche sviluppo e stampa B&W;-)) e per non soggiacere all'egemonia Kodax perchè tranne il Kodacrome 25 permaloso da morire!) trovavo nelle Kodak sempre e comunque un azzurrino di fondo dato dagli UV, e fa niente che usavo sia Skyligth o addirittura Haze, l'azzurrino c'era quasi sempre! usavo sia nel 35mm che nel 120 le Agfa professional 50 asa che recavano nella scatolina la sensibilità effettiva (frequentemente era di 1/3 di f. in meno).

Agfa fu uccisa da Kodax, e da Fuji dopo, ma a mio avviso non aveva nulla da invidiare alle prime due. I verdi Afga per me erano e rimangono ancora eccezionalli e anche come grana e definizione le 50 professional non scherzavano...purtroppo non erano capite...Cool
Agfa curava alla grande i suoi clienti. Per lo sviluppo casalingo delle dia ad esempio vendeva i bagni (N-satz) in buste sotto vuoto che venivano conservate dai rivenditori nel frigo leggero insieme alle pellicole di modo che non capitava mai di avere bagni deteriorati. A distanza di circa 40 anni ho ancora alcune dia 120 e 35 perfette! Altri tempi scusate perchè capisco che sono un pochino OT;-)

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 12:38

Nessun FORSE Danyz, la tua "sensazione" riguardo alla finezza della grana della Provia 400X non è stata influenzata in alcun modo da più o meno favorevoli condizioni di ripresa... la finezza della grana di quella pellicola era un dato di fatto assoluto, anzi incontenstabile!

Normalmente una ottima emulsione per diapositive 400 ASA mostrava un indice RMS compreso fra 15 e 16 bene... quando alla fine Fuji decise di fare le cose per bene anche con questa sensibilità salì sul ring con una emulsione notevole: la Provia 400 F che per la cronaca vantava un RMS 13, un valore davvero notevolmente basso visto che si attestava ben due o tre punti al di sotto della concorrenza.

Non contenta di lì a pochi anni, forse due o tre... non ricordo bene, Fuji decise di alzare ancora l'asticella e presentò la FAVOLOSA Provia 400X (ossia quella cui accennavi tu caro Danyz) con addirittura un RMS 11... e qui non c'è null'altro da aggiungere visto che di certo qualcuno di voi, che abbia però partecipato al thread sull Velvia 50, ricorda essere il valore RMS della Kodak Ektachrome 64 Eeeek!!!

user36759
avatar
inviato il 08 Settembre 2020 ore 13:10

@paolo
La finezza della grana era palese!! La mia sensazione riguardava il colore, era come trovarmi davanti ad una specie di Velvia 400 ma meno esasperata.
Ora che ci penso, usai anche la 400f!

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 13:13

Iniziai con le dia a metà anni 2000 ovvero quando mi avvicinai davvero alla fotografia. Personalmente non le avevo mai usate anche se avevo ricordi visto di proiezioni a casa di amici. Non le ho mai proiettate: me le guardavo con un semplice visore e quelle che sceglievo le facevo scansionare e stampare ( il cibachrome già non c'era più).

In realtà il Cibachrome (ormai ridenominato Ilfochrome) era ancora prodotto, soltanto che pochi ormai lo utilizzavano e, complice la crisi della fotografia analogica, Ilford attraversò un periodo delicato e fu sull'orlo del fallimento; ciò comportò la spaccatura della società in due: una che continuò a produrre tutto per il B&N e l'altra tutto per il colore (prevalentemente prodotti legati al digitale) tra cui anche il Cibachrome, ovviamente sotto due proprietà diverse. Solo che molti laboratori e negozianti non lo sapevano e davano l'informazione "Ilford fallita, niente più Cibachrome", assolutamente errata. Io alla fine dopo molte ricerche trovai alcuni laboratori che in Italia stampavano ancora in Cibachrome e tra il 2006 e il 2011 ho fatto fare moltissime stampe (a prezzi relativamente decenti, sebbene in continuo aumento) dal labboratorio Color Print di Torino.
Poi effettivamente a fine 2011 il Cibachrome è davvero uscito di produzione, sebbene ne fu fatta un'ultima produzione spot poco dopo.

Purtroppo molti non hanno avuto la possibilità di avere stampe Cibachrome a causa della diffusione di informazioni errate (a volte pure in malafede a mio avviso) da parte dei laboratori che nel frattempo erano migrati in massa al processo ibrido che prevedeva la stampa delle diapositive previa scansione. Se i fosse stata più consapevolezza da arte dei clienti che il Cibachrome esisteva ancora ci sarebbero state più richieste e quindi sarebbe rimasto in produzione più lungo. Peccato!

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 13:17

Per chi fosse interessato ho un buon stock di Provia 400X formato 120 conservate in congelatore, scadute tra il 2013 e il 2015 mi pare, ma sempre conservate in congelatore fin dalla data di acquisto e cioè prima della scadenza.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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