| inviato il 20 Febbraio 2020 ore 22:44
Vabbè, io credo che non riusciamo a capirci, perchè io parlo di una cosa e tu mi rispondi su un altra, e probabilmente tu hai la stessa impressione nei miei confronti.
Per video operatori ti spiego, io conosco gente che si guadagna da vivere facendo video, e fa solo quello (usando ml eh, mica dico di no) allo stesso modo gente che fa fotografie di mestiere e fa solo il fotografo.
Tutto qui.
Stessa cosa per blackdiamond e l'eyeaf 
Appena il marchio che produce il mio corredo mi offrirà l'eye af (già lo fa tra l'altro, ma rimango in attesa del doppio slot) sarò lieto di usarlo. Ma nel frattempo sto sereno e non vivo di penalizzazioni. Le mie foto non combiano, e i colleghi che sono passati a mirrorless non fanno foto migliori di prima, sarebbe bello, ma non è così
Non invito nessuno a fare fotografia, e parlo con tutti qui perchè tutti sono qui, non posso farci nulla |
| inviato il 21 Febbraio 2020 ore 0:15
Crilin, non so bene che tipo di fotografia fai, ma ti garantisco che una cavolata come l'Eye AF ti fa fare moooolte foto migliori in molti casi. |
| inviato il 21 Febbraio 2020 ore 7:21
Ho canon ma l'eye af, quando sarà disponibile sarà una panacea per me che fotografo prevalentemente umani.
E già che ci siamo aggiungo un paio di altri punti.
Vogliamo parlare dell'ibis?
Del display snodabile? Af ed esposizione nella stessa zona? Perché devo fare salti mortali quando passo dalla sposa allo sposo? Sono banalità che però aiutano il flusso di lavoro (il selettore dei modi nel mio caso è saldato su M, per me le altre non servono).
Apprezzo il sistema Canon, le sue camere sono robuste, le ottiche e la qualità del supporto ai professionisti, l'ho scelto per questo e tuttavia riconosco la sua vocazione a spremere il cliente un po' più degli altri, soprattutto fino a qualche anno fa. La posizione dominante ti permette di fare tutto ciò e lo trovo frustrante in realtà, se non fosse stato per il bagno di sangue di un cambio, boh ci ho fatto più di un pensiero.
Tutte cose che la concorrenza mette anche nelle proprie reflex da anni tra l'altro.
E lato video, perché come dice Pogo a parte i vecchi fotografi, ormai tutti i miei colleghi più flessibili fanno entrambe le cose e purtroppo per me ho dovuto prendere la A7s2 con i compromessi del caso per gli adattatori.
Ma onestamente devo ammettere che mai macchina fu più flessibile, almeno per il tipo di lavoro che faccio.
Come fotografo ibrido, Canon mi ha messo in seria difficoltà in questi anni.
A me basta una aps-c con clog e un cavolo di 4k a 30 e un FHD a 60 come minimo e con aps-c hai meno problemi di calore, di potenza di elaborazione, ma non la offre e i professionisti sono costretti a cercare altrove. |
| inviato il 21 Febbraio 2020 ore 8:32
Blackdiamond
Se facessi solo matrimoni sarei già passato ad ML :) |
| inviato il 21 Febbraio 2020 ore 12:16
Interessante articolo.
In effetti le possibilità sono diverse:
- Utilizzando la prospettiva di analisi di Christensen (1997) probabilmente Canon ha subito il problema dell'innovatore, ovvero che perseguire un nuovo mercato a scapito di uno esistente peggiora i risultati. In questi casi le possibilità sono 2 (1. utilizzare un marchio secondario per il nuovo mercato; 2. far crescere il mercato e poi entrarci).
- Una seconda prospettiva di analisi potrebbe essere proprio quella illustrata nell'articolo, che prevede un "fallimento di R&D"
- Una terza prospettiva di analisi potrebbe essere errate proiezioni di sviluppo dei trend a lungo termine.
Nel primo caso sarebbe da definire se il momento dell'entrata sia effettivamente "tardi" o sia "corretto" ma chiaramente questo è legato alle vendite e alla possibilità dell'impresa di sfruttare sinergie (ex. marchio noto, catena di assistenza, programmi CPS) per poter sia rallentare la caduta nelle vendite (meno migrazioni) sia per poter guadagnare velocemente quota di mercato senza compromettere troppo il margine operativo.
Anche nel secondo caso si tratta di possibili multiple spiegazioni. Data la natura strettamente Giapponese di Canon (e quindi un'organizzazione a "clan"), essa non sembra eccellere nei processi di Open Innovation (Chesbrough, 2003) e, probabilmente anche con una limitata capacità di assorbimento dall'esterno (Levinthal & March, 1993). Questo la renderebbe più efficace nelle attività di sfruttamento, e miglioramento, di tecnologie già note, ma meno pronta a modificare in maniera radicale il proprio portafoglio di conoscenze.
In alternativa sarebbe anche possibile che i processi di R&D (che non sono mica automatici) semplicemente non siano andati a buon fine per qualche motivo (e non basta solo metterci soldi... mica è un videogioco!) o per l'aver percorso una strada che poi si è manifestata "chiusa" o, più semplicemente per la perdita di qualche figura rilevante (e magari anche non nota!) (Ma qui si rischia di entrare nel tema delle Microfoundations... che per brevità tenderei a scartare (vd. Barney & Felin, 2013)).
Infine è anche possibile che Canon stia seguendo il suo percorso "consciamente" sulla base di previsioni "errate" (meno probabile ma non impossibile... casi famosi sono sia Nokia che Microsoft nel caso degli smartphone) che sottostimano alcuni eventi (magari semplicemente prevedendo più tempo per la loro effettiva realizzazione).
Infine si deve anche considerare che il prodotto sullo "scaffale" non è stato "ingegnerizzato" oggi, ma in un periodo precedente.
Per esempio la Canon 5d4 utilizzano card UHS-I. Ora la 5d4 è del 2016, mentre lo standard UHS-II è del 2011, con il protocollo "Video Speed Class" del febbraio 2016... ovviamente nessuna delle due è entrata nella macchina fotografica indice di due fatti:
- lo sviluppo di una macchina fotografica non è cosa breve e non è cosa flessibile
- l'inserimento incrementale di una nuova tecnologia può essere cosa non fattibile in un progetto, magari perchè entra in conflitto con altre parti o, anche, perchè porta il costo del progetto oltre i limiti pre-fissati.
Se dovessi scommettere con un collega direi che è un mix delle tre:
- In Canon sanno che il loro marchio ha un valore
- hanno avuto qualche problema di sviluppo
- hanno reagito più lentamente perchè pensavano di avere più tempo. |
user1036 | inviato il 24 Febbraio 2020 ore 9:29
@MarioTani concordo con molti aspetti della tua analisi, ma sulle conclusioni sono un pò scettico. Ci sono aziende che lavorano, investono e sviluppano nuove tecnologie e questo è insito nel valore del loro brand. Qualcuno prima parlava di auto, Mercedes aggiorna con sistemi altamente tecnologici, quello che oggi hanno anche auto utilitarie, la serie S le aveva 10 anni fa.
Il brand Canon ha sicuramente un grande valore nel settore imaging come Nikon, diciamo che questo non toglie ne aggiunge nulla, anche Kodak era la numero uno! Era!
Non ho elementi per sapere se abbiano avuto problemi di sviluppo, nel caso mi farebbe un pò ridere, se conosco un pochino i processi industriali per la nascita di un prodotto, può essere successo tutto e niente, non sapremo mai se questo ritardo è voluto o meno, di certo si procede con obiettivi chiari e precisi a tutte le funzioni che interagiscono sull'intero processo per la realizzazione di un nuovo prodotto seguono procedure e danno il meglio di se, il tutto in simbiosi con il marketing per ottenere il prodotto desiderato con i giusti margini economici, cercando di soddisfare i propri clienti nei vari target. Come sempre fare prodotti troppo distanti dal precedente modello in termini di qualità e funzioni potrebbe non essere remunerativo e soprattutto generare problemi nello sviluppo del modello successivo. Come sempre parliamo di sistemi e non di prodotti fine a se stessi, anche se noi in questo blog vediamo solo qualche foto ed una parte dei dettagli tecnici che dovrebbero suggellare o meno il successo e la vita di Canon.
Di certo Canon negli utlimi 8/10 anni è sembrata più conservativa di quel che era prima. Questo non vuol dire che non abbia fatto proiezioni e scelte per giungere alla situazione di oggi. Sony ha percorso una strada diversa, doveva innovare obbligatoriamente, altrimenti sarebbe rimasta nel limbo a lottare con dinosauri più grandi ed esperti di lei e con un mercato fidelizzato, invece ha fatto come Tesla, ed ha sfruttato le sue capacità, ma soprattutto esperienze dei sensori nel campo della telefonia, Canon doveva continuare a scrivere su un vecchio libro. Nikon è stata brava a riconoscere i suoi limiti di investimento e dopo il sensore della D700 ha fatto un doppio salto mortale, dotando la sua ammiraglia più venduta D800 di un nuovo sensore, nuova tecnologia e così via. Canon come sempre ha sviluppato tutto in casa e questa cosa potrebbe avere vantaggi, ma anche svantaggi. Staremo a vedere quel che succede, resta il fatto che tutto va analizzato in termini di sistema, vedremo il gradimento e quel che sarà l'assortimento di Canon tra ML e classiche DSLR, il tutto abbinato a lenti vecchie e nuove. |
| inviato il 24 Febbraio 2020 ore 16:01
Secondo me si è svegliata ora perché le pecorelle da contare erano troppe |
| inviato il 24 Febbraio 2020 ore 16:27
E comunque per ora tolta la R in commercio (che non brilla di certo rispetto agli standard canon) Canon ha fatto solo annunci. Vedremo se passerà ai fatti. |
| inviato il 25 Febbraio 2020 ore 9:45
Sono dei quaquaraqua....dei parolai..... secondo me stanno ancora contando le pecore |
| inviato il 25 Febbraio 2020 ore 9:59
Beh, ora si sono venduti dei numeri per queste nuove fotocamere, se non li rispettano perdono la faccia e comunque fino ad ora Canon ha dormito secondo me per delle differenze che spesso rimangono solo sulla carta |
| inviato il 25 Febbraio 2020 ore 10:19
Canon ha fatto delle promesse e per forza di cose le deve mantenere, un'azienda del genere se annuncia un certo tipo di prodotto è perchè ha già posto le basi tecnologiche del suo sviluppo, non credo proprio che facciano annunci azzardati per poi accorgesi di problemi imprevisti . . . . Arriveranno in ritardo ma meglio che mai. 
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user186828 | inviato il 25 Febbraio 2020 ore 10:58
E che la smettano di vendere gli obiettivi non-L senza custodia e paraluce, cribbio  |
| inviato il 25 Febbraio 2020 ore 11:43
I tempi di sviluppo di un nuovo prodotto sono molto lunghi e spesso possono lievitare in termini non controllabili se alcuni componenti chiave sono in ritardo. Per Canon questo può essere stato un fatto cruciale.
Nel settore della profumeria, che non ha nulla di tecnologico, lo sviluppo di un nuovo prodotto (dal progetto alla commercializzazione) è di 24/30 mesi, per un capo di abbigliamento siamo intorno ai 24 mesi, per una autovettura dai 3 ai 5 anni.
Per una fotocamera non lo so ma potrebbero essere più vicini a quelli di un'autovettura.
Ovviamente l'aggiornamento di un modello ha tempi inferiori rispetto a quelli di un progetto radicalmente nuovo.
L'iPhone arrivò tre anni prima dell'iPad per limiti tecnologici e produttivi... non certo progettuali.
Nonostante le dimensioni di queste multinazionali non sempre tutto funziona fluidamente e Sony in questo campo ha una storia di insuccessi lunghissima. Che il processore abbia ritardato Canon è credibile, cambiare tutta la progettazione di un prodotto con un approvvigionamento esterno per un problema interno, non è banale come può apparire. |
| inviato il 25 Febbraio 2020 ore 11:45
“ E che la smettano di vendere gli obiettivi non-L senza custodia e paraluce, cribbio „ . . . a tal proposito penso di averne comprati parecchi di paraluce per le ottiche canon non L, e per fortuna che i paraluce delle ottiche + recenti sono di buona fattura. |
| inviato il 25 Febbraio 2020 ore 12:07
Filo63, mi trovi d'accordo con le tue valutazioni, per fare un paragone nel settore delle costruzioni meccaniche (dove ci lavoro da 40 anni) quando si sviluppa una macchina di nuova concezione ci sono aspetti che puoi ricavare da tecnologie consolidate, mentre altri sui quali vuoi innovare e magari hai pure idee chiare ma ti manca il fornitore che ti supporta in certi accessori/componenti oppure non riesce a costruirti il componente con le tolleranze richieste, tutto per dire che le fasi di sviluppo di un prodotto nuovo può trovare diverse difficoltà non ultime i vincoli di brevetti di terze parti che non puoi utilizzare.
“ Per una fotocamera non lo so ma potrebbero essere più vicini a quelli di un'autovettura.
Ovviamente l'aggiornamento di un modello ha tempi inferiori rispetto a quelli di un progetto radicalmente nuovo „ . . . certamente l'aggiornamento di un modello tecnologico consolidato è agevolato dal fatto che le variabili in gioco sono poche ed è difficile sbagliare. Mentre per i tempi di sviluppo del nuovo uno o due anni scorrono velocemente, sono il minimo indispensabile per un qualsiasi impianto dell'industria metalmeccanica figuriamoci in un settore ad alto contenuto tecnologico come le fotocamere digital. |
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