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Foto wild,occasioni invernali


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Foto wild,occasioni invernali , testo e foto by Claudio Cortesi. Pubblicato il 31 Dicembre 2019; 27 risposte, 3343 visite.


Sappiamo che molta gente si regala vacanze invernali sulla neve, questo succede anche alla moltitudine di piccioni torraioli romani, che approfitta del riposo invernale dei terreni agricoli della tenuta di Maccarese, grande comprensorio che circonda Fregene, la cittadina balneare ben nota al jet set degli anni cinquanta. I piccioni romani si spostano in grandi stormi in questa zona, banchettando con le pannocchie di granturco gentilmente offerte dalla famiglia Benetton, proprietaria di Maccarese. Interi filari di piante di granturco vengono abbattuti dai temporali estivi e dai forti venti dei nostri giorni, così vengono calpestati dalle macchine che raccolgono il mais e restano a terra, a disposizione dell' avifauna laziale. Al seguito di questi stormi numerosi si osservano molti predatori, il falco pellegrino prima degli altri.




Questo predatore particolarmente adattato alla caccia di avifauna cittadina, è in espansione soprattutto in città e segue volentieri i piccioni in campagna. La sua tecnica basata sulla velocità è inconfondibile e si basa su picchiate velocissime che gli fanno iniziare gli attacchi quasi sempre dall' alto, con l' effetto di terrorizzare e disperdere in pochi secondi anche stormi di molte centinaia di piccioni posati a terra per ingozzarsi di granturco. Le foto al pellegrino sono relativamente facili, perché è abituato alla presenza dell'uomo e spesso utilizza la presenza del fotografo per sorprendere più facilmente le prede. Dunque non si preoccupa molto della nostra presenza mentre caccia, se deve passare a venti metri da un uomo lo fa spesso senza alcun timore. In effetti, dal momento che i piccioni torraioli ci conoscono come fonte di cibo perché abitano numerosi nelle nostre città, anche in campagna non temono la presenza del fotografo che può mettersi comodamente seduto su una sedia da campagna lungo una strada sterrata che costeggia un campo di granturco. La percentuale di successo del falco pellegrino è la più alta tra tutti i predatori alati che conosco, ma comunque spesso fallisce l' attacco anche cinque o sei volte consecutive, a tutto vantaggio del fotografo appostato che ha più occasioni per scattare in ogni singola giornata fotografica.




Anche le aquile minori che svernano in Italia sono aumentate (qui un individuo in morfismo chiaro) e amano insidiare con le loro picchiate i piccioni torraioli in vacanza sui campi di granturco di Maccarese. Dimenticavo di dire, ma era quasi scontato, che a Maccarese non si può cacciare, per cui questi animali si muovono su grandi distese dove non sono presenti i 500.000 cacciatori invernali armati di doppiette.
Le aquile minori veleggiano alte sui campi coperti di piccioni cercando di sorprenderli con rare e velocissime picchiate. Veleggiano alte e come i pellegrini si mettono con il sole alle spalle. Sono perseguitate con grande impegno dalle cornacchie che in realtà non sono molto più piccole di loro e agiscono con mobbing in cui più corvidi attaccano e infastidiscono una singola aquila che passa sul loro territorio. Ovviamente questo distrae l'aquila dalla caccia perché la segnala alla prede posate sul campo: in pratica le cornacchie impediscono alle aquile minori di cacciare liberamente.
Anche il falco di palude insidia con continuità e grande impegno i piccioni di Maccarese, e a guardare le loro reazioni terrorizzate, deve ottenere qualche buon risultato: dico questo perché in tutta la vita non ho mai incontrato un falco di palude che avesse catturato davanti a me una preda.
Qui sotto si può intravedere l' occhio terrorizzato di un piccione che si è fatto quasi sorprendere da questo rapace molto comune nelle pianure e nelle zone umide d'Europa.




Tra i frequentatori invernali del Bel Paese, il falco sacro è molto raro e pratica uno stile di caccia molto diverso dal falco pellegrino. Anziché librarsi in alto e picchiare sui piccioni a duecento chilometri all'ora, preferisce volare veloce a un metro da terra, e sembra avere più successo con i piccioni isolati che con soggetti riuniti in stormi numerosi. È più grande e più chiaro del falco pellegrino, in particolare si riconosce per avere la testa chiara e delle macchie tonde sotto le ali. É un cacciatore maestoso che si unisce alla caccia di altri falchi agli stormi invernali di piccioni. In realtà il fatto che siano presenti contemporaneamente più rapaci aumenta la probabilità di cattura dei falchi, per cui questi predatori pur essendo in competizione per le stesse prede non manifestano aggressività né verso i falchi della stessa specie, né verso falchi di specie diverse.
Nella tenuta di Maccarese durante i mesi più freddi si osservano diversi falchi sacri, anche tre diversi individui nello stesso giorno, come si può vedere dalla foto qui sotto si tratta di individui quasi sempre inanellati e seguiti dagli ornitologi come specie particolarmente a rischio di estinzione.




I rapaci diurni sono al seguito delle specie predate durante le migrazioni e si fermano a svernare nelle aree da loro preferite. D'inverno ho osservato spesso i falchi pellegrini cacciare le anatre e i trampolieri come pure le femmine di sparviere ed i falchi di palude. Le anatre si difendono principalmente spostandosi velocemente sull'acqua, perché i rapaci come il falco pellegrino non hanno penne impermeabili e perciò non possono entrare in acqua perché avrebbero grosse difficoltà a riprendere il volo. L'incombere di un falco viene segnalato dall' involarsi delle pavoncelle e dei pivieri dorati, che preferiscono sfuggire con manovre aeree ai rapaci diurni. Normalmente i falchi non temono l'uomo e rendono possibili le migliori fotografie perché costringono le anatre a muoversi per sfuggire a loro attacchi. In questo modo, se ben mimetizzati e in ombra, potremo approfittare della loro attività di caccia. In inverno infatti gli uccelli si muovono poco per risparmiare energie e passerebbero tutto il tempo a terra o in acqua per dormire o mangiare. L'attacco del pellegrino avviene in qualsiasi ora, anche quando è quasi notte, mentre altri rapaci prediligono le ore centrali come il sacro e l' aquila minore, mentre albanelle e falchi di palude preferiscono le prime e le ultime ore della giornata.
D'inverno le concentrazioni di fischioni sui prati e sui pascoli è dovuta alla loro alimentazione vegetale: brucano l' erba come fanno bovini e bufale. Fino a qualche anno fa nei pascoli del parco del Circeo erano migliaia, oggi si sono ridotti a qualche centinaio. Mestoloni e codoni preferiscono invece filtrare il fango coi loro becchi dove l'acqua e sufficientemente bassa. Contemporaneamente totani pettegole e piovanelli pancianera ricercano anellidi e larve e lavorano in gruppi associati a questi anatidi perché molti occhi vedono prima i pericoli incombere e qualunque predatore ha una difficoltà maggiore ad affrontare molte possibili prede contemporaneamente, perché il gran movimento di uccelli in fuga in tutte le direzioni rende più difficile scegliere la preda e concentrarsi su un singolo soggetto: è come se i riflessi del predatore fossero più lenti. I fotografi che fotografano in volo hanno lo stesso problema dei falchi, quando molti uccelli si involano è difficile scegliere il soggetto giusto e ottenere buone immagini.




Di solito fotografo seduto su una bassa sdraietta da spiaggia con due ombrelli mimetici legati ai due montanti della spalliera. I due ombrelli sono coperti da due reti mimetiche che toccano il terreno anche davanti a me. Capita perciò che anche piccoli uccelli come questo migliarino di palude si avvicinino a pochi metri. Sui pascoli e nei terreni agricoli nel periodo invernale ci sono moltissime specie di questi piccoletti: cardellini e passeri domestici, fringuelli e verzellini, saltimpali codirossi spazzacamino e allodole.... volano di solito in stormi compatti, rimanendo a terra a mangiare per poco tempo e poi ripartendo tutti insieme per posarsi su un cespuglio o un basso albero dove la visibilità è molto migliore. Naturalmente sono presenti al loro seguito sparvieri e gheppi, lodolai e smerigli. Qui sotto uno sparviere maschio che insidia preferibilmente proprio i passeriformi. È davvero piccolo, praticamente delle dimensioni di un merlo o una cesena. Ha un volo agilissimo che gli permette di seguire le evoluzioni delle piccole prede che caccia. I grandi occhi gli rendono possibile la caccia anche con poca luce.




Un altro frequentatore invernale di questi ambienti pianeggianti è il piviere dorato. Molto diffidente a causa della caccia spietata dovuta alla bontà delle sue carni, è molto raro che si lasci sorprendere isolato come nella foto qui sotto. Per lo più riposa un stormi numerosi sui prati o sul fango con acque basse. Lo stormo è sempre vigile e pronto ad involarsi all' avvicinarsi di un uomo o di un falco. Pivieri e pavoncelle sono volatori capaci di manovre spettacolari capaci di sfuggire a qualsiasi attacco. Anche se mimetici come i beccaccini, i pivieri hanno scelto di difendersi in volo dai predatori, e preferiscono perciò le grandi distese prative con ampia visibilità. Quando una vedetta segnala un pericolo, lo stormo si leva quasi verticalmente, si divide e si riunisce con manovre spericolate in cui si possono distinguere le principali figure di volo acrobatico a cui si sono ispirati gli aviatori di ogni tempo. Il soggetto ripreso qui sotto era appena migrato dal grande nord europeo, e stava cercando un gruppo di cospecifici cui riunirsi.




In conclusione, il periodo invernale regala molte occasioni al fotografo che frequenta pascoli, paludi e coltivi a riposo, a condizione che il territorio prescelto goda della protezione dalla caccia. Non bisogna farsi scoraggiare quando osserviamo in queste condizioni una scarsa presenza di uccelli. Spesso ruotano le zone di pastura a seconda delle condizioni presenti.



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avatarsupporter
inviato il 31 Dicembre 2019 ore 11:23

Spesso parlando con gli amici di Juza mi hanno chiesto come iniziare a fotografare in naturalistica. Questo articolo suggerisce cosa cercare nei pascoli e nei terreni agricoli a riposo invernale.
Buona lettura e buon anno nuovo! ;-)

avatarsenior
inviato il 31 Dicembre 2019 ore 11:59

Sempre un piacere leggere i tuoi articoli, ricchi di spunti e suggerimenti. Buon anno anche a te, ciao
Massimo

avatarsupporter
inviato il 31 Dicembre 2019 ore 12:15

Tanti auguri Massimo, che sia un anno pieno di belle immagini. Sorriso

avatarjunior
inviato il 31 Dicembre 2019 ore 17:22

Interessantissimo come anche i tuoi precedenti articoli!

Auguri!

avatarsupporter
inviato il 31 Dicembre 2019 ore 18:25

Tanti auguri anche a voi. Sorriso

avatarsupporter
inviato il 02 Gennaio 2020 ore 8:11

Pur vivendo immerso nella zona da te descritta ho trovato, comunque, interessantissimo leggere questo articolo, ti ringrazio di tutto

user192351
avatar
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 10:27

Grazie Claudio, per questo ennesimo piacevole pezzo di letteratura naturalistica. Da farne tesoro.

avatarsupporter
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 11:55

In sostituzione delle catene alimentari che con caccia, agricoltura intensiva e urbanizzazione selvaggia abbiamo distrutto, nelle vicinanze delle grandi città italiane si sviluppano nuove catene alimentari, basate ad esempio su piccioni torraioli e storni, in grande incremento grazie al loro adattamento alla presenza dell'uomo. Falchi pellegrini e sacri, falchi di palude e sparvieri predano oggi proprio storni e piccioni torraioli.

avatarsenior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 12:43

Bello leggerti, come sempre d'altronde.
Grazie della condivisione e delle belle foto.
Riccardo.

avatarsupporter
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 13:27

Grazie Riccardo. Sorriso

avatarsenior
inviato il 08 Gennaio 2020 ore 16:29

Grazie Claudio, ottimo spunto per fotografare a due passi da casa!

avatarjunior
inviato il 17 Gennaio 2020 ore 6:16

Complimenti per il bellissimo articolo, geniale la sdraio con gli ombrelli e la mimetica!

avatarsupporter
inviato il 17 Gennaio 2020 ore 7:03

Grazie. È un suggerimento di franco Borsi, per essere meno visibile e abbassare il punto di ripresa ;-)

user192351
avatar
inviato il 17 Gennaio 2020 ore 9:15

La sedia la devo copiare anch'io. Ad oggi i miei appostamenti sono...scomodi, e infatti non duro tanto.

avatarsupporter
inviato il 17 Gennaio 2020 ore 12:14

;-)
Per fare belle foto bisogna stare komodi come varani MrGreen





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