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Nuovo Regolamento enac per i Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto - dubbi e perplessità.


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avatarjunior
inviato il 21 Novembre 2019 ore 11:21

D'accordo su tutto.
Una sola considerazione relativa ai <250: si era già discusso (in altro topic) delle differenze tra quello che può far male, e che è quindi soggettivo (anche un frisbee o un pallone possono far male), e ciò che può invece procurare lesioni (dato oggettivo).
Noi possiamo non essere d'accordo, ma se un oggetto viene classificato come inoffensivo, proprio per i test condotti sull'energia scaricata all'impatto conseguente ad una caduta ed il modo in cui questa viene scaricata, allora questo oggetto va necessariamente considerato inoffensivo da chi legifera.
Con questo non voglio dire che un drone di 250 grammi sulla testa non faccia male, ma semplicemente che se un ente di certificazione ha dichiarato che le possibilità che procuri lesioni sono bassissime e trascurabili, tutti gli Stati che "ratificano" quella certificazione, devono necessariamente tenerla in considerazione.
Invece, a livello assicurativo, per ora hanno "buttato nel mischione" anche i droni <250 grammi.

avatarjunior
inviato il 21 Novembre 2019 ore 11:37

In attesa di una risposta scritta, ho appena sentito un gentilissimo operatore dell'U.R.P. ENAC il quale mi ha confermato, ovviamente a voce, che al momento è prevista l'obbligatorietà dell'assicurazione per TUTTI i droni, nonchè la ferma volontà di ENAC di scoraggiare, attraverso una certa severità del regolamento (che si evince chiaramente...), i comportamenti scriteriati registrati finora e comunque adottando, in forma progressiva, quanto già previsto nell'intera Comunità Europea (ma questo era noto).
Ha sottolineato che per uso aeromodellistico si intende esattamente l'utilizzo in spazi segregati, cioè all'interno di campi volo di club e associazioni riconosciute, e che gli stessi, in Italia, sono centinaia (come dire: non avrete mica problemi a trovarne uno e andare a volare li dentro...), mentre tutto ciò che avviene in aree pubbliche non segregate non poteva più esimersi da una più incisiva regolamentazione, aggiungendo che d'ora in poi gli utilizzatori di droni, anche se per scopi ricreativi, si dovranno via via abituare al fatto che questi sono mezzi che non possono essere usati come meglio si crede.
In merito all'apparato sanzionatorio attualmente in vigore e alla sua evidente sproporzionatezza, ha risposto che è dovere del Ministero dell'Interno adeguare le previsioni sanzionatorie al nuovo regolamento, purtroppo confermando che, dal 15 dicembre, in assenza di modifiche, sarà applicato quanto previsto finora.
Alla perplessità relativa al fatto che da metà dicembre ogni drone sarà classificato SAPR e quindi assoggettato al Codice della Navigazione (come un Cessna, un Piper od un Airbus A320!) ha ribadito che spetterà al competente Ministero presentare delle richieste di modifiche od integrazione del regolamento e che ENAC ha ovviamente la massima disponibilità in tal senso.
Siccome, però, non penso che questo avverrà a breve, resta valida la considerazione già fatta sulle pesanti sanzioni previste per i tutti droni (prima previste solo per i droni usati a scopo professionale), a partire dal 15 dicembre.
In questi giorni girerò le mie domande anche al Ministero dell'Interno - Dipartimento della P. S., chiedendo se sia prevista una modifica dell'impianto sanzionatorio (ma la vedo dura, dovendo questo sottostare e fare riferimento a quanto già previsto dal Codice della Navigazione e dai regolamenti ENAC), se sia prevista una "sospensione" dello stesso in alcuni ambiti di utilizzo ed in attesa di un "allineamento" tra regolamento e norme sanzionatorie e, infine, se siano già state rilevate criticità in tal senso e siano in previsione richieste di modifica del regolamento.

avatarsenior
inviato il 21 Novembre 2019 ore 12:47

Grazie per l'intervento esauriente.

avatarsenior
inviato il 21 Novembre 2019 ore 14:04

Grazie Ricky971 per il tuo importante contributo. Per quanto mi riguarda farò l'assicurazione, con o senza obbligatorietà. Per il resto, valuterò cosa fare con intelligenza, e poi vedremo. C'è anche da far notare che in Italia tra fare le leggi ed applicarle c'è un Oceano di mezzo. Male che vada volerò all'estero.

avatarsenior
inviato il 21 Novembre 2019 ore 23:13

se un ente di certificazione ha dichiarato che le possibilità che procuri lesioni sono bassissime e trascurabili

Ma qualcuno l'ha certificato? E chi?
Perché un conto è dire che cade un drone da 250g in mezzo al campo e quindi non fa danno quasi nemmeno alle colture; altro conto è che quel drone cada su una persona e un componente entri in un occhio ferendolo, oppure cade su una strada e fa sbandare un'auto: chi paga?
L'assicurazione RC è cosa buona e giusta e infatti, a mio avviso, andrebbe fatta per qualunque mezzo circolante.

Sono d'accordo con te, ma, se uno è id1ota e ha l'abitudine di far volare il proprio drone dentro una ATZ o in aree pericolose, non serve a niente inasprire le regole per tutti gli altri, basterebbe far rispettare quelle che già ci sono, tanto l'id1ota non le osserva comunque.

Altrimenti non saremmo in Italia Triste

Mi sa che la mia mezza idea di comprare un drone piccolino aspetterà ancora un po' per capire quel che succederà ;-)

avatarjunior
inviato il 21 Novembre 2019 ore 23:56

@Jack69:
si, é stato certificato, i 250 grammi non sono infatti casuali: la FAA statunitense, a suo tempo, ha commissionato uno studio specifico ad un gruppo di esperti che ha condotto una lunga serie di prove, al termine delle quali é stato stabilito che un drone inferiore ai 250 grammi può essere considerato inoffensivo.
Lo studio di questa commissione é stato poi “ratificato” anche dall'Europa, che ha infatti introdotto nel proprio regolamento EASA questa particolare categoria di droni.
Non ricordo esattamente in quale topic, qui su Juza, si era già ampiamente discusso di questo aspetto, ma il nocciolo é che, accettando il fatto che NON esiste il rischio zero e che qualsiasi oggetto può far male (ed in rare circostanze, anche molto male), é però normale che debbano essere stabiliti dei paletti entro i quali far ricadere determinate categorie di oggetti ed i relativi livelli di pericolosità, e che queste categorie debbano essere differenziate tra loro in base a dati oggettivi e dati statistici, altrimenti si farebbe prima e meglio a vietare tutto, se realmente pericoloso, anziché iper regolamentare, oppure, come dicevi tu, ad obbligare ad assicurare tutto ciò che si muove.
Come già scritto prima, anche un pallone o un frisbee possono far male o provocare un incidente, così come una bicicletta può, potenzialmente, arrivare a provocare persino la morte di qualcuno, eppure non esiste alcun obbligo di assicurare palloni, frisbee e biciclette.
Bene, come dici tu, che ci sia un obbligo assicurativo e, prima ancora, una seria di norme comportamentali da rispettare laddove si utilizzino oggetti le cui possibilità di causare lesioni alle persone o danni alle cose siano statisticamente apprezzabili, ma trovo un'esagerazione il fatto di obbligare gli utenti non professionisti ad assicurare un oggetto con caratteristiche offensive che, se non pari a zero, sono davvero limitate.
Poi, magari, il giorno in cui prenderò un 250 (anzi, un 249...) sulla testa cambierò anch'io idea, ma, si sa, la coerenza non risiede stabilmente in noi esseri umani... MrGreen;-)

avatarsenior
inviato il 21 Novembre 2019 ore 23:59

Ricky quindi quanto sotto non torna?




avatarjunior
inviato il 22 Novembre 2019 ore 0:36

@Gianpietro:
non riesco a leggere benissimo lo schema, ma mi sembra di aver letto la nota in base alla quale l'assicurazione per i droni <250 usati per scopi ricreativi sarebbe facoltativa; se ti riferisci a questo aspetto, sembra che lo schema sia sbagliato, perché non si riesce a trovare, nel regolamento, un passaggio che escluda i droni <250 dalla classificazione di SAPR e, di conseguenza, l'esenzione dagli obblighi previsti dall'art. 32, relativi appunto all'assicurazione RC.
Sarebbe interessante, però, sentire gli autori e chiedergli quale sia la loro interpretazione del regolamento; magari c'é una “chiave di lettura” che sta sfuggendo a tutti noi ma che sbroglierebbe questa piccola matassina.

avatarjunior
inviato il 22 Novembre 2019 ore 1:11

Io, però, mi domando una cosa:
Chiunque vada per mare per motivi ricreativi/sportivi e non per lavoro, sa o dovrebbe sapere di essere assoggettato, specie in caso di violazioni, ad una specifica legge, diversa dal Codice della Navigazione, creata apposta per regolamentare e sanzionare il mondo dei non professionisti; si chiama Codice della Nautica da Diporto ed é applicabile solo a chi in mare non ci lavora.
Le tipologie di barche sono le stesse, ma le sanzioni alle quali sono assoggettate le due categorie di naviganti, no, ed é sufficiente l'iscrizione dell'unità navale in un apposito registro (a parte i natanti, che non sono registrati).
Questo fa' si che la quasi totalità delle sanzioni previste per i diportisti dall'apposito Codice del Diporto abbiano un peso differente da quelle previste invece dal Codice della Navigazione per i professionisti, molte delle quali a carattere penale.
Mi chiedo, é così impossibile tentare di fare la stessa cosa nel mondo dei droni, evitando, tra l'altro, una serie di orrori interpretativi ed il rischio di demolizione di un intero settore?
Pur classificando tutti i droni come SAPR, e quindi come aeromobili, é forse un'utopia pretendere un chiaro strumento di legge che consenta ai non professionisti di non essere sanzionati, nel caso in cui sbaglino, alla stessa stregua di chi con i droni ci fa' i soldi o addirittura di chi vola sugli aeromobili dell'Aviazione Generale?
Io non mi lamento tanto dei nuovi obblighi previsti, per quanto noiosi e, in alcuni casi, esagerati, ma della sproporzione delle relative sanzioni.
Dico un'eresia?

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2019 ore 8:08

Penso che tu abbia ragione.
Il motivo di questa mancata distinzione può essere dato dal fatto che la nautica da diporto coinvolge un numero di persone molto più vasto e quindi ha un peso economico molto più grande. Da qui una maggiore attenzione da parte dei legislatori.
Mentre i droni sono ancora nella loro età infantile...

A proposito: dove sono scritte le sanzioni?

avatarjunior
inviato il 22 Novembre 2019 ore 9:23

A proposito di assicurazione non mi è chiara una cosa: siccome non tutte le compagnie hanno delle polizze ah hoc, leggo che molti hanno l'assicurazione del capo famiglia che copre da danni causati dal proprio cane, mentre si fa sport, ecc ecc. Questo tipo di assicurazione va bene oppure deve essere una polizza tipo quella dell'auto/moto, cioè specifica??

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2019 ore 9:41

Credo che dipenda da polizza a polizza.
Da verificare con il proprio assicuratore.

avatarjunior
inviato il 22 Novembre 2019 ore 9:55

@Ale Z
forse non mi sono spiegato. Ammettiamo che la polizza sia obbligatoria e un pubblico ufficiale mi chiede di verificare se ho la polizza: vanno bene tutte o ci vuole specifica?

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2019 ore 10:02

Ma se vale quella di dronezine costa 35 euro l'anno... e ti danno la tesserina... MrGreen

avatarjunior
inviato il 22 Novembre 2019 ore 10:23

@ Ale Z:
quel che dici ha sicuramente un senso, se non nei numeri (in Italia ci sono poco più di 97.000 unità da diporto, contro gli oltre 100.000 droni, in stima per difetto, usati per scopi ricreativi ed in crescita esponenziale), certamente nel volume di affari che muovono il settore della nautica ed il suo indotto.
Resto però dell'idea che, proprio in virtù del numero di persone interessate, una impianto sanzionatorio specifico per i droni usati per scopi ricreativi sia sacrosanto e non difficile da fare, anzi, dirimerebbe molte questioni particolarmente delicate.
Il prontuario delle sanzioni lo trovi a questo link:
www.fulviosarzana.it/wp-content/uploads/2015/05/Aeromobili-a-Pilotaggi
Ovviamente, essendo "allineato" alla precedente versione del regolamento, i riferimenti ai vari precetti, presenti nel prontuario, sono differenti, ma le sanzioni no, resteranno le stesse, in assenza di modifiche.;-)

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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