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Anno Sabbatico - Un viaggio in solitaria 4


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avatarjunior
inviato il 12 Dicembre 2019 ore 9:57

E' un vero piacere leggere il tuo racconto di viaggio, ricco e particolareggiato, accompagnato da belle foto.

Buon proseguimento, ciao.

avatarsupporter
inviato il 12 Dicembre 2019 ore 10:17

Le immagini negli ultimi due post sono davvero spettacolari!

A proposito di ammiraglia, ricordo che la mia non aveva un gran supporto lombare sul sedile di guida, specie a fine vita. Mi chiedo come si senta la tua schiena, considerato tutto il chilometraggio di sterrato e bumps per la riduzione della velocità che incontri.

avatarjunior
inviato il 12 Dicembre 2019 ore 12:43

Sempre più bello e interessante...pensi che avrebbe senso in camper o visto i costi modesti meglio gli hotel? si trova da fare rifornimento di acqua e posti per lo scarico?

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2019 ore 15:42

Alla grande Gianluca ! Continua così

avatarsupporter
inviato il 12 Dicembre 2019 ore 19:16

Ho due cuscini a cuneo sul sedile ed uno per la schiena che però non uso quasi mai.
Sono comunque abituato a lunghe a volte lunghissime guide.

Sconsiglio camper, acqua sì, scarichi.... nel deserto. Comunque credo di non aver visto nemmeno un camper. Per spostarsi bene su tutti i tipi di strade ci vuole l'auto.

Un saluto ed approfitto per ringraziare tutti.
Gianluca.

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2019 ore 19:54

Gianluca sei il Bernard Moitessier dell'automobile.

avatarjunior
inviato il 12 Dicembre 2019 ore 20:18

Giusto per curiosità, ma la più volte menzionata "ammiraglia", che macchina è?

avatarsupporter
inviato il 12 Dicembre 2019 ore 21:01

Ringrazio Juza per l'inserimento in prima pagina che vedo solo ora. Comunque ribadisco che dipende dall'auto e non solo... mi sento un tantino sotto osservazione e pressione. MrGreen
Nel prossimo aggiornamento scriverò di un altro incontro che farà capire come quello che ho iniziato sia forse raro in Italia, ma non nel resto dell'Europa soprattutto nord Europa. Viaggiatori annuali e pluriannuali ce ne sono non pochi ed anche con auto propria. Quindi, se parliamo degli scritti mi fa molto piacere che mi si segua per quelli ed anche per le foto, ma non enfatizzerei più di tanto durata (incerta) e tragitto.
Scusate, ma per me è assolutamente fondamentale restare con i piedi ben saldi per terra. Per come la vedo io non sono quasi ancora partito....
Per ora si va avanti.
Gianluca.

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2019 ore 21:35

Giusto per curiosità, ma la più volte menzionata "ammiraglia", che macchina è?


la vedi nel primo post in prima pagina

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2019 ore 11:47

Ciao Gianluca, ho visto il tuo post in prima pagina due giorni fa e ho iniziato a leggerlo.. Non sono riuscito a smettere e quindi non ho lavorato per due giorni (adesso devo recuperare MrGreen)..
Mi piace leggerti, io viaggio molto per lavoro e per fortuna sempre in posti "sfigati" che in realtà sono quelli in cui puoi conoscere la gente vera.. Andare a New York non significa andare negli States, non portano neanche la pistola nella fondina lì.. L'Iran mi incuriosisce da quando al primo corso di Svedese (si vivo in Svezia), ho conosciuto una ragazza iraniana che studia qui e ci parlava dei bellissimi posti da cui veniva. Evidentemente lei è una di quelle poche ricche che può permettersi di viaggiare e studiare qui. Sono stato recentemente in Azerbaijan, ma non mi ha colpito molto, forse perchè è un paese ex Urss e i loro modi sono molto inquinati. Anche se devo dire che per essere un paese musulmano, ci sono meno donne col velo che qui in Svezia..
Buona Strada, ti seguo con passione..
Maurizio

avatarjunior
inviato il 13 Dicembre 2019 ore 18:46

Beh...a dir poco incantevole esperienza.
Assaporane ogni singolo attimo!!


avatarjunior
inviato il 13 Dicembre 2019 ore 20:34

Gianluca, complimenti per il coraggio di intraprendere questo viaggio, per gli scritti e le fotografie. Ci permettono di apprezzare realtà completamente diverse, andando avanti sarà sempre più interessante.

Ti auguro un buon proseguimento e continua così Sorriso

avatarjunior
inviato il 13 Dicembre 2019 ore 22:05

Grazie Gianluca, i tuoi racconti e le tue foto sono entrambi affascinanti e si nota una grande preparazione e competenza. Dietro questo viaggio c'è uno studio approfondito e una meticolosa pianificazione e per questo ti stimo, è un viaggio pensato nei minimi dettagli.
Ti auguro sinceramente di poter andare avanti il più possibile e realizzare il tuo sogno.
Grazie ancora!

avatarsupporter
inviato il 14 Dicembre 2019 ore 5:28

Giorno 34 – 12 Dic 2019
drive.google.com/open?id=13yI9FMcocb5aeUAVlt97UMkLLsIMoPVh&usp=sharing

Faccio tardissimo perché a colazione parlo a lungo con un ragazzo olandese. È con i genitori su una grossa jeep adatta a lunghi viaggi. Dato che mi servono informazioni per il Belucistan gli chiedo se stanno viaggiando solo in Iran oppure hanno intenzione di proseguire per il Pakistan. Vengo così a sapere che i genitori sono con lui solo da qualche settimana per visitare l'Iran e che lui è quasi alla fine del suo viaggio in solitaria durato due anni. Ha attraversato il confine da un paio di settimane, è stato nove mesi in Nepal ed in India ed in precedenza in centro Asia.
La situazione in Belucistan è al momento tranquilla ed ha fatto la traversata da Quetta al confine senza scorta. Io dovrò fare il tragitto inverso e comunque sempre in un'unica tappa. Mi faccio dare il numero WhatsApp e certamente gli chiederò mille altre cose appena mi verranno in mente. È lui stesso a mettersi a disposizione per informazioni. In ogni caso questo fondamentale incontro mi tranquillizza e soprattutto tranquillizza casa ed è arrivato al momento giusto.
Un po' più sollevato mi godo il lungo altalenante tragitto fino a Shiraz. Mi allontano dai deserti e devo valicare un paio di catene montuose a 2600 metri. Sulla strada acquisto un Setar fatto a mano da un tizio che con l'auto, in cui è seduta la moglie, a lato strada ne ha in mano un paio per attirare clienti. È una piccola chitarra tradizionale con manico molto lungo che da qualche secolo ha quattro corde (tar) al posto delle originarie tre (se). A Pasargade faccio una piccola deviazione più che altro per non dover ritornare qui uno dei prossimi giorni. Delle rovine di questa città di realmente percepibile c'è solo la poco fotogenica tomba del suo fondatore Ciro il Grande, il resto è più da intuire.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3411143&l=it

Proprio accanto alla tomba, ma fuori dal sito archeologico, nell'odierno cimitero vedo una folla di persone. Mi avvicino, anzi vado proprio in mezzo. Sembra un funerale. La vedova in lamentazione ha davanti un tumulo di terra di ovvia natura sopra al quale è stato disteso un tappeto per accogliere una cesta di frutta ed un vassoio di biscotti. In testa una grande foto del defunto. Le tombe intorno sono di marmo e dalle nostre si differenziano solo per i caratteri incisi e le dimensioni, qui sono piuttosto piccole. Anche il comportamento dei partecipanti è in tutto simile. Via via che ci si allontana dal fulcro della cerimonia diminuisce il coinvolgimento emotivo che si diluisce in vari capannelli dove si chiacchiera a volte allegramente. Alcuni si accorgono di me e mi avvicinano. Apprendo che è la cerimonia a 30 giorni dal decesso. Non ci posso credere, un trigesimo. Iraniani, Italiani una faccia, una razza. D'altronde, se qualcuno degli anziani lo vedessi seduto in un bar del sud Italia gli rivolgerei la parola in dialetto.
Superata Persepoli, a cui dedicherò una giornata, mi accoglie Shiraz, una città assolutamente europea. Luci, palazzi, addobbi, negozi, se non sapessi dove sono non mi farebbero affatto pensare all'Iran. La vicinanza di uno dei siti archeologici più famosi e visitati al mondo ne è certamente la causa.
La strada che mi porta all'Hotel è chiusa per lavori e sono costretto a fare un lunghissimo giro nel classico traffico totalmente bloccato del pomeriggio. Ci sono solo sensi unici, cosa mai vista nelle altre città. Un vigile sta facendo una multa ad un'auto in doppia fila. Mi infilo in un vicolo laterale che sulla mappa mi sembra una scorciatoia. Errore madornale. All'interno delle arterie principali c'è una enorme labirintica casba con passaggi così stretti che devo chiudere gli specchietti. Devo anche tornare indietro con una retromarcia da infarto quando mi infilo in un vicolo che si restringe al punto che per passare l'Ammiraglia dovrebbe essere un motorino. Dopo una mezzora buona riesco finalmente ad arrivare nuovamente ad una delle arterie che circondano questi antichi quartieri, solo che sbuco, nell'incredulità dei presenti, sul marciapiede fortunatamente abbastanza largo e sono costretto a far scansare i pedoni ed evitare le mercanzie davanti ai negozi. Un cordolo in cemento non mi permette di passare sulla strada. Sono prigioniero. Fortunatamente il cordolo dopo qualche decina di metri si interrompe per un breve ma sufficiente tratto e, dopo aver fatto spostare l'auto lì parcheggiata, finalmente sono di nuovo libero.

avatarsupporter
inviato il 14 Dicembre 2019 ore 5:36

Giorno 35 – 13 Dic 2019
drive.google.com/open?id=13yI9FMcocb5aeUAVlt97UMkLLsIMoPVh&usp=sharing

Piove. Persepoli aspetterà domani. Resto in città e penso di spostarmi con i taxi. Mentre faccio colazione la pioggia aumenta di intensità. Oggi è venerdì e non c'è traffico. Prendo l'Ammiraglia.
Al Giardino e Padiglione Naranjestan mi sento a casa. Come in Sicilia gli alberi di arance amare sono elementi decorativi. Naranje è quasi identico allo spagnolo naranja termine usato dialettalmente anche in Sicilia. Altri rimandi al mediterraneo. In questa giornata grigia e piovosa faccio fotograficamente quello che posso.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3411144&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3411145&l=it

Accanto, gli appartamenti privati dello Zinat ol-Molk con una magnifica sala degli specchi si affacciano su un altro piccolo giardino di arance.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3411147&l=it

Incontro un giovanissimo insegnante di Inglese appassionato di fotografia con cui chiacchiero piacevolmente. Ha delle belle foto e, per fargli vedere le mie ed il viaggio, lo faccio iscrivere a Juza. Forse è il primo iraniano.
Mi sposto poi alla vicina Moschea di Nasir-al-Molk dove la sala di preghiera invernale è famosa per le vetrate colorate, ma anche qui l'assenza di sole e riflessi ne diminuisce notevolmente il fascino.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3411148&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3411149&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3411151&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3411152&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3411153&l=it

Un altro gruppo di ragazzi mi avvicina e vuole vedere le mie foto. Anche loro vengono indirizzati su Juza.
Poco soddisfatto delle foto odierne, dopo una breve pausa ed un salto alle belle mura della Fortezza di Karim Khan,




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3612278&l=it

con il buio ritorno sia al Giardino Naranjestan che allo Zinat ol-Molk per una sessione in notturna. Si ricordano di me e non devo ripagare i biglietti d'ingresso che comunque ovunque costituiscono una spesa di una certa entità, per l'Iran, variando tra i 3 e 5 euro.




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3411161&l=it




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3612279&l=it

Ho con me un normale tripode, ma sto sempre utilizzando un comodissimo Gorillapod montato direttamente senza alcuna testa. Con questo trabiccolo, nelle primissime foto notturne ad Amasya in Turchia ero riuscito, non senza apprensione, ad aggrappare saldamente la macchina all'esterno di una ringhiera di ferro sospendendola sul fiume.

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