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Virtual photography


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avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 20:07

Pazienza Ettore, gusti....io la vedo così ;-)

user1856
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inviato il 09 Febbraio 2020 ore 20:07

Se La Chapelle non è un fotografo, sinceramente, ho poco da aggiungere alla discussione... Io lo sono certamente meno e idem tutti quelli che apprezzo e che mi interessano.

L'unica cosa è un piccolo appunto: se fotografia è scrivere con la luce, nessuno realmente lo fa.
Quindi nessuno fotografa se fossimo precisi e pignoli.

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 20:31

Secondo me, come spesso avviene, ci si incarta sulle definizioni: non nel senso che non siano importanti (in genere lo sono), ma nel senso di quel che poi determinano in termini di valutazione e giudizio.

Una cosa è definire se e cosa è fotografia (e per me personalmente la Treccani basta e avanza).
Un'altra cosa è definire che ci sono cose border line, che è normale (anzi auspicabile in chiave artistica) un fotografo pratichi.
Un'altra cosa ancora è parlare di opere le quali, probabilmente anche per chi le ha prodotte, inquadrarle come fotografie o meno potrebbe essere poco sensato, utile o necessario.

Cosa che in ogni altra forma d'arte pare essere del tutto normale del resto.
Anzi, mi pare che in molti casi, a differenza della fotografia dove si desidera ardentemente avere le stimmate di "fotografo", non ci sia una analoga ansia di essere definiti "pittori" o cose del genere.

Poi ci sono la qualità e il valore delle fotografie, semifotografie, nonfotografie, che sono un'altra faccenda ancora: si possono fare fotografie di grande valore o valore zero, si possono creare "opere" di grande valore o valore zero.

PS: prendendo spunto da LaChapelle che è stato chiamato in causa...
Credo che definirlo fotografo sia un fatto (lo dice anche Wikipedia Cool ).
Ma se anche ci fossero dubbi o distinguo. Se anche, per semplice originalità, lui mai dichiarasse "non mi considero un fotografo", cosa cambierebbe nella valutazione delle sue opere?

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 20:39

Io non credo che la mia opinione o quella di chiunque qui su cosa sia o non sia fotografia sia sensata, LaChapelle è definito fotografo, piace o non piace è un altro discorso comunque concordo con Francesco

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 20:54

La fotografia è ,oltre a documentazione, anche una forma d'arte.
Nell'arte poi ci sono casi "border line", come scrive il buon Francesco Merenda, che definisco "arte degenerata".
Pensiamo a quanta strada (in discesa) è stata fatta da Caravaggio alla "merda d'autore" di Manzoni, oppure da Guttuso alle "Tele" di Fontana.
Poi per carità, ognuno, i critici, i vari soloni, potranno osannare tali personaggi, ma io no.
E con questo mi ricollego al tema, credo che fotografare qualcosa d'inesistente, immaginario, irreale, appartenga a queste forme di degenerazione.
Credo che sia un pò come dire......: oggi ho fotografato un alieno....e tutti.....ooohhhh!

user33434
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inviato il 09 Febbraio 2020 ore 21:06

Un'altra cosa è definire che ci sono cose border line, che è normale (anzi auspicabile in chiave artistica) un fotografo pratichi.
Un'altra cosa ancora è parlare di opere le quali, probabilmente anche per chi le ha prodotte, inquadrarle come fotografie o meno potrebbe essere poco sensato, utile o necessario.

Concordo che sia borderline ma non concordo sul fatto che non ci tocchi dare una collocazione, non possiamo pretendere che sia precisa o vera ma mentalmente ognuno di noi si è fatto un'idea se includere o meno questa cosa in un ambito fotografico. Credo che l'ago della nostra bilancia mentale non sta mai precisamente nel mezzo.
Se anche, per semplice originalità, lui mai dichiarasse "non mi considero un fotografo", cosa cambierebbe nella valutazione delle sue opere?

Non credo cambierebbe nulla per lo stesso motivo cui facevo riferimento sopra. Tendiamo più o meno tutti a definire quella di Chapelle Fotografia, da lì non si scappa.

@Francesco Fontana Sono talmente in disaccordo con te che non saprei neanche da dove cominciare quindi rinuncio Sorriso

user1856
avatar
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 21:38

E con questo mi ricollego al tema, credo che fotografare qualcosa d'inesistente, immaginario, irreale, appartenga a queste forme di degenerazione.


Praticamente tutto è degenerato già dai tempi della pellicola.
Tutta la fotografia surrealista e astratta è degenerata.
Tutta la fotografia con bassa PDC o con viraggi o in bianco e nero è degenerata.
Gran parte della fotografia commerciale lo è.
Quella fatta al meglio, certamente sì.

Se lo è LaChapelle solo perche usa gelatine sui flash e si avvale di scenografie pensate a priori, chi non lo è?
Fontana ha colori irreali.
È degenerato.
Man Ray non ne parliamo.
McCurry neanche da citare...
Salgado lasciamo perdere.
Non parliamo poi degli still-lifeisti: tutti degenerato da sempre.

Bene, è un punto di vista interessante.
Mi pongo però una domanda: se tutti sono degenerati, allora la norma (statistica) è questa.
Ha quindi senso considerarli in tal modo?
O sono loro normali appunto e la nostra visione della fotografia è semplicemente molto diversa da ciò che è comunemente prassi?





user1856
avatar
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 21:45

Un'altra cosa è definire che ci sono cose border line, che è normale (anzi auspicabile in chiave artistica) un fotografo pratichi.


Certo, stracondivisibile Francesco!

Mi domando però come sia considerato borderline usare gelatine su luci e flash e mettere in posa dei modelli su ambientazioni create a priori?
Perché LaChapelle questo fa.

Manco ripulisci le imperfezioni... È proprio old style come approccio...

Invece se leggo cose del genere:

Mentre i lavori Lachapelle mi sembrano più il prodotto di un esperto di grafica che di fotografia e, pertanto, non lo considero un fotografo.


Significa solo ignorare come opera e in che modo.
A quel punto ogni macro o ogni foto costruita non è fotografia da questo punto di vista.
Quando assumi costumisti o scenografi e il risultato viene considerato degenerato allora vuol dire che tutto il cinema lo è.
Tranne forse i filmini amatoriali...

user90373
avatar
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 21:46

Leggevo:- "Ogni arte eccelle in quello che ha di più specifico, ma il suo potere si indebolisce appena cerca di operare al di là delle frontiere della sua specificità.".
Ma quali saranno mai le specificità della fotografia oggi?
Ad ogni buon conto credo esistano, come entità distinte pur in un fluire continuo, la montagna, la sorgente montana, il ruscello, il torrente, il fiume, la foce, il mare.
Ora in fotografia sembra che, causa la "memoria dell'acqua", il mare sia la montagna e viceversa e che acqua dolce o salata sempre acqua sia.

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 21:48

Concordo che sia borderline ma non concordo sul fatto che non ci tocchi dare una collocazione, non possiamo pretendere che sia precisa o vera ma mentalmente ognuno di noi si è fatto un'idea se includere o meno questa cosa in un ambito fotografico


Sono normalmente in linea con quanto scrivi (che apprezzo) Mauro e anche qui non dissento.
Non intendevo infatti togliere il senso di una collocazione con quanto ho scritto: solo esprimere un punto di osservazione, che poi non inficia in alcun modo la collocazione che possiamo attribuire a un'opera.
Diciamo che anche a me piace definire se una cosa è fotografia o meno. Ma che non è un punto poi troppo rilevante per fare un investimento per esempio, mettendomi una cosa in casa.

Nota: mi riferisco a quanto osservo e amo. Per quanto riguarda quel che mi piace fare (che nulla ha a che fare con l'arte).... beh quello è sicuramente fotografia Sorriso

Nell'arte poi ci sono casi "border line", come scrive il buon Francesco Merenda, che definisco "arte degenerata".


Franco... Ognuno ha il suo pensiero ed è giusto e legittimo.
Ma vista l'evocazione di questa definizione, sinceramente sceglierei altro ;-)

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 21:49

Mi domando però come sia considerato borderline usare gelatine su luci e flash e mettere in posa dei modelli su ambientazioni create a priori?
Perché LaChapelle questo fa.


Cos, certo io non lo considero border line.
E come ho detto, considero LaChapelle un fotografo ;-)

Che peralotro non mi sembra storicamente in discussione...

user1856
avatar
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 21:54

Sì sì avevo compreso il tuo pensiero!

PS e OT: l'autore in questione ci tiene parecchio a definire i suoi lavori come puramente fotografici.
Anche nei BTS girati.

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 22:07

Ma vista l'evocazione di questa definizione, sinceramente sceglierei altro ;-)


Cambio per i più sensibili: "Arte decaduta o decadente", le parole cambiano ma il senso rimane ;-).

user1856
avatar
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 22:12

Arte epica più che altro.
Un uso e una conoscenza della luce magistrale che pochi possono vantare.
Scatti che escono dalla macchina senza bisogno praticamente di nulla.
Idee e messaggi potenti.
Fotografie che fossero a livello personale considerabili come non belle, sarebbero comunque buone.

Se questa è decadenza ben venga: fossero tutte così le fotografie sarebbe gioia per gli occhi e per gli animi.

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2020 ore 22:17

Secondo me, parlando di contemporaneità, non si può dimenticare quello che, sostanzialmente, richiama spesso Matteo Groppi: ovvero che più o meno inevitabilmente ci confrontiamo con l'idea di arte concettuale.

Non nel senso di famola strana, ma nell'accezione più originale. Ed è quindi normale che i valori e l'approccio non possano essere gli stessi che è facile adottare con l'arte classica.

Che a qualcuno possa parere decadenza ci sta è sempre successo: anche il David di Donatello fu visto così.
Ma credo significhi perdere opportunità...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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