| inviato il 21 Dicembre 2019 ore 11:53
Eventuali funghi presenti su di un obiettivo come si riconoscono? Quali danni possono provocare alla fotocamera (reflex o mirrorless) su cui è montato? Grazie anticipate a chi gentilmente deciderà di rendermi edotto su tale argomento e buone feste. Michele |
| inviato il 21 Dicembre 2019 ore 14:57
I funghi nelle ottiche, sono dovuti alla mancanza di impermabilizzazione delle ottiche stesse talvolta per costruzione. A dire il vero spesso vengono scambiati con la più frequente ossidazione interna; questo accadeva quando le ottiche (datate) erano costruite in leghe di rame. Con la plastica e leghe di alluminio questo fenomeno appare molto di rado. Comunque le ottiche datate, in genere, erano facilmente smontabili per pulirle, ovviamente a cura di personale specializzato. In genere non si può parlare di danni veri è propri, perchè circoscritti alla parte delle montature delle lenti. Però il pulviscolo che si sprigiona facilmente entra nella fotocamera. Con la pellicola era abbastanza semplice intervenire, perchè tolto il rullino si aveva accesso alla parte posteriore del body. Adesso con il digitale è più complesso. |
| inviato il 21 Dicembre 2019 ore 15:03
“ Alessandroprof Però il pulviscolo che si sprigiona facilmente entra nella fotocamera. „ Altro che pulviscolo, sono spore, e non è tanto facile rimediare al danno. Conosco persone che hanno dovuto buttare l'attrezzatura, e parlo di attrezzatura da migliaia di euro. |
| inviato il 21 Dicembre 2019 ore 15:14
@Luigi T. - Ma sei sicuro che siano spore? Atrezzatura moderna o datata? Personalmente "funghi" non nè ho mai visti all'interno degli obiettivi in 45 anni.... Con la mia vecchia biottica succedeva che si "sfogliava" il rivestimento interno di vernice... poi bisogna vedere in che posti vai a fotografare e come tieni gli obiettivi... |
| inviato il 21 Dicembre 2019 ore 15:26
Certo, sono spore. La formazione di funghi (muffe), quando sono sviluppate, si nota guardando attraverso l'ottica, angolandola rispetto ad una sorgente luminosa, fino a distinguerle, di solito dai bordi verso la circonferenza e, a volte, verso il centro. Per toglierle, purtroppo, bisogna accedere alle lenti colpite e ciò non è sempre facile o possibile. Per la rimozione si possono usare diversi liquidi, dal fluido per accendini all'alcool isopropilico ma un agente che non ho mai provato ma che mi ispira fiducia (anche come preventivo per il riformarsi delle stesse) è la comune candeggina (se ricordo bene qualche goccia in acqua distillata). Queste info sono note o reperibili nei vari forum. Ciò che mi preme sottolineare, invece, è come evitare che si formino dall'inizio queste maledette. L'errore più comune è quello di conservare le ottiche dentro buste di plastica a tenuta ermetica , credendo così di preservare dalla polvere. In compenso, l'umidità già contenuta all'interno ristagna e crea l'ambiente per la formazione delle muffe. Tutte le ottiche andrebbero conservate in contenitori che "respirano" e protette con qualche bustina di silica-gel. |
| inviato il 21 Dicembre 2019 ore 15:36
Se sono spore, con l'ipoclorito di sodio (volgarmente conosciuto come candeggina), si uccide la quasi totalità di germi patogeni (nota: senza diluirla si usa amuchina che è ipoclorito di sodio al 5% in soluzione fisiologica, che risulta essere meno agressiva)... Domanda: avete mai fatto una coltura di quelle spore in agar per vedere come si sviluppano e crescono? Potrebbe essere interessante... |
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