| inviato il 09 Febbraio 2020 ore 23:19
“ non si può dimenticare quello che, sostanzialmente, richiama spesso Matteo Groppi: ovvero che più o meno inevitabilmente ci confrontiamo con l'idea di arte concettuale. „ credere che una cosa esista solo perché l'hai definita si chiama "pensiero magico". “ Dirò una cosa banale ma secondo me il valore “artistico” dovrebbe essere eventualmente attribuito a chi ha programmato e disegnato quelle schermate. Non riesco a cogliere il valore aggiunto di averle “fotografate” ... „ non avrai mai solo macchine programmate. quello che hai già é un ibrido tra uomo e macchina. Il vecchio uomo é giá estinto , ormai i connessi sono 5 miliardi. Homo Sapiens é una specie in via di estinzione. Tutto quello che sapete sull' umanitá e la sua arte é inutile. Parla di una specie estinta. il valore di quelle fotografie sta appunto nel rovesciamento del rapporto tra programmatore ed utilizzatore. Utilizzatore che deraglia e non "riceve passivamente l'immagine" ma interviene e la fotografa. Instaurando un nuovo strato di iterazione, non previsto a priori. |
| inviato il 09 Febbraio 2020 ore 23:26
“ credere che una cosa esista solo perché l'hai definita si chiama "pensiero magico" „ A volte credi che una cosa esista perché esiste. Lo smartphone non c'era, oggi c'è. Se è pensiero magico non saprei. Nell'arte contemporanea, se non ci accorgiamo che da decenni l'idea a monte prevale sull'esecuzione della medesima, e che questo abbia contraddistinto artisti di grande rilievo (riconosciuto: io non sono un critico d'arte), credo non serva troppo discutere |
| inviato il 09 Febbraio 2020 ore 23:32
Anche Erik Johansson (un genio) si definisce fotografo: www.erikjo.com C'è da meditarci su. |
user1856 | inviato il 09 Febbraio 2020 ore 23:35
Non solo: si definisce fotografo E visual artist. E ci sta tutto. |
| inviato il 10 Febbraio 2020 ore 0:00
"Surreal Photography" mi sembra affermazione chiarissima. |
user90373 | inviato il 10 Febbraio 2020 ore 8:17
Non oso pensare quando di tutta questa "sopra-realtà" potremo fare il rendering 3D e stamparlo con una stampante tridimensionale. In base all'estensione di uno stesso file avremo *.JPG=una foto, *.SCP=una scultura, *.PLC=un plastico. Essendo artista, quindi poliedrico per autonomasia, logico pensare che l'estensione sarà scelta in base a ciò che sentirò di essere in quel momento, fotografo, scultore o geometra che sia. Il prodotto però sarà sempre lo stesso e non interpretabile soggettivamente senza contestualizzarlo all'interno dell'estensione nativa. P.S. Però, pensandoci bene, se la appendo ad un muro sarà vista come foto, su di un piedistallo come scultura, sopra ad un tavolo al centro della stanza protetta da una teca in vetro diventerà un plastico. |
| inviato il 10 Febbraio 2020 ore 9:35
Bah.. e' diverso tempo che lavoro con stampanti 3d. Si realizzano oggetti 3d particolari. C'e' chi ha prodotto statue di pregio. Per esempio ho fotografato a Losanna il risultato di una ricerca universitaria che "fotografa" una scena con un procedimento molto particolare. In pratica interviene su un blocco di vetro modificandone la densita interna. Questo blocco di vetro poi, una volta illuminato da una sorgente di luce puntiforme, proietta sulle pareti della stanza la fotografia. Una sorta di diapositiva realizzata solo con un blocco di vetro che da scultura tridimensionale diventa proiezione. Ricordo anche molti anni fa, un amico artista torinese, scultore piuttosto quotato. Sosteneva che le sue sculture (figure umane) non andassero osservate come statue. Ma dovessero essere viste in una stanza buia, con l'ausilio di una torcia elettrica. La vera opera d'arte , sosteneva, e' l'ombra che queste statue proiettavano sui muri. |
user90373 | inviato il 10 Febbraio 2020 ore 10:01
@ Salt Contaminazioni tra tecnologia, sperimentazione ed arte. Il futuro è questo, lo subirò senza però trovarlo entusiasmante. Una buona fetta di polenta abbrustolita mi aiuterà a superare i momenti più indigesti. |
| inviato il 10 Febbraio 2020 ore 10:08
la polenta e' ottima, certamente. Ma, una volta raggiunta la perfezione nel cucinare il piatto di polenta, bisogna andare oltre… crescere. Si inizia un percorso che forse ti portera' in regioni inesplorate. |
user90373 | inviato il 10 Febbraio 2020 ore 10:10
“ @ Salt la polenta e' ottima, certamente. Ma, una volta raggiunta la perfezione nel cucinare il piatto di polenta, bisogna andare oltre… „ + una fetta di formaggio di malga. Poi c'è il salame, un bicchiere di vino, la buona compagnia .......... che non dirà mai "bisogna", al massimo "se vuoi". |
| inviato il 10 Febbraio 2020 ore 10:12
e tu vorresti?... no, perche' qualche miliardo di esseri su questa palletta, pare cerchino altro. |
| inviato il 10 Febbraio 2020 ore 10:14
Ettore.. lo hanno già fatto altri e moltoooo bene. Ci sei nato dentro. Ci vivi dentro tutti i giorni. Ed è per questo che non puoi averne consapevolezza. La realtà virtuale ti sembra realtà reale.. perché è l'unica realtà che hai a disposizione. |
| inviato il 10 Febbraio 2020 ore 10:18
“ La realtà virtuale ti sembra realtà reale.. perché è l'unica realtà che hai a disposizione. „ ne discutevo proprio ieri con un amico tedesco. E' l'unica realta' che hai a disposizione, se ti limiti all'empirico. Se tenti di riportare il tutto ad un esempio pratico. Viceversa , se lo affronti da un punto di vista piu speculativo, utilizzando strumenti piu sofisticati, come logica e retorica forse puoi ottenere punti di vista piu imparziali. |
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