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Riflessioni fotografiche


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avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2020 ore 23:23



Mi fa piacere condividere questo bel video e le mie riflessioni su quanto esposto.

Per approfondire un attimo il discorso prezzi. Il prezzo non lo fa il fotografo e non lo fa il cliente. Il prezzo lo fa il rapporto tra domanda e offerta. Ad oggi l'offerta di fotografie é spropositata rispetto alla domanda e, problema ancor maggiore, la domanda é una domanda inconsapevole, incapace di apprezzare una buona foto distinguendola da una porcheria.
Questo determina un deprezzamento medio dei compensi del professionista medio. É cambiato inoltre il modo in cui le persone fruiscono non solo delle immagini, ma anche degli altri beni e della vita in genere. Da un godimento consapevole e presente si é passati ad una distratta bulimia, cosí che chi guarda una foto la osserva sí e no per 1 secondo prima di passare alla seguente (idem dicasi per cibo, musica, film, fidanzati e fidanzate et cetera). Di conseguenza anche il ruolo demandato alle immagini dai clienti é cambiato e si basa anzitutto sulla presenza (possibilmente in tempo reale) sui social (non importa se le foto fanno schifo, basta che ci siano) e in secondo luogo su un "effetto wow" spesso di cattivo gusto, ma che serve solo a rapire per qualche istante in più l'attenzione di un distratto e annoiato fruitore di immagini.
Dal discorso deprezzamento restano ovviamente esclusi professionisti particolarmente riconosciuti e ambiti molto specialistici.
Per la questione fotoritocco, essa é un componente fondamentale del lavoro in molti studi fotografici, che hanno personale e postazioni dedicate espressamente a quello. Ovviamente la prospettiva é diversa rispetto al singolo fotografo che si arrabatta da solo, ma, sebbene resti valido l'assunto che "migliore é la foto in partenza, meglio é", la post produzione anche spinta e articolata fa parte del processo di lavoro del professionista fotografo che lavori in studi adeguati e non solo dell'amatore appassionato.
Concludo per completezza segnalando che non tutto il lavoro del fotografo avviene su commissione. In taluni casi il fotografo sviluppa un progetto fotografico e dopo lo propone in vendita al miglior offerente o ne crea un prodotto d'arte destinato ad accrescere la propria fama e a diffondere cultura.
Rimane secondo me valido un discorso che riguarda gli appassionati di fotografia. Se uno é appassionato ed é appassionato di fotografia, perché non spendere del tempo in più per fare una buona foto, piuttosto che spenderne meno a fotografare per poi passare molto più tempo al computer? É la fotografia la passione, giusto?

user177356
avatar
inviato il 30 Gennaio 2020 ore 23:33

Mi sa che hai inserito la discussione nell'area sbagliata.

Se uno é appassionato ed é appassionato di fotografia, perché non spendere del tempo in più per fare una buona foto, piuttosto che spenderne meno a fotografare per poi passare molto più tempo al computer? É la fotografia la passione, giusto?


La mia passione è produrre immagini, non fotografare. Quando uso la fotocamera non sto fotografando, sto solo raccogliendo materiale che poi userò per realizzare quello che ho in testa, il grosso del lavoro è in postproduzione.

Non sarò mai abbastanza grato per l'introduzione della fotografia digitale, io la pellicola l'ho sempre detestata. E la maggior parte della mia vita di fotoamatore l'ho fatta nel mondo analogico.

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2020 ore 23:35

Infatti in base a questo tu non sei un fotografo né un fotoamatore, ma qui si parla di fotografi e fotoamatori.
In molti studi fotografici lavorano alla post-produzione persone che non sono fotografi, perché non é quello che piace loro e non é quello che fanno meglio, ma si dedicano al fotoritocco meglio di un fotografo.
Come un tempo c'era chi sviluppava pellicole e stampava in camera oscura e gli piaceva quello ma non fotografare e quindi la sua professione era quella di aprire un laboratorio di sviluppo e stampa.
Basta fare quello che piace.

user177356
avatar
inviato il 30 Gennaio 2020 ore 23:46

Infatti in base a questo tu non sei un fotografo né un fotoamatore

Mi sembra un'affermazione un po' tirata per i capelli.

In molti studi fotografici lavorano alla post-produzione persone che non sono fotografi, perché non é quello che piace loro, ma che si dedicano al fotoritocco meglio di un fotografo.

Io non metterei mai mano ad una foto scattata da altri, però.

Temo di non essermi spiegato, oppure tu non hai capito. Quando scatto una fotografia ho già in mente cosa voglio ottenere attraverso la postproduzione e mi regolo di conseguenza. Come un pittore predispone tela e colori, io raccolgo files di dati che diventeranno le mie immagini. Tranne rari casi, quello che produco è molto lontano dalla realtà che ho percepito al momento dello scatto, perché è la mia realtà che voglio realizzare, non quella raccolta dalla fotocamera.



user177356
avatar
inviato il 30 Gennaio 2020 ore 23:48

penso che il post si rivolga a chi coglie attimi


Che è solo una parte dei fotografi. Gli altri costruiscono immagini (trovo al riguardo molto calzante la distinzione tra taking a photograph e making a photograph ).

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2020 ore 23:53

"La mia passione é produrre immagini, non fotografare" = non sei un fotografo né un fotoamatore, sei un grafico e potresti partire da immagini completamente virtuali.

La percentuale di fotografia reale rispetto alla post produzione (che secondo me é comunque fotografia reale, come lo era tirare i negativi ai tempi della pellicola) varia in base a quello che uno deve o vuole ottenere. E il fotografo che conosce o fa direttamente anche post produzione sa cosa fare in pre in base a quello che potrà/dovrà/vorrà fare in post.

Ma quello che dice chi sei e che mestiere fai é quello che ti PIACE fare.

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2020 ore 23:55

Non necessariamente. Diciamo che la fotografia attuale, ed ovviamente mi riferisco a quella digitale, parte dallo scatto.
Ma lo scatto rappresenta solo uno step della produzione del lavoro complessivo.
Lavoro che si completa e prende forma nella post produzione.

Questo non significa che non sia più fotografia.
Ma diciamo che tutta la parte interpretativa successiva, oggi è più facilmente realizzabile, rispetto ad un tempo.
La post produzione in camera oscura, si è sempre fatta.
Ma generalmente era demandata a figure professionali specializzate.

Oggi, invece, abbiamo la possibilità di controllare tutta la catena produttiva. Dalla ripresa, fino (volendo) all'immagine stampata.

avatarsenior
inviato il 31 Gennaio 2020 ore 0:00

Preciso che non c'é un giusto e uno sbagliato, ma se a uno piace fotografare (fotoamatore) probabilmente gli fará più piacere spendere tempo a fotografare, mentre se a uno piace smanettare al computer probabilmente preferirá passare più tempo a postprodurre.
Ma uno che preferisce smanettare a computer piuttosto che fotografare non é un fotoamatore, é un appassionato di fotoritocco e va benissimo.
Ripeto: un tempo c'era chi sviluppava pellicole e stampava. E c'é anche oggi, l'analogico non é morto! Ma quello non é un fotoamatore, é un appassionato di sviluppo e stampa.
Poi ovviamente c'é chi fa entrambe le cose con piacere, e magari una volta ha più piacere a spendere tempo a fotografare e la volta dopo ha più voglia di passare tempo a postprodurre.
Cosí come, e credo di aver capito cosa intendi, c'é chi, per il proprio modo di lavorare e per il messaggio da trasmettere, vede la fase di scatto come secondaria a e al servizio della fase di post produzione, come parte del processo fotografico per ottenere qualcosa che non sia ottenibile in fase di scatto (perché un conto é scattare in studio dove controlli tutto tu, o quasi, un conto é fotografare delle giraffe al polo nord sotto l'aurora boreale).
Quando invece potresti ottenere lo stesso risultato in fase di scatto, ma decidi di dedicare il tuo tempo a riparare in post produzione, evidentemente la post-produzione piace più dell'atto fotografico o l'atto fotografico é carente di nozioni o tecnica rispetto a quello di post-produzione.
Personalmente abbraccio l'idea che fotografare e post-produrre (o sviluppare, stampare) siano pqrte integrante di un processo fotografico in realtà unitario e che possiede questi due aspetti. E credo che per post-produrre bene bisogna sapere fotografare e che per fotografare bene bisogna sapere cosa sarà possibile fare o si vorrà fare in pp.
Personalmente fotografo tanto e post-produco tanto, ma ogni volta che posso ottenere qualcosa in fase di scatto, mi dedico a quello perché mi piace di più spendere il mio tempo dietro a un pentaprisma che davanti a un monitor.

avatarsenior
inviato il 31 Gennaio 2020 ore 0:01

Oggi, invece, abbiamo la possibilità di controllare tutta la catena produttiva. Dalla ripresa, fino (volendo) all'immagine stampata.


Anche ieri Cool

E se diciamo "oggi di più", teniamo conto che anche oggi sarà ieri un giorno: inutile farsi illusioni ;-)

user177356
avatar
inviato il 31 Gennaio 2020 ore 7:49

Nessunego, io continuo a non capire questo tuo ostracismo lessicale.

Io non preferisco smanettare al computer. Mi piace moltissimo l'atto del "fotografare", inteso come acquisizione dell'immagine mediante la fotocamera. Fotografo quasi esclusivamente architetture e paesaggi urbani, per cui ho soggetti che stanno fermi e che posso studiare a lungo, e che anzi ho studiato prima ancora di trovarmici davanti (o più spesso, sotto).

Nessuna postproduzione può compensare una composizione sbagliata o una luce gestita male al momento dello scatto.

Tuttavia, l'acquisizione dell'immagine grezza (RAW, appunto) è solo il primo passo, così come per uno chef la selezione degli ingredienti è essenziale ma non sufficiente a creare un piatto.

avatarsenior
inviato il 31 Gennaio 2020 ore 8:14

Francesco è vero che si faceva anche ieri.
Ma soprattutto in b&n. Già il colore era un bel po' più impegnativo e non alla portata di tutti.
Manipolazione spinta, come quella odierna, beh era fuori discussione.

Giuseppe, brutte foto se ne sono sempre fatte. Ieri come oggi.
Sicuramente ieri, avevi meno possibilità di allietare il prossimo con i tuoi capolavori...MrGreen

avatarsenior
inviato il 31 Gennaio 2020 ore 9:00

@TheRealB ho capito adesso cosa intendi, ti ho indicato la frase da te scritta che mi aveva fatto interpretare in modo diverso, all'inizio, il tuo pensiero.

user120016
avatar
inviato il 31 Gennaio 2020 ore 10:00

Nessunego, concordo al 300% con ciò che hai scritto.

Io però farei una distinzione tra chi usa l'editing, anche pesante, che stravolge l'immagine originale, per seguire un'idea, un progetto che aveva in mente e dunque sa cosa vuole ottenere e come ottenerlo da chi cerca di salvare foto mediocri per non dire pessime, spostando cursori o aggiungendo filtri.
Nel primo caso penso che sia una forma espressiva meritevole di dignità artistica tanto quanto la foto pensata e realizzata "One shot" sul campo.
Nel secondo caso si tratta solo di patetici tentativi di uscire dalla banalità. Spesso malriusciti.
Personalmente dedico un tempo congruo al mio editing in camera oscura sia nello sviluppo dei negativi che nella stampa (scelta dei filtri, delle carte, dei viraggi). E mi piace dedicare questo tempo. Ma preferisco di gran lunga dedicare del tempo sul campo, scegliere il punto di ripresa, la luce giusta, la messa a fuoco, la scelta dell'ottica, del formato, la composizione, tiltare e basculare per decidere la giusta prospettiva, il giusto piano di maf... Insomma tanto tanto tempo per raccogliere una buona immagine da subito.
Però capisco anche che la fotografia possa essere qualcosa di diverso, come giustamente scrive TherealB.
Lo vedo quando esco con mia moglie a fare astrofotografia. Io sono ancora alla preistoria con una reflex a pellicola, un rifrattore ed un astroinseguitore. Scatti singoli, sviluppo e stampa. Mia moglie con montatura equatoriale collegata ad un PC, telescopio Newton con autoguida, fotocamera digitale CCD modificata per lo spettro luminoso adeguato, centinaia di scatti eseguiti ed ore di elaborazione al PC con pixinsight. Un altro modo ed un altro mondo.
Giusto? Sbagliato? No, solo diverso. Ma, ovviamente e fortunatamente, rientriamo nell'ambito dei fotoamatori.

avatarsenior
inviato il 31 Gennaio 2020 ore 10:26

Sono sempre della stessa idea,...un conto è catturare la scena nel migliore dei modi con la fotocamera e un conto e manipolare un file digitale per poi mostrare il lavoro di postproduzione al mondo,...la prima è fare fotografie vere,...la seconda è grafica... Se si è capaci con la prima la seconda è ridotta all'osso,...se non si è capaci con la prima si ricorre alla seconda ma non è più la prima , ma è artefattura.

Sempre parere personale

user177356
avatar
inviato il 31 Gennaio 2020 ore 10:58

Io, che non sono certo un nativo digitale, adoro la libertà creativa offerta dall'acquisizione digitale delle immagini e della loro successiva manipolazione.

Non capisco poi la contrapposizione tra scatto e postproduzione, come se la seconda fosse solo un correttivo delle incapacità a realizzare il primo.

Certo, quasi tutte le mie foto non sarebbero possibili senza un lavoro di acquisizione molto metodico e un altrettanto metodico lavoro di postproduzione. Ma è parte di un unico processo, e non potrei realizzarlo se non lo avessi ben chiaro sin dall'inizio.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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