| inviato il 17 Gennaio 2020 ore 12:13
“ ti piace Salgado ( il primo immagino , l'ultima mostra che ha fatto coi nuovi lavori era quasi imbarazzante ) . „ @Lastprince a quale mostra ti riferisci? "L'Africa" esposta in anteprima a Reggio Emilia? Se ti riferisci a quella perche la trovi imbarazzante? |
| inviato il 17 Gennaio 2020 ore 12:33
no quella al Pan di Napoli di 2 anni fa (Genesi ). perche' le ultime foto , quelle della " conversione ", sono deboli . Salgado è forte su temi sociali , non su paesaggi artici o foche . tra l'altro sia lui che McCurray , col cambio dell'attrezzatura ( sono passati al digitale ) , hanno perso quella poesia e quell'imperfezione che li ha resi celebri .McCurray poi dopo quella figura fatta con photoshop dovrebbe fare un passo indietro . |
| inviato il 17 Gennaio 2020 ore 13:09
@Imagomak, condivido il tuo pensiero, aggiungo solo che forse, per conoscere profondamente se stessi, e' necessario conoscere profondamente gli altri. E non saprei dire se sia piu' utile partire da se stessi o dagli altri. |
| inviato il 17 Gennaio 2020 ore 13:19
@Mary Porta Pazienza, ho visto la mostra di Steve Mc Curry a Brescia tre anni fà, sicuramente ha uno stile, ritratti perfetti con un forte impatto, con quegli sguardi malinconici e a volte duri. Ma mi è rimasta la sensazione di qualcosa di artificioso, costruito, ricercato. Quest'anno invece ho scoperto sempre al Bresciaphotofestival una fotografa rumena Mihaela Noroc che presentava la sua mostra "The atlas of beauty" e mi ha preso tantissimo. Grandi ritratti , meno di impatto rispetto a McCurry ma che ti entrano dentro, ti commovuono, ti fanno sentire vicino alle persone ritratte. Due grandi fotografi, due ritrattisti, due stili diversi. Poi ognuno di noi con il proprio occhio vede ogni opera in modo diverso e personale ed esprime il proprio apprezzamento. theatlasofbeauty.com/ |
user1036 | inviato il 17 Gennaio 2020 ore 14:11
“ per conoscere profondamente se stessi, e' necessario conoscere profondamente gli altri. „ Diciamo che le filosofie di quasi tutti i tempi, ci raccontano il contrario. Nulla può essere instillato in noi che ci possa permettere una reale comprensione, se non un naturale scaturire di coscienza da noi stessi. Un pò come nel film Matrix quando il bambino che piega il cucchiaino con la sola forza della sua mente, consiglia a Neo di piegare se stesso, altrimenti non potrà riuscire nel suo intento. |
user1036 | inviato il 17 Gennaio 2020 ore 14:12
Qui è l'esatto concetto tratto dal film Matrix: “ Bambino: Non cercare di piegare il cucchiaio. È impossibile. Cerca invece di fare l'unica cosa saggia: giungere alla verità. Neo: Quale verità? Bambino: Che il cucchiaio non esiste. Neo: Il cucchiaio non esiste? Bambino: Allora ti accorgerai che non è il cucchiaio a piegarsi, ma sei tu stesso! „ |
| inviato il 17 Gennaio 2020 ore 14:50
Se non erro, Pitagora diceva che il suo teorema non era suo, era in tutti noi, e la dimostrazione era che, indirizzando opportunamente qualunque essere umano, questi sarebbe giunto a "scoprire" il teorema. Quindi si, in noi stessi c'e' tutto, ma se non fosse arrivato Pitagora, forse non avremmo mai saputo di "possedere" il suo teorema. |
| inviato il 17 Gennaio 2020 ore 15:06
Cara Mary, se un po' ti conosco, il suggerimento primo è quello di non invertire i fattori, come talvolta ti capita di fare Lo stile (nelle varie declinazioni possibili) non credo proprio sia una di quelle cose che decidi di avercelo, applichi questo o quel protocollo, e lui prontamente arriva. Magari in un paio di mesi. Lo stile è "figlio" di cose. La tecnica ce la devi avere a sufficienza. Esperienza in qualche modo devi averne. Devi avere personalità. Ci vuole una certa visione delle cose che (col tempo, la tecnica e le sensibilità) finisce per entrare nella tua fotografia in modo percepibile. Per cui fai crescere te stessa al punto giusto, e se è cosa che accada, sarà lo stile a trovare te. A meno che, per stile, non si intenda riconoscibilità assoluta. Ma su questo io non concordo affatto. Se mio zio Filippesco fotografa solo lavatrici virate in blu, alla quarta lavatrice lo riconosci al volo. Se vedi una foto di Doisneau non troppo nota, potresti facilmente attribuirla a qualsiasi suo buon contemporaneo. E quindi? Significa questo che Filippesco ha stile e Doisneau no? Mi pare che i conti tornino poco Il mio punto di vista sullo stile (di modesto interesse direi), se ti va lo trovi qui www.francescomerenda.com/fotografia-lo-stile/ Ciao! |
| inviato il 17 Gennaio 2020 ore 15:09
Per chi è interessato ad uno stile può essere utile anche commettere un errore con sistematicità. Ma al di là dello stile occorre dire ciò che sta a cuore, ciò che realmente intendiamo dire. Sennò arrivi al limite ad avere uno stile ma che in realtà è una maschera. |
user1036 | inviato il 17 Gennaio 2020 ore 15:14
Forse Pitagora ha solo reso in chiaro ciò che è verità, si è fatto strumento, come fanno tutti gli iniziati che, nel cercare loro stessi, comprendono che la loro singolarità si avvicina al senso di infinito quando riesce a legarsi a tante altre piccole singolarità e diventa una moltitudine. |
| inviato il 17 Gennaio 2020 ore 15:21
www.francescomerenda.com/fotografia-lo-stile/ Ed ecco che emergono le differenze tra me e te Francesco. In fondo la pensiamo più o meno allo stesso modo, tuttavia tu lo racconti in maniera superba e io in maniera meschina. Se non ti volessi bene, ti odierei ;-) |
| inviato il 17 Gennaio 2020 ore 15:22
“ Se non ti volessi bene, ti odierei „ Ma ci vogliamo bene! (non tipo Al Bano e Romina però...) |
| inviato il 17 Gennaio 2020 ore 20:15
Carissimo Francesco...carissimi tutti...forse non troverò il mio stile ma...vorrei abbracciarvi per le cose belle e profonde che avete scritto... |
| inviato il 17 Gennaio 2020 ore 21:04
Mary, io faccio un appello a tutti i Juzzini, se vuoi fare altrettanto: "Chi trovasse il mio stile e' pregato di portarmelo, adeguato compenso..." Dopo quel che ha scritto sull'argomento Francesco di cose serie da aggiungere non ne avevo |
| inviato il 17 Gennaio 2020 ore 22:41
Cosa aggiungere a quanto splendidamente riassunto da francesco. Una cosa forse già detta ma che secondo me, nonostante possa apparire una banalità, è importante. È più importante il viaggio che non la meta. Nel senso che è il percorso di crescita a creare in qualche modo le premesse per arrivare ad avere uno stile. |
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