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l'umano è forma universale?


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avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2020 ore 18:50

Ma poi come ci escono da quella nave e come si muovono sui vari pianeti che esplorano?

Come "forma" esteriore vedo meglio quella di altri invertebrati dotati di esoscheletro, ma i cui antenati avevano un cervello simile a quello del polpo

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2020 ore 18:59

Ma poi come ci escono da quella nave e come si muovono sui vari pianeti che esplorano?

dentro una tuta con soluzione salina, ovvio.
tra l'altro sarebbero avantaggiati per eventuaili iperaccelerazioni rispetto all'umano dentro la tuta con aria.

e non è che cercano alberi, cercano mari per togliersi la tuta... :-P

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2020 ore 19:34

dentro una tuta con soluzione salina, ovvio.

Ma è proprio questo il problema: se già devono sopportare tutto il proprio peso, a differenza di quanto avverrebbe in mare (ti ricordo che non hanno uno scheletro di sostegno), gli aggiungi anche quello della tuta e della soluzione?
Dubito che una specie, per quanto intelligente sia, possa progettare la conquista dello spazio se non è mai riuscita a conquistare la terraferma; poi, per carità, potrebbe essersi costruita degli esoscheletri robottizzati come quelli dei film di fantascienza, ma non mi convince l'idea che l'evoluzione di quella specie non abbia già compreso l'uscita dal mare "prima" della formazione di un'intelligenza superiore.

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2020 ore 19:52

sinceramente, se mi spieghi meglio il problema...
non ho capito dove lo trovi.
ma tu dentro la tuta non ci metti l'aria?
loro non possono metterci l'acqua?Eeeek!!! perchè?

avatarjunior
inviato il 03 Febbraio 2020 ore 20:03

Penso che dica che una sorta di medusone che vive in acqua, quindi a "gravità ridotta", non avrà sicuramente sufficiente forza per muoversi fuori dall'acqua (anche se dentro una tuta piena d'acqua).
L'uomo mette l'aria nella tuta, ma per respirare e per rimanere isolato termicamente. Poi si muove con le sue gambe

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2020 ore 20:04

Ooo
“ Ma poi come ci escono da quella nave e come si muovono sui vari pianeti che esplorano? ?

dentro una tuta con soluzione salina, ovvio.


E qui siamo passati agli alieni cattivi di Indipendence Day MrGreenMrGreenMrGreen




avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2020 ore 20:04

ma non capisco perchè deve mettercela lui la forza.

ormai anche noi abbiamo le tute esoscheletro che ti fanno diventare Hulk.

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2020 ore 20:15

E' credibile una civilta' che maturi una tecnologia sott'acqua? Fondere i metalli penso sia la base e non e' facile scoprire e gestire il fuoco in acqua.
Forse non per una civilta' tecnologicamente avanzata ma per quella primitiva di eventuale origine penso proprio sia impossibile... o no?

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2020 ore 20:27

Fondere i metalli penso sia la base e non e' facile scoprire e gestire il fuoco in acqua.

non è detto.
lo step + importante potrebbe essere proprio la creazione di un sistema informatico, il quale poi potrebbe essere impiegato per la costruzione di robot che fuori dall'acqua fondono metalli.

e i computer sono fondamentalmente transizione elettrica e memoria per le quali non è necessario il metallo.

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2020 ore 22:33

Non so, per come la vedo io le specie più "agguerrite", sia come possibilità fisiche che di intelligenza, nascono all'interno di gruppi che hanno sempre partecipato alla corsa per conquistare nuove nicchie ecologiche e nuovi ambienti; trovo bizzarra l'idea che organismi che in tutta la loro evoluzione non hanno modificato più di tanto la propria nicchia ecologica e non hanno mai esplorato ambienti molto diversi, possano improvvisamente conquistare un intero pianeta e proiettarsi alla conquista dell'universo, anche perché generalmente si tratta di organismi con un alto grado di specializzazione, si sono evoluti per fare molto bene una cosa, ma solo quella; in genere si sono sempre dimostrati i meno adatti ad affrontare e superare i cambiamenti (e probabilmente persino a pensarli)

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2020 ore 22:42


avatarsenior
inviato il 04 Febbraio 2020 ore 8:29

Ooo, che il polpo abbia un'intelligenza superiore a quella di molti altri animali è noto da tempo, ma per molti aspetti sembrerebbe essere un organismo al vertice di un percorso di estrema specializzazione, l'esatto contrario dell'apertura verso nuove prospettive. Da un punto di vista evolutivo dobbiamo considerare l'intelligenza come UNO degli elementi, non l'unico, che concorrono a definire le potenzialità future di una specie.
Un organismo che da centinaia di milioni di anni va affinando le tecniche di sfruttamento di un'unica nicchia ecologica appartenente ad un unico ecosistema, ha imboccato un percorso evolutivo che forse lo pone al vertice di quel ristretto campo, ma lo ha reso anche molto meno adattabile ai cambiamenti e quindi anche alla colonizzazione di ambienti differenti.
Ci sono studi che sembrano dimostrare un elevato grado di intelligenza (rapportato a quello dei rettili attuali) in parecchie specie di dinosauri che, tuttavia, erano fortemente specializzate e si sono estinte, al contrario di altri rettili meno intelligenti (all'epoca) ma più duttili ed opportunisti; rettili che avevano imparato a fare i "turni di notte" ad esempio, cioè si erano adattati a variazioni nella propria nicchia ecologica che contemplavano anche l'opportunità di uscire dalle tane prevalentemente nelle ore notturne, grazie a rudimentali sistemi di termoregolazione della temperatura corporea, e proteggersi forse da alcune delle cause di estinzione (eccessiva emissione di radiazione solare).
Insomma, non è detto che un organismo più intelligente di altri abbia maggiori possibilità di diventare "padrone del mondo", è più importante una maggior duttilità complessiva, che tenga conto anche di una maggior adattabilità fisica e fisiologica; nel polpo non vedo questo tipo di adattabilità.

avatarsenior
inviato il 04 Febbraio 2020 ore 10:04

Insomma, non è detto che un organismo più intelligente di altri abbia maggiori possibilità di diventare "padrone del mondo", è più importante una maggior duttilità complessiva, che tenga conto anche di una maggior adattabilità fisica e fisiologica; nel polpo non vedo questo tipo di adattabilità.


è un ragionamento che condivido nella maggior parte.
ma il potenziale è sempre in agguato.
l'antenato della balena aveva una struttura scheletrica come molti altri.



oggi una balena stesa su una spiaggia non saprebbe nemmeno alzare la testa o aprire la bocca, avendo un'apparato muscoloscheletrico estremamente sottodimensionato per poter vivere a terra. Eppure nell'evoluzione potrebbe essere possibile anche la riconversione.
Non sappiamo se quel durissimo osso di seppia o il "becco" del polpo, potrebbero essere l'inizio per la creazione di un endoscheletro in una possibile evoluzione a terra.

avatarsenior
inviato il 04 Febbraio 2020 ore 12:22

Allora,
riprendiamo un po' il discorso.
L'umano/umanoide è forma di successo.

un'altra forma potrebbe essere quella del TESTA/DITA, vedi evoluzione di qualcosa che somiglia ad un cefalopode. Per sussistere necessita d'essere immerso in una soluzione.

intravedete qualcos'altro?
un pluriproboscidato per es. non potrebbe mantenere le 4 zampe come un elefante e generare due belle probosci che agli estreme hanno un miglioramento dell'azione prensile?
Lo sdoppiamento dei nasi è cosa documentata nei cani.

Non potrebbe così esserci un alieno tecnologico su 4 arti, con le appendici lavoratrici che partono dalla testa al posto di partire dalle spalle?

avatarsenior
inviato il 04 Febbraio 2020 ore 17:39

L'idea di un alieno quadrupede con appendici libere e prensili che non partano necessariamente dalle spalle non è da scartare, anche perché l'idea stessa di cosa siano "spalle" e "testa" potrebbe essere messa a dura prova se riuscissimo a sbarcare su altri mondi.
Pensare che questo ipotetico organismo abbia una qualche struttura scheletrica mi suona effettivamente meglio; non è detto che anatomicamente questo scheletro, o la posizione e forma degli arti, degli organi interni ecc. debba ricalcare un modello umanoide, ma solo che risponda in modo almeno altrettanto efficiente (se non di più) ad una serie di sollecitazioni e stimoli ambientali diversificati (la maggior parte dei quali non sarebbe "fisicamente" molto dissimile da quelli che agiscono sulla Terra).

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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