| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 15:53
Premesso che non ho la saccenza di conoscere a fondo il fenomeno, nè di ergermi a guida spirituale in merito, ma vorrei sapere che ne pensate di questo argomento che mi frulla in testa da diversi mesi. Ogni giorno vediamo amici, conoscenti, fotografi, amatori, professionisti pubblicare le proprie foto (più o meno belle, più o meno studiate, più o meno calate in un contesto progettuale), sui siti più disparati come: Juza (meno male che esiste, non fraintendetemi!!!) e forum vari instagram flickr facebook 500px PhotoVogue Riviste di vario genere stampate con fantomatici articoli su come "fare il ritratto perfettino".... nulla di male in tutto ciò, ma una cosa che ho notato è in particolare l'ultimo sito... PhotoVogue... Non conoscevo l'esistenza di tale sito prima di alcuni mesi or sono, la mia conoscenza era limitata alla famosa rivista.... incuriosito vado a vedere e... mamma mia sembra una sorta di instagram\facebook con la puzza sotto il naso... Mi spiego: la qualità dei lavori è innegabilmente maggiore di instagram perchè comunque c'è una selezione a monte e vengono pubblicizzati solo gli scatti che passano attraverso le maglie del controllo dei redattori (o di chi per loro)... Ma noto che spesso anche li ci sono foto che, per essere delicati, ritengo importanti quanto un brufolo sul naso e vengono fatte passare come "scatti d'autore".... E non posso fare a meno di pensare che ormai siamo più concentrati su cose come l'ultimo modello di macchina da 220 MILA iso, stabilizzato, con gamma dinamica da pauva (con la r moscia da romagnolo) e a pubblicare le proprie foto nei posti più disparati cercando continuamente l'approvazione di sconosciuti che al massimo metteranno un like alla foto e dopo 3 secondi se ne saranno già dimenticati... Oppure al fatto che si fa una foto sfocata, stramba e la si fa passare per artHE su Photovogue(con la H) Io non sono da meno, ho recentemente venduto corpo macchina e lente per sostituirli con 2 lenti specifiche (quindi anche io faccio parte di questo meccanismo)... Ma fare un vero progetto fotografico (anche personale eh, non ci devono essere di mezzo per forza soldi e\o committenti), che viene poi pubblicato su un PROPRIO sito fotografico o messo dentro un VERO portfolio (magari anche STAMPATO), no? O forse troppo lunga come cosa? fotografare, post produrre, scegliere le foto migliori, valutarle, magari fare più sessioni che durano magari mesi (se non anni), e poi infine vedere il risultato VERO su carta e dire: "questo l'ho fatto io porca miseria, con tutti i difetti e i pregi del caso....." ? Vedo tante, tantissime, foto praticamente perfette di bei paesaggi e belle donzelle, like a profusione, wow, top, grande boss con lenti sigma 1.4 stacco paura, sfondo inesistente, colori che manco su marte ecc ecc.... ma che non lasciano il segno...e per di più vengono pubblicate su fantamiliardi di siti pensando di essere dei pro.... Sinceramente mi sembra na vaccata.... Forse sono troppo talebano, forse sono troppo saccente in effetti... ma riguardo con rimpianto alle foto di Lindebergh o Irving Penn dove se ne sbattevano quasi di fare foto supernitide e perfette perchè avevano ben altri obiettivi in mente... e di certo non pubblicavano sui social.. Nel frattempo sono mesi che non scatto una foto e che non pubblicizzo perchè piuttosto che metter cagate preferisco evitare... ho dei progettini in testa che voglio portare a compimento e ci vorrà tempo.... sono troppo drastico? |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 16:23
C'è un libro scritto dal fotografo Fontcuberta che si intitola la furia delle immagini che tratta in modo interessante l'argomento |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 16:27
grazie Matteo vado a cercarlo. Devo finire ancora il libricino "la camera chiara" e altri 2 libri che trattano la fotografia su un aspetto più "filosofico".... credo che chiunque voglia cimentarsi nella fotografia dovrebbe leggerli. Grazie per il consiglio |
| inviato il 13 Gennaio 2020 ore 16:42
“ C'è un libro scritto dal fotografo Fontcuberta che si intitola la furia delle immagini che tratta in modo interessante l'argomento „ ps: sto vedendo il tuo profilo, i tuoi post ed il sito ri-flex.... molto interessante |
| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 17:38
Lo so che non è facile, ma si può provare a starne un po' più fuori dai vari social fotografici e cercare di indirizzare le proprie curiosità ad esempio verso le mostre fotografiche, che ancora si fanno e ce ne sono di elevata qualità. Mi viene in mente quella che ho visto recentemente: World Press Photo. Oppure il bellissimo festival della fotografia etica di Lodi. Comunque in giro per l'Italia si propongono molte mostre anche di livello e di vari generi. Certamente ci fa comodo quardare da seduti davanti ad un monitor, ma dipende anche da ognuno di noi.. |
user175879 | inviato il 14 Gennaio 2020 ore 18:05
Mi farò molti nemici lo so ma nei momenti di sconforto mi piace ricordare le parole di Umberto Eco quando gli conferirono una laurea honoris causa in comunicazione: "I social media danno diritto di parola a legioni di imb.ecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E' l'invasione degli imb.ecilli". Poi lentamente affiora la consapevolezza che anch'io faccio parte di quella schiera di imb.ecilli, ma ormai la frittata è fatta. |
| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 19:30
Ciao anche io ho letto 'la camera chiara' di Roland Barthes ma no mi farei troppe domande, ho avuto la fortuna di incontrare dei grandi maestri (Gabriele Basilico- McCurrrry (mostra Perugia) e il professor Chiaramonte) hanno detto che la fotografia è di tutti ma la curiosità e l'amore è patrimonio nostro nessuno può portarcelo via. |
| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 21:14
“Vivi di piú. Connettiti di piú. Viaggia di piú. Condividi di piú. Sorridi di piú. Consuma di piú. Pensa di piú. Senti di piú. Ricorda di piú. Impara di piú. Fai di piú. Gioca di piú. Fai di piú. Connettiti di piú. Di piú… di piú… Di piú… di piú… Di piú… di piú… Sii te stesso sempre di piú.” Passi di La furia delle immagini Joan Fontcuberta Il materiale potrebbe essere protetto da copyright. |
| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 21:24
Preghiera del Fotografo Dio della luce e dei colori, Signore del pensiero e dell'aurora, ogni giorno riempi i miei occhi delle Tue meraviglie e con il mio obiettivo il Tuo mondo entra nel mio cuore. Tu guidami alla conquista dell'anima e al desiderio della verità. Fa che attraverso la fotografia scopra la tenerezza della Tua terra, la saggezza della tradizione, la storia della mia città, l'azzurro del Tuo cielo. Riempi la mia macchina del Tuo sole e, tra le nuvole, conserva un posto anche per me per fotografare il mondo. Non Ti chiedo l'impossibile della vita ma la ragionevolezza del vivere e la serenità nel cuore. La sera, chiudendo il mio obiettivo, fa che trovi la gioia di aver donato, di niente aver sciupato, e, soprattutto, di averTi sentito tra i colori dell'arcobaleno. Ti ringrazio di aver racchiuso la Tua immagine nel mio cuore; la conserverò così come Tu me l'hai donata. Amen |
| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 21:27
Credo in un solo Sistema, Analogico onnipotente, creatore dello Sviluppo e della Stampa, di tutte le foto visibili e invisibili. Credo in un solo Metodo, il Chimico, Unigenito Figlio di Schulze nato da Kaspar Schott prima di tutti i secoli: Nitrato da Nitrato, Argento da Argento, Nitrato d'Argento da Nitrato d'Argento, generato, non creato, della stessa sostanza del Cloruro; per mezzo di Lui tutte le Foto sono state stampate. Per noi fotografi e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera della Camera Oscura si è stampato nella lastra del profeta Daguerre e si è fatto Foto. Fu accantonato per noi sotto Demonio Digitale, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è Rivalutato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra di Kodak. E di nuovo verrà, nella gloria per giudicare i fotografi buoni e le mezze calze, e il suo Regno non avrà fine. Credo nel Medio Formato, che è Signore e dà la vita, e procede dal 35 mm e dal Banco Ottico. Con lo Sviluppo e la Stampa è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo di Ansel Adams. Credo la Fotografia, una santa chimica e analogica. Professo un solo Sviluppo per il perdono dei Digitali. Aspetto la risurrezione dell'Analogico e la vita della Foto che verrà. di Paolo Stefano Amero |
| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 21:28
Ma Eco chi ????!!! Ecooo ecoooooo ecoooooooooo |
| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 22:08
Partecipare alle mostre fotografiche è un sogno che al momento mi risulta precluso in quanto ho un bimbo di appena 1 anno e devo quindi indirizzare le mie attenzioni prima a lui... ma non appena sarà in grado di camminare e resistere più tempo sveglio, lo porterò con me a vederne qualcuna.. oltre ovviamente ad iniziarlo ad alcune mie passioni che sono convinto possano distoglierlo in futuro dalle cattive strade (fotografia, cucina, moto, montagna) Per il resto, la frase di Umberto riassume in modo efficace il mio pensiero... Tra l'acquisto di un pannolino ed una nuova padella cercherò di buttarci dentro ulteriori libri di studio!! grazie a tutti del passaggio |
| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 22:43
É cambiato il modo di fuire della fotografia. É come con la carne: un tempo si ammazzava il maiale una volta l'anno, non si buttava via nulla e quello che si preparava con quel maiale era così buono e cosï fuori dalla alimentazione abituale che lasciava il segno nella memoria. Oggi un cotechino precotto costa meno di un chilo di pere, lo trovi sempre, anche a ferragosto, se avanza lo butti senza remore, certamente non resta negli annali dei pasti memorabili e in più col fatto che lo mangi spesso ti viene anche il colesterolo alto, l'infarto e l'ictus. Questo é successo a quasi tutto ciò che ci circonda. Tutto é iperaccessibile, c'é una bulimia di consumo senza criterio e alla fine tutto ha cosí perso valore reale. Il problema é che se cresci pensando che ciò che conta sia ciò che alla fine non vale niente, ti perdi dietro a questa illusiobne, che ti lascia svuotato e ti impedisce di capire cosa ha conservato reale valore e significato. Apprezzerai le mie gallerie vuote. |
| inviato il 15 Gennaio 2020 ore 7:41
“ Tutto é iperaccessibile, c'é una bulimia di consumo senza criterio e alla fine tutto ha cosí perso valore reale. „ This! |
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