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Sì, ho disattivato ogni automatismo che adatta la luminanza del monitor.
Io ho il CG24240 con sonda incorporata: è vero che impostando la stanza buia evito di sfalsare la lettura con eventuali riflessi, ma allo stesso tempo se la stanza è al buio, la sonda non legge un colore diverso da quello che poi sarà nelle mie condizioni di lavoro? Sicuramente stò dicendo delle stupidaggini, ma il mio dubbio era questo.
Basta impostare nella profilazione una luminanza adatta a lavorare di giorno. Di solito tra 100 e 120 CD/mq va bene. Se dovessi profilare per lavorare al buio basterebbe 70cd/mq. In pratica il monitor non si setta in base alla luce ambientale durante la profilazione, lo dici tu a quale luminanza creare il profilo
Scusate sono rinko, l'Eizo CG247X ha la funzione di adattamento automatico della luminanza del monitor a quella della stanza? Nel manuale suggerisce di adattare la luminanza ma non mi pare parli di automatismi, sbaglio?
Buon anno anche a te Morrison66, la stanza buia come ti ho scritto serve esclusivamente per evitare infiltrazioni di luce durante la lettura delle patch e questo non influisce in nessun modo sui parametri di calibrazione (target) tra i quali la luminanza. Il colorimetro legge i valori che vengono proiettati dal monitor, che è retroilluminato, mentre tutto quello che dovesse arrivargli in piu' dall'esterno sfalserebbe la lettura in modo non prevedibile.
Forse confondi l'adattamento visivo alle diverse condizioni di luce ambientale con il lavoro svolto dallo strumento ma son due cose diverse; sei tu che decidi di usare 100 cd/m^2 di retroilluminazione DOPO aver impostato la luminositá della stanza, che devi valutare con cura PRIMA di profilarlo, il colorimetro infatti si aspetta quel valore in ingresso e nulla altro. Se noti bene alcuni modelli di colorimetro hanno del feltro scuro ai bordi per limitare ogni luce parassita.
Spero di aver risposto alla tua domanda
Rubino232 al buio non si dovrebbe mai lavorare ad esempio con 120 cd/m2 viene suggerita una luminositá dell'ambiente, limitrofo al display, di 32-64 lux. Poi comunque dipende da quello che fai (stampa, prestampa, web etc etc).
Nativo sfrutta tutto il gamut del display mentre adobergb lo fa lavorare in emulazione, spostando i primari del pannello per ridurne la quantitá di colori rappresentabili. In entrambi i casi va creato un profilo colore icc con un colorimetro.
Allora Nativo è o dovrebbe essere maggiore di AdobeRGB in (passami il termine) tutto il triangolo (o quasi visto il 99% AdobeRGB) che rappresenta Adobe RGB. In pratica meglio creare il profilo (con il colorimetro) con Nativo e poi in Capture One (nel mio caso)se ho impostato Adobe RGB avrò la "visualizzazione" in AdobeRGB?
Dipende dal modello, nelle mie recensioni indico sia il volume del gamut nativo che il match con altri spazi colore standard. L'emulazione ha dei limiti, soprattutto nella rappresentazione dei neri/grigi e del contrasto. Lo si nota quando viene emulato uno spazio colore molto piu' piccolo tipo srgb.
La scelta dello spazio colore di destinazione per la tua foto non c'entra con il profilo colore del monitor, quest'ultimo descrive la quantitá di colori riproducibili dalla tua periferica, mentre la scelta dello spazio colore di lavoro e di destinazione del tuo file andrebbero scelti in funzione dell'uso che ne vuoi fare.
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