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Anno Sabbatico - Un viaggio in solitaria 4 (secondo post)


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avatarsupporter
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 17:56

Ah ah, il vetro del faro che cade da solo è capitato anche alla mia, e in quei fari quello davanti era vetro per davvero....

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 18:01

Quindi riparti e continui..
se vai in India mi potresti portare al ritorno una cosa ben precisa.
Eventualmente ti aspetto all'entrata in Italia...Cool

avatarsupporter
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 18:03

Giorno 55 – 2 Gen 2020
drive.google.com/open?id=13yI9FMcocb5aeUAVlt97UMkLLsIMoPVh&usp=sharing

Metto un po' in sesto l'interno della macchina. Apro il cofano. Il livello dell'acqua è molto sopra il massimo, ne ha messa troppa. Tento di estrarre l'asta per il controllo del livello olio e mi resta in mano anche il tubicino in cui è inserita. Cominciamo bene. È un bel problema perché dal buco l'olio uscirebbe a schizzi. All'officina un amico di Amir fa intervenire un altro meccanico. lo mettono a posto con del silicone, non devo toccarlo fino a domani, ma la posizione in cui sta non mi convince.
Vado finalmente fuori città, non ne potevo più anche se Lahore è interessantissima. Faccio un po' di autostrada a 100km/h e l'Ammiraglia la sento nettamente più elastica nella resa e silenziosa. A 60km c'è Hiran Minar, una grande vasca d'acqua in cui si può navigare affittando un pedalò o fare un breve giro in barca a motore che ha senso solo per chi probabilmente non ha alcuna esperienza di mare. Al centro un bel padiglione. Il tutto fu edificato più di 400 anni fa in memoria di un cervo. Con intorno un grezzo ed invernale piccolo spoglio parco è meta di gita, come tutti i luoghi simili, per i pakistani in cerca di tregua dal caos onnipresente di qualunque agglomerato urbano. Non irrinunciabile. Per i locali il prezzo dell'ingresso è come all'incirca ovunque di 20 rupie, mentre gli stranieri pagano praticamente sempre 500 rupie, all'incirca 3 euro e mezzo non proprio una sciocchezza visto che occorre pagare quasi ovunque.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3432959&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3432960&l=it

Tutto intorno il panorama è arricchito da decine di ciminiere fumanti che sfornano continuamente mattoni. Mi ci fermo davanti per delle foto e vengo immediatamente invitato a visitarne una. La cottura avviene in due grandi spazi, usati alternativamente, in cui il calore viene convogliato. Mentre uno si riempie con i mattoni crudi portati a dorso d'asino, l'altro viene svuotato a mano dopo la cottura.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3613812&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3613813&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3613814&l=it

La temperatura dell'acqua effettivamente sale oltre i livelli abituali, ma non al punto da impensierire. La prima prova seria del nuovo corso dell'Ammiraglia non ha evidenziato problemi.
Torno in hotel e con un tuk-tuk mi reco al Santuario di Data Ganj Bakhsh, un poeta Sufi dell'anno mille molto famoso e venerato. Il sufismo ed i Sufi, per dirla in poche parole, sono il lato mistico dell'Islam aggiungerei Sunnita, ed i seguaci ricercano l'Assoluto, Dio, Allah, in se stessi perché questi è l'uno e qualsiasi essere non è che un suo riflesso.
Penso di assistere solo a dei canti sacri di devozione, i Qawwali, che mettono in comunicazione con Dio, ed invece mi ritrovo con centinaia di fedeli a condividere gomito a gomito riti in cui non mi perdo d'animo solo perché allenato da anni di feste di S.Agata.

Approfitto per esortare chi legge a programmare un viaggetto a Catania in occasione di questa festa che non ha eguali in Italia ed in Europa leggevo che forse solo la Semana Santa di Siviglia può reggere il confronto. In ogni caso a due passi c'è la possibilità di assistere a qualcosa di unico che difficilmente si dimenticherà. Basta andare dal 3 al 5 Febbraio giorni finali della festa, farsi consigliare sui migliori passaggi da vedere e buttarsi nella folla senza paura. Sono date fisse non importa che giorno della settimana siano. La festa in realtà inizia un mese prima, ma i due ultimi giorni sono il clou. Non ve ne pentirete, garantisco personalmente.

All'esterno i controlli sono severissimi e non si possono introdurre borse o macchine fotografiche, io riesco ad intrufolare la Leica, comunque sono ammessi i cellulari e con questi è possibile fare foto e filmati.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3432981&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3432987&l=it

Solo un paio di descrizioni necessarie per capire meglio il video. La tomba del poeta è letteralmente assalita solo per un tocco con la mano o un selfie molto poco mistico. Uno della confraternita mi nota e mi fa andare avanti per poter vedere la tomba e chiaramente fare una donazione. La sosta alle finestrelle che si affacciano sull'area della tomba, in cui vedo dei privilegiati probabilmente paganti, è solo di qualche secondo. Un morto, coperto da un telo e fiori, su un letto di metallo portato a braccia viene introdotto per avere la benedizione del santo ed anche a lui sono concessi solo pochi secondi. Durante il Qawwali di un ragazzo con una voce abbastanza coinvolgente, altri della confraternita preparano sacchetti di dolciumi che verranno poi distribuiti gratuitamente insieme a tanto altro cibo. Scendo al piano inferiore dove ai lavatoi si ammassano i fedeli scalzi per una indispensabile lavata di piedi. Il pavimento è pieno di resti di cibo di vario genere e lo sento appiccicoso sotto le calze che certamente non potrò riutilizzare prima di una seria disincrostata. Nella stessa grande sala si distribuisce cibo che cerco di ottenere anch'io spingendo a tutta forza in mezzo ad una marea ondeggiante e sempre in procinto di rovinare per terra. Ognuno ha in mano un sacchetto di plastica che viene afferrato, riempito del cibo in quel momento disponibile e restituito. C'è una inutile fila, ma è più un assalto all'arma bianca in ordine sparso. Quando conquisto la prima linea, con in una mano il sacchetto e nell'altra il cellulare, quello che doveva essere riso è finito ed iniziano a riempire i sacchetti con qualcosa di liquido che non so cosa sia e che mi fa rinunciare alla lotta.



Esausto mi infilo in un tuk-tuk e, arrivato in stanza, crollo sfinito senza la forza di scrivere nulla.

avatarsupporter
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 18:12

Giorno 56 – 3 Gen 2020
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Carico tutto in macchina. Dopo aver ieri costatato che l'Ammiraglia al momento non ha ricadute immediate, voglio arrivare ad Islamabad e sull'autostrada viaggiare per circa 400 chilometri a velocità costante. Una sorta di primo rodaggio. Come previsto la posizione in cui è stato messo il tubicino della sonda del livello olio non permette alcuna verifica. Rivado all'officina e stavolta, con calma ed impiegando più tempo lo rimettono penso correttamente, ma lo saprò solo domani.
A 150 chilometri da Islamabad ha termine l'immensa nebbiosa pianura coltivata e si incontrano un paio di basse cime con delle salite non ripidissime, ma sensibili, che l'Ammiraglia sembra superare con una agilità che non ricordavo. Ho deciso di restare in Pakistan almeno fino a martedì prossimo quando Amir sarà tornato e potrà dare un'ultima controllata prima di passare in India. L'assenza di problemi e di rilevanti incontri mi permette di parlare di guida ed hotel in modo più dettagliato.
Retaggio inglese è la guida a sinistra. Per me non è una novità, ma è in assoluto la prima volta con un'auto a guida a sinistra. È molto meno problematico e non ho avuto esitazioni già dai primi chilometri all'ingresso in Pakistan. Il motivo è semplice, i comandi non sono invertiti. In altre occasioni, per giorni, ogni volta che dovevo mettere la freccia azionavo i tergicristalli.
Gli hotel lasciano parecchio a desiderare e sono piuttosto cari. Il problema primario è la pulizia e, perché sia chiara questa indicazione, specifico che io sono un acerrimo contestatore della paranoia italiana al riguardo che, esattamente come l'utilizzo spropositato di antibiotici, fa rapidamente evolvere generazioni più agguerrite di germi e contemporaneamente abbassare le difese immunitarie. Quindi, quando dico che il livello di pulizia è basso intendo che la maggior parte delle persone che conosco non ci entrerebbe nemmeno. Lenzuola ed asciugamani sono piccoli, spesso accettabilmente puliti, ma sempre indelebilmente macchiati da precedenti innumerevoli usi e con vari piccoli buchi. L'acqua calda è sempre presente almeno al livello degli alberghi che scelgo che è comunque basso. A volte ci sono dei black-out elettrici che però non dipendono dagli hotel. Il livello dei pasti ordinati è sempre stato più che buono, mentre le colazioni se comprese nel prezzo sono scarsissime. Il riscaldamento normalmente non c'è o si paga a parte e consiste quasi sempre in una semplice piccola stufa elettrica od a gas. Arredamenti e bagni quasi sempre vecchi e malandati. Rivalutandolo adesso, l'Hotel Bloom di Quetta aveva un ottimo rapporto qualità-prezzo. Gli hotel che scelgo si aggirano sui 20 euro a notte e, per avere dei comfort diciamo discreti dovrei salire ad almeno 40 o 50 a notte, mentre per standard prossimi a quelli occidentali occorrono più di 100 euro a notte. Io parlo di cifre per un singolo, se cambia qualcosa per una coppia non saprei. Le stanze singole comunque esistono raramente e ho quasi sempre matrimoniali.
L'ingresso ad Islamabad è totalmente differente da quello nelle altre città. Anche in periferia ci sono costruzioni gradevoli basse e molte ville con il filo spinato sugli alti muri di delimitazione mi fanno pensare alle metropoli sudamericane. Efficienti vigili con il cappello dirigono un traffico di sole auto ben incolonnate e qualche moto. La cosa che immediatamente si nota è la totale assenza dei tuk-tuk che da soli costituiscono almeno l'80% della caoticità. È un altro Pakistan.
Vado al centro Nikon per far pulire il sensore della Nikon D810 e mi dicono che dovrebbero mandarla a Lahor. Sul sito Nikon non risultava ci fosse un centro a Lahore. Devo rinunciare per adesso.
La città è divisa in settori numerati ed in ognuno sono presenti un po' tutti i servizi principali e le abitazioni. Non c'è un ben definito centro quindi. Rawalpindi è una differente città ormai fusa completamente con Islamabad, ma per il momento non ne so nulla.
Dov'è il centro Nikon è un settore a nord ipermoderno ed iperricco ed ipercaro e nei locali che non sfigurerebbero nelle più belle capitali europee molte ragazze in giro da sole hanno i capelli curati e scoperti. Chi vi si aggira è abbigliato elegantemente ed io sono l'unico a portare il Pakol, il cappello Afghano dei Pashtun diffusissimo ovunque. Settori poco interessanti. Un bar frequentato da tanta bella gente in ghingheri si chiama Cannoli. Entro e quelli in vendita non sono nemmeno un lontano ricordo. Gli faccio vedere in foto dei veri cannoli, ma è evidente che non sanno nulla del nome che hanno dato al locale e nemmeno sembrano granché interessati. Business, business, business non c'è altro nella testa. Addio Pakistan.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3433021&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3433022&l=it

Nel settore dove ho invece l'albergo la situazione è più o meno simile a quella ormai familiare, al netto però del caos che qui è inesistente ed ho la possibilità di aggirarmi concentrando l'attenzione sulle varie attività. In un ristorante due giovani mi chiedono il link alle foto e ci chiacchiero un po'. Uno, come molti altri incontrati, mi dice di avere il fratello in Italia ad Aosta. Il gestore di una rosticceria in cui sono cotti alla brace dei polli mi invita ad assaggiarli decantandone la bontà ed effettivamente sono squisiti. Ci tornerò domani. Non mi fa pagare nulla e stiamo a chiacchierare per un bel po' seduti ad un tavolo. Una persona deliziosa che, come molti altri, è felice di vedere europei che tranquillamente si aggirano visitando il suo malamente conosciuto paese. Spessissimo vengo fermato solo perché vogliono farsi un selfie con me, come se fossi una celebrità.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3433023&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3433038&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3433039&l=it



L'altra faccia però è sempre presente a ricordarmi che questo resta un paese per pochi se lo si vuole visitare senza restare in qualche torre d'avorio di un costosissimo hotel. Sotto le lenzuola sento dei pizzichi e comincio a grattarmi. Non vedo nulla, ma scendo in auto a prendere il potente anti-insetti da giungla che mi servirà più avanti e ne spruzzo un bel po' direttamente sotto le coltri comunque già umide per il freddo. Tranquillamente adesso posso scrivere e dormire senza più molestie.

avatarsupporter
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 18:16

Giorno 57 – 4 Gen 2020
drive.google.com/open?id=13yI9FMcocb5aeUAVlt97UMkLLsIMoPVh&usp=sharing

Anche questa notte dormirò qui. Da un meccanico mi viene detto dove a Rawalpindi posso trovare il filtro dell'aria. Ci devo provare. Quando ci arrivo, a non più di 10 chilometri, ritrovo il solito Pakistan ed i soliti tuk-tuk in numero però comunque decisamente inferiore. Niente da fare. Non ne trovo di adattabili. Durante questa giornata passata interamente in coda all'interno del solito traffico infernale, in uno dei laboratori in cui artigianalmente vengono prodotte le decorazioni per i camion, ne compro una piccola per l'Ammiraglia, un uccello in latta smaltata. Noto spuntare dalle case dei piccoli templi che con l'Islam c'entrano poco. Sono degli antichi templi indù che adesso, assolutamente non segnalati e con le case che li hanno soffocati e che vedo hanno anche utilizzato gli spazi un tempo sacri, sono assolutamente inaccessibili. Un pezzo di storia che nuova storia ha divelto. Un ragazzino in alto con un aquilone mi fa fare l'unica foto di oggi.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3433040&l=it

Tornando all'hotel l'Ammiraglia fa fatica e procede facendo dei saltelli dovuti certamente alla carburazione. Tolgo il filtro dell'aria ed i problemi scompaiono confermando i miei sospetti. Ho percorso circa 600 chilometri da quando lo sporco vecchio filtro è stato riposizionato e già è intasato. Ho un bel problema. Forse ho sbagliato a non passare subito in India. Lo faccio pulire con l'aria compressa e lo rimetto e non ho più i problemi di prima, ma ci faccio solo pochi chilometri. Vedremo domani. Questa nuova incognita mi getta in uno stato d'animo pessimo e la calca di gente smette di essere interessante. A quasi due mesi dalla partenza, ormai lontano da sereni luoghi isolati da attraversare sull'Ammiraglia in perfetta efficienza, ho un forte calo di motivazioni nonostante la positiva soluzione del grave guasto e l'enormemente meno grave problema del filtro mi appare insormontabile e foriero di guai e soprattutto stress. Devo fermarmi per un po', ma non qui in Pakistan. Ad aggravare lo stato d'animo le notizie internazionali che arrivano mi confermano solo che l'idiozia è la principale caratteristica degli umani, soprattutto di quelli che vogliono a tutti i costi avere una ribalta da cui esibire il proprio essere superiori. Potrei avere la strada tagliata per un ancora lontano ed incerto ritorno. Se non potessi ripassare dall'Iran, magari potrei affrontare l'Afghanistan che è qui a poca distanza, comunque è ancora troppo presto sempre se questa storia durerà veramente molto a lungo.

avataradmin
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 18:34

Tieni duro! I racconti che condividi sono straordinari, uno sguardo su un paese praticamente sconosciuto per noi. Passeranno anche queste difficoltà :-) un abbraccio!

avatarjunior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 18:48

Un poco di scoramento in queste ultime parole, ma anch'io mi associo a Juza: tieni duro, la tua comunque è già una impresa straordinaria.

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 19:08

Ma va !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Tu stai facendo quello che stai facendo......
e adesso vorresti dirci che un semplice filtro dell'aria ti sta mettendo in crisi ?

user177356
avatar
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 19:36

Ad aggravare lo stato d'animo le notizie che arrivano mi confermano solo che l'idiozia è la principale caratteristica degli umani, soprattutto di quelli che vogliono a tutti i costi avere una ribalta da cui esibire il proprio essere superiori.


Parole da scolpire sulla pietra.

Non sono ancora intervenuto, ma ho letto tutto dall'inizio. Credo che questa tua avventura abbia, oltre ad un significato personale profondo ma che solo tu puoi comprendere appieno, un senso etico importantissimo. Ti ringrazio per questo.

Mi associo agli incoraggiamenti, d'altronde hai superato prove ben più ardue e lo sai anche tu.

Un abbraccio.

avatarsupporter
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 20:11

Siamo tutti in attesa di buone nuove e anch'io aspetto buone notizie, sei il nostro viaggiatore fantastico, l'ammiraglia e tanto meno la tua fotocamera non possono interrompere questa magnifica avventura. Grandi Complimenti

avatarjunior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 20:19

Sono contento di sentire che l'Ammiraglia ha ripreso il cammino, forza e coraggio, vedrai che il problema del filtro lo risolverai. Volevo chiederti, con particolare riferimento al lungo filmato girato al Santuario di Data Ganj Bakhsh, se hai avuto difficoltà o meglio se hai percepito fastidio da parte dei soggetti ripresi, come mi sarei aspettato...

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 21:04

Seguo con molto interesse :-P

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 21:12

Forza Gianluca non mollare!!!
Facciamo tutti il tifo per te.. un filtro aria puoi farlo con tante cose..


avatarjunior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 21:21

Bentornato online Gianluca, non ero preoccupata solo perché la tua Penelope era qui e mi dava notizie.
Buon proseguimento ;-)

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2020 ore 21:29

Seguo con grande interesse.

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