| inviato il 18 Maggio 2020 ore 18:28
Hai ragione Nonno sulla prudenza; in paese al momento esco alcune volte al giorno per portare fuori i cani (ne ho due), ma sempre con una certa "circospezione". Anche ammesso che il virus vada in fase di inattività estiva, come accade normalmente per l'intero ceppo dei coronavirus, è più che probabile che tra fine estate e inizio autunno non siano ancora disponibili farmaci e vaccini efficaci, ma proprio in quel periodo dovremo aspettarci una sua ricomparsa; meglio rimanere "abitudinari" fin d'ora che farsi trovare nuovamente impreparati.
Anche i classici luoghi di "isolamento", come potrebbero essere (o sembrare) le zone montane e boscose nascondono insidie; qua in Val di Fiemme è normale che in stagione turistica vengano organizzate attività di gruppo anche alle alte quote o in aree boschive. Intere categorie professionali vivono di questo; in genere si pensa agli addetti agli impianti di risalita, ma si dimenticano guide alpine, "accompagnatori di territorio" di media o alta montagna, animatori vari. Insomma, ci sono anche qui aree che vedono una frequentazione con numeri quasi da spiaggia, ma la gente che partecipa a queste attività continua a percepirle come "evasione" dalla folla e dagli assembramenti cittadini, senza rendersi conto che, in realtà, i rifugi e i sentieri d'alta quota hanno spesso le stesse frequentazioni dei principali bar del centro di Milano: resisteranno tutti al fatto che camminare con la mascherina a 2000 metri è ben più faticoso che farlo per andare al supermercato? |
| inviato il 18 Maggio 2020 ore 18:50
Concordo con te Daniele, anzi per me quest'anno la montagna sarà ancor più destinazione turistica, sia perché è sentita come meta più salubre, sia perché se dovessero confermarsi le restrizioni per le spiagge giocoforza la meta sarà diversa... |
| inviato il 18 Maggio 2020 ore 20:16
Comunque, oggi un giretto con bici e fotocamera non poteva restare senza scatti, ecco il primo della fase 2,
il bruco di una farfalla notturna comune sia sull'arco alpino che sulla fascia appenninica; era l'unico soggetto che oggi ha gradito di rendersi... disponibile, ma volete mettere il piacere di tornare a scattare una foto all'aperto!?!
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| inviato il 18 Maggio 2020 ore 20:34
Daniele potresti spiegarmi nei dettagli la tecnica? Correggimi se sbaglio... hai impilato 4 diversi scatti, tutti a 100 IO. Come regoli le trasparenze tra i vari livelli? |
| inviato il 18 Maggio 2020 ore 20:34
Daniele potresti spiegarmi nei dettagli la tecnica? Correggimi se sbaglio... hai impilato 4 diversi scatti, tutti a 800 ISO. Come regoli le trasparenze tra i vari livelli? |
| inviato il 18 Maggio 2020 ore 23:12
Ciao Nonno; prima di tutto c'è da dire che questa tecnica funziona sul medesimo principio del Pixel Shift di Pentax, solo che anziché effettuare minimi spostamenti del sensore all'interno della fotocamera sfrutti i minimi spostamenti durante una raffica scattata a mano libera verso un soggetto fermo o, come nel mio caso, di una serie di scatti con la fotocamera su cavalletto, ma dovendo trafficarle sopra manualmente per impostare ogni volta l'autoscatto (la D3000 non prevede uno scatto remoto via cavo o radiocomandato), procedura che provoca sempre qualche impercettibile movimento. Posto che ogni singola immagine contenga "aliasing" con informazione a bassa frequenza che in parte non viene recuperata nel normale processo di elaborazione, con questa tecnica viene recuperata una parte di quell'informazione campionandola tra i vari spostamenti sub-pixel effettuati in ripresa; la tecnica implica inoltre un ingrandimento preliminare non appena impilati i diversi fotogrammi uno sull'altro: generalmente raddoppiandone i lati se si usano fino a 8 scatti. Credo si possa ingrandire di 4 volte se ne usiamo di più, ma io nemmeno ci provo ad andare oltre i 40 megapixel (al raddoppio dei lati la superficie quadruplica e dai 10 Mp della mia D3000 me ne trovo 40, che iniziano a rallentare parecchio il mio computer).
Ad ogni modo, su Photoshop importi i vari scatti con il comando "File>Script>Carica file in serie", senza attivare la casella "Tenta di allineare automaticamente le immagini sorgente"; questo verrà fatto in un secondo momento, dopo aver ingrandito l'immagine (credo che in questo modo il software riesca ad allineare e campionare meglio l'informazione a bassa frequenza). Una volta impilati tutti i livelli ridimensiono l'immagine al 200%; per il momento ho utilizzato la ricampionatura "Bicubica (sfumature uniformi)" come ho trovato su un tutorial in rete, ma vorrei provare se funzionano anche altri metodi di ricampionatura.
Solo adesso si procede ad allineare tutti gli scatti, selezionando tutti i livelli e lanciando il comando "Modifica>Allineamento automatico livelli".
A questo punto viene la parte che riguarda l'Opacità da assegnare a ciascun livello; il primo in basso lo lasciamo ovviamente al 100%, mentre per gli altri abbassiamo l'opacità dividendo il livello massimo (100%) per la loro posizione rispetto al primo: il secondo 100/2 = 50%, il terzo 100/3 = 33% ecc.
La sequenza per più livelli risulta fondamentalmente questa: 100%, 50%, 33%, 25%, 20%, 17%, 14%, 12%, 11%, 10%, 9%, 8%, 8%, 7%, 7%, 6%, 6%, 6%, 5%, 5%.
A questo punto elabori l'immagine come al solito. Questa tecnica abbatte anche il rumore elettronico che, essendo per lo più casuale, si fonde nella media fra i pixel sovrapposti di tutta la pila.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro |
| inviato il 19 Maggio 2020 ore 9:30
Buongiorno a tutti.
Daniele ti ringrazio moltissimo, in poche righe hai dato una spiegazione chiara. Proverò certamente. |
| inviato il 19 Maggio 2020 ore 11:09
Ovviamente questa tecnica avrà generi e situazioni in cui funziona bene, altre meno bene e alcune in cui non sarà utilizzabile; io penso di provare ad utilizzarla soprattutto in macro di soggetti fermi (micro-minerali, ma anche insetti ancora intorpiditi dal fresco della notte), dove generalmente devo croppare perché i soggetti sono troppo piccoli, ma anche in altre situazioni dove non ci siano vento, persone in movimento ecc., magari in alcune situazioni di paesaggistica.
Comunque ho notato un netto miglioramento anche (forse soprattutto) ridimensionando l'immagine, alla fine delle normali elaborazioni, alle misure dello scatto standard: ne risulta una foto con una nitidezza ben superiore allo scatto singolo e difficilmente raggiungibile via software senza creare aloni e artefatti; non ho ancora provato su soggetti con trame molto fitte e particolareggiate (temo che dovrò aspettare parecchio prima di trovare una farfalla adulta, addormentata, senza un filo d'aria che la faccia fremere ecc.  ), ma credo che anche sulla risoluzione reale ci saranno miglioramenti. Soprattutto, si lavora con dati "reali" della scena inquadrata, non con la super resolution ricreata via software con i tanto decantati programmi che sfruttano la tecnologia a Intelligenza Artificiale (che comunque, se non si vuole strafare danno risultati da tenere in considerazione come alternativa, soprattutto se siamo costretti allo scatto singolo) |
| inviato il 19 Maggio 2020 ore 21:52
Buonasera a tutti!
@Daniele: come si chiama la tecnica? Questa viene fatta sulla macro principalmente, corretto?
Mi ero vista anche delle tecniche di sovrapposizione delle immagini per diversi casi:
- HDR
- riduzione rumore ISO
- in linea generica, aumento dei dettagli e l'idea di "profondità" (altrimenti la foto risulta piatta)
Ora che ho tempo e posso andare a farmi una passeggiata, piove!
In compenso, mi sono portata uno scatto a casa, inventandomi qualcosa:
Domanda: per chiedere info sul funzionamento del mio corpo macchina, su quale sezione del forum devo aprire il post?
- Blog
- Fotocamera e accessori
- Tema libero |
| inviato il 19 Maggio 2020 ore 23:11
Jug, la tecnica viene definita come "super resolution", ma anche altre elaborazioni vengono chiamate così, in particolare quelle dei software che lavorano con tecnologia di Intelligenza Artificiale, mentre questa è una tecnica applicabile manualmente con qualunque software di fotoritocco.
Qui è possibile scaricare un'azione già pronta per Photoshop realizzata da Tony Northrup,
sdp.io/superres
va applicata dopo aver importato la pila di scatti con "File>Script>Carica file in serie"; in realtà è un intero set di azioni, io normalmente seleziono tutti i livelli e lancio "Super Res (200%)", ma se ho pochi scatti alle volte faccio tutti i passaggi manualmente
P.S. se cliccate sul link non vi manda ad un'altra pagina, ma vi compare subito la maschera per scaricare l'azione; non so da che versione di Photoshop sia supportata, forse solo dalla prima CC in poi |
| inviato il 19 Maggio 2020 ore 23:47
io resto consapevole, ma oggi c'era un cielo troppo bello per non approfittarne
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| inviato il 20 Maggio 2020 ore 0:06
No Jp, ho solo sottoesposto di 2/3 di stop e ho aperto un filo le ombre (oltre un po' di struttura per il riflesso e un po' di nitidezza alla fine) |
| inviato il 20 Maggio 2020 ore 0:47
@Jp1000: grazie! Ho creato un post.
@Daniele: grazie! Il file in che cartella bisogna metterlo? Vorrei provarlo.
Per l'HDR, vedo che Camera Raw se la cava meglio di PS per l'unione delle immagini.
Per recuperare i giorni persi, ecco un'altra immagine:
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| inviato il 20 Maggio 2020 ore 8:27
@Jug, trattandosi di una normale "azione" per Photoshop, può essere conveniente crearti una cartella specifica (non importa dove la crei) dove potrai mettere quelle che trovi già pronte (ad esempio per creare maschere di luminosità, che altrimenti sono parecchio laboriose da realizzare manualmente di volta in volta; ne trovi di ben fatte anche da scaricare gratuitamente, ad esempio quelle di Simone Pomata) o dove salvare quelle che potresti voler creare tu (con Photoshop è abbastanza facile), poi le carichi dall'interno del progrramma: vai al pannellino "Azioni", a destra trovi il pulsante che attiva un piccolo menu a scorrimento dove, circa a metà, trovi la voce "Carica azioni..."; ti si apre una classica maschera di ricerca per cartelle; una volta selezionata e caricata, Photoshop mantiene quell'azione permanentemente nell'elenco d'utilizzo, a meno che tu non la cancelli volontariamente |
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