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avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2013 ore 6:36

giuste osservazioni...in Sudafrica ho visto dei tramonti letteralmente infuocati ed idem in Kenya Eeeek!!!

avatarjunior
inviato il 05 Febbraio 2013 ore 9:32

Quoto Eru in tutto e per tutto! E come Tommasino e Marco No, posso portare la mia esperienza in fatto di albe o tramonti dai colori impensabili: erano anni che non mi godevo momenti e tonalità come quelli che ho avuto il piacere di vivere nelle mie ultime uscite fotografiche.
Fino ad allora, certi scatti sembravano anche a me "ipersaturi".......ma comunque mi piacevano! Poi ho scoperto che anche nella realtà la natura sembra avere dimestichezza con photoshop...MrGreen

Al di là del mio scatto, comunque, direi che è l'equilibrio a dare ad una immagine la sua giusta profondità espressiva.
Nel mio piccolo, volevo caricarla di meraviglia per lo spettacolo che avevo avuto davanti agli occhi...

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2013 ore 9:51

Ieri mattina ero alla finestra di casa ed intanto che mi preparavo per uscir di casa per andare in ufficio mi godevo l'alba.
La saturazione del blu e del magenta era pazzesca. Ho pensato che tutto era così dannatamente naturale che provare anche solo di avvicinarsi a quella visione in fotografia era forse pura utopia.

Il discorso è che probabilmente se è pur vero che magari non tutti sono abituati ad osservare (che è diverso da "vedere, guardare") certi fenomeni naturali, è altrettanto vero che abbiamo ancora un tonal-gap dello strumento con cui far di conto. E' inutile, a quella purezza del colore non ci arriviamo manco a piangere.

Quanto alla foto di Marco: io credo che sia capitato a tutti di spinger oltre sulla saturazione del colore. Il problema è che in questo caso rischia di diventar un pasticcio cromatico. Lo scatto è valido secondo me, necessita solo di esser rivisto con calma cercando di non opprimere tutti i passaggi tonali con del clipping di canale/i. ;-)

avatarjunior
inviato il 05 Febbraio 2013 ore 9:55

Samuele, il concetto è chiaro ed è anche corretto: hai parlato di "impatto emotivo" ed è esattamente ciò di cui si tratta. Di qualcosa di molto personale che si trasmette da chi lo evoca a chi ne viene coinvolto o travolto.
Si resta nella soggettività più intrinseca, però.

La domanda, a questo punto è: perchè lamentarsene? O meglio: perchè voler impedire questa forma di "osmosi" delle sensazioni?
La fotografia non è solo documentaristica, ma anche una forma d'arte e come tale imperniata alle emozioni del suo autore.

La scelta dell'impatto che essa può e/o vuole avere è personalissima, almeno quanto personalissima è la valutazione della singola foto...
Chiedere, come hai fatto tu, lo "STOP" a questo tipo di elaborazione (posto che nel caso specifico la realtà era molto simile) è una forzatura che stona molto di più rispetto ai colori dell'immagine postata........

Un saluto

Marco

avatarjunior
inviato il 05 Febbraio 2013 ore 9:57

Maurizio.......in effetti, ho ancora moltissima strada da fare nel controllo della post produzione.
Di quello stesso scatto, comunque, ne ho una versione meno satura, ma non mi dà le stesse sensazioni......Sorriso

PS: buon giorno...MrGreen

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2013 ore 10:07

Evangelizzazione fotografica:
Quando apri una foto e l'impatto emotivo è una sorta di godimento assoluto una sensazione di ritorno all'infanzia, colori sensazione idilliaca di benessere e perfezione assoluta, insomma un orgasmo visivo che ti avvolge e ti rasserena, ti fa tornare babino e ti ricorda la tua prima volta con te stesso/a


Bè in tutta onestà se io riuscissi a d evocare certi sentimenti in chi guarda una mia foto...più che evangelizzazione parlerei di capolavoro.
Ciao
LC

avatarsupporter
inviato il 05 Febbraio 2013 ore 10:14

A me osservando certe foto di paesaggio sembra di vedere Marte ed anche se mi sforzo di pensarci, tante volte si vedono cieli e colori che non mi ricordo di avere mai visto in vita mia.....

Però tornando al titolo del tread la definizione che ne ha appena dato Saumuele è tutt'altro che negativa ! Chi non ambirebbe a raggiungere un tale risultato ??

avatarjunior
inviato il 05 Febbraio 2013 ore 10:21

Hai ragione Memy: a volte si sconfina nell'irrealismo o nel surrealismo.
Si potrebbe dire che alcuni magari sperimentano... Non si può assolutizzare un giudizio!

Comunque.........tra i commenti alla mia foto, anche io avevo apprezzato la definizione di Samuele MrGreen!

avatarsupporter
inviato il 05 Febbraio 2013 ore 10:42

Concordo con te: ognuno è libero di proporre una sua interpretazione ed ognuno è libero di valutarla secondo il suo pensiero.
Se fotografassimo tutti allo stesso modo sarebbe una noia mortale;-)
Il problema secondo me è avere la convinzione di seguire il proprio gusto fino in fondo anche se è più " rischioso " che uniformarsi al gusto imperante come fanno in tanti per pigrizia o per inseguire un consenso............................

avatarjunior
inviato il 05 Febbraio 2013 ore 12:48

Non ho letto tutti i post, tuttavia criticare uno stile e invitare a non farne più uso è assurdo! Ognuno è libero di post-produrre un immagine come vuole con lo stile che preferisce. Chissenefrega se i colori non sono quelli originali, penso che una postproduzione rispetto ad un altra giustifichi il voler esprimere determinate emozioni.

Vi ricordate l'impressionismo? Nella seconda metà dell'Ottocento quest'arte era criticata perchè poco realistica. Allora per la prima volta si decise di rappresentare la visione di un paesaggio filtrato dalle emozioni dell'artista, il che spesso portava ad un accozzaglia di colori sulla tela. Ad oggi l'impressionismo è uno dei periodi più belli e famosi dell'arte!

Oggi scattare una foto non è tanto difficile grazie ai numerosi automatismi presente nelle nostre reflex, scommetto che se dessi la mia 60D a un bambino di 6 anni riuscirebbe a tirar fuori qualcosa di decente (forse non avrebbe una buona inquadratura ma come esposizione sarebbe corretta). Probabilmente è arrivata l'ora di rappresentare non più la realtà (dal momento che tutti ne sono capaci) ma un mondo nuovo e più colorato. Si giustifica quindi una postproduzione non fedele a ciò che vediamo, ma piuttosto a ciò che vorremo vedere.

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2013 ore 13:01

Concordo in pieno con te Mario Fontanella...per questo cito la mia firma...;-)

Una foto può esprimere molto di più della semplice realtà...

user3824
avatar
inviato il 05 Febbraio 2013 ore 14:51

forse non avrebbe una buona inquadratura ma come esposizione sarebbe corretta
io penso esattamente l'opposto sai? Anche l'inquadratura sarebbe interessante (che è un concetto diverso da ciò che definiamo "corretto") ossia: come appare il nostro mondo visto all'altezza della visuale di un bambino di 6 anni? E' più o meno "reale" o "obiettivo" di come lo percepiamo noi? E' questo per me il fascino della fotografia: non esprime (proprio perché impossibile) qualcosa di oggettivo, ma come noi vediamo il mondo.

Questa considerazione è vera, però, nel caso di chi domina molto bene questo linguaggio. Certe storpiature o esagerazioni in PP che vedo spesso non sono volute e si vede (e non mi riferisco all'immagine che ha dato origine al topic, che secondo me, rientra bene nei limiti del buon gusto). Agli autori di quei tentativi ( e mi includo anche io) farebbe molto bene fare un po' di autocritica.

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2013 ore 15:16

Si giustifica quindi una postproduzione non fedele a ciò che vediamo, ma piuttosto a ciò che vorremo vedere.


Non so, mi sembra una facile scappatoia detta così.
Son daccordo nel raccontare la scena secondo il sentire dell'autore ( del resto è proprio questo che rende unici i lavori di Cornish, Ward, Waite ecc.. ), ma dissento sulla giustificazione dell'errore di sviluppo. Il buon gusto cromatico, per come la vedo io, deve sempre essere alla base di tutto.

user3824
avatar
inviato il 05 Febbraio 2013 ore 15:18

Il buon gusto cromatico, per come la vedo io, deve sempre essere alla base di tutto.

Vero, concordo.

avatarjunior
inviato il 05 Febbraio 2013 ore 16:16

@Maurizio Palumbo
Si probabilmente ho concluso con troppa fretta, ma ovviamente ci vuole buon gusto nella lavorazione. Io non giustifico l'errore, piuttosto giustifico chi arriva ad un determinato risultato sapendo quello che sta facendo, sia che la foto per me sia bella sia che non lo sia.
Faccio un esempio, andrò a toccare un fotografo sconosciuto così da non offendere nessuno sul forum.

Questa fotografia (http://www.flickr.com/photos/alexander_west/2512760671/) a me non piace affatto, probabilmente il fotografo non sapeva quello che stava facendo e non avendo buon gusto ha pensato che si trattasse di un capolavoro. Esiste però anche una minima possibilità che il fotografo, in quanto artista, abbia voluto rappresentare proprio così il paesaggio da lui immortalato perché voleva mostrarcelo così. A me fa ancora schifo, ma almeno so che lo ha fatto apposta.

Questa è anche la differenza principale che ci può essere, sempre per restare nel campo artistico, tra un Pollock e lo scarabocchio di un bambino dell'asilo. Il bambino è inconsapevole di quel che fa, l'artista no.

Per concludere, il gusto cromatico non è soggettivo, o almeno non dovrebbe. Bensì è determinato dallo studio di alcuni scienziati e artisti che (guarda caso proprio nel periodo dell'impressionismo) hanno determinato che l'accostamento di due colori complementari aumenta la luminosità di entrambi. Quindi è normale che alla base di ogni fotografia debba esserci gusto cromatico, è scienza!MrGreen

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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