JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).
Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.
Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:
È quando sei in mezzo alla gente che percepisci la solitudine, sarà perchè siamo animali sociali e cerchiamo naturalmente cmq di fare gruppo coi nostri simili, diversamente se sei anche fisicamente da solo, con nessuno intorno, paradossalmente la solitudine non ti pesa per niente anzi, acquisisci più consapevolezza di te e delle tue capacità, sei padrone di te stesso senza dipendere da nessuno.
Poi nessun uomo è totalmente (al 100%) altruista, come non è totalmente egoista: ci sono diverse percentuali di altruismo in ognuno di noi. I genitori che aiutano i figli piccoli, i figli che aiutano i genitori anziani bisognosi, chi lascia il posto a sedere ad una persona anziana sul autobus, chi fa volontariato... quello è essere sociale, quello è l'opposto di egoismo. Viviamo tutti in città, paesi o borghi, quindi siamo sociali. Anche solo aver bisogno di un medico o di un veterinario è una dimostrazione del fatto che l'uomo sia un animale sociale.
“ Il solo pensiero di raccogliere la me*da ancora calda di un animale, sia pur con la mano infilata in un sacchetto, mi impedisce anche solo di pensare ad un cane. „
TheRealB, anche per i figli è così quando sono neonati, solo una parola... P-A-N-N-O-L-I-N-O. Comunque un cane, ti regala forti emozioni ed è sempre lì pronto a mostrarti affetto ogni volta che torni a casa, che tu sia stressato, triste o felice. E in cambio ambisce solo all'amore ed all'affetto senza alcun secondo fine, insomma come i veri amici umani.
“ Quello che viene da chiedersi è: si è capaci di accettare la solitudine? Ops questo andrebbe in un altro post! „
Darcy, si deve essere capaci di accettare la solitudine, solo così si diventa forti (penso a chi fa una cosa solo se è in un gruppo di amici o conoscenti), questo perché è meglio essere soli che male accompagnati. Però quando si ha la fortuna di trovare le persone giuste è estremamente bello condividere momenti con gli altri: il cuore prova più gioia ed è più felice. Poi ci sono anche momenti in cui è bello stare da soli, ma è molto difficile stare sempre da soli: alle volte si rischia di soffrire parecchio e di inaridire il proprio animo. Ci vogliono sia la socialità sia la solitudine (intesa anche come momenti per sé stessi) in giuste dosi. Questa è l'idea che mi sono fatto io.
Gma, se hai figli piccoli puoi parlare con i genitori degli altri figli mentre aspetti fuori da scuola oppure con i genitori di altri bimbi al parco. Altrimenti se sei in Italia, vuoi che non ci sia qualche juzzino nella tua stessa città/borgo/paese? Se invece sei all'estero porta a far stampare delle foto presso qualche negozio e magari inizi a chiacchierare con qualche altro cliente o con il negoziante.
McBrandon: ottime parole, un equilibrio tra il bastare a se stessi e la convivialità del vivere in sintonia con gli altri sarebbe la “condizione perfetta”, e bravo chi ci arriva!
Non vorrei aver creato allarmismi: mi reputo una persona serena dopotutto, come è giusto che sia a 30 anni. Ho amici e svariati contatti, sia qui che in giro per il mondo: dopo l'università ci siamo sparpagliati per bene
Non credo di potermi definire una persona veramente sola, ma è da quando ne ho 18 che non abito piü nella casa dove sono cresciuto, e nemmeno in italia praticamente: ogni tanto mi chiedo se varrebbe la pena.. semplicemente tornare indietro, smettere di rincorrere qualcosa di astratto, fermarmi. Non avendo mai messo veramente radici da nessuna parte, ogni tanto il pensiero mi sfiora. Sarà colpa delle giornate uggiose, ma se dovessi comprare casa domani.. non saprei veramente dove
E niente, un pensiero tira l'altro, e via di elucubrazioni mentali
user170782
inviato il 21 Novembre 2019 ore 16:49
Sei giovane, hai fatto già molte esperienze all'estero da quel che mi pare di capire, quindi non tornare in Italia .
“ ogni tanto mi chiedo se varrebbe la pena.. semplicemente tornare indietro, smettere di rincorrere qualcosa di astratto, fermarmi. Non avendo mai messo veramente radici da nessuna parte, ogni tanto il pensiero mi sfiora. Sarà colpa delle giornate uggiose, ma se dovessi comprare casa domani.. non saprei veramente dove „
Pensare, ragionare, meditare, valutare...tutti sintomi di saggezza e ognuno prima o poi cerca di capire cosa fare e dove vuole andare (anche a vivere), però il punto principale da cui partire è ovviamente il lavoro. Si può andare a vivere nella città più bella al mondo, ma se trovi grosse difficoltà a trovare lavoro hai dei problemi enormi sopratutto se hai figli. Scritto questo ognuno fa i propri ragionamenti personali. Dipende anche da cosa sia l'astratto che rincorri e quanto sia fattibile e/o faticoso raggiungerlo: contano le proprie aspettative, la realtà nella quale si vive, le proprie esigenze/priorità e quelle delle persone con cui ci si è creati una famiglia. Sono fattori altamente personali e sui quali non si possono dare consigli. Solo tu puoi sapere cosa vuoi (o vorresti) e cosa sia meglio per te e per i tuoi familiari.
Poi come scrisse qualcuno "E' già l'ora che volge il desio ai naviganti intenerisce il core", nel senso (riadattato) che ci sono atmosfere e sensazioni che ci inducono alla malinconia o a meditare sul percorso della nostra vita, prima o poi capita a tutti: un consiglio, una bella tazza di cioccolata calda (o altro) per coccolarci un po' e ci si sente subito meglio, se i tuoi pensieri sono dovuti a sensazioni momentanee. Se, invece, sono pensieri ricorrenti che provi da molto tempo e non sai che fare, è tutto un altro discorso: lì forse converrebbe parlarne con familiari ed amici e forse non basta, ma almeno ci si confronta e si sentono i pareri altrui e ciò può in parte schiarirci le idee.
“ Sei giovane, hai fatto già molte esperienze all'estero da quel che mi pare di capire, quindi non tornare in Italia . „
“ però il punto principale da cui partire è ovviamente il lavoro „
“ Tornare in Italia? per carità! stanne alla larga! „
questo è un altro aspetto interessante: per rispondere a McBrandon, credo che ognuno abbia i propri mulini a vento, il mio è proprio la realizzazione professionale, probabilmente a discapito d'altro. Ma è veramente così importante il lavoro? non pensate che ci identifichiamo troppo con esso?
Prendendo l'esempio del fotografo con p iva: si spezza la schiena per guadagnare a sufficienza per condurre una vita normale, riuscire a levarsi qualche sfizio ma non esente da preoccupazioni economiche. Niente orari, si fa in 4 per mandare avanti la bottega, ma tutto questo viene compensato dalle soddisfazioni del proprio buon operato.
Non sarebbe più semplice fare foto per i prodotti ikea? gestire i loro cataloghi, foto sui set..sarebbe un lavoro sicuro e costante. probabilmente più remunerativo, con orari tranquilli. è veramente più nobilitante far combaciare il lavoro con la propria realizzazione personale? perchè le soddisfazioni del libero professionista di prima non possono venire dalla fotografia fatta per hobby, o da qualcos'altro?
“ questo è un altro aspetto interessante: per rispondere a McBrandon, credo che ognuno abbia i propri mulini a vento, il mio è proprio la realizzazione professionale, probabilmente a discapito d'altro. Ma è veramente così importante il lavoro? non pensate che ci identifichiamo troppo con esso? „
Purtroppo il lavoro è uno degli scogli che frena certe scelte, perché ovviamente è ciò che ti permette di guadagnare i soldi per vivere. Fintanto che devi sfamare solo te stesso è un conto, però quando hai sul groppone moglie e figli le scelte devono essere estremamente ben ponderate ed alle volte si devono fare delle rinunce. Poi bisogna considerare vari fattori: si lavora con partita iva o come lavoratori dipendenti, se si hanno da parte dei risparmi, se si ha un mutuo da pagare, se si è già affermati nel proprio campo lavorativo, se ci si mette di punto in bianco a voler cambiare totalmente lavoro, se ci si accontenta di fare rinunce per vivere come si vuole, di quanti soldi è necessario disporre per aprire un'attività lavorativa in proprio... sono tantissimi i fattori da considerare. Non ho scritto nulla di nuovo, ma saprai che in Italia a livello lavorativo la situazione non è delle più rosee... se tu hai già un buon lavoro tienitelo stretto, perché in tanti fanno fatica a trovarne uno.
Gma non capisco dove vuoi andare a parare sinceramente.Siamo passati dalla solitudine al lavoro,all'importanza che ha ecc ecc,stai mettendo un sacco di cose al fuoco e tra poco inizieremo a parlare del senso della vita :) Cos'è che ti turba? Comunque nel tuo profilo c'è scritto che fai l'architetto,non è un mestiere che ti appassiona e per il quale hai studiato? molto meglio che fare (o cercare di fare) il fotografo che fotografa mobili
Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.