| inviato il 16 Dicembre 2019 ore 18:26
Buonasera! Ho da poco acquistato la mia prima Nikon D3500, e un bel tamron 90mm F2.8 macro. Vorrei raggiungere gradi di magnificazione più alti, per poter zoomare sugli insetti piu piccoli. Questo è il grado che voglio raggiungere.
 Ci riuscirei se applicassi una Raynox D250 al tamron? non riesco a capire i risultati che posso ottenere, internet è pieno di informazioni confuse, e tra l'altro usano quasi tutti le raynox per convertire lenti non macro in macro... Grazie a tutti! |
| inviato il 16 Dicembre 2019 ore 19:34
La dcr-250, applicata a un 60 macro porta il RR da 1:1 a 1,6:1 (inquadri su FF 22,5 mm). Con un 90 mm l'ingrandimento sarà un po' maggiore, penso attorno a 1,9:1. Su Aps-c arriverai quindi a poter inquadrare, al minimo di fuoco, circa 12,5 mm: penso che un'inquadratura come quella da te proposta richieda ingrandimento maggiore. Ricorda poi che più ingrandisci e minore sarà la profondità di campo, quindi penso proprio che l'immagine che hai proposto abbia utilizzato la tecnica di focus stacking. |
| inviato il 16 Dicembre 2019 ore 19:42
Ti ringrazio! Dunque ho bisogno di più ingrandimento secondo i tuoi calcoli, era questa la mia paura. Posso sapere come si ottengono questi calcoli? E poi i 12,5 mm di minimo di fuoco sarebbe la distanza minima di fuoco? quindi la distanza tra sensore e soggetto minima? Per la profondità di campo non basterebbe chiudere un po' il diaframma? |
| inviato il 16 Dicembre 2019 ore 20:11
Con la Dcr-250, che è una lente diottrica, la distanza di lavoro è fissa, con il soggetto a circa 10,5 cm dalla lente: l'ingrandimento dipende dalla focale, più è alta e maggiore è l'ingrandimento. Sulla stessa focale, come nella tua lente, vi è poi un range di ingrandimento, variando la messa a a fuoco dal minimo a infinito. I dati che ti ho dato sono relativi alla messa a fuoco minima, che ti fornirà il massimo ingrandimento. I 12,5 mm circa rappresentano l'inquadratura, lato lungo, che al massimo potrai ottenere. |
| inviato il 17 Dicembre 2019 ore 18:21
Con l' anello di inversione e focali corte ( anche vintage ) puoi raggiungere ingrandimenti più elevati, anche 5:1 e oltre, ne ho parlato qui : www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=5&t=3193503#18771442 Con gli obiettivi vintage non ho bisogno di contatti elettrici per muovere il diaframma, ho messo un anello di inversione da pochi euro ed invece degli anelli di prolunga ho messo diversi paraluce in cascata con filettatura anteriore e posteriore, costano molto meno e funzionano bene. |
| inviato il 17 Dicembre 2019 ore 23:02
Grazie per la risposta. l'obiettivo di base nikon si può invertire? L'idea di dover quasi poggiare l'obiettivo sul soggetto da fotografare non mi entusiasma troppo, speravo di riuscire a "modificare" il mio tamron per adattarlo anche a queste macro più spinte, in modo da non dover cambiare ogni volta obiettivo(motivo per cui non sopporto i tubi di prolunga) e speravo in queste lenti Raynox da applicare velocemente... |
| inviato il 17 Dicembre 2019 ore 23:52
Tutti gli obiettivi si possono invertire, ma il problema degli obiettivi mirrorless moderni con l' anello di inversione AF è che la distanza fra obiettivo e soggetto è quasi a zero, devo quasi toccare il soggetto per metterlo a fuoco. Inoltre l' anello di inversione AF è molto caro!. Il cavo elettrico è necessario per far funzionare il diaframma ed il manual focus o AF degli obiettivi moderni. I tubi di prolunga o l' anello di inversione sono di qualità ottica superiore, sono tubi vuoti, esenti da lenti, quindi non modificano il percorso ottico e non introducono aberrazioni. |
| inviato il 17 Dicembre 2019 ore 23:55
Io ho una reflex nikon, non una mirrorless |
| inviato il 17 Dicembre 2019 ore 23:58
Pardon, ho fatto copia-incolla da un altro mio forum, ma il discorso non cambia. Resta tutto valido. Anzi. Le reflex hanno il vantaggio del tiraggio diverso, che riduce il problema degli obiettivi mirrorless moderni, che sono più lunghi degli obiettivi delle reflex, quindi la distanza fra obiettivo reflex ( invertito ) e soggetto è migliore, resta più distante dal soggetto. |
| inviato il 18 Dicembre 2019 ore 0:11
Per quanto possa servire, confermo che le lenti Raynox (io ho la 150) sono un valido aiuto e che permettono ad un obiettivo normale di fare discreti close-up e ad un obiettivo macro di aumentare leggermente il rapporto di riproduzione. Dalla loro hanno il costo accettabile, la comodità di utilizzo (si mette e toglie in 1 secondo), la possibilità di usarle su più lenti (su obiettivi da 52 a 67mm di diametro filtro) e la qualità di immagine finale che mi pare decisamente accettabile (soprattutto se usate su obiettivi di qualità). Ci sono sistemi che garantiscono ingrandimenti maggiori (anelli di inversione e tubi di prolunga) ma l'utilizzo è più laborioso e ad alti ingrandimenti la scarsa pdc non è di facile gestione per chi non ha esperienza. Ciao. Luca |
| inviato il 20 Aprile 2020 ore 2:32
Tamron 180mm macro + Raynox 250 e MNS 202 ? Per montare i Raynox sulla lente Tamron 180mm occorrono degli adattatori ? |
| inviato il 20 Aprile 2020 ore 12:25
Le Raynox dcr-150 e dcr-250 hanno un adattatore che si aggancia a obiettivi con diametro filtri compreso fra 52 e 67mm. Il tamron 180 mi risulta avere diametro filtri di 72mm, quindi occorrerebbe un anello step-down 72mm-67mm (potrebbe dare vignettatura). |
| inviato il 20 Aprile 2020 ore 13:41
Ciao Luca grazie per l'info, onde rischiare di avere vignettatura potrei utilizzare il Raynox sul 60mm 2:1 della Laowa che ha 62 di diametro Per il Tamron eventualmente utilizzerei un moltiplicatore kenko 1,4x + tubo di prolunga |
| inviato il 21 Aprile 2020 ore 13:15
Luca ho deciso di prendere il Raynox 150 perché sembrerebbe più versatile e qualche scatto in più a mano libera si riesce ad ottenere. Inoltre ieri ho visto una combinazione Bridge + Raynox 150 + Marumi 200 combo Immagini eccezionali |
| inviato il 13 Maggio 2020 ore 22:08
Domani mi arriverà il Raynox 150 così vediamo questo fine settimana di utilizzarlo |
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