| inviato il 15 Giugno 2020 ore 1:20
Rispetto a Prcollins ed altri, un piccolo spiraglio di ottimismo lo vorrei dare, a dispetto anche quello che avevo scritto qualche pagina fa.
Nel settore moda, in generale ogni scatto dove c'è in mezzo un modello/a ritratto, qualche opportunità si può tirare fuori perlomeno la fotografia può diventare una gratificazione hobbystica molto sostanziosa. Però valgono delle cose che sono universali nel mondo del lavoro: personalità, determinazione e non farsi sovrastare da nessun altro; altrimenti in questo oceano pieno di squali il primo che passa ti sbrana. |
| inviato il 15 Giugno 2020 ore 6:28
che sciocchezze: tutti conosciamo qualcuno, non è quello il punto. Se uno ha determinazione e qualcosa di valido da offrire il modo di farsi conoscere lo trova.
Detesto quelli che fanno la storia del successo altrui come storia di conoscenze o raccomandazioni, quelli che criticano i grandi fotografi perché hanno assistenti e postproduttori, o perché erano ricchi di famiglia o cose del genere. Tutte scuse per chi ha avuto sfortuna o non ha dimostrato talento. |
| inviato il 15 Giugno 2020 ore 7:13
Io non conosco nessun santo in paradiso.
Eppure conosco molti che nella vita professionale hanno sbocchi solo perché parenti/amici/prostituti dei soliti santi in paradiso.
Questa situazione, presente in tutto il mondo, ma molto più diffusa in Italia, é innegabile.
Poi ovviamente ci sono anche quelli che vanno avanti perché sono capaci, ma vanno avanti finché non arriva quello coi santi in paradiso che li eclissa senza meriti. Visto accadere migliaia di volte.
Ho una discreta esperienza anche dell'estero e lí succede molto meno.
Non é questione di avere assitenti e post-produttori, é questione di non saper fare mezza foto e far fare tutto a loro e avere incarico, budget e nome in campagne pubblicitarie tonanti.
Solo chi ha visto dal vivo può capire la frustrazione che genera ciò. |
| inviato il 15 Giugno 2020 ore 8:36
Tiziano Terzani agli inizi andò a bussare a tutte le redazioni presenti in Italia. NESSUNO gli diede lavoro. Andò in Germania e iniziò a lavorare per Der Spiegel.
Di esempi così ce ne sono a iosa in tutti i settori.
Non è la regola ma purtroppo è la realtà. |
| inviato il 15 Giugno 2020 ore 8:36
Uh beh.. basta vedere i politici italiani e la schiera di portaborse per rendersi conto di come va il mondo.
Detto questo e considerato che e' dall'epoca dei romani che va cosi... O pensiamo che alla corte dei Savoia (per dire) ci fosse meritocrazia?.. Aggiungerei che qualcuno si e' fatto strada ed altri han cambiato mestiere.
Bisogna anche lasciarsi un po' trasportare dalla corrente e cogliere le opportunita' quando arrivano.
Provare, proverei... ad abbassare le ali si fa sempre in tempo da vecchi.
Investirei piu' tempo che soldi... Per fare ottime foto ti basta una vecchia fotocamera o una piccola entry level. |
| inviato il 15 Giugno 2020 ore 9:38
Vabbè adesso sembra davvero che se non dai il culo a qualche politico influente non puoi fare il fotografo…
torniamo con i piedi per terra, questo ragazzo non ha detto che vuol fare le copertine di Vogue o il calendario Pirelli…
esistono migliaia di onesti fotografi in tutta Italia che portano a casa la pagnotta a fine mese con servizi per piccole e medie aziende, un po' di cerimonie e magari anche qualcosa per l'editoria. Non è facile e non è semplice, ma se è quello che ti piace fare e ti fa sentir felice non vedo perché non ci dovrebbe provare.
E' ancora giovane senza un mutuo a fine mese o figli da sfamare, quindi non vedo perché non dovrebbe almeno provarci… magari con attenzione e senza fare il passo più lungo della gamba e se poi avesse anche le spalle coperte dal fatto di avere una famiglia che qualunque cosa accada può garantirgli un tetto e un pasto caldo non ci vedo proprio nulla di male.
Io con i miei figli sto facendo esattamente così, li sto stimolando a perseguire i propri sogni… non spianandogli la strada o eliminandogli gli ostacoli sul cammino, ma tenendo pronta una fune di sicurezza… |
| inviato il 15 Giugno 2020 ore 10:35
Quando la fune di sicurezza la dovrá garantire lui ai suoi figli? Come gliela garantirá se si é bruciato inseguendo una carriera quantomeno non rosea?
Bello sapere di poter prendere la fune di sicurezza dai genitori, ma se pensi sia così bello, devi sentirti in obbligo morale di fornirla pure tu ai tuoi figli un domani. |
| inviato il 15 Giugno 2020 ore 11:23
Intervento di Nessunego che sposo in pieno |
| inviato il 15 Giugno 2020 ore 11:46
l'ho detto… è giovane ed al momento senza "impegni", quindi se non ci prova adesso quando ci deve provare?
Avete già dato per scontato che non ce la farà… io ho fior fiore di colleghi, onesti mestieranti della fotografia, che pur non navigando nel lusso possono mandare avanti una famiglia in modo dignitoso.
magari al momento non ha nessuna intenzione di metter su famiglia…
p.s.
io i miei figli li aiuto in modo incondizionato… non è che gli faccio il ragionamento "ti pago gli studi solo se fai il dentista o l'avvocato" ma se provi a fare il fotografo cazzi tuoi… la porta di casa la troveranno sempre aperta…
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| inviato il 15 Giugno 2020 ore 11:59
guardando un po' di siti di paesaggisti mi sa che vivano unicamente di workshop e corsi e amenità simili.
È un settore molto inflazionato, una rivista/agenzia ha circa otto milioni di foto per ogni spot decente del mondo prodotte negli ultimi 50 anni, il mercato di stampe/libri credo che sia molto ma molto marginale.
Poi (da profano) occhio a non fermarti a fare unicamente corsi su corsi su scuole una dopo l'altra: le tecniche di base sono sempre quelle da cent'anni (psotproduzione a parte, ovviamente), mi sa che sia molto importante lavorare davvero con qualcuno che, magari, spazia anche su più generi. |
| inviato il 15 Giugno 2020 ore 12:56
"mi sa che sia molto importante lavorare davvero con qualcuno che, magari, spazia anche su più generi"... è la cosa più saggia e non bisogna pensare ai soldi ma imparare il lavoro e farsi le conoscenze che poi serviranno per lavorare. Questo vale per qualsiasi mestiere.
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| inviato il 15 Giugno 2020 ore 15:56
Per la mia poca esperienza, tutto fa brodo.
Fa brodo giocare a calcetto con le persone giuste, fa brodo la pubblicità martellante sui social, fa brodo anni e anni di gavetta, fa brodo "stare in giro" e farsi trovare nel posto giusto al momento giusto.
Alcuni colleghi sono più forti di me sui social, personalmente sono forte nel farmi ricordare e il grosso del mio lavoro arriva dal passaparola.
Gli unici consigli che posso dare a chi vuole incominciare:
1) avere una solida base/formazione alle spalle
2) scegliere un ambito in cui girano i soldi. Sembra la cosa più banale e materialista del mondo, ma i clienti hanno il budget per l'iPhone nuovo mentre rompono le scatole se la fototessera gli costa 2€ in più. Quindi ti direi di lasciar perdere i paesaggi e concentrarti su altro...  |
| inviato il 15 Giugno 2020 ore 16:20
Il problema é quando i soldi non girano da nessuna parte (vedi crisi varie) e quando il giro dove girano i soldi é in mano a parenti e amici degli amici magari molto più scarsi di te. Quindi alla fine si finisce ad arrabattarsi su robe che sono poco più di fototessere come guadagni o a sgomitare in cinquemila nelle poche nicchie di grazia. |
| inviato il 15 Giugno 2020 ore 16:35
Essere amici degli amici non è mica reato… anzi in tutti i settori dove si lavora molto per "passaparola" è il modo più democratico…
Fai un buon lavoro per una persona che conosci e lui ti suggerisce ad un suo amico, se lo tratti ugualmente bene ed in modo onesto avrai 2 persone che ti suggeriranno ad amici e conoscenti… poi saranno 4 e poi 16... e via così.
Nella mia esperienza personale difficilmente ho trovato clienti con una cultura e conoscenza fotografica tale da poter scegliere un fotografo dal "portfolio"... spesso si fidano dell'agenzia a cui si appoggiano o si fanno consigliare da amici e colleghi. Come tutte le cose devi saperti vendere e scegliere la strategia migliore…
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| inviato il 15 Giugno 2020 ore 16:49
Credo che in tutti i campi il talento sia condizione necessaria ma non sufficiente.
Ci vuole anche intraprendenza e fortuna.
La prima fa leva sulla capacità di mettersi in gioco. Oggi più di ieri, visto che siamo tanti, i mezzi tecnologici hanno reso molto meno evidente ai profani la differenza tra Foto e foto e la bulimia consumistica ha spostato l'attenzione del consumatore sulla quantità piuttosto che sulla qualità.
La seconda passa anche dalle conoscenze e dalla disponibilità economica che mamma e papà ti mettono a disposizione.
Quello che vorrei dirti è di provare a seguire la passione perché tanto fare un lavoro che non ti piace ti renderà una persona più triste e peggiore.
Ed è vero...Ma sarebbe anche un po' ipoxrita perché io superati i 40 anni quel coraggio non l'ho ancora trovato.
In ogni caso, di cuore, buona fortuna |
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