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Anno Sabbatico - Un viaggio in solitaria 4 (terzo post)


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avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2020 ore 23:05

Ciao Gianluca,
cercando sul WEB esce che le autostrade Indiane saranno a pagamento con il metodo simile al nostro Telepass.
www.news18.com/news/tech/fastags-are-now-mandatory-from-january-15-her
C'è anche il sito ufficiale delle Autostrade con la regolamentazione e le categorie esentate (purtroppo non compare l'Ammiraglia).
ihmcl.com/fastag_exemption/
Ti toccherà renderla più adatta ai tempi moderni ;-)

avatarjunior
inviato il 13 Gennaio 2020 ore 23:24

comunque mi pare possibile che, almeno inizialmente, per gli stranieri sia "tollerato" il transito senza corrispondere nessun pedaggio; anni fà mi era capitata una cosa del genere in Portogallo, mi sono ritrovato a percorrere una corsia che mi ha immesso in una autostrada a pedaggio con pagamento elettronico, non potevo tornare indietro e ho proseguito, senza mai ricevere nessuna contestazione

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 10:02

Grazie a Gianluca per i bei racconti :)

E' tanto che non vado in India , ma leggere il trafiletto relativo alla mensa gratuita dove ricchie poveri condividono un pasto mi è piaciuto . Attraversare l'India non lascia inturbato nemmeno il cuore più insensibile .

avatarsupporter
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 19:05

Giorno 67 – 14 Gen 2020
drive.google.com/open?id=13yI9FMcocb5aeUAVlt97UMkLLsIMoPVh&usp=sharing

Riprendo l'auto dopo giorni. Vado alla Ford e, a parte l'enorme interesse che suscita l'Ammiraglia, non mi possono aiutare. Devo sottolineare come, ad eccezione dell'amico Sikh, al momento la sensazione è che non ci sia la diffusa, a volte esagerata per i miei occhi occidentali, disponibilità incondizionata trovata in Iran e Pakistan in cui immediatamente quasi tutti interrompevano qualunque cosa stessero facendo e, se non potevano risolvere il problema, coinvolgevano altri. Qui alla Ford ad esempio, non pensano nemmeno a provare a fare qualche telefonata, semplicemente non hanno ciò che cerco e la questione finisce lì. Però è ancora troppo presto per trarre conclusioni e soprattutto sono in una città, cosa da non sottovalutare.
Mr.Sandhu mi ha invitato a visitare il villaggio dove vive la sua famiglia, non lui, da varie generazioni. È il Punjab rurale e chiaramente accetto. Inizialmente ci fermiamo in un negozio di dolciumi dove mi cita i nomi di ogni specialità. Di una, già assaggiata in Pakistan, ne prendo un po' ed ovviamente mi viene offerta. Ieri Mr. Sandhu, dopo essersi reso conto durante una discussione del fatto che sui Sikh ne sapevo un po' e mi interessava saperne di più, mi ha regalato un libro sul Punjab e le sue tradizioni, in inglese ovviamente. A pochi chilometri da Amritsar, dopo esserci prima fermati in aperta campagna dove mi mostra i suoi terreni, iniziamo il giro. Il concetto di nucleo familiare è quello nostro di un secolo fa e comprende anche figli e nipoti dei fratelli e delle sorelle dei propri nonni. Entriamo in una fattoria isolata fuori dal villaggio che era quella dei nonni. In questa stagione ci si riposa, si comincerà a lavorare seriamente la terra in Aprile. C'è un gran silenzio a cui mi sto sfortunatamente disabituando. Si sentono solo gli strepiti di molti pappagalli che svolazzano sopra di noi.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3446186&l=it

Qui iniziamo anche la sequenza di tazze di tè e dolcetti fatti in casa che assolutamente è impossibile rifiutare. L'Italia delle campagne di 100 anni fa non era molto diversa, a parte i pappagalli. Hanno anche un trattore. L'acqua arriva da pozzi profondi più di cento metri ed adesso le pompe sono elettriche. Passiamo accanto a delle case che, sempre comunque all'interno di grandi spazi cintati, sono lussuose. Indago. Sono comunque contadini, anche se ricchi, che si sono fatti costruire le case da architetti. Avevo pensato a gente di città che, come da noi, possiede case dove passare il fine settimana, ma qui questo fenomeno è totalmente assente. Per costruire una casa non occorre alcun permesso e non ci sono vincoli, basta possedere il terreno e ci fai sopra quello che credi.
Ci spostiamo al villaggio che ha circa 3000 abitanti. In cielo decine di aquiloni oggi possono librarsi altissimi in una fuga concessa, ma controllata da ragazzi che abilmente ne muovono avanti e indietro il filo. Lo spettacolo non è però fotograficamente interessante proprio per le elevatissime quote e le conseguenti minime dimensioni.
Incitato a provare prendo in mano la sottile, ma robusta lenza ed immediatamente sento uno strattonare deciso in cerca di fuga. Questa sensazione tattile dimenticata mi catapulta a quasi cinquant'anni fa quando, su un piccolissimo canotto in cui a malapena entravo io e qualche secchio con le esche, ero solito allontanarmi nell'assolato pomeriggio estivo di lunghe giornate di mare dagli scogli di Acicastello per pescare con la lenza a mano. Gli strattoni degli ingannati pesci mi gridavano la stessa richiesta di libertà. Con quello stesso canotto, senza dire niente a nessuno, un giorno mi misi in solitario viaggio sospinto da due striminziti remi verso i Faraglioni di Acitrezza che in lontananza già da parecchio tempo mi avevano fatto sognare l'impresa. Qui adesso, questo ritrovato sperduto ricordo mi dice che in fondo non sono cresciuto per niente e che la vita in mezzo non mi ha cambiato se non nell'aspetto. Allora l'avventura finì ad un passo dalla meta quando spaventato dal sole ormai basso più che dai sicuri scapaccioni, tentai un ritorno reso impossibile dal vento contrario che respingeva la mia prima Ammiraglia. Mi vennero a recuperare in macchina, non ho ricordo delle punizioni che certamente ricevetti, ma solo dell'iniziale euforia. Spero che i cinquant'anni trascorsi mi servano almeno nel riuscire a tornare indietro da solo.
Un po' tutti conoscono Mr. Sandhu e ci salutano prima toccando il nostro ginocchio, cosa che li costringe ad un inchino, poi a mani giunte ed infine con una stretta di mano, ma quest'ultima più che altro a me che la offro. È la maniera locale di mostrare rispetto. Mr. Sandhu non tocca il ginocchio a nessuno, anche tra i Sikh le differenze esistono. I nuclei familiari che, tra mille selfie e foto con me al centro, riesco anch'io a fotografare comprendono un arco di età che va dai 2 fino almeno agli 80 anni. Il mio viaggio in solitaria penso che qui sia impensabile, oltre la fantascienza e Mr. Sandhu non si stanca di raccontarlo a tutti. Più che una celebrità mi sento come un animale esotico in esposizione.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3613901&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3446188&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3613902&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3613903&l=it

Molti possiedono mucche, cosa impossibile per un hindu, e la mattina alle quattro in moto vanno a vendere il latte in città. Fotografando una macchina che trita manualmente il foraggio mi sento parte di un'altra epoca.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3446198&l=it

In una casa mi mostrano orgogliosi una piccionaia. Questi volatili vengono allevati al solo scopo di farli gareggiare e le scommesse al riguardo sono cospicue. Vengono rilasciati contemporaneamente e vince quello che per ultimo ritorna a terra. Pare che i migliori restino in volo ininterrottamente per oltre 12 ore.
Tornati all'ufficio pranzo insieme agli altri e trovo ad aspettarmi il foglio dell'assicurazione. Ho una ulteriore conferma del fatto che non pagherò nulla in autostrada. Mr. Sandhu mi mostra l'ennesimo regalo, un lungo tessuto di cotone che mi fasciano sulla testa. Risate e selfie a raffica. Devo dire che portato sempre mi annullerebbe il problema della calvizie, ci farò un pensierino. I Sikh si preparano il turbante ogni mattina da soli mettendoci dai 2 ai 5 minuti.



Saluto tutti e lascio un po' a malincuore, ma con l'augurio reciproco di rivederci, questa persona che non poteva farmi iniziare meglio il lungo, spero, viaggio in India e Nepal. Data l'immensità, al momento è come se avessi solo dato uno sguardo fugace attraverso lo spiraglio di un grande ed intarsiato massiccio portone.
La giornata si conclude con un po' di wildlife dalla finestra dell'hotel.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3446203&l=it

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 19:17

...quindi sei siciliano...

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 19:20

Due cose al volo: la prima un particolare complimento per la foto con la macchina trita foraggio, per me la tua migliore finora; la seconda la soddisfazione di vedere tutti ben lungi dall'essere denutriti e, terzo mondo effettivo permettendo, mi sembrano certamente evoluti rispetto al mio ultimo passaggio sul suolo indiano, nell'ormai preistorico 1994 ;-)

avatarjunior
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 19:36

Decisamente elegante con quel turbante; viaggio sempre più interessante per gli ambienti e le relazioni con le persone.

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 19:37

Che grande avventura ???
Complimenti

user177356
avatar
inviato il 14 Gennaio 2020 ore 20:53

Mi permetto una piccolissima correzione ortografica: Sick significa malato, la comunità religiosa e culturale si chiama Sikh.

Non so se sei mai stato in India prima d'ora, ma preparati ad essere fotografato di continuo, soprattutto nei centri più piccoli ("piccoli" in relazione al paese, ovviamente: parliamo di città da qualche centinaio di migliaia di abitanti).

avatarsupporter
inviato il 15 Gennaio 2020 ore 3:47

@The RealB
Sì certo, è un errore di ieri. Era corretto in precedenza. Ero concentrato sulla scrittura dei vari aspetti della giornata. Correggo. Grazie mille.
Sì, prima volta in India.
Un saluto

@Marmor
Anche per me è una delle migliori ad oggi, ricorda però un po' troppo foto di grandi fotografi del secolo scorso, ha un non so che di già visto, e proprio per questo motivo l'ho lasciata a colori mentre la ritengo perfetta per il bn. Per farla ho dovuto infilarmi tra le vacche in mezzo alla pipì. Quella che preferisco è quella in bianco e nero in Iran con le tre donne sulla strada che forse è la mia miglior foto di sempre.
Gli ultimi 25 anni hanno portato grossi cambiamenti da noi, qui sono stati probabilmente come il passaggio, difficile da assimilare in così poco tempo, tra due ere.
Un saluto.

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2020 ore 8:21

al momento la sensazione è che non ci sia la diffusa, a volte esagerata per i miei occhi occidentali, disponibilità incondizionata trovata in Iran e Pakistan in cui immediatamente quasi tutti interrompevano qualunque cosa stessero facendo e, se non potevano risolvere il problema, coinvolgevano altri.


E' fisiologico che man mano il benessere e modernità pende il posto della povertà e precarietà, la disponibilità incondizionata e le relazioni sociali peggiorano . Guarda noi 30 anni fa rispetto ad oggi ...

Complimenti per l'ingresso in India !

Ps. non avevo dubbi tu fossi Siciliano o cmq del sud Italia : più si scende nella penisola e maggiore è la capacità di allacciare rapporti , generare e concorrere all'allegria . Quando si dice che i meridiionali sono solari è ben fondato mentre più si sale a nord più si trovano persone imbronciate che si rifugiano nel lavoro trascurando la solarità della vita .
Perdona la parentesi ma non ci vedo proprio un Lombardo con la tua stessa capacità di approcciare persone in modo naturale ;-)

avatarjunior
inviato il 15 Gennaio 2020 ore 11:55

no ti prego, quelli del nord "imbronciati che si rifugiano nel lavoro" non si può leggere...

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2020 ore 12:30

Si...si può leggere si...
dura la verità ehhh !!! MrGreen
Ma dipende molto dalle giornate di sole.
Un nordico esportato 6 mesi in Sicilia..
torna a casa profondamente cambiato nell' umore.
Se poi torna a casa...MrGreen

avatarsupporter
inviato il 15 Gennaio 2020 ore 12:49

Ma davvero un topic che narra di un'esperienza incredibile come questo lo vogliamo infarcire di luoghi comuni come nord-imbronciati vs sud-solari?

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2020 ore 14:24

Ohi ... non ho scritto nulla di male (anche considerando che io naqui e vissi nei limitrofi di Milan con la sua madunina) .

La mia era un'osservazione in funzione della riflessione di Gianluca e mi pare che lui stesso chiese di poter esternare quel che ci viene dal suo raccontare . Se un mio scritto è fuoriluogo o infastidisce qualcuno , non ne farei mai lamentela se venisse cancellato quindi non fatevi mai problema alcuno .

Tornando all'India , io la porto nel cuore perchè stava per rappresentare l'avventura più importante della mia vita anche se in ambito diverso da quello di Gianluca . Resto sintonizzato in attesa di nuovi reply del viaggiatore sabbatico ;-)

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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