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Alpe Veglia, lago d'Avino e delle Streghe


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avatarsupporter
inviato il 09 Giugno 2020 ore 10:10

Lunedi 7/10/2019

Alpe Veglia

S.Domenico – Ponte campo – Lago d'Avino – laghetti delle Streghe e delle Fate.


Ho voluto ritornarci, dopo diversi anni, con tutta l'attrezzatura: treppiede+nikon d810+tamron 24-70 f2.8 + sigma 14-24 art f2.8 + holder nisi con filtro pola circolare + 2 filtri a lastra nisi gnd soft 0,9 e nd 1000.
Partito da casa presto come il solito e come era previsto mi sono trovato di fronte, nel percorrere la salita che da Ponte Campo ti porta all'entrata dell'Alpe Veglia, ad un forte vento contrario (su in alto una piccola bufera che interessava soprattutto le alte cime e proveniva dalla Svizzera ma che si sarebbe risolta, come e' avvenuto nel giro di poche ore fino a scemare nel primo pomeriggio) stimato dalle previsioni meteo sui 41 kmh e me ne sono accorto subito dovendo salire al contrario, di schiena. Ben coperto ed arrivato al bivio per il Lago d'Avino a sin. Ho cominciato a salire e comunque lo spettacolo era notevole con le creste imbiancate da questa improvvisa bufera; purtroppo come era prevedibile il lago d'Avino vista la stagione secca avanzata era ridotto di molto e i due laghetti delle Streghe e delle Fate ridotti a grandi pozzanghere, ma se vorrete rendervene conto meglio potrete osservare i miei scatti nella galleria ad essa dedicata.
Ho voluto cosi' completare il giro dell'Alpe Veglia cominciato con il Lago Bianco il 1/7/2019.
Una nota: in condizioni precarie con il vento teso e forte gli scatti effettuati prima di salire dalla frazioncina di belle casette di Cianciavero sono stati effettuati con f2.8 e spero siano ugualmente accettabili (ho dovuto trovare riparo sotto una tettoia e dietro un muretto per fotografare e non riuscivo quasi ad osservare quello che stavo fotografando non rendendomi conto delle impostazioni da variare). Una nota che puo' essere piacevole ma a tratti anche lugubre ed inquietante per chi ha potuto ascoltarlo: visto il periodo, salendo da Cianciavero, oltre le “marmitte dei giganti” il sentiero si inerpica attraverso un bel bosco ed io, solo ed attento a tutto cio' che posso osservare ed ascoltare immerso nella natura, sono stato accompagnato, fino alla diga del lago d'Avino, dal bramito dei cervi maschi in amore proveniente dalla mia sinistra oltre il torrente che echeggiava per tutta la valle.Al ritorno nella discesa poco prima di arrivare al laghetto delle Streghe ho fatto appena a tempo a vedere sulla mia ds mamma cerva con 2 piccoli (la frazione di qualche secondo).

Itinerario:



T2 - Escursione di montagna

Waypoints:
•  Ponte Campo 1319 m (74)
•  Cappella del Groppallo 1723 m (34)
•  Alpe Veglia località Porteia 1710 m (24)
•  Cianciavero 1753 m (29)
•  Lago d'Avino 2246 m (28)
•  Piano d'Avino 2300 m (18)
•  Lago delle Streghe 1828 m (21)
•  Lago delle Fate 1814 m (3)
•  Ponte 1740 m (16)
•  Aione 1752 m (11)
•  Alpe Veglia località Porteia 1710 m (24)
•  Cappella del Groppallo 1723 m (34)
•  Ponte Campo 1319 m (74)


Tempo:
8:30
Salita:
1100 m
Percorso:
Ponte Campo - Alpe Veglia - Cianciavero - sentiero delle marmitte dei giganti - Lago e Piano d'Avino - sentiero in direzione lago delle Streghe - Alpe Veglia - Ponte Campo
Accesso alla località di partenza:
Autostrada A26 fino a Gravellona Toce, poi proseguire sulla SS33 del Passo del Sempione. Uscire a Varzo e seguire le indicazioni per San Domenico / Alpe Veglia. Arrivati a San Domenico la strada prosegue in discesa per un paio di chilometri fino a Ponte Campo dove su un prato è possibile parcheggiare a pagamento (€ 3 al giorno).


Procediamo seguendo fedelmente la strada di servizio all'alpe

Questo tratto in alcuni punti è proprio ripido e quando raggiungiamo la Cappella del Groppallo finalmente possiamo tirare un po' il fiato. Ci aspetta ora un tratto di leggero saliscendi con ai lati un profondo baratro creato dal fiume che discende dall'alpe. varchiamo la soglia dell'Alpe Veglia, in località Porteia. Dopo pochi metri, raggiunto un piccolo ponticello, alla nostra sinistra ci troviamo di fronte al protagonista della nostra giornata: uno splendido scorcio del monte Leone. Poco più avanti raggiungiamo la vasta piana dell'Alpe Veglia dove svoltiamo subito a sinistra per raggiungere le vicine baite di Cianciavero. Lasciato il nucleo di baite procediamo in direzione del bosco di larici. Seguiamo il sentiero con le indicazioni per le Marmitte dei Giganti, ignorando quelle che svoltando a destra conducono verso il Pian Cucco. In salita passiamo di fianco a due grosse fenditure arrotondate che sono scavate nella roccia e sono create dalla continua erosione dell'acqua. Arriviamo ad un masso, posto ad una quota di circa 2.000 metri, dove sono state recentemente riverniciate le indicazioni che riportano le alternative di sentiero facile (svolta a destra) oppure ripido (svolta a sinistra).
Riprendiamo il cammino procedendo lungo il sentiero ripido che passa proprio sotto una imponente parete rocciosa per poi risalire sempre più ripidamente una stretta valle. È un tratto proprio faticoso, esposto al sole ed al riparo dalle folate di vento che aveva comunque rinfrescato il nostro procedere. Sento proprio la fatica e la vista del muraglione che cinge il Lago d'Avino mi fa tirare un sospiro di sollievo. salgo i gradini che mi consentono di raggiungere il passaggio sulla diga. La vista del lago con alle sue spalle l'imponente parete rocciosa del Monte Leone già mi rigenera. Percorriamo tutto il muraglione della diga per portarci dope sono posizionati i cartelli indicatori. Siamo proprio sopra 1.500 metri al tunnel ferroviario del Sempione. Riprendiamo la salita in direzione della evidente cappelletta colorata di azzurro e procediamo ancora per alcuni minuti lungo il pendio verso il Piano d'Avino. Troviamo dei grossi massi ben levigati che ci consentono di avere riparo dalle più forti raffiche di vento. Possiamo così pranzare e riposare ammirando il paesaggio che è monopolizzato dal Lago d'Avino con alle spalle gli oltre mille metri di parete rocciosa del monte Leone. Vicino a noi scende un piccolo corso d'acqua su un tratto di roccia perfettamente levigato.
Ripercorriamo a ritroso tutto il muraglione della diga che cinge il lago e risaliamo sul lato opposto percorrendo un breve tratto in salita con alcuni punti attrezzati che facilitano il passaggio. Anche da questa nuova prospettiva le foto si sprecano. Prendiamo il sentiero con le indicazioni per il lago delle Streghe. Questo percorso ci consentirà di compiere un ampio giro sotto le pendici del monte Leone con, alla nostra destra, la sottostante piana dell'Alpe Veglia. L'evidente traccia procede per un buon tratto in moderata pendenza, attraversando alcuni residui nevai, per poi scendere in maniera più decisa lungo un percorso caratterizzato da boschi di larici e grandi cespugli di rododendro. Arriviamo alle trasparenti acque del lago delle Streghe . In realtà qui ci sono due piccoli laghetti perché terminato il primo se ne trova un secondo, ancora più piccolo, chiamato delle Fate. Proseguiamo sul sentiero, ancora per un ultimo tratto nel lariceto, per arrivare alla piana dell'Alpe Veglia.
Raggiunta la sterrata che attraversa l'alpe la percorriamo in direzione dell'ingresso, in località Porteia. Ora ci aspetta l'ultimo tratto in discesa.Raggiungiamo il parcheggio dove ho lasciato l'auto.
 

 

avatarsenior
inviato il 09 Giugno 2020 ore 17:40

1100mt* 8 h con un bel peso direi.. niente male davvero, Gianfranco. In ottima forma!;-)

avatarsupporter
inviato il 10 Giugno 2020 ore 7:35

grazie Max......l'anno scorso.....ma quest'anno sono un po' pessimista.....sapessi i dolori, poi con il lock down.....sono ormai un vecchietto
ciao Gianfranco

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