| inviato il 25 Giugno 2020 ore 17:17
appunto Paolo, immagina che cosa assurda li ammazzi tutti con una proiezione, anzi gli fai il funerale li direttamente. Pensa che l'ultima volta che ho proiettato il paesaggio e c'era l'erba vedevo il mio coniglio che voleva entrare a mangiare l'erba, ma niente l'ho fregato perchè alla fine era il muro. Prima volta che succede poi ed è successo con l'ultima ottica presa il navitar 70-125 f2.8 però una cosa.. i conigli non ci vedono bene |
| inviato il 25 Giugno 2020 ore 18:20
Eh... i conigli hanno la scusa di non avere una vista d'aquila, e siamo d'accordo, noi però ci vediamo bene, e male che vada possiamo sempre ricorrere agli occhiali, il problema però è che la proiezione non ha mai goduto, neppure all'epoca d'oro della pellicola, di una grande considerazione altrimenti la gente saprebbe che in casa basta un comune muro bianco per godersi delle proiezioni di due metri per tre di una spettacolarità più unica che rara |
| inviato il 25 Giugno 2020 ore 18:23
Ah... ovviamente si intendono esclusi i monolocale |
| inviato il 25 Giugno 2020 ore 21:34
Gsabbio: "non credo sia facile trovare lenti anamorfiche che coprano il FF" Per fotografia non ne conosco, ma se uno si "accontenta" degli adattamenti è possibile ricorrere alle ottiche cine, in questo caso sconsigliate sono quelle per il 35mm (cine) perchè o non coprono il formato Leica (fotografico) oppure vignettano, quindi per andare sul sicuro occorre considerare quelle per il 70mm: queste sono le più adatte perchè non solo coprono tutto il fotogramma ma hanno anche un'area esterna utile che permette, con adattatori speciali, anche piccoli movimenti (ovviamente si lavora in stop-down), alcune hanno anche il diaframma variabile, grande apertura (anche oltre f/2) e se progettate per coprire il 15/70 possono essere abbinate anche a fotocamere medio formato. Gli aggiuntivi ottici usati in sostituzione delle ottiche anamorfiche native vanno valutati bene perchè possono determinare anche un calo drastico di qualità. Importante è il fattore moltiplicativo del rapporto d'aspetto: se non sbaglio quello dell'ottica anamorfica da ripresa deve essere pari esattamente a quello dell'ottica che verrà impiegata in proiezione. Dal pizzo Scalino io avrei in mente 3 possibili opzioni: una puntando la fotocamera verso il gruppo del Bernina e includendo tutti il gruppo con le vedrette sud (basta un grandangolo moderato), una includendo anche la vista a ovest fino al Disgrazia (con grandangolo molto più ampio, spostandosi più verso ovest per la ripresa) e l'ultima (più suggestiva) in controluce puntando a sud verso la cresta in direzione Valtellina giocando sui contrasti delle geometrie orografiche. La grande prerogativa di questo sistema è proprio quella di aumentare il rapporto d'aspetto (nel caso del Kowa da 1,5x a 3x con l'adattatore 2x), ma attenzione perchè più si modifica e più si rischia sulla qualità: già un 1,25x fornisce il rda del classico Widescreen, un 1,5x va bene per simulare il Todd-AO, mentre con un 1,6x arriviamo al rda del CinemaScope; col 2x (come il Kowa) andiamo anche oltre. Gsabbio: grazie per il link fornito. Oltre al paziente lavoro fatto con l'anamorfico ho potuto anche apprezzare mete assai suggestive: certo che vedere la valle Nyeshang Gangapurnal (con l'Annapurna 3 sullo sfondo) sul monitor non è come gustarla sul grande schermo in anamorfico ... Nessuno di voi ha mai osato impressionare e proiettare dia con ottiche anamorfiche native adattate? |
| inviato il 25 Giugno 2020 ore 21:34
ci credo che la proiezione non ha mai goduto di ottima fama, se si usavano ottiche come il mio 85 che è reputato pure il migliore 85 mm, credimi che a molti passa la voglia di proiettare. Consideriamo i prezzi dell'epoca anche e le ottiche dell'epoca a che prezzi giravano. credo che all'epoca molti si sognavano un ottica come il mio 85 che fa cagare e non oso immaginare le ottiche del passato, mega cessi colossali. La proiezione dell'epoca o del utente medio con poca o nulla possibilità di spendere in ottiche e proiettori era costretto a proiettare qualcosa di schifoso, almeno per quello che sono riuscito a capire fino ad ora |
| inviato il 25 Giugno 2020 ore 22:22
Beh Michele il problema è un poco diverso, mi spiego meglio: se uno faceva bianco e nero a un certo punto capiva i limiti del suo ingranditore e agiva di conseguenza, quindi acquistava un ingranditore migliore oppure, se il suo era buono, gli cambiava l'ottica. Se invece proiettava si limitava a comprare il proiettore e finiva tutto lì perché quei pochi che riprendevano in diapositiva non lo facevano perché attratti dalle sue intime potenzialità ma solo e unicamente per risparmiare sulle spese di sviluppo e stampa. Insomma quella che mancava era proprio quel minimo di apertura mentale che avrebbe dovuto far loro comprendere che la proiezione è un modo a sé stante di fruire di una immagine fotografica e non già un sistema utile solo a risparmiare sui costi |
| inviato il 25 Giugno 2020 ore 22:25
No Mario, personalmente non ho mai proiettato con ottiche anamorfiche. |
| inviato il 25 Giugno 2020 ore 23:38
Paolo: seguendo la tua proposta di proiezione con 5 unità, ho preparato uno schema applicativo plausibile: www.awesomescreenshot.com/image/4955823/33d36691e244ddd993fa33f5233419 in cui A e C sono 2 proiettori master collegati ai rispettivi slave (B e D) col cavo per dissolvenze e G è il Goetschmann G 8585 AV 67. Sia i master che il G sono collegati ad un sincronizzatore (in questo caso il Baessgen TCX-4040) che tramite timecode sincronizza gli impulsi delle 3 unità collegate, ovviamente gli slave saranno comandati dai master. Nella fase di sincronizzazione occorre prestare attenzione al funzionamento in parallelo dei master A e C e in quella di programmazione dei master con i rispettivi slave occorre prevedere gli esatti tempi di dissolvenza e permanenza (nonchè stesso livello delle intensità luminose durante le rispettive rampe). Secondo voi potrebbe andare questo metodo o ce ne sono altri più snelli? Un'alternativa è un anamorfico 1,6x. Ma secondo voi che differenza di impatto e di presenza c'è tra il progetto di Paolo e l'alternativa anamorfica? |
| inviato il 26 Giugno 2020 ore 5:24
Una cosa è certa Mario: non sei il tipo che si fa crescere l'erba sotto i piedi! Lo schema che hai approntato mi sembra adatto, ma bisogna attendere il responso di Giorgio per vedere se è fattibile... a me pare proprio di si, e in ogni caso i quattro Ekrapro e i due cavi per dissolvenza ci sono già... insieme a tre dei quattro Elmarit PRO 150/2,8 |
| inviato il 26 Giugno 2020 ore 11:47
Per me lo schema può funzionare e lo spettacolo è assicurato. solo una nota a margine: Impiegare un anamorfico consente di usare fotocamere e proiettori 35 mm, con la conseguente ottimizzazione di costi ed attrezzature (questo era il mio intendimento) Tuttavia, l'impiego di un proiettore e di fotocamere 6x7 farebbe lievitare i costi. Bisognerebbe ottimizzare il sistema con un proiettore 6x6 dove si proietterebbero dia sul formato panoramico 60x20. Per questo occorrerebbe uno zoom adatto sul proiettore 6x6 |
| inviato il 26 Giugno 2020 ore 12:32
Ma infatti Giorgio l'anamorfico alla fine è davvero una genialata, e oltretutto sarebbe pure a costo quasi zero, una inquadratura panoramica da medio formato però |
| inviato il 26 Giugno 2020 ore 12:34
... però dovremmo organizzarlo davvero il "Primo Festival Italiano della Diapositiva" |
| inviato il 26 Giugno 2020 ore 12:56
“ "Primo Festival Italiano della Diapositiva" „ Da quel che so... più che 'primo' sarebbe lo 'ennesimo' Ricordo che ai tempi c'erano un po' di concorsi molto qualificati per proiezioni di diapositive. |
| inviato il 26 Giugno 2020 ore 14:03
Si Giorgio, certo, c'erano pure quelli della FIAF, ma converrai meco che a stragrande maggioranza erano solo la quintessenza dell'autocelebrazione... autoreferenziali al massimo grado. |
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