| inviato il 27 Marzo 2020 ore 8:55
Le fotografie di fotogiornalismo sono necessariamente foto fatte sul campo, dal "vivo" o possono essere considerate tali anche fotografie costruite come corredo per un articolo giornalistico o come denuncia di un problema sociale? Grazie per l'attenzione e scusate la mia poca conoscenza in materia. |
| inviato il 27 Marzo 2020 ore 9:02
Direi, come le notizie... ci sono quelle vere e quelle costruite E, forse, il mercato propende per le seconde |
| inviato il 27 Marzo 2020 ore 19:47
Grazie |
| inviato il 27 Marzo 2020 ore 19:55
Le foto di un reportage possono essere spontanee o ricostruite, molto spesso si tende a ricostruire per avere una foto più pulita e più attraente. Il problema è quando si crea qualcosa che non è mai accaduto. |
user69293 | inviato il 27 Marzo 2020 ore 20:39
Mah dipende cosa si sta documentando...sicuramente un avvenimento che avviene una volta sola non puoi costruirlo. |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 11:01
Grazie |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 11:07
Concordo con black.. il fotogiornalismo deve raccontare/documentare; il problema sorge quando lo fai su qualcosa che non è mai successo |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 11:08
Francesco dipende, non puoi ricreare il Papa che inciampa e cade, oppure la stretta di mano tra due Presidenti, ma una situazione con persone "normali" se vuoi la ricostrusci. |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 11:13
NO scusate. Fotogiornalismo Presuppone la veridicità. Se vi è manipolazione o costruzione non siamo nel fotogiornalismo ma in altri campi. NON ESISTE che un fotogiornalista esegua una fotografia manipolata o costruita. Quando è accaduto è sempre stato "denunciato". I fotografi sono anche stati cacciati dalle agenzie quando questo è accaduto. Le foto sono e devono essere fatte "dal vivo" se no parliamo di storytelling o racconto o altro. Non di sicuro fotogiornalismo. Per favore non mettiamo idee sbagliate nelle persone. pls |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 11:19
Fotogiornalismo è come dici tu storytelling, racconto, non il contrario. Se il fotogiornalista non racconta o fa dello storytelling con le sue immagini che fa esattamente? |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 11:22
L'oggetto del topic è “ fotografie costruite come corredo per un articolo giornalistico o come denuncia di un problema sociale? „ Se il problema sociale esiste realmente e l'attimo in questione che si vuole riprendere non è irripetibile, non vedo motivo di non "costruire" (entro i limiti della veridicità dei fatti). |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 11:32
NO. fotogiornalismo è fotogiornalismo. Storytelling è storytelling. Il titolo del topic è FOTOGIORNALISMO. “ Le fotografie di fotogiornalismo sono necessariamente foto fatte sul campo, dal "vivo" o possono essere considerate tali anche fotografie costruite come corredo per un articolo giornalistico o come denuncia di un problema sociale? „ La risposta è NO. Sono fotografie usate su un giornale ma non sono fotogiornalismo. Il fotogiornalista racconta fatti accaduti per riportarne la conoscenza. Fatto -> Conoscenza del fatto Si potrebbe accomunare in scrittura all'atrticolo di cronaca in cui (dovrebbe) la veridicità è fondamentale. Lo storyteller ha una storia nella sua mente e crea delle immagini per raccontarla, può essere di fantasia o reale ma non ha pretesa di veridicità. Si potrebbe accomunare alla poesia come al racconto fantastico in scrittura od anche al romanzo volendo |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 11:33
Zuorro, ti stai confondendo tra i concorsi a premi e quello che esce sui giornali, se ce n'è la possibilità tutti ricostruiscono per migliorare il messaggio, deve essere fatto nei limiti dell'etica personale e professionale, ma questo non significa che non si possa fare. |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 11:40
No io sto parlando di due cose diverse. Non è che se la foto è su un giornale è una foto di fotogiornalismo. Sul giornale ci finiscono tante foto diverse per concetto e destinazione. Quelle di fotogiornalismo non possono essere costruite nè manipolate. E' una cosa oggettiva non l'ho decisa io. Poi ci sono alte immagini create a corredo di articoli che sono manipolate, false, inventate, costruite, tutto quello che vuoi. Non sono fotografie di fotogiornalismo. |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 11:49
Mi spiace ma non ci siamo, ti faccio un esempio... La settimana scorsa sono stato in giro per Roma a documentare la quarantena, i giornali chiedevano piazze vuote e supermercati pieni... Bene. Sono andato a Piazza del Popolo e ho atteso che fosse deserta, ho fatto qualche scatto, poi accanto a me è passato un vecchietto e gli ho chiesto la cortesia di attraversare la piazza con le mani conserte sulla schiena, ho scattato e la differenza a livello fotografico era notevole, una piazza vuota fa impressione, ma un singolo che la attraversa la rende ancora più vuota, eppure ho "creato" quella foto. Poi sono andato davanti ad alcuni supermercati, ho trovato file lunghissime e ho scelto di fotografarle lateralmente per far vedere che la gente manteneva le distanze, ma se mi fossi messo all'inizio o alla fine della fila, a causa della prospettiva, avrei schiacciato la fila e avrei raccontato qualcosa che non stava realmente accadendo, ovvero uno attaccato all'altro rischiando il contagio. Ora capisci bene che nel secondo esempio puoi fotografare la realtà ingannando però chi la deve interpretare, mentre nel primo hai creato una situazione ma non hai modificato la realtà dei fatti. |
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