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Zeiss planar 50 1.4


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avatarjunior
inviato il 15 Maggio 2020 ore 13:46

Il più luminoso è anche costruito meglio, fai bene a prendere quello.

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2020 ore 16:46

Il più luminoso è anche costruito meglio, fai bene a prendere quello.


non sempre, a livello costruttivo gli zeiss contax sono tutti gioiellini di metallo e vetro

avatarjunior
inviato il 15 Maggio 2020 ore 16:51

Il 50mm f/1.7 è un po' un'eccezione... non è costruito granché bene.

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2020 ore 17:32

Non voglio entrare nella solita vexata quaestio Planar 50/1,4 vs 1,7 però ci sono un paio di cosucce lette finora che poco mi convincono.
Innanzitutto la tridimensionalità che, si sa, nessuna ottica si porta a corredo ma dipende unicamente dalla capacità del fotografo di cercare, e trovare, la LUCE che, solo essa, è in grado di donare questa sensazione.
Ragione per cui nessuno dei due obiettivi è tridimensionale di suo.

Il secondo dato che poco mi convince è quello relativo alla risoluzione che, al non meglio precisato diaframma ottimale, vedrebbe l'1,4 registrare 155 l/mm contro le 140 dell'1,7 Eeeek!!!
Beh ragazzi io non sono in condizione di contestare dati del genere però, lo dico in assoluta franchezza, test di risoluzione alla mano il 100/2,8 Apo-Elmarit Macro di casa Leica al diaframma ottimale, f 5,6 se non ricordo male, superava di poco le 90 coppie di linee per millimetro.
E visto che, diapositive alla mano, non ho notato differenze fra il Canon FD 50/1,4 e il Planar 50/1,4 C/Y mi pare strano che detta ottica possa raggiungere tali straordinari picchi di risoluzione... a meno che, linea più/linea meno chiaramente, non ci arrivi pure il Canon FD che, ve lo assicuro, quei valori neppure se li sogna!

avatarjunior
inviato il 15 Maggio 2020 ore 19:59

ehm guarda che l'apo-telyt-r 180mm arriva a 300 l/mm....
gmpphoto.blogspot.com/2013/
parlano di film non diapo cmq

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2020 ore 20:57

si si... ogni tanto esce sta' leggenda!

Poi immancabilmente qualcuno ricorda che da qualche parte ha letto che, udite udite, l'Apo-Telyt R 280/4 è accreditato di una risoluzione di addirittura 400 l/mm.

Al che poi il più saputo di tutti si ricorda che il famoso Carl Zeiss 250/5,6 Sonnar Superachromat raggiunge una vetta ancor più alta: 450 l/mm Eeeek!!!

Peccato che nessuno, MAI, al termine di questa girandola di numeri da capogiro si degna di portare un cencio, uno straccio di test insomma a conferma di quel che dice!

Strano no?

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2020 ore 21:07

Innanzitutto la tridimensionalità che, si sa, nessuna ottica si porta a corredo ma dipende unicamente dalla capacità del fotografo di cercare, e trovare, la LUCE che, solo essa, è in grado di donare questa sensazione.
Ragione per cui nessuno dei due obiettivi è tridimensionale di suo.


Non sono per nulla d'accordo ma dato che si parla di percezioni è impossibile da dimostrare

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2020 ore 22:09

C'è poco da non essere d'accordo Sadko, la tridimensionalità esiste in funzione della visione binoculare, e vista la nostra men che modesta base telemetrica, ossia la distanza interpupillare che di norma si assesta intorno ai sette centimetri, la stessa non arriva a superare un raggio di una ventina (pure scarsa) di metri di distanza, l'obiettivo da ripresa invece, che incidentalmente è pure quello da visione, è uno solo e quindi, mi dispiace, a esso è pertanto del tutto preclusa la visione in tre dimensioni.

avatarjunior
inviato il 15 Maggio 2020 ore 23:41

Forse mi sono spiegato male, nel caso chiedo umilmente scusa. Non volevo parlare, quando ho citato la tridimensionalità, di psicologia della percezione, di cui capisco poco o nulla. Quindi non ho niente da obiettare al discorso di PaoloMcmlx (non saprei nemmeno farlo, volendo). Io parlavo della semplice percezione che abbiamo, osservando una foto, di profondità, di volumi, di aria, di spazi (in una parola, tridimensionalità), che un buon obiettivo, rispetto ad un fondo di bottiglia, è spesso in grado di offrire. Un buon obiettivo dovrebbe rendere bene la sensazione della tridimensionalità, un fondo di bottiglia potrebbe al contrario appiattire il tutto. Perché leggono la luce in modo diverso. Insomma, sono semplici esperienze che tutti i fotografi dovrebbero conoscere bene.

Inoltre, sul fatto che il Planar sia molto risolvente, non ho alcun dubbio. Ma che sia più risolvente del Canon, ho qualche dubbio. Anche io ho avuto il 50mm Canon FD e non ho notato molte differenze rispetto al Planar, a parte la resa cromatica. Credo, infatti, che lo schema ottico sia molto simile.

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2020 ore 5:29

Infatti lo schema ottico è lo stesso Franco, si può tranquillamente affermare anzi che tutti, o quasi tutti i 50 mm in circolazione adottano lo schema Planar.
D'accordo pure riguardo alla diversa resa cromatica fra 50/1,4 FD e Zeiss per C/Y.

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2020 ore 6:21

il 50 1.7 l'ho usato, del 50 1.4 ho visto solo le foto in rete. Il 50 1.7 a mia sensazione personale tende a essere un filino più contrastato e tende a chiudere un po' di più le ombre rispetto all'altro e alle mie aspettative; il 50 1.4 anche se non nitido come una lente moderna a TA, ha un carattere sognante ai primi due/tre diaframmi e, a me pare, una maggiore delicatezza nei passaggi tonali e cromatici, anche se si tratta di sottigliezze. Riferendomi all'analogico potrei dire che l'1.7 è più da dia, l'1.4 più da bn.
La nitidezza non è mai la principale componente nella resa di un obiettivo; ricordo però che sui vecchi test di tutti fotografi il fratello minore prevaleva ai primi due-tre diaframmi, per poi ricalcare l'andamento dell'1.4 anche se con maggiore disomogeneità tra centro e bordi. Più o meno la stessa differenza emerge dagli mtf ufficiali zeiss.

avatarjunior
inviato il 16 Maggio 2020 ore 13:55

PaoloMcmlx hai ragione, ovviamente. Infatti, non ho mai notato grandi differenze nei classici 50mm f/1.4. Solo le edizioni speciali o costose (Canon L, Leitz Summilux, Zeiss anniversary, Noct-Nikkor, eccetera) avevano differenze più marcate rispetto agli obiettivi standard. Alcuni di questi li ho provati, ma non me li sono mai potuti permettere...

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2020 ore 14:04

C'è poco da non essere d'accordo Sadko


Ma questo lo dici tu.

Per me a parità di luce e parametri di scatto esistono obiettivi che rendono l'immagine più "tridimensionale" rispetto ad altri. E per quanto mi riguarda questo è dovuto per la maggior parte al microcontrasto. Cosa che si può aumentare anche in post produzione ma che però non sarà mai la stessa cosa

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2020 ore 15:29

Veramente non lo dico io Sadko... con un occhio solo NON HAI la visione binoculare.

E se non hai la visione binoculare vedi solo in DUE DIMENSIONI e pertanto, non potendo apprezzare la PROFONDITÀ, non hai la visione tridimensionale.
Questo per dire le cose come stanno!

Se poi TU per tridimensionalità intendi una cosa diversa dalla TRIDIMENSIONALITÀ propriamente e realmenta detta questo è un altro paio di maniche, ma se le cose stanno così dimmi su quale vocabolario devo sintonizzarmi così forse riesco a capire quel che dici.

avatarjunior
inviato il 16 Maggio 2020 ore 15:32

Ariosità
Qui entriamo in un terreno spinoso. Brevemente, l'ariosità si potrebbe definire come la capacità di un obiettivo di riprodurre un'immagine che, una volta osservata, dia una precisa impressione di ampiezza; trasmetta cioè all'osservatore la sensazione di trovarsi davvero davanti alla scena fotografata, e non di stare osservando una stampa (o una diapositiva).

Come si può intuire, è un parametro estremamente difficile da cogliere (è richiesto un occhio allenato); le possibilità di misurare un "valore" del genere sono, semplicemente, nulle. Quindi, tutto quello che si può dire - sempre se si ha un occhio allenato! - è che un obiettivo X è più o meno arioso dell'obiettivo Y, ma nulla più.

Dunque, un altro valore, magari oggettivo, ma per nulla misurabile.

Plasticità
La plasticità è la capacità di un obiettivo di trasmettere alle immagini formate sulla pellicola il preciso senso del volume fotografato (una palla appare come una sfera o come un cerchio?).

Anche qui siamo di fronte ad una sfumatura molto sottile, difficilissima da spiegare a parole (eppure basterebbero pochi minuti e due obiettivi, uno plastico e l'altro no, per far capire a chiunque di cosa si sta parlando), ma che può essere presente o meno.

Ancora, quindi: un parametro oggettivo ma per nulla misurabile.

forse paolo intendono questi
Saluti

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