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Dettaglio fine e contrasto (fili dell'alta tensione e montagne)


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avatarjunior
inviato il 07 Gennaio 2020 ore 23:26

Giusto per completezza questa è la foto intera... a risoluzione ridotta: photos.app.goo.gl/pLNmPNVqiSLg462CA
Sorriso

avatarjunior
inviato il 07 Gennaio 2020 ore 23:30

Non può essere; i fili sono presenti, appena appena accennati ma sono presenti, un forte controluce li avrebbe completamente cancellati, ma occorrerebbe uno sfondo ampiamente sovrapposto e quelle montagne non lo sono affatto.
Continuo ad essere convinto che l'algoritmo di demosaicizzazione confonda i fili con la trama delle montagne; guarda come in certi punti i fili quasi scompaiono, poi riappaiono e in altri punti scompaiono proprio del tutto, a seconda dello sfondo contro cui si trovano


Interessante, non sapevo che la demosaicizzazione fosse un'operazione così "interpretativa", cercherò di approfondire questa strada!

avatarsenior
inviato il 07 Gennaio 2020 ore 23:40

Purtroppo non si tratta più di fotografia, forse sarebbe più corretto chiamarla numerografia; dico davvero, quando ci sono di mezzo processori, software, calcoli... niente di tutto ciò ha veramente a che fare con l'immagine come verrebbe registrata da un supporto fisico che non fa calcoli e non interpreta ma che si limita a reagire alla luce; invece con la (foto)grafia numerica capita questo ed altro.

avatarsenior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 0:25

Per chiarire. Tu hai usato LR e pensi che abbia creato qualche pastrocchio, allora provi con Raw therapy che non riesce a leggerli quindi trasformi i cr3 in dng che è un formato Adobe che, forse, è la causa del problema e pensi che a questo punto raw therapy risolva il problema. Non credi che dopo il passaggio in dng il danno sia già avvenuto?
Se non lo hai già fatto hai provato con Dpp?

avatarsenior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 8:09

Ma avete mai fatto caso che lo stesso fenomeno avviene a occhio nudo?
Poi con l'occhio cambi il punto di fuoco perche' il tuo cervello si accorge che c'e' qualcosa che non va e quindi adatta la vista a cio' che si aspetta.

Le forti differenze di contrasto, unite al focus point che e' lontano fanno mangiare i micro dettagli se fuori fuoco.
E' lo stesso giochino del bokeh.

avatarsenior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 9:37

Ma avete mai fatto caso che lo stesso fenomeno avviene a occhio nudo?
Poi con l'occhio cambi il punto di fuoco perche' il tuo cervello si accorge che c'e' qualcosa che non va e quindi adatta la vista a cio' che si aspetta.

Le forti differenze di contrasto, unite al focus point che e' lontano fanno mangiare i micro dettagli se fuori fuoco.

Non sono d'accordo, i fili fino a quel punto appaio no nitidi, c'è una sufficiente PdC perché lo siano, e infatti anche contro le montagne sono visibili (a tratti, dipende dallo sfondo) e non sono sfocati ma solo di un colore/tonalità più flebile; non è lo sfocato, è proprio che vengono fusi (e confusi) con la trama delle montagne.

avatarsenior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 10:13

Io una cosa simile l'ho vista, anni fa, con la pellicola. Andando a stampare sparivano i cavi sospesi che si stagliavano contro il cielo. Al tempo l'avevo interpretato come un difetto della lente dell'ingranditore.

avatarsenior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 12:44

Io una cosa simile l'ho vista, anni fa, con la pellicola. Andando a stampare sparivano i cavi sospesi che si stagliavano contro il cielo. Al tempo l'avevo interpretato come un difetto della lente dell'ingranditore.

Non credo dipenda dall'obiettivo dell'ingranditore, salvo che si tratti di un obiettivo proprio pessimo. In quel caso probabilmente dipende dalla regolazione del contrasto (se stai usando carta a contrasto variabile, e quindi regoli il contrasto tramite filtri nell'ingranditore) oppure dal grado di contrasto della carta (se usi carta a contrasto fisso); la carta ha una gamma di contrasti molto più ristretta rispetto alla pellicola pertanto non sarebbe strano se il cielo era sulla carta molto chiaro, tale sovresposizione arrivasse a "mangiarsi" i cavi sottili (come capita anche in fase di ripresa, sia su sensori che su pellicola). Si ovvia al problema regolando appunto il contrasto.

avatarsenior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 14:35

Diebu, è successo anni fa, non ricordo cosa ho fatto o come ho rimediato. Probabilmente è come dici, ricordo che su negativo, un 6×6, si vedevano e in fase di stampa sparivano.
Ho pensato all'obiettivo dell'ingranditore perché ne avevo due per il medio formato.

avatarjunior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 17:54

Per chiarire. Tu hai usato LR e pensi che abbia creato qualche pastrocchio, allora provi con Raw therapy che non riesce a leggerli quindi trasformi i cr3 in dng che è un formato Adobe che, forse, è la causa del problema e pensi che a questo punto raw therapy risolva il problema. Non credi che dopo il passaggio in dng il danno sia già avvenuto?
Se non lo hai già fatto hai provato con Dpp?


Ho provato ad aprirlo con DPP: stesso riultato. Si vede chiaramente che più è chiaro lo sfondo più sparisce la linea. Sulla ruoccia si vede un po', sulla neve niente, sul cielo si vede bene... photos.app.goo.gl/2UunhS9BZdrgveiH8

avatarjunior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 17:57

Purtroppo non si tratta più di fotografia, forse sarebbe più corretto chiamarla numerografia; dico davvero, quando ci sono di mezzo processori, software, calcoli... niente di tutto ciò ha veramente a che fare con l'immagine come verrebbe registrata da un supporto fisico che non fa calcoli e non interpreta ma che si limita a reagire alla luce; invece con la (foto)grafia numerica capita questo ed altro.


Pregi e difetti del digitale. Io non sono contrario, ogni epoca ha i suoi strumenti ed i suoi limiti. A noi il compito di interpretarli e sfruttarli al meglio! ;-)

avatarsenior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 18:00

Come già detto, la luce troppo intensa non ha raggiunto solo i fotodiodi interessati, ma ha contaminato anche quelli adiacenti, facendo così sparire la già sottile linea scura.

Succedeva la stessa cosa con la pellicola...

avatarjunior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 18:16

Come già detto, la luce troppo intensa non ha raggiunto solo i fotodiodi interessati, ma ha contaminato anche quelli adiacenti, facendo così sparire la già sottile linea scura.

Succedeva la stessa cosa con la pellicola...


Quoto... quindi non un problema di fotografia digitale bensì un problema di fotografia! Sorriso

avatarsenior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 18:17

Scompaiono anche dove lo sfondo non è bianco ma grigio, se esaminate la trama delle montagne noterete come i fili si fondono in essa, per poi magari riapparire in un altro punto poco distante e che ha le stesse tonalità; non è un problema di esposizione ma di demosaicizzazione.

avatarsenior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 18:21

Perché non volete accettare che particolari troppo piccoli che non vengono intercettati dai singoli pixel del colore adatto possano "sconparire", non essere registrati? Eppure l'esempio che ho riportato, quello del cespuglio con le bacche rosse parla chiaro, ed è chiaramente spiegato il perché è capitato.
È arcinoto che il filtro di bayer e la relativa demosaicizzazione necessaria a "ricostruire" ("immaginare" in un certo senso) l'immagine può a volte creare problemi, l'effetto moiré ne è un altro esempo, anche se in quel caso il problema è l'opposto, cioè vegono create forme e colori che nella realtà non esistono.
Non capisco cosa ci sia da stupirsi e di difficile da comprendere; è un problema insito in questa tecnologia, magari raro ma presente, va accettato e basta.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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