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Virtual photography


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user33434
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inviato il 08 Febbraio 2020 ore 9:44

Perché voler inventare il nuovo prendendo del vecchio e dandogli un altro nome?!?!

Ho difficoltà a ricordare momenti della storia dell'arte in cui non sia successo, le rivoluzioni sono davvero pochissime. La creatività si sviluppa sempre appoggiando uno strato nuovo (il concept o l'idea) su qualcosa che già esiste.

E perché, secondo voi..
quando uscite di casa a fotografare,
cosa state facendo ?!?!!!

OT Felix ti riferisci alla teoria della simulazione di Bostrom? Nonostante la premessa sia fallace a mio modestissimo parere e la teoria sia indimostrabile, cerco di evitare di pensarci troppo. E' angosciante.

@Ettore Non credo che il mezzo non conti ma vedo un problema che non credo sia negabile. I mezzi stanno prendendo il controllo, quella che stiamo vedendo è una dittatura del mezzo la cui natura prende il sopravvento sul fine e sull'intento iniziale. Se le possibilità espressive fornite da un mezzo sono infinite la mente sarà portata ad esplorare il mezzo ignorando qualunque fine si sia intenzionalmente posto.

@Matteo Il problema del diritto d'autore si pone sicuramente in questo caso in modo analogo al cowboy di Prince o al suo progetto sui ritratti di Instagram che non conoscevo. Non entro però nel discorso sul diritto d'autore perché se dico quello che penso mi linciano Sorriso



avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 9:46

Ragazzi ma veramente stiamo parlando ancora di questa cazzata della realta virtuale
Ma siamo fotografi o grafici?

Ci siamo fatti 2 balle cosi sul fatto di cambiare il cielo con luminar e poi mi devo sorbire tutto questo.

Dai torniamo alla normalità
E vaffa. Nculo alla R,V,

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 9:51

Sono opinioni e scelte, come dicevo non vedo qualcosa di così interessante fatto dal ragazzo citato, ma ci sono molte cose da dire e come dimostrato qualcuno si sa spingere oltre con qualcosa di serio e valido.
In ogni caso il nuovo poggia sempre sul vecchio, sarebbe assurdo non farlo e alla fine quasi impossibile

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 10:09

tutto ciò di cui sopra ci renderà migliori come uomini o solo come esseri alla mercè dei mezzi?.


e' chiaro che sono vere entrambe le ipotesi.
Sta all'uomo gestire e decidere…

La clava serve per proteggersi meglio dalle fiere o per aggredire il tuo simile?

user33434
avatar
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 10:53

Ragazzi ma veramente stiamo parlando ancora di questa cazzata della realta virtuale
Ma siamo fotografi o grafici?

Ci siamo fatti 2 balle cosi sul fatto di cambiare il cielo con luminar e poi mi devo sorbire tutto questo.

Se hai già le idee chiare e la discussione credi non possa muovere il tuo punto di vista non hai l'obbligo di sorbirti nulla ;-)

Altro link su Digitalrev che si poneva 3 anni fa le stesse domande digitalrev.com/2016/05/09/virtual-photography-is-this-a-thing-now/

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 11:28

Mauro hai perfettamente ragione
Non ho motivo di continuare questa discussione.


avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 11:46

Ma rimani lo stesso..ti perdoniamo. ;-)

user90373
avatar
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 12:12

@ Mauro Sansivero
Se hai già le idee chiare e la discussione credi non possa muovere il tuo punto di vista non hai l'obbligo di sorbirti nulla


Sono rientrato da "fuori" per il pranzo, vero.

Non molto tempo fa ipotizzai il concetto filosofico di "pluralità del pensiero unico", in soldoni significa che all'interno di un modello vincente si possono esprimere tutti i pareri che vogliamo , ma guai ad andare contro detto modello che, in quanto "vincente", vien ritenuto giusto.

avatarsupporter
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 12:23

Era prevedibile che in un thread come questo si generasse la solita confusione che deriva dal termine "fotografia".
Come ripeto spesso, lo si può intendere in tre modi: come l'azione del fotografare, come prodotto/risultato (la foto) o come tecnologia delle fotocamere.
Lasciando perdere l'ultima interpretazione, quella dei collezionisti di tecnologia , chi vive la "fotografia" come azione per viaggiare, passeggiare, vedere il territorio o incontrare le persone, inorridisce all'idea di non uscire da casa per stare in mondo virtuale.
Si tratta però di esperienze personali che sono elementi secondari per gli osservatori.
Basta, infatti, avere un minimo di apertura mentale per comprendere come le sensazioni emotive e le esperienze di vita dell'autore siano del tutto secondarie, per gli osservatori, rispetto alla funzione comunicativa del risultato (la foto come immagine pubblicata).
In altri termini se vedo una foto, non mi interessa sapere se l'autore ha fatto uno sforzo enorme per ottenerla oppure se è andato a letto con la modella prima o dopo lo scatto. Sono fatti suoi.
Come fruitore, mi interessa solo cosa suscita in me che guardo.
Se non suscita nulla, passo alla prossima.

Bisogna ammettere che di questi ultimi tempi le cose stanno cambiando proprio grazie ai social: alcuni autori puntano a costruirsi un personaggio usando le foto del proprio lifestyle, allo scopo di superare la scarsa popolarità comunicativa della produzione fotografica...ma questa è tutta un'altra storia e andremmo OT.

Ruff citato da Matteo è un buon esempio di come sia utilizzabile la destrutturazione delle immagini (Nudes, Jpegs), per tagliare il rapporto con l'originale. Ruff, usava fotogrammi di film porno reperiti sul web, modificati (mosso, colori, risoluzione...) per montare i suoi nudes. E' un fotografo che studio da tempo e l'avrei stimato ancora di più se avesse prodotto lui i video o le foto di partenza, ma in fondo il suo scopo non era tanto la fedeltà alla realtà, quanto al contrario la distruzione di questo rapporto.

In questo thread, invece, stiamo discutendo se sia ammissibile esattamente il contrario: prendere un sistema digitale realizzato da altri per uno scopo preciso (es.: giocare), nel quale è rappresentato un mondo realistico, manovrare i parametri disponibili (personaggi, posizione camera...), fare uno screenshot e poi spacciarlo come una foto propria.
In questo caso non c'è nessuna destrutturazione: si capisce benissimo da dove è stata presa l'immagine.
Non c'è nessun valore aggiunto a quello che avevano già messo i programmatori.
Questa secondo me è parassitismo (oltre che violazione del copyright).

Diverso sarebbe se l'ambiente digitale fosse stato realizzato apposta per fotografi digitali, non per giocatori di videogames.
Posso facilmente immaginare un futuro in cui si possano comprare viaggi o set di VR e, pagando il dovuto, parametrizzare tutta la scena, fare la foto e poi pubblicarla come propria. In fondo, già ora c'è il contributo di altri nei jpeg che escono dalla fotocamera (penso a chi ha progettato i picture style).

Ad esempio, se uno si prende la licenza di un game engine o 3d modeler, si fa il suo modello digitale di mondo, ci mette le sue texture (magari prese da foto), i suoi personaggi 3D e magari qualche modello comprato con licenza di riuso, monta tutto e fa uno screenshot che risulta indistinguibile dalla realtà ...perchè non dovrebbe? Mica sta facendo reportage!
Ricordo che stiamo parlando di fotografia come risultato, non di fotografia come azione tradizionale del fotografare.
Sono due cose slegate, soprattutto dopo l'avvento di digitale.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 12:30

Ettore, ma di quale modello parliamo?

Se accettiamo il fatto che l'uomo tragga vantaggio dall'indossare scarpe, non vedo perche' non dovremmo accettare il vantaggio di una realta' aumentata.

Il fatto che attraverso un oggetto comune come un paio di occhiali, si possa interagire con un oggetto posto in una vetrina e, senza contatto fisico, conoscere alcune caratteristiche dell'oggetto stesso (per esempio la sua scheda nutrizionale) si riassume in una maggiore conoscenza.

E' lo sviluppo, attraverso un mezzo fisico, di una sensibilita' aumentata. Lo sviluppo della capacita' di leggere certe caratteristiche.

Una sorta di divinazione pratica ed efficiente che ci consente di vedere di piu'.

Io lo intendo come un progresso..

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 12:55

Bella questa divisione fra cultura e visione molto limitata di tipo primitivo neanderthaliano.
Succede pero' che quando si domanda della fotografia di Ghirri mancano le parole e allora la risposta sul senso del fotografare, la puo' fornire tranquillamente qualche altro, inviando un messaggio dal giorno dopo.
Non sono un professionista è uno dei must ,fotografo per divertimento
e allora invece che andare il giro per la bassa padana,arrivando fino al passo Giau o lo Stokksness,farà parte di un progetto piu' evoluto, aprire un modulo con un paesaggio molto piu' reale, di qualcosa che potrebbe essere,in qualche dove e non è stato mai,senza toccarlo,ma non interessa.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 13:09

Caputo:


la modernita' sovrasta l'eterno e la postmodernita' ingabbia e costringe il tempo.
Il futuro pero' , ancor prima di avvenire, racchiude il suo senso.

user90373
avatar
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 13:12

@ Salt
Una sorta di divinazione pratica ed efficiente che ci consente di vedere di piu'.

Purtroppo tolti gli apparati ci accorgiamo di non vedere più nemmeno quello che prima vedavamo, una sotra di miopia culturale a favore di un aumentato sovraccarico di nozioni.

Poi c'è un'altra cosa che mi scassa oltremodo:
@ Motofoto
In altri termini se vedo una foto, non mi interessa sapere se l'autore ha fatto uno sforzo enorme per ottenerla oppure se è andato a letto con la modella prima o dopo lo scatto. Sono fatti suoi.
Come fruitore, mi interessa solo cosa suscita in me che guardo.
Se non suscita nulla, passo alla prossima.

Come la mettiamo con:- "bisogna contestualizzare prima di esprimere un parere."?
Da parte mia se presento qualcosa cerco di spiegare le ragioni del perchè, come, dove e quando, poi sarà l'osservatore a trarne le dovute conclusioni soggettive.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 13:15

Posso facilmente immaginare un futuro in cui si possano comprare viaggi o set di VR e, pagando il dovuto, parametrizzare tutta la scena, fare la foto e poi pubblicarla come propria.


ho partecipato ad una discussione su una ipotesi di plagio. Dove si contestava al fotografo di aver scattato un panorama nel medesimo punto e con simile inquadratura. Ma soprattutto si contestava il fatto di aver ricostruito illuminazione e nuvole in post processo.

Questo per dimostrare che nulla in fotografia puo' essere definito strettamente reale.
Non voglio riaprire la questione sottostante. Mi preme solo rimarcare come la generazione artificiale di fotografie non sia nata oggi.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2020 ore 13:18

Purtroppo tolti gli apparati ci accorgiamo di non vedere più nemmeno quello che prima vedavamo.


mah, forse si tratta di evoluzione. Estremizzando... Oggi nessuno di noi e' in grado di apprezzare l'acqua di una pozzanghera. Migliaia di anni fa era considerata un ottima occasione per dissetarsi.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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