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come posso caricare batterie della fotocamera al freddo e senza corrente?


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avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 12:15

Considerando che, come pensavo, la fotocamera sarà a temperatura esterna per l'intera giornata, suggerisco davvero di prendere come secondo corpo una compatta da tenere nella tasca interna.
Le esperienze riportate in questo post sono tutte del tipo shooting al freddo anche estremo ma per periodi di tempo limitati e con macchina sempre accesa, che di suo riscalda non poco.
Non mi pare che qualcuno abbia provato a tenere al freddo, al di sotto dei -10, l'attrezzatura per ore in modalità stand-by o completamente spenta.
Valuta anche l'opportunità di portare ottiche completamente manuali, il freddo potrebbe bloccare sia lo scorrimento del barilotto di un eventuale zoom, sia il motore di maf; inoltre con ottiche manuali riduci la richiesta di energia alla batteria.

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 12:36

Sicuramente presterò molto attenzione al passaggio tra caldo/freddo e viceversa che avvera la mattina e la sera quando si entra in tenda. In questo caso proteggerò la fotocamera utilizzando sacchetti e mettendola nell'apposita custodia come avete indicato.

Mi ero dimenticato di dire che i sacchetti di plastica ermetici, vanno molto bene al ritorno dal freddo al caldo ( mantengono a lungo l' aria secca esterna ), ma sono da evitare nel passaggio mattutino dal caldo al freddo, perchè mantengono a lungo l' aria umida che noi emettiamo di notte quando respiriamo...
Secondo me la prima cosa da fare al mattino quando si esce dalla tenda è il ricambio aria interna fotocamera , togliendo per 10 secondi l' obiettivo trattenendo il respiro... e rimontando il tutto subito dopo. Magari dopo 1 ora ripetere la stessa operazione. Poi basta, non serve più, perchè l' aria esterna secca continua ad entrare naturalmente attraverso le fessure della baionetta.
Per il freddo intenso io porterei pure gli scaldamani chimici, possono anche servire a "resuscitare la fotocamera" bloccata dal freddo.MrGreen

Non mi pare che qualcuno abbia provato a tenere al freddo, al di sotto dei -10, l'attrezzatura per ore in modalità stand-by o completamente spenta.

Io, quel giorno della panoramica fatta a -20°C avevo tenuto la fotocamera nello zaino, penso che quando ho aperto lo zaino, dopo solo un ora e mezza ( ero risalito con gli impianti di sci ) , la temperatura interna fotocamera era intorno a +2 gradi ed alla fine delle foto forse era intorno a -10 gradi ( è vero che la fotocamera accesa scalda un pò, ma la tormenta era forte, vento gelido che raffredda tutto velocemente ), quindi non ho mai provato a tenere la fotocamera per tutto il giorno a - 20°C... perchè poi scendendo dalla montagna, con il sole che scalda un pò, la temperatura esterna è risalita a circa -8°C.
Confermo pure che in quel caso ho utilizzato un' ottica vintage, priva di elettronica.
Comunque nelle condizioni che ho descritto, la Sony A7Rii non si è mai bloccata per il freddo, neanche successivamente con obiettivi moderni Sony, usati con temperature esterne intorno ai -16°C con vento medio. Quota massima 3842m ( Aig. du Midi, Chamonix, nel gruppo del M.Bianco ).

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 14:53

Oh non mi pare che le fotocamere sony di Nicklen siano inadatte al freddo... poi vero che avrà un team ed esperienza da vendere, ma non è farei una questione di brand.
Comunque seguo, spunti interessanti qui

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 14:54

A proposito. Peak Design fa dei comodi shell per la fotocamera, non proteggono dal caldo ma da vento e acqua si

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 15:01

Avete mai provato con un thermos..
a forma di fotocamera ?! MrGreen

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 15:39

Ciao, Centauro mi ha segnalato la discussione e provo a dare qualche contributo.
A temp molto rigide l'acqua non è un problema, lo è la condensa nel caso si passi successivamente in un ambiente caldo: qui suggerisco buste da congelatore grandi e laccetti in cui mettere macchian e lente prima di entrare al caldo (metterla nello zaino è inutile). Se si devono scaricare le foto togliere le sd prima di entrare e imbustare. Nel mio caso entrare al caldo significava avere 6?/7? sopra zero ma il problema si sarebbe verificato (ho visto buttar via una canon perché si è ghiacciata la condensa all'interno della macchina). Poi: batterie sempre addosso, ogni tanto si possono cambiare a rotazione e mettere al caldo quelle sostituite perché riprendono un po' di vita.
Inoltre attento alle mani perché la lega di magnesio con cui son fatte le macchine, raggiunto l'equilibrio termico con l'ambiente, trasmette una sensazione di freddo terribile e ti resta letteralmente attaccata alle mani.
Power bank: fondamentale. Ho usato dei litionite, ottimi e sottili, tenuti addosso. Al tempo usavo Olympus che non aveva attacco usb. Avevo comprato alimentatore a corrente su ebay e utilizzato il jack (proprietario... 'ci loro) per realizzare un cavo che collegasse il power bank alla macchina (nel caso avessi bisogno di alimentarla a lungo all'aperto). Un altro power bank invece dedicato alla ricarica.
Ultima cosa che mi viene in mente: dopo una mezz'ora perdi l'uso dell'LCD posteriore. Diventa illegibile e inaffidabile. Non ti preoccupare, torna tutto normale a temperature ordinarie, ma non puoi farci affidamento. Devi replicare nel mirino le informazioni che ti servono (diaframma etc) se no vai alla cieca.
Se mi viene in mente altro ti scrivo.

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 15:56

;-)

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 16:12

Occhio anche alle ottiche oltre che alle fotocamere!

A me e ad un conoscente, nel 2009, a Trinity, Newfoundland, Canada, con temperatura fredda assai ma soprattutto con un vento molto forte, estremante freddo e secco proveniente direttamente dall'Artico, si sono bloccati due Nikkor 70 - 200 F 2,8, un VR ed il mio VRII, il mio con 6 mesi di vita, bloccati entrambi a due ore di distanza uno dall'altro, con il gruppo mobile della stab disassato, entrambe le ottiche non scattavo più oltre che a non stabilizzare e non focheggiare.

Sicuramente colpa di un lubrificante non adatto, igroscopico, ma siamo rimasti senza l'ottica che usavamo di più in quella località.

Non hanno ripreso nemmeno la sera in albergo, hanno ripreso a funzionare solo un paio di giorni dopo, quando l'umidità è tornata normale, il vento tagliente è cessato e la temperatura si è alzata un po': vanno messe al riparo anche le ottiche con elettronica e stab dentro, non si sa mai.

Le nostre fotocamere hanno funzionato sempre benissimo al freddo, come tutte le altre ottiche, mai una grana, solo quei due fottutissimi 70 - 200 F 2,8 si sono fermati, in contemporanea, bega di progetto.

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 16:18

Un viaggio simile con un solo corpo macchina tutto elettronico è sinonimo di roulette russa,
può andare bene nella stessa misura che tornare con uno zaino pieno di bei ricordi, mentali.
Ocio


Concordo al 100% e anche Con @AlessandroPollastrini....

La mia vecchia Rollei non aveva questi problemi, bastava tenere i magazzini al "Caldo".

L'elettronica e le pile non vanno d'accordo con le temperature estremamente basse. Trovare in bancherella qualche vecchia Kiev russa 6x6 potrebbe essere la soluzione giusta.

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 16:21

Una soluzione ci sarebbe...
I militari usano da anni le "fuel-cell charger for portable devices" alimentate con alcool e simili, qualcuno ha provato a introdurre tecnologie simili sul mercato consumer senza molto successo, probabilmente perchè si tratta di un mercato troppo di nicchia... comunque ecco un paio di link:
www.whathifi.com/news/japan-toshiba-launches-fuel-cell-charger-portabl
www.horizonfuelcell.com/oem-odm-portable

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 17:03

@Bigstefano - usavano metanolo.... molto tossico

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 17:08

@Bigstefano - e comunque la temperatura di lavoro va da 0° a 35°C, molto al di sopra del richiesto....

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 18:01

quindi pensavo di tenere sempre la fotocamera a tracolla dentro un'apposita custodia in modo che almeno non sia esposta a vento e poi la tiro fuori al volo al momento dell'utilizzo.

Penso che fino a -10 o un pò oltre si può fare, -30 per diverso tempo non credo sia una buona soluzione. Cioè, se possibile, io valuterei un modo per tenere la fotocamera in custodia all'interno del giaccone, l'ultimo strato, che immagino sarà un capo tecnico per l'artico. Ho in previsione un viaggio alle Svalbard a marzo (anche se imprevisti dell'ultim'ora, aimè, lo stanno mettendo in dubbio), dalle informazioni che ho è il modo più indicato per proteggere la camera a quelle temperature.

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 18:29

Sì, ovviamene anche le ottiche sono da preservare, come giustamente osserva Alessandro. Nei sacchetti devi mettere entrambe, macchina e ottica. Anche nelle ottiche c'è elettronica (oltre ai problemi meccanici che potrebbero insorgere). Ti dico di più: se esci dal caldo e cambi ottica dopo un po' e sfortunatamente è rimasta intrappolata dell'aria calda e più umida nel bocchettone (perché hai fatto un cambio lente prima di iscire), uscendo all'aperto rischi formazione di ghiaccio istantanea in una zona delicata...

avatarsenior
inviato il 11 Gennaio 2020 ore 19:19

Curiosità: le pellicole come si comportano a quelle temperature? Non c'è il rischio che col gelo perdano flessibilità e si rompono?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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