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Uso e abuso del ritocco


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avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 20:34

Copio/incollo quanto scritto da leopizzo e correggo secondo il mio punto di vista:
Le macchine non registrano la realtà come la percepiamo noi, ma come la realtà possono.
Poi con la post si può riportare a quello che vedevano i nostri occhi, meno limitati, da certi punti di vista, dei sistemi fotografici, oppure stravolgere, ingannare, nascondere quello che in realtà era. E poi il risultato può piacere o meno.
In tutti e due i casi (postproduzione e risultato) dipende dai gusti personali e dalla creatività, al netto di un eventuale messaggio o trasposizione fotografica di uno stato d'animo.


avatarsupporter
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 20:51

...meglio Beethoven o i Pink Floyd?


Bellissimi entrambi.
Beethoven è la quintessenza delle armonie naturali.
I P. F. sono l'evoluzione più geniale del blues.

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 21:24

Mo' vuoi vedere
che PHOTOSHOP è un delinquente ?!!! Eeeek!!!
Bandiamoloooo....
WANTED PHOTOSHOP $1.000.000
Assassino della Fotografia !!!!
..
MrGreenMrGreenMrGreen
Ma pe.ppiacereeeee........Cool

user177356
avatar
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 21:41

io sono convinto che ps abbia distrutto la Fotografia


Sono nato negli anni '60, quindi non sono assolutamente un nativo digitale, pur avendo un personal computer dal 1985, una connessione internet dal 1992, un iPhone e un Kindle dal 2008.

Trovo queste convinzioni molto discutibili, mi ricordano il livore di Baudelaire contro la stessa fotografia. L'arte si evolve, utilizza tutti gli strumenti che di volta in volta sono disponibili. Magari inizialmente con qualche passo falso, ma trova sempre il modo di esprimersi.

Mi imbatto spesso in considerazioni simili da parte dei miei coetanei sulla fruizione della musica. Io, che sono cresciuto a forza di concept albums ascoltati con un amplificatore a valvole, trovo meraviglioso poter ascoltare qualsiasi brano musicale selezionandolo sul mio smartphone e ascoltandolo sui miei Sonos. Essendo libero di fregarmene delle intenzioni di Peter Gabriel o Roger Waters e di mischiare Lady Gaga e Beethoven.

Spesso mi convinco che chi sostiene che la tecnologia stia uccidendo [inserire arte o attività a scelta] si stia solo lamentando del fatto che ciò che una volta era accessibile solo ad un'élite culturale o sociale (della quale, ovviamente, faceva parte) divenga di massa .

user1856
avatar
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 22:43


Ma è questo un fattore che ha accresciuto anche qualche elemento di valore?


Bada bene che non intendevo qualità intesa come esposizioni, rumore, definizione, etc ma qualità progettuale.
Non sono per nulla nostalgico... In certi ambiti fotografici, il passato va bene guardarlo e studiarlo solo per cultura o per riprendere certi Mood e riproporli.
Non certo per la fotografia in se.

Ma il fatto che l'accessibilità svuoti di senso talune capacità, tolga peso alle sensibilità, ritengo che determini un abbassamento generale del valore delle cose.


Vero in parte.
Oggi leggo dappertutto che fare foto è semplice e veloce.
Io per l'ultimo scatto, DOPO la fase progettuale ci ho messo comunque un paio di giorni in due per allestimento e un giorno tra editing, post e valutazioni varie.
Scatto semplice alla fin fine per un progetto molto più articolato.
Creare una foto non è veloce.
Anzi, oggi è anche più difficile di un tempo considerando che i budget sono sempre limita(n)ti.

così come non occorre oggi conoscere troppo la tecnica di ripresa, non occorrerà presto conoscere granché questo o quel software, perché tutto sarà replicabile senza fatica.


Dissento in parte.
E faccio un esempio: oggi siamo in quattro gatti quattro (in Italia) a polarizzare la luce nel tabletop.
Anzi, forse anche meno.
La cosa non è replicabile: quindi al più ci si farà passare per buono ciò che passa il convento.
Se il target non ha strumenti per capirne le differenze, amen.
O forse l'avrà ma non ci sarà più chi la offre... E il livellamento in basso è stato innescato negli anni dal budget del committente e non dal fatto che fosse facilmente sostituibile da altre tecniche più semplici.
Idem la creazione di una scena... altro esempio: in quanti fanno mockup di gelati?
Pochissimi.
Perché?
Perché è oltremodo difficile farli realistici.
Col 3D siamo lontani anni luce.
Coi pellet di ghiaccio secco ci sono comunque problematiche.
E alla fine a volte foto di coni o stecchi erano in realtà dipinti iperrealisti...

user1856
avatar
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 22:50

Cos78, probabilmente non è diminuita la qualità media, ma è aumentata notevolmente la visibilità dei prodotti di bassa qualità.


Esiste internet.
Tolto il web direi il contrario: libri fotografici hanno punte mediamente più alte.
Libri non fotografici ma che riportano foto anche: basta pensare a quelli di cucina per dirne una.
Le riviste anche hanno punte più elevate.

Tornando al web: beh qui trovi di tutto ma con punte immense.
Prima certe punte le vedeva solo una nicchia.

Certo però che il crescente consenso creato attorno a queste produzioni fa pensare che il livello di percezione della qualità di un'immagine, da parte di parecchi osservatori si stia effettivamente abbassando, secondo una formula semplicistica del tipo: "ha visibilità = è valida".


Cosa cambia dalle produzioni del passato?
Quelle che passavano per il sistema galleristico o editoriale avevano subito il bollino di autorialità.
Oggi idem.

user1856
avatar
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 22:54

e lo dico sulla mia pelle : tempo fa' ho riguardato per caso 10 anni di diapositive pre digitale ( anni 90 ) .
bene , devo dire che quel ragazzo era decisamente meglio del sottoscritto adesso .


Sei semplicemente peggiorato.
Avessi avuto committenza commerciale o un mecenate e ciò difficilmente sarebbe successo.

Non è il digitale la causa, ma la pigrizia dei più.

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 23:22

Cos, tu fai un lavoro di un certo tipo e spessore.
Se parliamo di casi singoli, è ovvio che sarà sempre vero tutto e il contrario di tutto.
C'erano geni 50 anni fa e pir.la adesso. Ci sono geni adesso e pir.la 50 anni fa.

Il mio discorso legato all'appiattimento, al fatto che tutti faranno tutto, al valore delle cose, è un discorso generale, è rivolto al macro. Alla fotografia come movimento. Non a Pinko o a Pallo.

Semmai, chi ha qualità da offrire, io penso sarà la vittima di tutto questo: quando il committente, in nome del prezzo magari, distinguerà con meno attenzione le capre dalle case (e già sappiamo che spessissimo è così), il danno (se e nella misura in cui ci sarà) sarà proprio per chi avrebbe qualcosa in più.
Tolta probabilmente un'elite inattaccabile (4-gatti-4).

Ascoltavo l'intervista a un direttore della fotografia italiano, che parlava della particolare tecnica di ripresa di un regista (non ricordo ahimé chi, ascoltato in auto su radio 24 qualche tempo fa).
Diceva che oggi esiste un plugin che la replica pari pari. Ma l'aspetto più aberrante è che, con onestà intellettuale, non lo definiva qualcosa come "la brutta copia", ma diceva che è esattamente uguale. Indistinguibile anche per un addetto ai lavori.

Pensiamoci: un tempo sembrava impensabile l'autofocus...
Ritenere che "quella cosa lì richiederà sempre abilità o talento", in epoca di AI potrebbe rivelarsi un grosso errore, e anche in fretta...

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 23:35

La buona qualità formale è ormai alla portata di tutti.
La qualità della sostanza era e rimane cosa rara.
Nel cinema e nella musica questa cosa è ancora più palese. Una marea di banalità proposte con una qualità formale stratosferica. Banalità rimangono...
Le cose interessanti sono rare e bisogna proprio cercarle col lanternino.

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 23:39

La buona qualità formale è ormai alla portata di tutti.
La qualità della sostanza era e rimane cosa rara.


Per ora... ;-)

Nel cinema e nella musica questa cosa è ancora più palese


Sei sicuro che tra due anni (ma che dico, stasera) sapresti distinguere una composizione di Gershwin da quella di un buon algoritmo (se non la conosci ovviamente...)? Sorriso


avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 23:42

.
Sei semplicemente peggiorato.
Avessi avuto committenza commerciale o un mecenate e ciò difficilmente sarebbe successo.

Non è il digitale la causa, ma la pigrizia dei più.


Il contrario .
Ho molta più esperienza e cultura .
E anche molto più lavoro .
Tutto il contrario .
É che la quantità , come sempre , é a discapito della qualità.
E col digitale la quantità abbonda ...abbonda ...

Ci siamo abituati alla velocità . E la velocità é sempre parente della fretta e del risultato più scarso .

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 23:51

Francesco, una simil-copia di Gershwin non la saprei riconoscere... come un finto Leonardo o Monet.
L'Arte xerox è sempre esistita, ma quella è a mio avviso solo buon artigianato... se proviene da una macchina ? buon... boh... mangime per polli.
Con l'innalzamento del livello di qualità formale è facile che la banalità sia scambiata per buona "essenza".

user1856
avatar
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 23:52

Il mio discorso legato all'appiattimento, al fatto che tutti faranno tutto, al valore delle cose, è un discorso generale


Sì sì su questo concordo assolutamente!
Ed estendo pure a qualsiasi campo.
Tutti fanno tutto pensando pure di farlo più che bene.

Ritenere che "quella cosa lì richiederà sempre abilità o talento", in epoca di AI potrebbe rivelarsi un grosso errore, e anche in fretta...

Certamente!
E in molti altri campi (commercialisti, avvocati etc).
Vivremo un cambio di paradigma epocale che sconvolgerà tutto!

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 23:54

Sky, tu pensi alle macchine che hai davanti.
Quelle che ci saranno tra un po' saranno diverse. ;-)
Aggiungici poi cosa, culturalmente, sarà "bello".

Io non ho la sfera di cristallo ovviamente, ma mi sembra più probabile tutto ciò di quanto potesse sembrarlo un sommegibile un po' di tempo fa...

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 23:56

Le macchine fanno cose molto complesse e molto in fretta, ma in modo stupido, cioè nè più nè meno di come è stato loro insegnato dal programmatore.
L'intelligenza vera è quella che trova soluzioni originali, non scontate, fuori dagli schemi.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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