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Musica liquida consigli II parte


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avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2020 ore 14:34

Di nuovo qui.

Il discorso di fileo è una realtà. Nella lettura di un cd incide la vibrazione del dishetto e dell'equipaggio mobile predisposto alla lettura.

Un'altra cosa che vorrei sottoilineare è talvolta la forma irregolare dei pit, e questo si verifica per stampaggio irregolare di una certa quantità di Cd durante la fabbricazione. In tal caso una rimasterizzazione con scrittura a velocità più lenta sicuramente migliora la forma dei medesimi e quindi una più facile interpretazione del contenuto da parte del lettore, con minori errori da correggere a tutto beneficio dell'ascolto.

Non so se sono stato chiaro, ma la forma dei pit è di estrema importanza ai finidella qualità.


avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2020 ore 14:56

A questo punto mi viene da concludere che ad oggi, parlando di sola qualità, non abbia senso comprare una qualsiasi meccanica separata di lettura cd/sacd (tipo MCINTOSH MCT 500 da 7000euro) perchè con la musica liquida, se tutto fatto come di deve, si risolvono i problemi legati alla lettura dei dati sul supporto.

E se acquisto un file digitale scaricandolo dalla rete direttamente dal produttore salto pure la fase critica di masterizzazione in fabbrica ;-)

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2020 ore 15:35

Tale aspetto si sapeva oramai da anni, quando da prove che feci insieme a Marco Benedetti, si scoprì che il suono dipendeva per il 10% dalla meccanica e il 90% dal convertitore. Quindi enfasi sulla conversione e poi basta un masterizzatore o al limite acquistare direttamente i file e non più cd. Del resto rispetto a 10 anni fa la musica su supporto fisico si è ridotta all'1%. Sopravvive solo quella feticistica dei vinili.

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2020 ore 15:48

Tale aspetto si sapeva oramai da anni

Tu lo sapevi...non di certo quei poveretti che magari si sono presi una meccanica separata a quel prezzo MrGreen

Del resto rispetto a 10 anni fa la musica su supporto fisico si è ridotta all'1%. Sopravvive solo quella feticistica dei vinili.


Boh...io vedo ancora "tanti" appassionati che comprano cd, poi certamente il grosso del mercato musicale è rivolto da tempo a persone a cui interessa poco la qualità d'ascolto.

Sopravvive solo quella feticistica dei vinili.


Avete già trattato nel forum il discorso digitale vs vinile? qualche mortoMrGreen?





avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2020 ore 16:58

...che molti abbiano fatto scelte poco oculate, perchè si sono fidati di negozianti che avevano necessità di far fuori il megazzino , è cosa nota. Del resto molti hanno acquistato convertitori pagandoli anche 10, 20 mila euro credendo di scoprire il nirvana mentre si potevano spendere cifre molto più modeste. Quanti, hanno acquistato al posto dei diffusori, delle sculture ebanistiche, per accontentare le loro mogli o perchè bisognava fare pandan con l'arredamento Quanti hanno accettato potenze irrisorie pur di avere amplificatori in classe A o valvolari e quanto soldi spesi in cavi esoterici e pitonati che erano poi solo degli adattatori di impedenza tra pre finali, diffusori, sorgenti. Quanta delusione perchè non erano stati scelti i componenti giusti e assemblati senza conoscere una briciola di elettronica o elettroacustica fidandosi delle proprie capacità o di sedicenti conoscenti, perchè pagare un professionista per una consulenza erano soldi buttati.

...e quante riviste sulla base del si costa come un automobile ma vuoi mettere,... perchè altrimenti gli importatori non facevano più pubblicità sulle loro riviste. Quante prove addomesticate ... e ora tutti piangono, perchè quando un giovane si presenta al grande circo della Hifi, viene scolvolto dai prezzi e dal marasma di faccendieri che cercano di rubare quel poco di innocenza ed entusiasmo che alcuni di loro ancora hanno.

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2020 ore 17:01

Ho letto velocemente gli alti post in cui si parlava di vinili...interessante MrGreen

Bergat cosa si intende per fatica d'ascolto? io la associo principalmente ad un eccesso di alte frequenze legato all'incisione, all'impianto o all'ambiente d'ascolto.

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2020 ore 17:04

...che molti abbiano fatto scelte poco oculate, perchè si sono fidati di negozianti che avevano necessità di far fuori il megazzino , è cosa nota. Del resto molti hanno acquistato convertitori pagandoli anche 10, 20 mila euro credendo di scoprire il nirvana mentre si potevano spendere cifre molto più modeste. Quanti, hanno acquistato al posto dei diffusori, delle sculture ebanistiche, per accontentare le loro mogli o perchè bisognava fare pandan con l'arredamento Quanti hanno accettato potenze irrisorie pur di avere amplificatori in classe A o valvolari e quanto soldi spesi in cavi esoterici e pitonati che erano poi solo degli adattatori di impedenza tra pre finali, diffusori, sorgenti. Quanta delusione perchè non erano stati scelti i componenti giusti e assemblati senza conoscere una briciola di elettronica o elettroacustica fidandosi delle proprie capacità o di sedicenti conoscenti, perchè pagare un professionista per una consulenza erano soldi buttati.

...e quante riviste sulla base del si costa come un automobile ma vuoi mettere,... perchè altrimenti gli importatori non facevano più pubblicità sulle loro riviste. Quante prove addomesticate ... e ora tutti piangono, perchè quando un giovane si presenta al grande circo della Hifi, viene scolvolto dai prezzi e dal marasma di faccendieri che cercano di rubare quel poco di innocenza ed entusiasmo che alcuni di loro ancora hanno.


Ohhh questo volevo sentirmi dire...avevo bisogno di una conferma MrGreen

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2020 ore 17:32

Per fatica d'ascolto non si intende necessariamente eccesso di frequenze acute. Questo caso mai è uno sbilanciamento nella curva di risposta, come per la carenza invece delle medesime si dice che il suono è attufato.
Per fatica d'ascolto si intende la difficoltà di selezionare i diversi strumenti le diverse note e generlamente avviene sia quando il livello sonoro è troppo basso, oppure eccessivo e causa anche dell'ambiente, in cui vi è intermodulazione, ovvero i suoni più fievoli non appaiono netti ma confusi , non nitidi mischiati tra di loro e ... facciamo fatica a distinguerli dal tappeto sonoro.

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2020 ore 18:26

Ah ok, ora capisco meglio anche il discorso che avevi fatto ieri, grazie per il chiarimento Sorriso

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2020 ore 20:13

Il problema dell'alta fedeltà è complesso e i fattori che hanno influenzato il suo declino sono molteplici.
Le riviste sono state veramente disastrose, io le leggevo tutte e riuscire a capire se e quando un apparecchio era valido era impossibile, avevo trovato interessante per i primi anni di uscita "Fedeltà del Suono".

@Bergat
che ne pensi dei primi anni di questa rivista, quando il direttore era Binari?

Per il resto ho sempre cercato di ascoltare il più possibile e farmi una mia idea.



avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2020 ore 21:31

Binari era un signore e purtroppo questo non è gradito a chi invece cerca di trovare il proprio utile. Durante una cena qui a casa mia, gli dissi: Gianfranco tu hai un difetto: sei troppo onesto.
Ricordo non solo i primi numeri di fedeltà del suono , ma anche di stereo, quando lui la fondo nel lontano 1976

avatarsupporter
inviato il 12 Giugno 2020 ore 4:13

Nell'eterna battaglia digitale vs analogico, ieri mi è arrivato il sistema wireless Shure QLXD (sistema di media gamma) e rispetto al mio pur valido Sennheiser G4, la trasmissione digitale vince 100:1.
La stessa differenza che c'è tra un vecchio nastro nemmeno al metallo registrato con dolby B ed un file 24/48...
Ora si riesce a registrare con decenza anche uno strumento musicale con collegamento remoto, cosa per me impossibile con sistemi analogici (perlomeno, con costi accettabili e non di decine di migliaia di euro).

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2020 ore 7:46

Bergat ha detto esattamente quello che le persone che conoscono la materia e ... l'ambiente dell'HiFi sanno (o dovrebbero sapere).
Purtroppo succede che per questioni puramente economiche, queste cose vengano spesso taciute, nel frattempo, con il passare degli anni, il mercato HiFi si è ristretto fino a diventare una nicchia e chi ci doveva campare ha alzato le pretese nei confronti della clientela, fattasi sempre più sparuta.


avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2020 ore 8:01

Bergat ha detto esattamente quello che le persone che conoscono la materia e ... l'ambiente dell'HiFi sanno (o dovrebbero sapere).

Ma io continuo a vedere prezzi e proposte fuori da ogni logica, in questi anni alle fiere qua a Milano continuo a vederne di tutti i colori. Il mio impianto principale ha 40 anni, il secondo, di cui non sono pienamente soddisfatto 10 ...ma me lo tengo così, mi è passata la voglia ;-)

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2020 ore 8:08

Dumpa fammi sapere cosa hai e ti dirò cosa ti serve per migliorare, spendendo il meno possibile.

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