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Esporre a destra. Perché conviene?


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avatarjunior
inviato il 10 Maggio 2020 ore 1:35

Innanzitutto buonanotte.
Leggendo da diversi mesi (forse anni) il forum, ho imparato davvero una marea di cose. Una di queste è che con i sensori fotografici bisognerebbe esporre a destra (tecnica ETTR). La foto, ovviamente sovraesposta, dovrà poi essere corretta in post.
Ora mi chiedo: perché conviene? E quanto conviene? Per avere meno rumore nelle zone scure, mi risponderete. Però nella pratica (la mia per lo meno), il RAW che esce da un moderno sensore è molto più lavorabile nelle ombre, che nelle alte luci. Magari è la mia macchina (sensore APS-C), ma ho notato che riesco a recuperare molto bene le ombre (anche zone praticamente nere), ma quasi per nulla le alte luci.
Se mi trovassi di fronte una scena molto contrastata, magari contro luce, io esporrei per la luce, cercando di avere un istogramma più a sinistra. Successivamente in post aprirei le ombre e avrei una foto luminosa nelle zone in ombra e correttamente esposta nelle zone di alte luci.
Di seguito un esempio.

A sinistra 0EV esposta per le ombre, a destra -2EV esposta per le luci.




Ecco i file lavorati.




Come vedete, la seconda foto (quella esposta a sinistra, sottoesposta), ha il cielo con molte più informazioni e una parte in ombra ugualmente "leggibile". Voi cosa ne pensate? Il mio ragionamento è inficiato da qualche errore di fondo?
Ovviamente andando a zoomare (in questo caso 200%) avremo più rumore e meno dettaglio nella foto con ombre aperte, ma credo che sul piatto della bilancia questi difetti (che potete vedere sotto) pesino molto meno rispetto ad un cielo bruciato.







Il mio discorso ovviamente è fatto nel contesto della foto di paesaggio. Non saprei sinceramente se può essere applicato ad altri generi.

avatarsenior
inviato il 10 Maggio 2020 ore 2:08

Esporre a destra significa massimizzare il rapporto segnale rumore del sensore, preservando al contempo tutte le informazioni utili sulle tonalità chiare su cui si vuole avere dettaglio. Ciò consente di sfruttare appieno la gamma dinamica del sensore.

Se le luci che si volevano preservare risultano "bruciate" nel raw (non più recuperabili, quindi), ciò implica che ci si è spinti troppo oltre, e non si parla più di ettr.

In termini operativi, uno dei problemi è che le fotocamere non forniscono un istogramma del file raw, bensì dell'anteprima jpeg che appare sullo schermo della fotocamera. Pertanto, se si prende tale informazione come riferimento non si sta sicuramente facendo ettr (a meno di scattare foto in jpeg): il divario dipende dalla fotocamera, ma su quelle che utilizzo ho almeno mezzo stop di margine di sovraesposizione, prima che il dettaglio risulti perduto anche nel raw, rispetto a quando le zone più chiare iniziano a lampeggiare (avviso di sovraesposizione) nell'anteprima jpeg che mostra la fotocamera.

Una nota, infine, riguardo alla postproduzione. A mio avviso le correzioni sull'esposizione andrebbero attuate il più possibile selettivamente, in frangenti simili: per cui, limitarsi a spostare il cursore delle ombre a destra o quello delle luci a sinistra è uno degli interventi più deleteri, dato che si perdono contrasto e saturazione dei colori in tutta l'immagine (la correzione viene infatti applicata a tutta la foto).

avatarsenior
inviato il 10 Maggio 2020 ore 2:44

Anche io cerco di non bruciare le luci perché non più recuperabili mentre sulle ombre è più facile recuperare i dettagli. Per cui i miei scatti sono sottoesposti quando c'è molta differenza tra aeree in luce ed in ombra (cole spesso accade nel paesaggio.
Nelle sony di terza serie c'è nella espiazione la voce Highlights che io uso sempre perché attivandola, preserva sempre le luci impedendo che si brucino

avatarjunior
inviato il 10 Maggio 2020 ore 3:11

Esporre a destra significa massimizzare il rapporto segnale rumore del sensore, preservando al contempo tutte le informazioni utili sulle tonalità chiare su cui si vuole avere dettaglio. Ciò consente di sfruttare appieno la gamma dinamica del sensore.

Se le luci che si volevano preservare risultano "bruciate" nel raw (non più recuperabili, quindi), ciò implica che ci si è spinti troppo oltre, e non si parla più di ettr.

Vero, ma con la mia macchina capita spesso che anche a 0EV le alte luci risultino bruciate e si perdano molte informazioni (specialmente per il cielo).

In termini operativi, uno dei problemi è che le fotocamere non forniscono un istogramma del file raw, bensì dell'anteprima jpeg che appare sullo schermo della fotocamera. Pertanto, se si prende tale informazione come riferimento non si sta sicuramente facendo ettr (a meno di scattare foto in jpeg): il divario dipende dalla fotocamera, ma su quelle che utilizzo ho almeno mezzo stop di margine di sovraesposizione, prima che il dettaglio risulti perduto anche nel raw, rispetto a quando le zone più chiare iniziano a lampeggiare (avviso di sovraesposizione) nell'anteprima jpeg che mostra la fotocamera.

Non lo sapevo, grazie.

Una nota, infine, riguardo alla postproduzione. A mio avviso le correzioni sull'esposizione andrebbero attuate il più possibile selettivamente, in frangenti simili: per cui, limitarsi a spostare il cursore delle ombre a destra o quello delle luci a sinistra è uno degli interventi più deleteri, dato che si perdono contrasto e saturazione dei colori in tutta l'immagine (la correzione viene infatti applicata a tutta la foto).

Vero, al momento però uso Capture One Express Fuji, che non ha questa possibilità. Per la saturazione risolvo alzando un po' il cursore. Per il contrasto a dire la verità, al momento, mi piacciono scene molto poco contrastate, quindi lo abbasso ulteriormente rispetto al poco contrasto che avrei già alzando le ombre e abbassando le luci (un risultato ad esempio lo vedi nelle foto elaborate sopra).

avatarjunior
inviato il 10 Maggio 2020 ore 3:18

Nelle sony di terza serie c'è nella espiazione la voce Highlights che io uso sempre perché attivandola, preserva sempre le luci impedendo che si brucino

Non ho una Sony, ma ora quest'impostazione l'ho attivata anche io. Grazie per la dritta!
Per i posteri, su Fuji si attiva così:
IMPOSTAZIONI-> IMPOSTAZ. SCHERMO -> VIS. IMPOST. PERS. -> mettere il flag sulla voce AVVISO EVIDENZ. VISTA LIVE. Da questo momento le luci bruciate lampeggeranno in nero sia in live view che nel mirino.

avatarsenior
inviato il 10 Maggio 2020 ore 5:07

Stefano,
Quello che dice Mauro non è esattamente la stessa cosa.
Tu hai attivato il segnale di clipping, quello che dice Mauro è un setting dell'esposizione. In pratica la fotocamera tende a fare autonomamente quello che farai tu manualmente per correggere il clipping.
Altri usano la funzione Zebra che io personalmente odio.
Insomma l'importante è preservare le alte luci e non aprire troppo le ombre...perché l'odioso effetto HDR è li che ci attende.

avatarjunior
inviato il 10 Maggio 2020 ore 6:13

Scusate, ma se l'istogramma è riferito al jpeg, gli avvisi della macchina sulle parti che verranno bruciate usando esposizione eccessivamente alta, a cosa fanno riferimento? Al raw o al jpeg?

avatarsenior
inviato il 10 Maggio 2020 ore 6:18

"La foto, ovviamente sovraesposta,..."

E' qui ti che sbagli.

La foto non deve essere sovraesposta, per nulla.

La foto deve essere esposta per catturare il valore massimo di segnale utile, ossia al limite della saturazione dei bianchi, ma non deve essere sovraesposta, ossia non deve avere zone bruciate (per "sovraesposta" si intendende normalmente se in immagine ci sono bianchi bruciati) .

Nella tua foto di test, tu hai esposto molto male, perchè hai strinato buona parte del cielo, non solo il cerchietto del sole.

Hai inoltre sbagliato in pieno nell'utilizzare quella foto, controluce pieno, per fare delle prove, ed hai sbagliato in pieno perchè in quella particolare condizione, col sole in campo, nessun sensore ce la a mostrarti il sole ed il resto in modo dettagliato, non c'è abbastanza gamma dinamica nei sensori per soddisfare quella particolare condizione di illuminazione.

Si espone a destra unicamente per catturare la massima gamma dinamica e la massima gamma cromatica della scena fotografata col sensore che si ha a disposizione.

Ma se fai una foto ad una scena che ha già un intervallo luminoso, una dinamica, ben superiore alla gamma dinamica del sensore, andare ad aumentare l'esposizione al di sopra di quello che l'esposimetro ti indica, produrrà solo dei danni ai grigi chiari, li strini e la foto è poi inguardabile.


Detta in altre parole, utilizzando quella foto lì per fare le prove, dimostri di non aver capito il motivo per il quale si espone a destra.


Il RAW, se convertito in spazio colore ProPhoto RGB, cattura la massima gamma dinamica per il sensore usato, ma l'istogramma di quel RAW NON lo vedi nell'istogramma della fotocamera, la fotocamera ti mostra solo l'istogramma del Jpeg associato al Controllo Immagine che hai impostato nel momento dello scatto in fotocamera e la fotocamera NON opera nello spazio colore ProPhoto RGB coi suoi Jpeg, opera, purtroppo, solo in spazio colore Adobe RGB, più piccolo di ProPhoto RGB, o peggio ancora in sRGB, più piccolo ancora.

L'utilizzo del RAW in ProPhoto RGB permette di utilizzare anche oltre un diaframma in più di gamma dinamica rispetto ad una conversione in Adobe RGB e quasi due stop (io mi sono fatto delle misure) rispetto ad una conversione in sRGB: lo si vede benissimo utilizzando un qualsiasi convertitore di RAW che permette la conversione del RAW anche in ProPhoto RGB, tipo Adobe Camera RAW, ed attivando le marche di saturazione dei bianchi e dei neri.

Detta sempre in altre parole, tu l'istogramma del RAW convertito in ProPhoto RGB non lo puoi vedere sul display della fotocamera, vedi l'istogramma di un Jpeg al massimo convertito in Adobe RGB.

Se attivi l'allerta dei bianchi sul display della fotocamera, NON sai comunque se il RAW convertito poi in ProPhoto RGB è strinato o meno sui bianchi, l'istogramma della fotocamera ti può dichiarare strinati dei bianchi che in realtà non lo sono, la differenza è anche oltre uno stop.

Per vedere in fotocamera un istogramma che più si avvicina a quello del RAW (ma non lo è) convertito in ProPhoto RGB, devi impostare il Controllo Immagine Standard con Contrasto al minimo.

L'immagine sul display della fotocamera è un cesso, ma ha l'istogramma il più vicino possibile a quello del, RAW poi convertito in ProPhoto RGB, se ti segnala bianchi bruciati con quel controllo immagine, sei vicino alla strinatura vera dei bianchi.

avatarsenior
inviato il 10 Maggio 2020 ore 6:22

Stefano,
delle prime quattro foto la migliore mi sembra proprio la prima. Con una regolazione selettiva sul cielo otterrai una buona foto senza snaturarla. Permettimi una considerazione: quelle lavorate hanno una pessima impronta HDR. Addirittura zone in luce, il cielo, risultano più scure in zone dove nella realtà le ombre sono scure e chiuse (vedi la zona centrale sotto i palazzi).

avatarsenior
inviato il 10 Maggio 2020 ore 6:26

Scusate, ma se l'istogramma è riferito al jpeg, gli avvisi della macchina sulle parti che verranno bruciate usando esposizione eccessivamente alta, a cosa fanno riferimento? Al raw o al jpeg?


Sempre al jpeg.
Come è già stato detto il raw ha un margine più esteso di circa mezzo stop. Infatti la cosa da fare per fare ETTR è conoscere la propria macchina.
A mio modo di vedere, vista la gamma dinamica delle recenti fotocamere, esporre correttamente rimane la soluzione ideale. Se si usano i raw si deve mettere in conto qualche secondo di editing in più.
Ma poi tutte queste ombre aperte sempre e ovunque non vi hanno un po' stancato? A me si.

avatarjunior
inviato il 10 Maggio 2020 ore 6:34

Effettivamente non ho ancora una macchina che supporta il raw MrGreen però buono a sapersi, quando l'anno prossimo farò il passaggio farò tesoro di questa conoscenza

avatarsenior
inviato il 10 Maggio 2020 ore 6:34

"Ma poi tutte queste ombre aperte sempre e ovunque non vi hanno un po' stancato? A me si."


Le ombre non vanno aperte troppo, le ombre sono il sale delle fotografie , ci vogliono in immagine!

Si espone per il massimo segnale, così la foto ha colori più brillanti, più puliti, e si cattura la massima estensione tonale, ma le ombre ci vanno lasciate e scure, altrimenti la foto diventa un cesso.

RAW esposto generosamente (la statua era in penombra scura)





Foto finita




CLICCARE SULLE IMMAGINI PER VEDERLE GRANDI!

Esponendo generosamente, si cattura una gamma infinita di grigi tenui chiari, e sono loro che alla fine danno plasticità all'immagine, la fanno più reale, più 3D.

Se quella foto lì di un soggetto chiaro la esponevo come diceva l'esposimetro a luce riflessa della fotocamera, che tende a sottoesporre i soggetti chiari, tutti quei grigi che ci sono, non ce li avrei avuti.

Sono sopra di circa uno stop, potrei andare a vedere, ma il valor è quello, come esposizione vera, rispetto all'esposimetro della D4, peraltro molto preciso.

avatarsupporter
inviato il 10 Maggio 2020 ore 6:54

Siete entrati in un argomento che è ben poco in relazione con la comunicazione e il linguaggio fotografico, perché, nel 2020, utilizzando sensori FF da 14 stop di GD stare a misurare a sx o a dx influisce davvero solo in un laboratorio tecnico, e non sulle emozioni di chi dovrebbe godere visivamente di una bella foto.
Ma se vogliamo giocare a fare gli scienziati allora riassumerei dicendo che anche qui, come accade in ogni settaggio fotografico, è un problema di coperta troppo corta.
In estrema sintesi, se volete evitare rumore nelle ombre esponete a sx, se volete invece proteggere dettagli nelle alte luci allora esponete a dx.
Vi svelo un segreto....
Io espongo al centro.
Seguo le indicazioni di esposimetri moderni tarati per valorizzare sensori moderni con GD ultrasoddisfacenti.
Successivamente in post, agisco selettivamente quanto basta.
La teoria ETTR nacque almeno 15 anni fa per cercare di salavare il salvabile utizzando sensori APSC con prestazioni dinamiche paragonabili a una diapositiva.
L"unico modo davvero sensato, dove ieri come oggi è davvero possibile allungare un po' la coperta è il bracketing.

avatarsenior
inviato il 10 Maggio 2020 ore 8:34

Occhio che non si espone a destra per aprire le ombre, pensare quello è pensare con superficialità, è infantile, è da ignoranti, fotograficamente parlando.

Si espone a destra per avere alta qualità d'immagine, quello è il motivo reale: solo catturando molto segnale utile si ha la massima qualità d'immagine.

Anche se oggi i sensori hanno molta gamma dinamica, siamo a quasi 15 stop, l'esposzione a destra ha sempre la sua importanza, pari pari come ce l'aveva quando la gamma dinamica dei sensori era minore, circa 10 anni fa, coi sensori che erano sui 12 stop di GD.

E ce l'ha perchè la curva caratteristica di risposta del sensore alla luce è lineare oggi come lo era 10 anni fa .

In altre parole, nei primi 3 (tre) stop sotto la bruciatura dei bianchi ci sta l'87,5% del segnale utile, c'è oggi come c'era allora, e sono questi tre stop che "fanno" la fotografia come colori, e come toni di grigio.

Il guadagno di GD, in questi 10 anni, ovviamente, non è stato sui toni chiari, ma è stato sui toni molto scuri, ed ha dato come unico risultato un leggero miglioramento della leggibilità nei grigi scurissimi, ed oggi infatti si aprono le ombre un po' meglio di un tempo, ma solo nella parte scurissima dell'ombra, nel resto si apriva bene anche 10 anni fa.

Ma quelle zone così scure, vicino al nero, un tempo tappate, oggi leggibili, hanno pochissimo segnale utile, e dunque contribuiscono poco alla qualità d'immagine, alla fine sono solo di complemento all'immagine, non sono loro che "fanno" la Fotografia, che resta fatta, in pratica dai primi tre stop sotto la bruciatura del bianco, dove c'è il 90% circa di segnale utile.

Il non utilizzare il primo stop sotto il bianco, ad esempio, fa perdere il 50% del segnale utile, ti fotti la metà della Fotografia, il che significa che si possono certamente aprire ancora, e benissimo, le ombre, resta la leggibilità nelle ombre scure praticamente invariata, ma.......... si perde la metà del colore e la metà di toni di grigio chiaro della Fotografia, che dunque ne viene fortemente degradata, i colori non sono brillanti e puliti, idem per i grigi, mancano i grigi chiari che danno plasticità all'immagine, la foto è "piatta" e coi colori non brillanti.

Un ritratto ad un soggetto con pelle chiara e delicata, sottoesposto anche di solo 1/2 stop, non ti permette di riportare in immagine finita tutti i colori ed i toni di grigio chiari e delicati dell'incarnato, e dunque è rovinato.

Poi con 1/2 stop di sottoesposizione leggi ancora tutto quello che vuoi nelle ombre, con tanta gamma dinamica che c'è oggi, le ombre sono sempre leggibili, ma l'incarnato reale, te lo sei perso.

Faccio un esempio pratico che illustra meglio le parole:





CLICCARE SULL'IMMAGINE PER VEDERLA GRANDE!

Questa è stata esposta con esposimetro esterno, in luce incidente, e riverificata con l'esposimetro della fotocamera a confronto, che lavora in luce riflessa, e poi due scatti diversi come esposizione, mi pare di 1/2 stop, per cercare di esporre a destra il più possibile senza bruciare nulla del cielo, e poi il RAW, come faccio sempre, convertito in ProPhoto RGB.

Tutte quelle infinite tonalità di blu e di grigio chiaro del cielo, che rendono l'immagine viva e brillante, se non esponevo a destra le perdevo.

Sono quelle che "fanno" questa fotografia, non sono certo le ombre più aperte o meno, ombre oggi sempre apribili moltissimo.

Se esponi normalmente, ti viene una buona fotografia, con tante nuovole, il cielo blu etc, ma quelle sottili e delicatissime sfumature di grigio chiaro nel cielo, nelle zone blu, le perdi e la foto perde di qualità.

La stampa A3 di quella foto lì, è spettacolare.

Sulle alte luci, in 10 anni, non è cambiato assolutamente nulla, zero, se non le esponi bene, se non le catturi, la fotografia la fai ma poco buona, pari pari come la facevi poco buona coi sensori vecchi.

avatarjunior
inviato il 10 Maggio 2020 ore 9:17

seguo interessante...;-)

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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