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Dispositivo antiabbandono


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avatarsupporter
inviato il 11 Novembre 2019 ore 8:34

Dimostra tu, Salt, oltre che di avere cervello, ad avere anche un minimo di sensibilità; vaglielo a dire tu a quei genitori che, in fondo, i loro figli non sono altro che un trascurabile dato statistico! Ma io non riesco a capire...! Cosa vuol dire che il sistema proposto è sproporzionato? Cosa c'è di sproporzionato in un sistema che avverte quando il bambino è rimasto in auto, pur con tutte le limitazioni di ogni apparato tecnologico? Ah, ma certo, c'è "ben altro" di più urgente della vita dei nostri figli! Altro che cervello all' ammasso, qui c'è la sensibilità in discarica!

avatarsenior
inviato il 11 Novembre 2019 ore 9:06


Che dire?..
Cosa c'è di sproporzionato in un sistema che avverte quando il bambino è rimasto in auto,


C.V.D.MrGreen
Mi spiego meglio...
non e' sproporzionato IL SISTEMA elettrico meccanico di sicurezza da applicare al seggiolino…

E' SPROPORZIONATA LA LEGGE CHE OBBLIGA AD INSTALLARLO SU TUTTI I SEGGIOLINI e con queste modalita'.

E' sproporzionata la CAMPAGNA MEDIATICA che si sta facendo attorno ad un problema CHE IN REALTA' ESISTE IN MISURA LIMITATISSIMA.

La mia compassione va verso quei genitori che hanno avuto questo incidente, ma anche verso tutti quei genitori che hanno lasciato una pentola sul fuoco, verso quelli che hanno comprato una pericolosissima bicicletta al figlio.
Verso tutti quei genitori che hanno portato i figli a sciare su piste dove questi hanno avuto incidenti… etc..

Non possiamo NORMARE tutto a prescindere. Si puo' fare prevenzione naturalmente.. i seggiolini intelligenti possono essere introdotti. Se il problema fosse cosi' sentito.. i produttori potrebbero cominciare a venderli e nel giro di un paio di anni tutti sarebbero equipaggiati e "sicuri"
Con il sistema "ISOFIX" e' andata cosi'..


avatarjunior
inviato il 11 Novembre 2019 ore 9:11

@salt hai inteso esattamente ciò che volevo dire io.

avatarsenior
inviato il 11 Novembre 2019 ore 9:20

Parlando di bambini e automobili, ci sono quelli che ancora viaggiano in braccio alla mamma sul sedile anteriore, quelli che saltano e giocano sul sedile posteriore dove non c'è l'ombra di seggiolini, ma poi ci sono quelli che sullo scooter con mamma e papà senza casco vanno in tre e nessuno li ferma, nessuno li multa.....insomma a prendere questo dispositivo saranno sempre gli stessi (io compreso) visto che certi leggi, certi obblighi sono solo per quelli che le osservano. OT tanto tempo fa c'è stato chi di sua inventiva metteva il terzo stop al lunotto posteriore ma era passibile di contravvenzione, poi le case automobilistiche hanno deciso di montarlo (molto utile in effetti) ed è diventato (omologato) regolare. La legge e sempre in ritardo, addormentata, ma quando si sveglia ti obbliga ad essere subito in regola. Tornando a noi, visto che i negozi di questo dispositivo ne sono sforniti, anche se ora hanno deciso che per 120 giorni non si applicano le sanzioni, chi dovrebbe essere multato?...il negoziante, i costruttori....w l'italia.

user177356
avatar
inviato il 11 Novembre 2019 ore 10:16

Forse un provvedimento più equilibrato sarebbe stato quello di imporre il dispositivo sui seggiolini venduti da una certa data e lasciare ai genitori la scelta se cambiare o meno il seggiolino che hanno già.

Anche io intravedo un po' di demagogia nel provvedimento, onestamente. E ho una bimba di cinque anni, per cui il problema mi è ben chiaro.

In ogni caso, questo articolo sull'argomento è molto interessante. Consiglio comunque la lettura di quello originale in inglese.

www.ilpost.it/2013/06/21/bambini-dimenticati-macchina/



avatarsupporter
inviato il 11 Novembre 2019 ore 10:50

Infatti, leggendo bene, ho premesso che nel nostro Paese è TUTTO complicato e farraginoso e questa norma non fa eccezione, né nella comunicazione (è passata quasi sotto silenzio, anche gli addetti ai lavori sono stati presi alla sprovvista !), né nell'applicazione, non avendo dato tempo ai produttori di provvedere e anche sotto il profilo normativo, essendo già partiti e immediatamente con le sanzioni; rimane il fatto che se persino un Governo litigioso come l'attuale si è trovato d'accordo all'unanimità su questo provvedimento (e ben venga!) vuol dire che è un problema sentito (e condiviso, mi auguro...) da tutti; ciò a cui mi ribello, mi pareva abbastanza evidente e non vedo spunto polemico in merito, è tirare in ballo la statistica, ridurre
vite a meri numeri: come ho premesso, questi episodi mi hanno particolarmente turbato, OGNUNO di questi, e possiamo discutere su tutto ma non farne una questione, appunto, di numeri.

avatarsenior
inviato il 11 Novembre 2019 ore 11:15

invece, dovrebbe esserne fatta una questione di numeri...come fanno nei paesi anglosassoni e in buona parte del Mondo.
Perchè un problema che riguarda 8 vite in 20 anni vale molto, ma molto meno attenzione di uno che ne riguarda 5000 all'anno (es. giovani morti in incidenti stradali ogni anno).
E il problema da 8 vite/20 anni non vale le risorse (economiche, politiche, legislative) che toglie a quello da 100000 vite/20 anni, per quante poche siano.

Non dovrebbe, almeno. Ma siccome in italia è più importante zittire l'opionione pubblica, qualsiasi scemenza dica, piuttosto che andarci contro, ci troviamo con decine di leggi e provvedimenti messi giù in tutta fretta alla raffazzonata, giusto per poter dire "noi l'abbiamo fatto", tranquillizzare l'opinione pubblica che quel particolare incidente non potrà mai più ripetersi (mentre tanti altri, si, ma poco importa) e dimenticarsi poi del problema non appena passato un certo tempo. Lasciando alle spalle il solito pastrocchio italico, applicato solo a metà.

user177356
avatar
inviato il 11 Novembre 2019 ore 11:18

Wolfschanz, un sistema economico e sociale non ha risorse infinite.

Bisogna quindi dare priorità agli interventi che consentono di ottenere risultati apprezzabili per la collettività, a costi ridotti per la collettività stessa.

Ora, il dispositivo antiabbandono non dà risultati rilevanti per la collettività in termini di vite salvate se confrontato con altri (come controlli più severi sull'uso dei seggiolini), ed ha costi collettivi non trascurabili (il costo del dispositivo, della scelta di quello adeguato, etc.) che vanno moltiplicati per tutti i cittadini coinvolti.

Controlli più severi avrebbero un costo minore per la generalità dei cittadini interessati, ma maggiore per lo Stato.

A me sembra evidente che il legislatore italiano, nell'introdurre in nuovo provvedimento, valuti solo costi e benefici per la macchina statale e non per la collettività. Imporre ai cittadini un nuovo obbligo non costa nulla, e anxifa incassare un po' di IVA in più quando per adempiere quell'obbligo si debba acquistare qualcosa.

Va anche ricordato che una vita è una vita, e che una famiglia viene distrutta sia che il figlio muoia abbandonato in auto sia che sia vittima di un incidente per colpa di uno dei genitori.

avatarjunior
inviato il 11 Novembre 2019 ore 12:05

In realtà ci sarà anche un bel guadagno per le ditte produttrici dei dispositivi.

avatarsenior
inviato il 11 Novembre 2019 ore 12:21

c'è sicuramente anche quello, ma non è la molla...è proprio l'aspetto di "panico" dell'opinizone pubblica rispetto a determinati fatti che scatena la frenesia legislativa.
Ad esempio, i circa 1000 giovani che muoiono ogni anno sulla strada per incidenti di moto/motorini a causa di ferite alla schiena o altre parti del corpo (quindi non alla testa), meritano sicuramente la stessa compassione di quei bambini morti per essere stati abbandonati in auto. Eppure, nessuna commissione parlamentare si riunisce d'urgenza per varare un provvedimento che renda obbligatorio un abbigliamento in grado di proteggere da una caduta. Eppure esistono, a livello tecnico, tali indumenti. Si tratta di soluzioni sicuramente dispendiose (sono sostanzialmente dei corpetti con airbag e simili), ma una vita non vale il costo, QUALE CHE SIA, per proteggerla?

Ebbene, NO: al di la' della retorica e dell'ipocrisia, una vita umana ha un certo valore economico, se il costo per salvarla lo supera, non viene fatto. Punto.

Nessun governo arriverà mai a imporre di spendere 2-5000 euro di abbigliamento super protettivo per guidare il motorino, e chi morirà per questa mancanza, cavoli suoi, sostanzialmente. E' la legge dei numeri, non ci si scappa.

A meno che il "valore" di alcune vite non valga di più, ad esempio perchè amplificato dalle grancasse della stampa.
Per cui il dolore dei genitori per certe tragedie, meno mediatiche, vale di meno di quello di altre.

Ma se questo può essere ovvio per il "popolo", per la sig.ra Maria che legge il giornale e si commuove per il piccolo morto in auto, dimenticando gli altri 10 che stanno morendo lo stesso giorno, ciò non dovrebbe valere per chi governa un Paese intero.

avatarsupporter
inviato il 11 Novembre 2019 ore 12:59

Sarà questione di sensibilità diverse ma non vedo contraddizioni quando si tratta di salvaguardare vite, qualsiasi vita: se si comincia a fare la conta/incidenza dei morti/rapporto costi-benefici/risorse allora vuol dire che qualcosa si è inceppato nel dialogo tra ragione e sensibilità o meglio (o peggio!) burocrazia e Stato sociale! Allora vuol dire che è inutile recriminare sui morti sul lavoro (quelli li abbiamo dimenticati?) perché rappresentano una assoluta minoranza su quelli che di lavoro non muoiono, vuol dire, ragionando così, che tutti i progressi fatti nell'antiinfortunistica domestica (le prese "a prova di bambino" infatti, ma non solo), nell'antiinfortunistica stradale (le cinture di sicurezza, non le vogliamo ricordare? Quante migliaia di vite hanno salvato e hanno dovuto imporcele per legge e chi non le aveva le ha dovute montare!) e i serbatoi auto a prova di incendio, caschi integrali ecc.ecc. forse non sarebbero stati fatti.... e poi: cosa vuol dire "risultati apprezzabili per la collettività" e che "il sistema economico e sociale non ha risorse infinite"? Cosa c'entra, dov'è la contraddizione? Il costo dei seggiolini ricadra' sui singoli genitori, non sulla "collettività", così come tutto ciò che evita danni a persone o cose semmai alleggerisce i costi sociali, sanitari e assicurativi, non li aggrava, mi pare abbastanza evidente.
Ciò che mi sconcerta, ma non solo, è il constatare come un provvedimento finalmente a vantaggio dei cittadini,,per pochi che siano, e di grande importanza sociale e umana, passi per essere stato adottato per zittire l'opinione pubblica, "qualunque scemenza dica" (grande considerazione per i propri concittadini, complimenti! ) e che non riscuota unanime consenso, anzi si direbbe accolto quasi con fastidio! Come ripeto, questioni di sensibilità diverse, prima ancora che di opinioni diverse, e va benissimo così, dato che comunque il provvedimento è passato e se salverà anche una sola vita da una fine atroce, sarà sufficiente, in barba a tutte le squallide statistiche e rapporto costi/benefici.




avatarjunior
inviato il 11 Novembre 2019 ore 13:01

Ma invece non sarebbe meglio analizzare le cause che portano a tutte queste morti ed agire su di esse?

avatarsenior
inviato il 11 Novembre 2019 ore 13:24

non è che voglio farlo passare per "zittire l'opinione pubblica", il fatto è che è esattamente quello che è successo!
se non fossero finiti sui giornali, creando sensazione nella massa, credi veramente che il governo si sarebbe mosso?
quanti sono i bambini morti per abbandono e quanti perchè non erano nei seggiolini? Forse sarebbe stato meglio dare PRECEDENZA ai secondi, no?

avatarsupporter
inviato il 11 Novembre 2019 ore 13:48

Penso che sia uno degli scopi principali dei media portare simili casi all'attenzione dell'opinione pubblica, non credi? In effetti, I bambini devono "sempre" avere la precedenza, devono essere la nostra priorità e non solo se sono i nostri figli e giustamente oggi si è alzato il livello di attenzione nei loro confronti (guarda ad esempio cosa sta venendo fuori nei vari asili nido: non è che gli abusi e i maltrattamenti lì siano iniziati ieri, chissà per quanti anni i piccoli hanno dovuto subirli!); potrei fare altri esempi di misfatti compiuti a loro danno ma sono certo di essere stato capito e preferisco stendere un velo pietoso; ben venga quindi l'attenzione mediatica su quanto li riguarda, nel bene e nel male.

avatarsenior
inviato il 11 Novembre 2019 ore 14:28

ma cosa centrano adesso gli abusi o altro? si sta parlando sul senso di un provvedimento di legge che è sicuramente costato risorse al governo, che sicuramente ha creato un altro pastrocchio nella già confusionaria legislazione italiana, che sicuramente costerà soldi alle famiglie italiane a fronte di un pericolo pressochè nullo, soprattutto in riferimento a tanti altri pericoli a cui sono soggetti gli stessi bambini che questa legge vorrebbe tutelare.
Il tutto emanato con un'urgenza che nulla ha di giustificazione se non, come detto, zittire l'opinione pubblica.
Perchè se un provvedimento simile usciva l'anno prossimo, fatto bene e dando tempo a produttori e enti di controllo di predisporre tutto correttamente, nulla cambiava.
Il tutto considerando poi che, al 99%, questo frettoloso decreto verrà abrogato, per palese inapplicabilità, oppure inserito nel patetico walzer delle italiche proroghe.

Per conferma, la Commissione europea aveva cassato la proposta di legge
"Inoltre, la Commissione ha osservato che, sebbene il decreto abbia lo scopo di proteggere la salute e la vita dei bambini piccoli (motivo più che legittimo), non sono stati forniti dalle Autorità italiane prove della proporzionalità della misura adottata, inclusa la valutazione d'impatto. In sostanza, la misura non è proporzionata al rischio. I casi di morte da ipertermia per abbandono dissociativo sono estremamente limitati: in Italia ce ne sono stati 9 negli ultimi 20 anni. Inoltre le caratteristiche tecniche non erano chiare e di fatto non si capiuva come dovevano essere fatti i prodotti per essere efficaci.

Tra l'altro, solitamente le Leggi che introducono nuove richieste tecniche lasciano un certo tempo per adeguare...questo no, rende immediatamente obbligatorie le misure introdotte. Sarebbe assurdo anche per una legge di vera urgenza, figurarsi per una cosa simile.
Dopo essere stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il 7 novembre 2019 il decreto è entrato in vigore e con esso l'obbligo e le relative sanzioni nonostante quanto specificato dalla legge n. 117 del 2018 ovvero che l'obbligatorietà dei sistemi antiabbandono sarebbe dovuta partire 120 giorni dopo l'entrata in vigore del decreto (6 marzo 2020).




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