| inviato il 04 Aprile 2020 ore 14:00
"... Il pensare continuamente alla morte
come distruzione completa di noi stessi
o come preludio a un'altra vita di tormenti
o di felicità senza fine
ci intristisce e ci fa oscillare tra due passioni
ugualmente debilitanti, la paura e la speranza.
Pensare alla vita, al nostro essere partecipi
delle vicende dell'intero universo,
ci solleva invece dalle miserie e dalle tristezze.
Allora, la nostra forza di esistere si espande
e si integra con il Tutto, con la natura divina:
Philosophia non mortis, sed vitae meditatio est."
Remo Bodei
(21 marzo 2020)
[...parte conclusiva d'una Sua recente presentazione
de L' ETICA di Baruch Spinoza]
***
www.krisgravesprojects.com/book/ondeath
www.veniceartfactory.org/the-death-of-james-lee-byars
Un gentile saluto,
Ben-G
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| inviato il 04 Aprile 2020 ore 18:37
Umberto Saba, in una sua bellissima e un po' meno nota poesia, ' Sera di febbraio' scrive:
Spunta la luna.
Nel viale è ancora
giorno, una sera che rapida cala.
Indifferente gioventù s' allaccia;
sbanda a povere mete.
Ed è il pensiero
della morte che, in fine, aiuta a vivere.
La memoria mortis mi ha sempre giovato. A poco a poco sistema le realtà e gli eventi dell' esistenza.
Conferisce le prospettive e trasforma la disperazione in consapevolezza.
Personalmente ho ricevuto e coltivo una speranza nella Vita che non muore. La prossimità con gli altri mortali è un dovere alto, una solidarietà sofferta. Credo sia la cifra dell' uomo.
Un caro saluto. Paolo. |
| inviato il 04 Aprile 2020 ore 19:04
Onorato ... |
| inviato il 29 Aprile 2020 ore 14:41
entro in punta di piedi in queste considerazioni, solo per dire che la fede in Gesù Cristo mi ha tolto l'angoscia della morte, la paura di certo no, perchè la morte è un salto troppo grande ma il terrore e l'angoscia quella si perchè so chi mi prenderà per mano per accompagnarmi, questo mi sento di testimoniare quando sento parlare di questo argomento...ossequi |
| inviato il 30 Aprile 2020 ore 0:05
felicità senza fine ci intristisce
Chi dice che non la vorrebbe forse è perchè non sa cosa significhi o non sa immaginare cosa significa essere felici.
ci intristisce sinceramente a me intristisce la sofferenza e il lutto di chi perde una persona cara, cosa molto attuale più che mai…
due passioni
ugualmente debilitanti, la paura e la speranza
La speranza non è una passione ma un sentimento profondo che ci da la certezza di cose non ancora avvenute e pertanto incoraggiante non debilitante.
Questo quello che mi sento di testimoniare io; anch'io sono credente cristiana.
Un saluto
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| inviato il 30 Aprile 2020 ore 2:05
Per evitare un senso inconcludente e sterile di brevi affermazioni, pur degne e rispettabili, che possano risultare disancorate dalla realtà che stiamo vivendo tutti, propongo all'attenzione un atteggiamento e una scelta che oggi, più che mai, sembra trascurata o, addirittura, sterile: la pazienza.
Legata, nel suo significato letterale, alla capacità di patire, cioè soffrire in vista di un bene maggiore, la pazienza si alimenta costantemente di Speranza. Essa - Speranza- viene raffigurata, nella spiritualità cristiana, con il simbolo di un'ancora.
Nel Paradiso Dante viene interrogato su questa Virtù da Giacomo apostolo e risponde con la definizione: Attesa certa dei beni futuri , che fa tuttora parte del deposito della fede cristiana.
L'ancora, gettata per fissare l'ormeggio, non è nell'imbarcazione: allo stesso modo noi non possediamo oggi ciò su cui fondiamo la nostra attesa fiduciosa.
E' la speranza che ci permette di esercitare la pazienza :
ossia di soffrire temporaneamente e di saper attendere la realizzazione di una promessa.
La promessa è una categoria biblica fondamentale: è una promessa, ancora oggi, a farci muovere verso il futuro, altrimenti zona buia, aleatoria, piena di catastrofi o, quanto meno, di insignificanza.
In questo tempo difficile la Pazienza non viene considerata: si cercano illusorie e rapide scappatoie da una situazione di prigionia e di immobilità cui ci ha costretti un'epidemia difficilmente controllabile.
L'impazienza è tanto più grave e rischiosa, quanto più si nutre di propaganda infondata.
La Speranza non è, principalmente, ottimismo. Nemmeno è 'positività'. E' la certezza di vedere la luce, quando ancora siamo immersi nelle tenebre, proprio perché quella luce esiste e ci attira a sé infallibilmente. |
| inviato il 30 Aprile 2020 ore 8:44
La speranza nella Bibbia viene paragonata ad un elmo di una corazza: come un elmo protegge la testa del guerriero in battaglia così la speranza protegge la nostra mente, ci fa affrontare con coraggio le avversità e ci permette di mantenere salde le facoltà mentali. Vedi 1Tessalonicesi 5:8
La pazienza sempre nella Bibbia è menzionata tra i frutti dello Spirito(Lettera ai Galati 5:23) insieme all'amore, alla pace, alla bontà, alla mitezza all'autocontrollo ecc. Tutte qualità che nel mondo di oggi si sono molto affievolite per lasciare il posto a qualità più apprezzate come la superiorità, la forza, l'egoismo.
Non c'è da meravigliarsi che l'uomo essendosi allontanato da Dio si sia allontanato anche da suoi principi e dai suoi doni.
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user90373 | inviato il 30 Aprile 2020 ore 10:10
Al giorno d'oggi si è creata una condizione nella quale si ha quasi paura di sperare.
La speranza si basa sulla certezza data dalla fede, ma purtroppo si sta operando in modo da cancellare ogni certezza. |
| inviato il 30 Aprile 2020 ore 16:15
La speranza si fonda sulla conoscenza e ti da la forza di perseverare con fede e cioè con la certezza che la speranza si realizzerà .
Speranza e fede vanno a braccetto e si alimentano vicendevolmente e se forti non si lasceranno vincere da nessuna avversità. |
user90373 | inviato il 30 Aprile 2020 ore 16:32
@ Maila
Bisogna considerare anche speranze "altre", oppure di speranza c'è ne una sola? |
| inviato il 30 Aprile 2020 ore 16:50
L' assolutismo religioso non puó che prevedere
la sola Speranza ; una reductio teologica che disciplina, "orienta" la meditatio vitae.
Spes contra spem:
«... qui contra spem in spe credidit, ut fieret pater multarum gentium, secundum quod dictum est:
“ Sic erit semen tuum ”».
Ma l' Arte, in tale direzione, resta confinata al suo, anch'esso singolare, ruolo di "ancilla theologiae".
Le speranze "altre", in una posizione relativista paradossalmente meno conflittuale, hanno ...
pari dignitá. Senza nessun eroico baluardo di testimonianza.
A ciascuno la libera espressione delle proprie speranze e delle proprie paure.
Peraltro è su questa fertile dimensione particolare, eppure straordinariamente molteplice, che nasce e si fonda, religiositá come saggezza a latere,
la moderna psicoanalisi.
L' individualitá, non l'individualismo, è un valore pregevole che pur si afferma, si autodetermina,
in quel rapporto fra angoscia e speranza e la cui dimensione estetica in letteratura come nelle arti figurative, fotografia inclusa, ha una sua autonomia ed è al centro tematico, ed evidentemente problematico, di questo thread.
b
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| inviato il 30 Aprile 2020 ore 18:41
@Ettore
di speranze ce ne sono tante e sono tutte da considerare e da rispettare.
Credo però che se una speranza non riesce a vincere le afflizioni e le difficoltà di questa vita, come questo momento difficilissimo e buio , forse non sia speranza ma un'illusione , un miraggio, in cui, giorno dopo giorno, difficoltà dopo difficoltà, dolore dopo dolore, cominciamo a far fatica a confidare fino in fondo ed è allora che la paura e lo smarrimento, possono prendere il sopravvento e abbattere ogni nostra certezza.
Non dobbiamo però arrenderci ma cercare la speranza forte e duratura come un elmo di una antica armatura.
(fa anche rima! )
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| inviato il 30 Aprile 2020 ore 18:49
L' assolutismo religioso non puó che prevedere la sola Speranza .
Non è così: ognuno come scritto sopra può nutrire la propria speranza ma se ne rimane deluso occorrerebbe cercare ancora. Che poi l'unica speranza incrollabile che uno trova, la trovi in Dio è una conseguenza di una ricerca scaturita da una delusione e dal bisogno di certezze e quindi di una speranza fondata su solide basi.
Non è la religione che "prevede", non è essa stessa il punto di partenza ma un punto di arrivo anche se non per tutti, perchè ognuno di noi gode della propria libertà individuale che va sempre e comunque rispettata, quando si parla di scelte così personali.
L'individualità sta proprio in questo: nel libero arbitrio. Dio non obbliga nessuno a credergli e nemmeno a ricercare e quindi a raggiungere la speranza che egli ci indica. |
| inviato il 30 Aprile 2020 ore 19:13
La felicità non la si raggiunge durante la vita ma è lo scopo della vita cioè cercarla |
| inviato il 30 Aprile 2020 ore 19:29
Il mito dice:
Pandora, aprendo il vaso, condanna l'umanità a una vita di sofferenze, realizzando così la punizione di Zeus.
Dopo l'apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale, simile ad un deserto, finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la "speranza" e il mondo riprese a vivere.
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