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La fotografia è un'ossessione?







user39791
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inviato il 04 Novembre 2019 ore 13:47

Hai toccato un argomento molto interessante Paolo. A volte presi dal sacro furore fotografico si rischia di avere una visione parziale di ciò che ci circonda, specie durante un viaggio in qualche posto sconosciuto. Ricordo un bellissimo articolo di Umberto Eco, che non saprei dove andare a pescare, su questo argomento.


user177356
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inviato il 04 Novembre 2019 ore 13:52

Però io ho smesso di fotografare quando ormai da almeno dieci anni avevo una macchina fotografica, nel 1961. Perché, avendo già dato la tesi di laurea sull'estetica medioevale, ma continuando sempre a essere interessato a quei secoli, nel '61 ho fatto un viaggio, con altri tre amici, attraverso tutte le abbazie romaniche e le cattedrali gotiche francesi. Naturalmente mi ero portato dietro una macchina fotografica e ho fotografato tutto, incessantemente. Le foto sono orribili, non mi servono e non mi sono mai servite, ho piuttosto comperato dei libri dove c'erano foto migliori, e di quel viaggio non ricordo più niente. Ero troppo occupato a fotografare e non ho guardato. Da quel giorno non ho mai più fatto fotografie in vita mia, partendo dal principio che ci sarebbe sempre stato qualcuno che le faceva al posto mio, e infatti ce ne sono sempre più di quanto desideri o abbia bisogno…

Quindi l'eccesso di possibilità fotografica può ledere la nostra memoria, perché la nostra memoria sopravvive quando, in termini fotografici, è grandangolare. Se invece andiamo in giro col telefonino per fotografare tutto quello che pare interessarci, diventa puntuale. Cioè del potenziale grandangolo che potevamo ricordare abbiamo ricordato solo quello che abbiamo scelto in quel momento e ci rimane solo quel documento lì. Anche questa riflessione mi pare profondissima ma non so a che risultati possa portare. Grazie.


www.doppiozero.com/materiali/fuori-busta/umberto-eco-e-paolo-fabbri-du

Per inciso, non sono d'accordo con Eco.

avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2019 ore 13:59

Io invece ci colgo tanta verità... L' ho pensato proprio quando decisi di smettere...perdevo i momenti coi miei figli le bellezze che ci circondavano a 360gradi del posto per pensare a quale scorcio e in che momento e posizione fotografarlo.

Adesso che ho preso il tutto molto più " light" mi godo sia la fotografia sia i luoghi che visito.

avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2019 ore 14:06

La fotografia non è un'ossesione per me, ma è uno dei tanti modi di vedere ciò che mi circonda e lo faccio per molte ore al giorno, o meglio in molte occasioni al giorno. Posso passare tranquillamente da modalità ON ad OFF ....;-)

avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2019 ore 14:16

E' un'ossessione in senso positivo dell'aggettivo .

Per me la fotografia è il riempitivo di ogni minuto libero che ho o che mi ritaglio .
Il problema è che tra cucina , fotografia ed acquariofilia , non so leggendo più gran che e diventerò ignorante come una capra Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2019 ore 14:16

Io soffro anche di crisi di astinenza.
E' grave?

avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2019 ore 14:30

"La fotografia è un'ossessione?"

Se così è, che uno ci lavori o ci si diverta, è uno malato, ha il cervello compromesso, e gli ci vuole uno bravo, sempre che ci possa fare qualcosa, il che è tutto da vedere.

avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2019 ore 14:41

Le mie ossessioni sono la bici, la corsa a piedi, il trekking in montagna..... la fotografia ancora no.... devo rimediare al più prestoMrGreen

user177356
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inviato il 04 Novembre 2019 ore 15:21

Io quando viaggio distinguo nettamente i momenti dedicati alla fotografia a quelli dedicati al viaggio, da godermi con mia moglie e mia figlia.

Di solito, fotografo al mattino prestissimo, oppure nel tardo pomeriggio, oppure di notte, per non più di due ore al giorno. Pianifico tutto in anticipo, per cui so dove andare e a quale ora. Mi sbizzarrisco e poi torno a casa o in albergo, poso la macchina fotografica ed esco di nuovo per godermi i luoghi con le persone che amo.

D'altronde viaggio sempre con tempi dilatati rispetto al turista tipico: se per vedere una città normalmente ci vogliono due giorni, io ce ne metto quattro o cinque. Preferisco vedere meno luoghi ma in modo più rilassato, anche perché mi lascio il tempo e la possibilità di scoprire qualcosa di imprevisto. Tra l'altro, in questi casi ho quasi sempre il tempo per ritornarci il giorno dopo e fotografarlo.

La prima volta che sono stato a Parigi, trent'anni fa, ci sono rimasto per dodici giorni. E all'epoca fotografavo pochissimo.

Le ossessioni si gestiscono meglio se si mettono in libertà vigilata, secondo me.

avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2019 ore 15:26

si lo è, assieme a molte altre ossessioni/passioni/hobby che ho Cool



avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2019 ore 17:01

Hai toccato un argomento molto interessante Paolo. A volte presi dal sacro furore fotografico si rischia di avere una visione parziale di ciò che ci circonda, specie durante un viaggio in qualche posto sconosciuto. Ricordo un bellissimo articolo di Umberto Eco, che non saprei dove andare a pescare, su questo argomento.


Ne scrisse (o lo ribadì anche lì) ne "La bustina di minerva" ... sua rubrica abituale tenuta nell'ultima pagina de "L'Espresso", come autentico dulcis in fundo.

avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2019 ore 17:15

Se così è, che uno ci lavori o ci si diverta, è uno malato, ha il cervello compromesso, e gli ci vuole uno bravo, sempre che ci possa fare qualcosa, il che è tutto da vedere.


Mi pare che tu lo abbia letto fin troppo alla lettera e dai connotati assolutamente negativi (cosa completamente erronea), come di una forma di nevrosi o di pericolosa patologia psicologica. Sorriso

Invece va interpretato con molta più leggerezza, come di una sorta di dolce costante ricerca/ambizione che non ci lascia mai nell'agire fotografico, appunto quando la eserciti con una fotocamera in mano.

Ne sono "affetti" molteplici grandi nomi del panorama internazionale, come loro stessi ne hanno parlato... da Scianna a Kudelka, da Newton a Penn.

Mica sono tutti meritevoli di un TSO, Prozac o ansiolitici, con patologie psicologiche o deficit psichiatrici. MrGreen

avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2019 ore 17:17


avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2019 ore 17:23

Qualsiasi attività può diventare maniaco compulsiva. Mi è capitato più volte nella vita, a partire dagli studi universitari, per passare all'alpinismo e arrampicata, spesso l'uso del computer, poi la bici. Tutte le volte ti rendi conto che capita quando in quel momento ti manca qualche cosa, e non è detto che quella attività ti dia così tante soddisfazioni, visto che vuoi fargli riempire vuoti che non può riempire, e nemmeno che la pratica ossessiva ti faccia rendere come vorresti o potresti.
Con la fotografia, ho passato un anno a leggere libri di ogni tipo. Questo è stato il massimo della maniacalità.

user74687
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inviato il 04 Novembre 2019 ore 17:26

Le uniche ossessioni della mia vita son state quelle che non me l'hanno dataMrGreen la fotografia è un piacere a tempo perso per me

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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