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Anno Sabbatico - Un viaggio in solitaria 4


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user81826
avatar
inviato il 14 Novembre 2019 ore 23:25

Non ci crederai ma in Turchia non usano il miele per fare halka o altri dolci, solo acqua e zucchero.

Divertiti anche per tutti noi :)

avatarsupporter
inviato il 15 Novembre 2019 ore 19:28

Grazie mille PaoloPgC, in effetti avevo dei dubbi. È troppo liquido, ma dal sapore sublime pensavo ad un miele molto annacquato. Modificato il post.
Un saluto.
Gianluca.

avatarsenior
inviato il 15 Novembre 2019 ore 20:13

www.ilsole24ore.com/art/l-iran-raziona-petrolio-e-alza-prezzi-ACXer8y

comunque il prezzo della senza in iran rimane basso. temevo che i 60 litri al mese per auto non fossero superabili. semplicemente l'extra costa il doppio

avatarjunior
inviato il 15 Novembre 2019 ore 20:24

Ti seguo con interesse ed ammirazione nonché invidia. Avantiiii!

avatarsenior
inviato il 15 Novembre 2019 ore 20:32

Qualche anno fa accarezavo l'idea di partecipare al Mongol Rallye, con un percorso simile al tuo fino all'Iran e poi via della seta fino a Ulan Bator. Mi hai fatto tornare sete di avventura.
P. S. qualcuno ha la mia medesima follia in testa....?

avatarsenior
inviato il 15 Novembre 2019 ore 21:31

Guido da una vita, ma mi sa che dovrò aspettare la pensione MrGreen

avatarsupporter
inviato il 16 Novembre 2019 ore 5:42

Giorno 7 – 15 Nov 2019
drive.google.com/open?id=13yI9FMcocb5aeUAVlt97UMkLLsIMoPVh&usp=sharing

Quando mi rimetto in marcia i venditori di souvenir stanno ancora sistemando le bancarelle su strada. Il paesaggio dopo poco si trasforma. Ero tra colline di roccia affiorante parzialmente coperte da alberi imbruniti dall'autunno e pian piano gli alberi scompaiono restando confinati solo ad avvallamenti e letti di fiumi. Forti salite e poche discese. Sole accecante, nessuna nuvola, ma c'è freddo al punto che devo accendere il riscaldamento. A cadenza regolare una pattuglia della stradale si scorge in lontananza, ma quasi sempre avvicinandosi si scopre che è solo un pannello di legno. L'illusione ottica funziona perfettamente. Da notare che ho scritto quasi sempre, perché a volte è una pattuglia vera, quindi occorre stare attenti ai limiti. Non è un mio problema. In lontananza, su alte vette, vedo per la prima volta la neve.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3605663&l=it

Si è scortati ai fianchi da basse colline brulle che prima si innalzano subito a ridosso della strada, poi pian piano si allargano facendo apparire immense distese. Su una di queste, in ombra, delle strisce di neve a poche decine di metri da me mi fanno trasalire. Ma a che altezza sono? Verifico immediatamente. 1600 metri. Caspita. Gli altipiani. Per i seguenti 300 chilometri, fino all'arrivo, rarissimamente scenderò al di sotto dei mille e cinquecento metri, arrivando a toccare i 2200. Si possono non vedere costruzioni per vari chilometri, silenzio, traffico inesistente. A volte delle piccole chiazze d'acqua mi fanno fermare per l'avifauna, ma questi non sono certo luoghi in cui svernare. Solo folaghe e poco altro. Il panorama è ormai quello della frontiera, nel senso di limite ultimo, di confine del mondo, di disabitato. Il mio ambiente. Spengo anche la musica per assaporare appieno il piacere della guida, l'Ammiraglia canta serena con voce invecchiata, ma intonata. La nostra piccola ed ingolfata Europa quasi ignora tutto ciò, Europa di cui qui ancora si sente il profumo. Sono tre anni dall'Australia e le sensazioni intense che non riesco ad arginare mi svelano il mio stato di astinenza malamente celato dalla quotidianità.
Ho fame. Vedo una Lokanta. Un paio di autobus a lunga percorrenza hanno sbarcato i pochi viaggiatori. Uno stanzone pieno di tavoli dove mangiare ed un banco di cibo caldo. Sono tutti gentilissimi e quasi mi scortano spiegandomi le pietanze e servendomi le mie scelte. Anche uno yogurt squisito che mi consigliano di mischiare con del riso. Un ragazzo sui 18-20 anni è l'unico a parlare inglese, ma interviene solo con qualche parola, timoroso di sopravanzare il fiume di parole in turco degli altri. Mi siedo ad un tavolo alla vetrata. Davanti a me le poche mercanzie allineate in scaffali di legno che odorano di altri tempi, sull'ultimo in alto dei grandi peluche chiusi nel cellophane guardano ed aspettano tristemente chissà da quanto tempo che qualcuno doni loro una casa, un letto, un bimbo. A fianco, fuori dalla vetrata, la mia cavalcatura si riposa e quasi mi sorride. Sullo sfondo l'Armenia. Distolgo lo sguardo dall'Ammiraglia per mangiare e quando riguardo fuori un uomo armato di una scopa con attaccato un tubo dell'acqua la sta pulendo. Non solo i vetri, ma anche tutta la carrozzeria. Un car wash non richiesto, certamente usuale. La scopa la libera dalla polvere e le regala delle delicate grattatine. Immagino stia facendo le fusa.





Ai bagni un omino chiede 1 lira. Non sono per schizzinosi e forse nemmeno per gente normale, ma ho visto di molto peggio. Fortunatamente c'è un box con tazza occidentale, alle turche ormai dominanti non mi abituerò mai.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3382030&l=it

Varie giovani robuste donnine si aggirano nel parcheggio cercando viaggiatori da allietare, anche questo è frontiera.
Dopo aver fatto felice chi aveva fatto felice l'Ammiraglia vado via, ma dimentico di fare una foto all'esterno. Torno indietro e provvedo dall'altra corsia.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3605664&l=it

Il ragazzo di prima, che mi aveva salutato mentre ripartivo, mi vede di nuovo e corre da me attraversando la strada saltando l'aiuola in mezzo. Mi chiede se sono un viaggiatore. Francamente non so che rispondere, le etichette non mi sono mai piaciute anche perché sono limitanti, ma sarebbe troppo complesso da spiegare e quindi gli dico di sì. Faccio foto? Sì. Sono su Instagram? No. Dove vado? India, se ci arrivo. Gli spiego che, anche se non su Instagram, scrivo su internet e vuole assolutamente il link anche se gli dico che scrivo in Italiano. Ma, a parte tutto ciò, è il suo profondo sguardo che mi colpisce. Non c'è ammirazione, non c'è invidia, non sta guardando me. Nei suoi occhi c'è il riflesso dei suoi sogni, delle speranze in qualcosa di cui io sono solo la casuale conferma. Ecco, quegli occhi ed il luogo mi fanno capire che lì in quel punto sta iniziando il mio viaggio, con quello sguardo. Forse leggerà queste righe con il traduttore e quindi lo saluto e gli auguro di avere la forza di provare a realizzare tutto ciò che sogna.
Costeggio l'ampio letto di un fiume che attraversa le pianure e le larghe gole di questo altipiano. Cerco il nome. Eufrate. Di fianco a me scorre la storia.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3605665&l=it

Dopo una cinquantina forse più di chilometri, l'Eufrate soffre costretto all'interno di un ampio bacino idrico. La Turchia ha il vantaggio dell'inizio del suo scorrere.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3605672&l=it

Faccio una lunga deviazione per provare l'auto anche su strade all'interno che, a parte una sterrata molto pietrosa fatta per tagliare, restano buone ed asfaltate anche se tra i monti e di collegamento tra piccolissimi agglomerati di 4 o 5 fattorie. Maps.me non mi fa sbagliare neanche un bivio. Si fa buio. Mi fermo per una foto. Il contadino della casa vicina mi viene incontro. Un piccolo uomo, nel senso della statura, con un viso e degli occhi sorprendenti. Quando gli stringo la mano la sento enorme, dura, una mano che racconta una vita.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3605673&l=it

Ho però esagerato con la deviazione e gli ultimi 100 chilometri li faccio con il buio che non è affatto un problema, ma si fa tardi e domattina vorrei comunque ripartire molto presto. Inoltre devo di nuovo andare piano a causa di altre forti salite. Erzurum si scorge ad almeno una ventina di chilometri e già dalle luci si capisce che si tratta di una vera città. Due strutture molto grandi sono completamente illuminate e dominano tutto il resto, sono due scivoli per il salto con gli sci. Siamo a quasi 1900 metri e si sente. Città moderna ed agghindata piacevolmente probabilmente in attesa della stagione sciistica. Le previsioni per adesso mi danno sempre cieli tersi e temperature però che la notte scenderanno abbondantemente sotto lo zero. L'Ammiraglia ha il primo problema, non funziona il clacson.

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2019 ore 7:29

Buona prosecuzione del viaggio. Ti seguiro' km per km, tu vedrai cose e genti meravigliose. Io le sognero' e le vedro' grazie ai tuoi bellissimi racconti. Gianluigi

user81826
avatar
inviato il 16 Novembre 2019 ore 7:47

Credo che a quel ragazzo tu abbia lasciato qualcosa di molto prezioso, la speranza che una fantasia si trasformi in realtà.

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2019 ore 7:57

Siamo tutti, qui, leggendoti, come quel ragazzo

user39791
avatar
inviato il 16 Novembre 2019 ore 8:28

Gran scelta di vita. Complimenti.

avatarjunior
inviato il 16 Novembre 2019 ore 9:58

Complimenti per questa avventura appassionante e per il modo con cui ce la stai descrivendo!

avatarsupporter
inviato il 16 Novembre 2019 ore 11:31

Domanda da niubbo totale, aprendo i link della mappe non mi si apre nulla, cosa mi sfugge?

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2019 ore 12:05

Domanda da niubbo totale, aprendo i link della mappe non mi si apre nulla, cosa mi sfugge?


Nemmeno a me.

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2019 ore 19:28

Attualmente la può vedere solo lui...

Dovrebbe aggiungere ognuno di noi come lettore alla mappa.
Un'impresa immane, penso.

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