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Trekking e fotografia: scendete a compromessi?


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avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2020 ore 17:31

Cap Margherita RX100


sappi che ti invidio a 1000, ce l'ho anche io in programma!!! e prima o poi la farò, nel frattempo (spero) di fare le prove quest'anno con Punta Penia sulla Marmolada

user109536
avatar
inviato il 27 Aprile 2020 ore 17:34

Sono andato su e giù per montagne per troppi anni con troppo peso sulle spalle, oggi over 70 GX 80 con un 7.5mm Laowa è un 20 mm Panasonic. Certo se vedo uno stambecco lo saluto e basta. Buone gite quando finirà questa porcheria

user109536
avatar
inviato il 27 Aprile 2020 ore 17:36

È un mini treppiede

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2020 ore 17:41

Io dormo sempre nel sacco pelo, dove capita e senza tenda


Risparmi peso senza tenda, ma in caso di vento hai i tuoi fastidi, soprattutto dai 2000mt. in su.
Stima comunque, veramente into the wild MrGreen

Piacerebbe tantissimo anche a me fare esperienze di accampamento, ma dovrei attrezzarmi, e la cosa mi frena un pò perchè anche li almeno un 400€ tra tutto quanto, per prodotti decenti li spendi. Tenda, sacco a pelo, materassino, fornello portatile... Poi mi accorgo di usare la roba 1 volta all'anno, e mi girano i marones magari :-P
Anche se questo permette di vivere esperienze e attimi davvero unici, dove sei da solo col silenzio della natura, e la bellezza che ti si palesa davanti...giorni per cui vale la pena vivere, altro che timbrare cartellino 4 volte al giorno, cenare, e andare a dormire.
Azz, aspetta che guardo sull'amazzone quanto ci dovrei smenare per un equipaggiamento discreto MrGreen

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2020 ore 17:44

La risposta è dipende MrGreen

Porto sempre Sony A7R3 + Batis 28mm F2 (non ci rinuncio neanche se mi aspettano 2000m di dislivello in giornata, con rientro la sera MrGreen)

Sotto i 1500m di dislivello a/r, se il paesaggio merita, porto spesso anche lo Zeiss 15mm 2.8 o, in alternativa, il 70/200 2.8 (es. al Vioz ero equipaggiato con 28 F2 e 70-200..)

Per uscite invece prettamente fotografiche parto con 28 F2, 15 2.8, 70-200 2.8 e cavalletto Genesis C3, consapevole che salirò più lento del normale MrGreen

In escursioni molto semplici (es. Rif localtelli alle 3 cime) avevo portato anche la valigetta con l'astroinseguitore e 1000D con modifica Baader, oltre al resto..!

avatarmoderator
inviato il 27 Aprile 2020 ore 17:44

O.T. Mino Magnifico ha scritto:
dopo il decreto di ieri chiedo agli utenti se secondo voi, sia consentito con autocertificazione fare escursioni tra colline e montagne. La logica suggerirebbe di sì ma il decreto parla di parchi pubblici e giardini controllati dal comune di zona ,senza alcun riferimento ad aree verdi ed Oasi


Il decreto entrerà in vigore tra qualche giorno e in effetti non è molto chiaro sulla distanza dal luogo di residenza Sorry
disposizioni efficaci dal 4 al 17 maggio 2020

Per fortuna che ci sono le ordinanze regionali (es.Veneto che partirà tra qualche ora) ;-)

Estratto del testo del DPCM -decreto del Presidente del Consiglio dei ministri- 26-aprile 2020
Art. 1°A: sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento e vengano utilizzate le mascherine; in ogni caso, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.


Alle 18 di oggi sarà attiva la nuova ordinanza del Presidente della Giunta Regionale del Veneto del 27aprile 2020 : " È consentito lo spostamento individuale per attività motoria e attività all'aria aperta, anche con bicicletta o altro mezzo, in tutto il territorio comunale di residenza o dimora Cool , con divieto di assembramenti e con obbligo di rispetto della distanza di m. 1 tra le persone, salvo quelle accompagnate in quanto minori e non autosufficienti, utilizzando mascherina e guanti o garantendo l'igiene con idoneo liquido igienizzante"

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2020 ore 17:46

Io dormo sempre nel sacco pelo, dove capita e senza tenda


Io l'ho fatto solo un paio di volte, mai più se non cambio sacco a pelo.. Il mio fa cagher e sono morto di freddo nonostante fosse estate MrGreen C'è anche da dire che una volta abbiamo beccato il temporare, e ci siamo dovuti rifugiare sotto la tettoia del rifugio, e la seconda volta invece nel corso della notte di è alzato molto vento MrGreen

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2020 ore 17:50

sappi che ti invidio a 1000, ce l'ho anche io in programma!!! e prima o poi la farò, nel frattempo (spero) di fare le prove quest'anno con Punta Penia sulla Marmolada


Capanna Margherita è molto semplice, se non per la quota che taglia il fiato.. Basta un buon allenamento e almeno un compagno per la cordata (meglio 2) ;-) Però è un'esperienza da fare almeno una volta nella vita per chi ama la montagna!!

In quel caso avevo portato solo A7R3 + 28mm Batis + cavalletto Pixie MrGreen

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2020 ore 17:57

Io dormo sempre nel sacco pelo, dove capita e senza tenda


Bellissimo ma... devi avere la certezza del tempo.

Comunque una delle notti più belle della vita l'ho trascorsa bivaccando sul ghiacciaio del Bernina e senza tenda.
Il cielo era tanto stellato che ci addormentammo contando i satelliti di passaggio.

Quel giorno portai la Nikon F3+24-50
stesso equipaggiamento che usai per bivaccare sempre all'aperto al Gran Zebrù.

Ma non sempre fummo così fortunati a dormire all'aperto (in quegli anni non c'erano le previsioni meteo attuali); al Gran Paradiso prendemmo una nevicata (minox 35) fortunatamente avevo un coprisacco eccezionale della Ferrino e praticamente non me ne accorsi. Fuori dalla Gnifetti c'era bufera di vento (Olympus OM2+28), ma garantisco che il panorama sulla pianura in notturna è da sballo; alla nord della Cima di Rosso ci andò bene (OM4+21), meno bene fare la salita con tutto il carico e la reflex...

Però... è bellissimo, superlativo, è il modo più bello di vivere la montagna

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2020 ore 18:07

E' un po' che non faccio escursioni di questo tipo, ma le ultime volte andavo con reflex apsc Canon 600D (poi anche 80D) e Tamron 70-300 (anche 150-600). Dolomiti.
Su sentiero agevole (soggettivo: dove non servono le mani) reflex attaccata allo spallaccio destro dello zaino e obbiettivo infilato in una fettuccia che scendeva a sinistra. Bastoncini ma niente treppiede.
Quando bisognava usare le mani per progredire materiale in zaino.
Con pernottamento previsto in bivacco, zaino piccolo di riserva per eventuali movimenti sul posto.
In prospettiva futura pensavo di provare il materiale della mia compagna: Panasonic Lumix G80 con Panasonic Lumix 100-300. Potrebbe essere un compromesso decente per evitare i 3 kg di reflex e supertele, mantenendo comunque una discreta lunghezza focale (praticamente un 600 su FF, quasi un 400 rispetto alla mia apsc).
Nel caso di pernottamenti in quota mi porto anche il 18-55 Canon, pesa poco.
Non possiedo un telefono prestazionale.

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2020 ore 18:11

Capanna Margherita è molto semplice, se non per la quota che taglia il fiato...


a parte l'allenamento, che è indispensabile, c'è un trucco: si chiama Diamox.

Se sei stato in Himalaya sai benissimo come una pastiglia ti può salvare la pelle.

In Nepal non l'ho usato (sbagliando gravemente), ma dopo quell'esperienza, per arrivare alla Margherita presi una pastiglia e mi cambiò letteralmente la vita. Mai più senza, se necessario. Lo abbiamo usato (mezza pastiglia a testa) anche per salire in giornata al Teide (3700m a Tenerife). Arrivati a 3200 cominciammo a sentire l'aria... mezza pastiglia e tutto fu OK (quella volta: D7200+16-80, 70-210 AFD e RX100) e quando scrivo OK significa che ci sentivamo come a 2000m

La cosa importante è che evita anche la formazione di edemi nella sera o giornata successiva alla salita in alta quota, fenomeno al quale siamo abbastanza sensibili (mia moglie ed io)

I problemi fisiologici per la quota sono molto incostanti, ci sono volte che arrivi ben oltre i 3500 senza alcun problema ed altre in cui le gambe si piantano sotto i 3000, conta l'acclimatazione, è vero, ma non sempre è sufficiente ad evitare fenomeni edematosi.

E' molto importante saper riconoscere la sintomatologia del mal di montagna, ma per farlo ci vuole esperienza in materia e saper ascoltare il proprio fisico.

fine O.T.

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2020 ore 18:17

La prima nottuna l ho passata (insieme ad amici) sulla punta sel gran sasso. Scomodo, freddo ma col sacco a pelo - 5 ho sopportato bene il freddo (birra e vino avranno aiutato? ??)
Solo lo scorso anno, causa pioggia, al lago di Pilato ci siamo messi in una grotta.
Ovviamente il meteo è fondamentale

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2020 ore 18:28

Mica solo la meteo... una notte andammo a bivaccare in un alpeggio abbandonato e diroccato per salire all'Emilius (OM2+35 e 21)

tre ore di avvicinamento, per raggiungere un posto abbandonato da Dio, non piovve ma... vi trovammo una compagnia di ragazzi con tanto di radio stereo che facevano festa: 'pum pum pum' fino a tardi a 2500m Eeeek!!!

avatarsupporter
inviato il 27 Aprile 2020 ore 18:51

Il fattore che provoca di più il mal di montagna è l'acclimatamento non corretto, puoi essere anche un maratoneta fortissimo ma se ti alleni sempre nel fondovalle, sarai sempre espostissimo quando salirai in quota. E' il passare troppo velocemente dalla quota a cui viviamo ad altezze superiori, le funivie e gli impianti di risalita sono le cose più pericolose perchè non danno il tempo all'organismo di adattarsi e ti sbalzano dal fondovalle a quote elevate, in tempi ridicoli. Stessa cosa se prendiamo un aereo e scendiamo di colpo in un aeroporto a 3000mt (Leh o La Paz etc...)

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2020 ore 19:08

@gsabbio: per un 4000 non ricorrerei mai al Diamox, ma come suggerisce Il Vime diventa fondamentale l'allenamento in quota e l'acclimatamento in fase di salita.. Per es. l'anno scorso abbiamo fatto la Piramide Vincent il sabato e Margherita la domenica in modo da abituarci più gradualmente alla quota (nel limite del possibile avendo solo 2gg).. E comunque in estate cerco di fare regolarmente escursioni in alta quota

Poi capisco che il mal di montagna è diverso da persona a persona e quindi anche la necessità a ricorrere a farmaci varia!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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