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Fotografia Analogica


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avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2019 ore 7:22

Comunque è vero, smettetela di parlare di pellicola ... potrei aver bisogno di ancora un paio di ottiche da proiezione e così mi rovinate il mercato, che comunque già così non è più quello di cinque o sei anni addietro Cool

user39791
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inviato il 03 Dicembre 2019 ore 7:34

Il paragone con l'alta fedeltà è molto calzante. Rammento che per i primi anni i CD erano orrendi come suono, poi hanno hanno affinato le tecniche e tutto è cambiato. Con il digitale è la stessa cosa. Ricordo ancora la mia mitica Canon G4 che spesso tirava fuori dei disastri. Poi tutto è cambiato. Ciò non toglie che l'analogico sia fotografico che musicale ha un grande fascino, specie per chi lo vissuto per decenni. Ancora oggi ogni tanto mi compro un LP e solo aprirlo mi emoziona ancora. La stessa cosa deve essere aprire un rullino fotografico.

user120016
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inviato il 03 Dicembre 2019 ore 7:40

Domenico, non fare il timido, posta lo scatto che hai fatto al ponte con la GX680.... è notevole.


Eccola... Qui la GX a lavoro con il 65 mm.





E qui il file da scansione del negativo. Si tratta di uno scatto in formato ridotto (la macchina è 6x8 ma avevo montato la maschera del 6x4.5 e si vede dal magazzino in verticale per sfruttare il formato landscape rispetto al classico portrait). La pellicola è una Kodak Ektar 100 ASA, 32 secondi di esposizione ad f/11. Sviluppo in C-41, con un tempo leggermente allungato rispetto alla scheda tecnica (4 minuti contro 3.45). Temperatura 38.0 °C. Tempi e temperature dello sbianca-fissaggio, e della stabilizzazione da scheda tecnica. Lavaggio leggermente prolungato, alla temperatura di 32°C. La scansione è stata fatta con Epson V750 PRO e Silverfast 7. Si tratta di 16 acquisizioni a 1600 DPI. Ma su questi dettagli Paco sa dirvi di più, perché è lui che mi ha spiegato l'uso di questo software.




avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2019 ore 9:13

Scusa Domenico una domanda: hai usato la Ektar 100 con un tempo di posa di 32 secondi a f 11 ... devo quindi ritenere che nei 32 secondi è compreso anche l'allungamento necessario a controllare il difetto di reciprocità?

Grazie.
Paolo.

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2019 ore 9:54

Boh sarà l'età, ma tutto questi ricordi romantici legati all'analogico, non li ho.
Ricordo gli sbattimenti col lab e relativo tecnico, per cercare di avere i colori desiderati. E parlo di lab professionali.
Ricordo i negativi graffiati e le sedute in camera oscura, i neri che ci dovevi combattere, per averli come volevi tu. E la spuntinatura delle stampe.
La soddisfazione col digitale, è che puoi controllare tutta la catena di lavoro. Dalla ripresa alla stampa finita. E se tutto non è come avresti voluto, almeno sai con chi pigliartela...MrGreen

user120016
avatar
inviato il 03 Dicembre 2019 ore 9:58

Esatto Paolo. Ho fatto una lettura esposimetrica per luce riflessa ed il sekonic mi dava un tempo di 13 secondi. In genere, per tempi tra 10 e 20 secondi applico una correzione del 150% e dunque in questo caso 13+13+6, arrotondato di mezzo secondo.
Ho fatto due prove: una con posa bulb e 32 secondi e l'altra con la multiesposizione dello stesso fotogramma per 4 volte con 8 secondi. Quest'ultima mi è piaciuta di più.

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2019 ore 10:02

Quindi le 4 tranche da 8 secondi separate di un po' erano con esposizioni differenti?

user120016
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inviato il 03 Dicembre 2019 ore 10:06

La soddisfazione col digitale, è che puoi controllare tutta la catena di lavoro. Dalla ripresa alla stampa finita. E se tutto non è come avresti voluto, almeno sai con chi pigliartela...MrGreen


Perché in analogico non puoi controllare tutta la catena? Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2019 ore 10:08

Col b/n si. E l'ho fatto sino al 6x6.
Svilupparsi il colore professionalmente, è tutta altra storia.
Soprattutto se devi consegnare un lavoro in tempi rapidi.

user39791
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inviato il 03 Dicembre 2019 ore 10:09

Si può controllare tutto ma con il colore è davvero molto complicato. Io non ci mai riuscito quando era il tempo del solo analogico, però capisco che può essere anche una bella sfida.


Abbiamo postato assieme.:-P

user120016
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inviato il 03 Dicembre 2019 ore 10:11

@blackbird

4 esposizioni consecutive separate da una frazione di secondo con le stesse impostazioni

user120016
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inviato il 03 Dicembre 2019 ore 10:13

@Maserc, io non devo consegnare in tempi rapidi perché non è il mio mestiere. Penso che si stia parlando di amatoriale.

avatarjunior
inviato il 03 Dicembre 2019 ore 10:23

Mi unisco al censimento, scatto anch'io a pellicola, per ora solo 35mm.
Non credo di aggiungere nulla di nuovo al dibattito, ma provo a dire la mia.

Ho iniziato a interessarmi seriamente di fotografia con il digitale, non da molti anni, ma passare prima alle lenti vintage manual focus e poi anche ai corpi analogici mi ha insegnato nella pratica quello che avevo studiato solo come teoria. Sembrerà stupido, ma capire bene il concetto di ISO/ASA, di rumore, come funziona un diaframma, la maf con un vetrino spezzato, regola del 16, difetto di reciprocità, ecc. sono stati esercizi estremamente utili che una digitale spesso non riesce a restituire con la stessa efficacia.
Continuo a scattare a pellicola, sì: purtroppo non ho la possibilità di sviluppare in proprio, per cui mi affido a un laboratorio esterno che fa scansioni professionali.
Stampo molto, sia in digitale che in analogico (sempre affidandomi a laboratori specializzati, per fortuna qui in Germania non mancano).
Per il mio modo di fotografare, in cui la nitidezza gioca un ruolo irrilevante, anche le pellicole a colori meno blasonate come le Kodak Gold 200 offrono risultati interessanti. Questa foto per esempio è stata scatta con una Canon AL-1 e con un vecchio Canon FL 19/3.5 R su Kodak Ultramax 400, poi sviluppata e scansionata da FotoImpex a Berlino.
Perché continuo a scattare a pellicola? Perché mi diverte, ovviamente, altrimenti non lo farei; ma anche perché mi permette di continuare a imparare, in modo diverso rispetto al digitale.
Da quando scatto a pellicola ho imparato a darmi un regolata anche in digitale e a non tornare più a casa con 200 scatti (che, non dimentichiamolo, costano molto tempo in postproduzione e il tempo oggigiorno è denaro), ma con 20-30 in teoria più ragionati.
Ha senso comparare i due sistemi? Credo di no. Il digitale ha molti vantaggi, in primis la riduzione dei costi e l'immediatezza, ma anche i suoi contro. E viceversa. I due mondi possono convivere felicemente, se si vuole, anche in uno stesso progetto fotografico.

PS: Ci sono pellicole davvero interessanti attualmente in commercio, tipo le Adox o quelle cinematografiche prodotte da Silbermax, che secondo me rendono l'esperienza analogica ancora innovativa.

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2019 ore 10:28

Comunque a mio avviso la scansione di un negativo ai fini della stampa è sempre e comunque una forzatura che a dire poco abbatte la qualità della fotografia stessa almeno del 30%.
Con le diapositive va considerato una sorta di male minore, oltre che inevitabile dal momento che il Cibachrome è ormai estinto da anni, quindi passi pure ma con i negativi è sempre meglio seguire al filiera classica

Dipende... non sempre è così! Ci sono casi in cui con la filiera classica è molto difficile se non impossibile tirare fuori buoni risultati, soprattutto in termini di sfruttamento della gamma dinamica (visto che anche di questo si parlava).
Ho degli scatti fatti in controluce nella Death Valley con saline bianchissime in primo piano, un cielo terzo e il sole nell'inquadratura (pellicola Kodak Ektar 100); con la scansione (senza particolari accorgimenti, multiscansioni, ecc. niente di tutto ciò) ho un file perfetto pronti per la stampa con tutti i dettagli e il sole ben visibile con il suo disco e i raggi a stella. Ho fatto fare (ed ero presente alla lavorazione) stampe con ingranditore a uno dei pochi laboratori professionali (e lo è davvero, è uno dei più noti) che offrono questa possibilità e nonostante i numerosi tentativi non è stato possibile ottenere risultati analoghi.
La scansione in alcuni casi offre indubbi vantaggi consentendo di tirare fuori tutte le informazioni presenti nel negativo.

user33434
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inviato il 03 Dicembre 2019 ore 10:28

...e come il vinile contro il CD... Qualcuno che apprezza la magia del vinile sempre ci sarà però volenti o nolenti e una tecnologia superata senza possibilità di ritorno.

Il paragone con l'alta fedeltà è molto calzante. Rammento che per i primi anni i CD erano orrendi come suono, poi hanno hanno affinato le tecniche e tutto è cambiato

Non credo che sia questo il giusto paragone. Il CD è la stampa Inkjet, l'LP è una stampa in camera oscura. Una macchina digitale è come un pianoforte digitale o un ewi mentre una pellicola è come un pianoforte o un sassofono.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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