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TI suggerirei caldamente i film di Peter Greenaway, storie complesse e un po' folli ma e' un maestro. Lo Zoo di Venere e' l'inno assoluto alla simmetria. Fotografia, inserti inusuali, storia... un viaggio allucinante e allucinato. Tra i suoi ultimi lavori Eisenstein in Guanajuato, fotograficamente un piacere per gli occhi Greenaway gioca con prospettive, luci e simmetrie come non ho mai visto :)
Di Greenaway, del quale apprezzo tutta la filmografia finto agli anni 90, aggiungo “Il ventre dell'Architetto” per vedere una Roma come non l'ho mai vista ritratta da nessuno. Di Tarkovsky aggiungo “Nostalghia” girato tra la Val D'Orcia e Roma passando dalla maremma. Di Wenders oltre al “Cielo sopra Berlino” consiglio Paris Texas, Lo stato delle cose e Alice nelle Città.
Ma di film francesi non abbiamo citato neanche uno, mi sovviene il vecchissimo Jean Renoir di Une partie de campagne alla cui lavorazione collaborò Henri Cartier-Bresson alla fotografia e Luchino Visconti aiuto regista.
Concordo. Alcune immagini sono molto interessanti (come quelle con il soggetto stretto come se fosse in una piccola stanza o sotto ad un tavolo). In altri casi è un po' pretenzioso, ma in questo tipo di performance ci sta.
Dogman. di Matteo Garrone e fotografia di Nicolaj Bruel (premiato con il David per questo film). La fotografia in questo film per me è straordinaria. Non ha la bellezza come soggetto ma la desolazione e il degrado resi con luci, colori, focali e inquadrature che ne fanno uno spettacolo unico. In internet dovrebbe esserci la foto del protagonista che lima le unghie a un alano in un laboratorio semi fatiscente. Guardate il punto di ripresa e la luce usata. Naturalmente è questione di gusti ma per me una bella foto non è necessariamente la foto di una bella cosa.
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